Fanfic su artisti musicali > Avenged Sevenfold
Segui la storia  |       
Autore: Rey Sullivan    13/12/2011    1 recensioni
Dovevo ritenermi fortunata ad averli incontrati in un bar. Caspita, quando sarebbe capitato un'altra volta? E soprattutto, quante possibilità c'erano che chiedessero proprio a me, ragazza inutile, di partire con loro? Naturalmente accettai ma ad una sola condizione... "Possono venire anche i miei amici e mia sorella?" domandai. "Certo che possono venire!" rispose Matthew.
Genere: Generale | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Un po' tutti
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
 <<    >>
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A

                                                Sam, I missed you.


La serata delle ragazze passo tra ricordi di loro e storie "horror" inventate sul momento. La mattina, al loro risveglio, una di loro aveva qualcosa che nessuno si aspettava...
 
Mi svegliai, come sempre, per ultima.
«Buongiorno» dissi senza darci troppo conto.
«'Giorno» risposero le altre.
«Da quanto tempo siete sve...» mi accorsi della mia voce e: «... Oh oooh MESERIA! Oddio la mia voce! La mia voce!»
«Ehi calmati, se urli è peggio» disse Miri.
«Calmarmi? Calma...» non completai la frase che subito starnutii.
«Fanculo!» urlai.
«E' solo un po' di raffreddore. Passerà presto» mi consolò Rosy.
«Sì, ma... D'estate?! Come ho fatto?! Insomma... Voglio dire, è estate!»
«Ahahahah» rise Sam. La guardai male e poi mi rivolsi più a me stessa che a loro: «Dov'è il mio cellulare.»
«Eccolo» disse Rosy porgendomelo.
«Grazie». Composi il numero di Emanuele e lo chiamai. Gli dissi che non potevo venire perchè ero raffreddata "cazzo" pensai ma a lui non lo dissi. Andammo a lavarci, subito dopo a vestirci e infine a fare colazione...
«Cosa volete?» chiese Miri.
«Quello che c'è» risposi, Rò e Sam annuirono. Rosy si prese un po' di caffè, Sam un bicchiere di latte. Miri ed io niente.
«Che ti ha detto tuo cugino?»
«Mi ha detto che mi dava una settimana e 5 giorni... E io starò rinchiusa. A casa. Sola. Senza nessuno a farmi compagnia. Credo che morirò. Sì morirò sola senza un gatto.»
«Ma come sei tragica Jè» disse Rosy mettendosi a ridere assieme a Sam e Miri. Poi chiesi: «Miri, ma i tuoi dove sono?»
«Sono a Palermo da parenti e Alessio dormiva a casa di Gianni.»
«Oooh, capisco.»
«Comunque non morirai sola. Ci sarò io a farti compagnia, non mi allontanerò da te, mai. Sei tutto ciò di cui ho bisogno e lo sarai sempre fino a che il mio cuore batterà e giuro, il mio cuore batte solo per te» disse Miri con tono poetico.
«Ooooh ma come sei dolce pasticcina mia». Scoppiammo a ridere. Dopo andammo a guardarci un po' di televisione.
 
Intanto dall'altra parte della città...
 
«Johnny? Johnny svegliati» sussurrò Zachary nell'orecchio dell'amico.
«No, Vee. Non si fa così. Spostati e ti faccio vedere». Zacky si spostò per far posto a Brian che incominciò a sussurrare nell'orecchio di Johnny testuali parole: «Johnny, Johnathan Lewis Seward, è la tua coscienza, il te interiore, colui che ti da la ragione a parlarti. Quando andrai a salutare Rosy prima di partire dovrai palparla. Adesso svegliati. Svegliati Johnny!»
«Ahahah, ma non si sveglia» disse Matteo.
«Oh ragazzