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Autore: bells swan    13/12/2011    18 recensioni
(Seguito di "Un fidanzato in prestito")
Cinque mesi sono passati da quando quella settimana ha cambiato la vita non solo di Bella, ma anche di Edward. Cinque mesi sono passati da quando Bella ha chiesto aiuto a Edward, chiedendogli di fingersi il suo fidanzato. Adesso, è giunto per la nostra beniamina di ricambiare il favore...
Genere: Commedia, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Alice Cullen, Edward Cullen, Isabella Swan | Coppie: Bella/Edward
Note: AU, OOC | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Nessun libro/film
Capitoli:
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- Questa storia fa parte della serie 'L'amor non si comanda... o sì?'
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“Dio mio, Bella, che bello!” esclama Alice, abbracciandola stretta e ridendo felice.
Bella ricambia l’abbraccio, felice come mia sorella Alice.
“Vieni, saliamo sopra, ti devo mostrare il mio nuovo paio di Jimmy Choo!” esclama Alice, facendole sgranare gli occhi.
“Oh mio Dio, non ci credo… Parli seriamente?” domanda Bella.
Sbaglio, o la sua voce trema e i suoi occhi sono lucidi? La fisso sconvolto, mentre trattiene a stento le lacrime per un paio di scarpe. Un paio di scarpe, cazzo!
“Sì! Erano in saldo ed erano l’ultimo paio. Ho speso i miei risparmi di quasi sei mesi, ma va bene così” spiega mia sorella, annuendo alla domanda di Bella.
“Anche io voglio un paio di scarpe di Jimmy Choo. Mio padre non vuole comprarmele”  mormora tristemente, salendo con mia sorella le scale.
“Perché?” chiede incredula mia sorella.
Non mi arriva la risposta di Bella, ma posso già immaginare il motivo. Essendo Charlie ricco, non dovrebbe essere un problema per lui, quindi immagino sia per una punizione, o perché Bella avrà speso come Alice tutti i suoi risparmi per molte altra paia di scarpe. O borse. O trucchi. O profumi. O vestiti. O... meglio finirla qua, si potrebbe continuare per l'eternità.
I miei non ci sono, a casa ci siamo solo io, Alice e Bella. Dato che quelle due pazze sono di sopra, sono rimasto solo io.
Il telefono inizia a squillare. Lo prendo, rispondendo. “Pronto?”
“Edward, amore? Purtroppo siamo bloccati nel traffico pre-natalizio, faremo un po’ tardi. Tu fa gli onori di casa, mostra tutto a Bella, mi raccomando, non farmi sfigurare!” Mamma non mi da il tempo di rispondere che continua. “Se ha fame, il frigorifero è pieno.”
“Mamma, tranquilla, in questo momento Bella è stata sequestrata da Alice. Quindi calmati.” Prima che mamma ricominci, continuo: “E i parenti? Sono già atterrati?” Dato che sta per ritornare a casa, immagino di sì.
“Sì, tesoro. Il tempo della strada e arriviamo tutti insieme, va bene?”
“Okay. Ascolta, ma’, io porto fuori Bella così la famiglia si sistema e appena c’è un po’ di tranquillità ve la presento. Sai com’è, tanto per non farla sentire in imbarazzo.”
“Come vuoi, tesoro. A dopo!”
“A dopo” mormoro, chiudendo la telefonata. “Bella!” esclamo ad alta voce dopo.
Bella nemmeno mi risponde. Sbuffando, salgo velocemente le scale e apro la porta senza nemmeno bussare. Sbuffo una seconda volta, voltandomi di spalle verso Alice. “Ma che cazzo, copriti” borbotto, gettandomi nel letto vicino Bella, che è seduta a gambe incrociate e sorride divertita. Il mio cane, un batuffolo di pelo praticamente, è sopra le sue gambe, godendo della mano di Bella che gli gratta la testa. Quasi lo invidio.
“Sei tu l’idiota che è entrato senza bussare” ribatte mia sorella, indossando una maglietta. Era con i pantaloni e il reggiseno. Che schifo!
La ignoro, rivolgendomi a Bella. “Usciamo?”
“Per andare dove?” chiede interessata, fissandomi da seduta.
“Non lo so. Fuori di qui, però” rispondo.
“Non se ne parla, Eddy, Bella mi serve!” esclama Alice arrabbiandosi.
“Alice, quante volte te l’ho detto? Non chiamarmi Eddy!” sbotto, sedendomi di scatto sul letto. “Ci basta già il cane” continuo infine, lanciando un’occhiata a Eddy nascosto tra le gambe di Bella.
Quando i miei genitori avevano deciso di accontentare la richiesta di Alice di avere un cane in famiglia, io ne ero stato contentissimo ma, conoscendo i gusti di mia sorella, ho pensato avrebbe preso un cane tutto strano, come solo lei li vuole. Così abbiamo fatto un accordo: io avrei scelto il cane, lei avrebbe scelto il nome. L’ha chiamato Eddy per ricordarsi di suo fratello, dice Alice. Inutile dire quante volte mi sono toccato la sotto per scaramanzia!
“Sta di fatto che Bella non può uscire. Lo vieto assolutamente perché...” Si interrompe improvvisamente, come ricordandosi di qualcosa, e alterna lo sguardo da me a Bella. Sorride radiosa. “Uscite, sì, è una così bella giornata! Dammi Eddy, Bella, penso io al cane... oppure no! Uscite tutti e tre insieme!” esclama ancora Alice, improvvisamente entusiasta della mia proposta.
Bella aggrotta le sopracciglia. “Okay?” mormora, quasi come se fosse una domanda.
Fisso Alice, cercando di capire cosa le sia successo ma ricevo in cambio solo un veloce occhiolino all'insaputa di Bella.
Oh no. Se cominciamo così, Alice non ci lascerà un attimo di tregua.
 
“Tua sorella era molto strana o sbaglio?” domanda Bella, lanciandomi un’occhiata.
Con Eddy al guinzaglio, scrollo le spalle con indifferenza. “È Alice. Questo dovrebbe bastarti come risposta. No?” chiedo, osservandola.
Ha le guance rosse per il freddo, i capelli scompigliati dal vento, un giubbotto che la fa sembrare terribilmente goffa, la sciarpa e i guanti. È così tenera che mi verrebbe voglia di mangiarla di baci.
“Sì, forse hai ragione” sussurra, soprapensiero. Poi si riprende e mi sorride. “Allora, come è andata da tuo zio? Imparato qualcosa in più direttamente sul campo?”
Non avrei mai creduto che Bella potesse riprendere un discorso tanto delicato, ma il pensiero di condividere con lei la mia estate è molto potente, in me. Al ricordo, sorrido immediatamente. “Sì. È stato tutto meraviglioso, ho imparato più in ospedale che sui libri, benché ovviamente, anche questi hanno un ruolo importante. E poi ho conosciuto tanta gente nuova... I bambini sono stati tutti dolcissimi, c’era chi faceva i capricci e piangeva, c’era chi mi guardava incuriosito e chi mi prendeva subito in simpatia. Aiutare mio zio è stato molto bello, è stata un’esperienza unica” confesso, mentre le immagini di questa estate scorrono nella mia mente come del piacevoli flash. “E tu?” domando, rivolgendomi a lei. “Come hai passato l’estate?”
“Anche io sono stata in contatto con i bambini. Ho fatto la baby-sitter, sai? Agosto è stato un mese molto proficuo” annuncia sorridendo orgogliosa.
Alzo le sopracciglia, piacevolmente colpito. Le baby-sitter non guadagnano assai, specialmente se lavorano in un mese e poco più. “Davvero?”
“Sì. Be’, vedi: le mie vicine hanno tutte la maggior parte dei figli più piccoli, quindi io andavo da loro e stavo con i bambini facendomi pagare all’ora e di solito passavo con loro circa due, tre ore. E poi sono riuscita a farmi adorare dai bimbi, così mi chiedevano di lavorare sempre di più. E le vicine lo andavano a dire alle loro amiche, quindi c’è stato pure un via vai. Mi sono divertita molto, lavoravo durante la settimana e poi la domenica, l’unico giorno libero, uscivo con Alice. E indovina? Sono riuscita anche a conservarmi dei soldi e a non spenderli tutti insieme!” esclama fiera di se stessa.
Rido. “Deve essere stato molto difficile.”
“Infatti!” conferma, sgranando gli occhi. “Alice doveva bloccarmi le mani e fermarmi prima di poter entrare in un negozio d’abbigliamento dove c’erano i saldi. Insomma, sembrava che tutto mi provocasse!”
“E mia sorella c’è riuscita?” domando, veramente incuriosito.
“Sì. Oddio, c’è stata una volta dove l’ho letteralmente spinta via e sono entrata come una furia nel negozio ma sai, le Christian Louboutin in saldoerano un’offerta imperdibile che non potevo ignorare, quindi...” Scrolla le spalle, facendo una smorfia.
Io riesco ad immaginarmi perfettamente Bella guardare con la bava alla bocca quelle scarpe in vetrina, mia sorella che cerca di trattenerla, e infine Bella spingerla bruscamente mandandola a fare in culo per entrare e chiedere alla commessa di provarsi le scarpe prima che entrasse Alice per fermarla.
“Ah, certo” concordo divertito. “Come potevi rifiutare? Poi me le farai vedere?”
“Sono estive, quindi dovrai aspettare.”
Aggrotto le sopracciglia. “Hai comprato un paio di scarpe estive... poco prima che iniziasse l’inverno?” domando, credendo di aver capito male. Forse ha detto ‘stivali’.
“Ero disperata!” esclama, fissandomi con i suoi occhioni teneri. “E poi le indosserò l’estate prossima, mica non le metterò più.”
Scoppio a ridere, facendola confondere. “Perché ridi?” chiede.
“Niente, niente...” Il mio cellulare squilla e lo prendo, notando che il mittente è Alice. “Ma stai sempre a rompere, tu?” domando, evitando i convenevoli.
“Fratellino, anche tu scassi le palle eppure non te lo faccio presente ogni santo giorno. Ad ogni modo, la famiglia è qui al gran completo; mamma vuole che tu e Bella ritorniate così che possa conoscere la tua fidanzatina, io invece opterei per un altro giro dove tu e Bella finirete in un motel a fare sesso come due conigli cosicché lei rimanga incinta, io convincerò mamma e papà a fartela sposare e io e Bella coroneremo il nostro sogno d’amore diventando cognate del cuore. Che ne dici?”
Dico che mia sorella è davvero rincoglionita. “Sto venendo, Alice” mi limito a rispondere.
“Possibilmente dentro di Bella!” esclama.
Purtroppo, non posso risponderle perché ho riattaccato. Sbuffo. “Andiamo, Bella. La famiglia Adams è giunta al gran completo a casa mia.”
 
“Oh tesoro, sono così contenta di scoprire che la ragazza che rende mio figlio così felice è tenera e dolce come te!” Mia madre abbraccia Bella già da parecchi secondi, senza che io possa liberarla.
“Mamma, così me la soffochi” borbotto, alzando gli occhi al cielo. E siamo solo a mia madre.
“Oh sì, giusto. Scusami Bella, è che sono così felice di vedere che mio figlio oltre allo studio ha qualcos’altro per la testa” mormora, quasi sull’orlo della commozione.
“E chissà cosa per la testa” sussurra maliziosa Alice vicino a me.
Le lancio un’occhiataccia, e la sua espressione eloquente diventa simile a quella di una delle Tre Marie.
“Allora, Bella, visto che siamo in tanti, farò io le presentazioni in modo che tu non ti debba confondere. Iniziamo dai parenti di mio marito, che al momento è al lavoro: questo è mio cognato Billy, e sua moglie Sue con il loro figlio Seth di otto anni; e mia cognata Angela, e suo marito Eric, con le loro figlie Mallory e Kristen, di quattordici e sedici anni. Manca Emmett, il fratello più piccolo di mio marito, ma arriverà dopo con sua moglie Rosalie e la loro bimba di tre anni.” Mia madre Esme permette a Bella di salutare tutti, prima di proseguire con la spiegazione.
Bella ne è un po’ intimidita ma regala un enorme sorriso ad ognuno dei miei parenti, il che mi fa venire ancora più voglia di mangiarla di baci.
“Invece, io ho tre fratelli: Aro, Caius e Marcus. Marcus è sposato con Didyme, e hanno questa splendida bambina di dieci anni, Jane. Caius, il secondo, è single, come dice lui, per scelta ma io credo più che altro che gli secca trovare una moglie!" esclama mia madre, facendo ridere tutti men che meno il diretto interessato che sbuffa.
Quando Bella gli porge la mano con un delizioso sorriso sulle labbra, mio zio – consideratosi da solo un gran seduttore – porta la mano di quella che ai suoi occhi dovrebbe essere la mia fidanzata alle labbra. “Enchantée, ,mademoiselle” mormora, con un perfetto baciamano.
Bella ride deliziata, facendomi alzare gli occhi al cielo. “È lui lo zio della Francia di cui mi hai parlato?” chiede, divertita.
“Precisamente” borbotto io. Ovviamente, mio zio potrebbe essere suo padre, fa così con tutte, scherza.
Con una risata entusiasta, mamma riprende a spiegare. “Infine, mio fratello Aro, è sposato con Sulpicia, i genitori di Jessica.”
Sono molto orgoglioso della spiegazione di mia madre. Mancano solo i miei nonni, ma loro arriveranno stasera, li andrà a prendere mio padre.
“È un piacere conoscervi” mormora affabile Bella, sorridendo ai miei zii.
Mio zio Aro le schiaccia l’occhio, Sulpicia l’abbraccia. “Il piacere è nostro. Mia figlia dovrebbe arrivare a momenti, spero non sia un problema” mormora lei, lanciando una veloce occhiata al sottoscritto.
“Naaaaa, Edward mi ha già spiegato tutto, non c’è problema” tranquillizza Bella.
“Uaoh, Edward, hai fatto un’ottima scelta” annuncia mio zio Caius, affiancandomi e battendomi una mano sulla spalla. “Hai scelto una ragazza bella, intelligente e dolce, per di più nemmeno gelosa. Dimmi, stellina, non hai per caso una sorella sui trent’anni?”
Bella scuota le testa, sorridendo dispiaciuta. “Mi dispiace. Ti darei mia madre, solo che è sposata” mormora.
Caius scoppia a ridere, seguito dagli altri.
Mia madre batte le mani. “Va bene, gente. Visto che le presentazioni sono state fatte, adesso possiamo tutti dividerci e fare quello che più ci pare.”
 
Mentre tutti sono giù, io, Bella e Esme stiamo salendo le scale per permettere a Bella di posare i suoi vestiti.
“So perfettamente che voi giovani ragazzi non aspetterete di certo il nostro permesso per fare certe cose” mormora mia madre, sconvolgendomi “perciò, Bella, dormirai nella stanza di Edward. Tranquilla, non diremo nulla ai tuoi genitori.” L’occhiolino che rivolge in nostra direzione è la goccia che fa traboccare il vaso.
“Mamma, chi ti dice che io e Bella siamo andati oltre?” domando, seccato. È parecchio imbarazzante dover fingere di stare con lei come una coppia dopo ciò che è successo, figuriamoci se mia madre ci fa intendere che possiamo fare sesso sotto il suo stesso tetto perché sa che Bella non è più vergine!
“Non siete andati oltre?” domanda, inarcando un sopracciglio, divertita.
Apro bocca per pronunciare un secco no ma la voce rimane ferma, escono solo dei suoni inarticolati.
“Va benissimo, Esme. La verità è che... be’, sa, io ho appena compiuto diciotto anni, Edward ne ha ventitré... ecco, non saprei, io e lui ci sentivamo parecchio a disagio ad ammettere una cosa simile. Però può stare sicura che non era nostra intenzione approfittare della vostra ospitalità” mormora, annuendo.
Mia madre le sorride. “Cara, è normale alla vostra età avere dei bisogni del genere. L’importante è sentirsi pronti. Se avete fatto un passo importante, ci sarà pure un motivo no? Ma avere rapporti non significa diventare adulti, assolutamente no. Significa solo che dovete essere più responsabili perché sapete cosa succede se non lo siete vero? Un bel bebè in arrivo. Ma non c’è bisogno che ve lo dica: Edward è un tesoro di ragazzo, e non lo dico perché è mio figlio ma perché è vero, e tu Bella lo puoi confermare. E Bella è di una dolcezza infinita, mi sembri tanto matura, e tu, Edward, puoi confermare questo. Se non fosse stati tanto sicuri, non vi sareste messi insieme.”
Io sono senza parole. Non so cos’altro dire, probabilmente se parlassi la manderei solo a fare in culo per avermi messo in una situazione tanto imbarazzante.
“Be’, adesso devo scendere giù, altrimenti potremmo ordinare solo pizza per cena. Ci vediamo dopo!”
Quando entriamo nella mia stanza, rimango stupito. E non so nemmeno dire se per il piacere o per lo sgomento.
Non ho idea di chi sia stata, se mia madre o mia sorella, o forse entrambe, ma la mia stanza, quella cameretta incasinata da single ventenne che studia per diventare medico, adesso sembra tanto la camera matrimoniale di un ragazzo appena sposato. “Oh mio Dio” riesco a sussurrare, sgomento.
“Be’, è carina” mormora convinta Bella. “E tua madre è stata tanto dolce, la mia probabilmente ti avrebbe mandato a dormire in camera sua con mio padre, il fucile sotto al suo cuscino.”
“L’avrei preferito alla mia” borbotto.
“No che non l’avresti voluto” ridacchia convinta.
Non posso non nascondere un sorriso. “Okay. Dormire con il padre poliziotto della mia pseudo-fidanzata non è tra le cose che mi auguro nella vita” ammetto.
“Comunque sia, Edward, ho dimenticato di dirti una cosa importante: quando incontrerò Jessica, devo fare la neutrale o devo essere gelosa? Come mi devo comportare?” domanda, interessata.
Sono preso alla sprovvista, devo ammettere di non averci mai pensato. “Ecco... credo che un po’ di gelosia non guasterebbe. Jessica potrebbe chiedersi perché la mia ragazza non faccia niente se lei ci prova con me.”
Bella annuisce, seria. “Ho capito. Tranquillo Edward, so già cosa devo fare.”
Prima che io possa chiederle cos’ha in mente, bussano freneticamente alla porta. Ho il tempo solo di aprire prima che qualcuno possa saltarmi addosso nel vero senso della parola, gridando felice. Jessica.
“Amore mio bello, sono così contenta di vederti!” esclama, stritolandomi.
Faccio forza per toglierla dal mio corpo ma non ci riesco. Una donna presumibilmente innamorata, con gli ormoni in subbuglio e appiccicata al ragazzo in questione, difficilmente riesce a staccarsi.
Bella interviene, sconvolgendomi. Con una mano, prende Jessica per la maglietta e la allontana da me, fissandola torva. “Senti qua, sgallettata che non sei altro, attaccati a qualcun altro che non sia Edward. Questo qui” e mi attira a sè con l’altra mano, portandomi dietro di lei e facendomi scudo con il suo corpo “è proprietà privata” sentenzia.
Jessica inarca un sopracciglio, incrociando le braccia al petto. “Ah sì? E chi lo dice?”
“La ragazza davanti a te che se non ti togli dalle palle ti fa fare il giro di tutta New York a calci in culo per un viaggio di sola andata.” Bella è maledettamente seria.
Jessica non è l’unica ad essere presa in contropiede, lo sono pure io. Bella è seria, e sembra sincera... molto sincera! Se fosse gelosa per davvero... Un improvviso moto di soddisfazione si fa strada in me.
“Oh, ecco... io... Allora è vero che sei fidanzato” sussurra Jessica, rossa in volto, rivolgendosi a me.
“Sì”, ho solo la forza di pronunciare.
Jessica, improvvisamente mortificata, si rivolge a Bella. “Oh mio Dio, scusami! Non credevo... cioè io... ecco... be’, forse è meglio che scenda giù”, e prima che io possa dirle altro se ne va di corsa, scappando letteralmente.
Bella si volta immediatamente verso di me, sorridendomi contenta. “Allora? Come sono andata?” Si intristisce immediatamente. “Sono stata un po’ stronza? Sii sincero.”
Okay. Stava fingendo, mi rendo conto con delusione.
“Sei stata grande, invece” mi complimento, sorridendole felice. Anche io sono bravo a recitare.
Bella sembra parecchio sollevata dalle mie parole. Peccato che qui non lo sono io... E io che credevo che Bella fosse davvero gelosa, cazzo!
 
 

Spazio autrice

(Le scarpe di Bella: http://i39.tinypic.com/hx2fqp.jpg )
Ed eccomi qui con il terzo capitolo :) Come potete vedere, in questo capitolo ci sono allegri momenti, con qualche battuta che spero vi abbia fatto un po’ sorridere. Piano piano, sto riprendendo conoscenza con gli Edward e Bella di questa storia :)
A proposito, volevo anche comunicarvi che non credo la storia supererà i 10 capitoli come l’altra; sono anzi convinta che nemmeno supererà il settimo, almeno credo.
Detto ciò, ci vediamo presto con – per chi legge altre mie storie – l’aggiornamento di “Temptation” :)
   
 
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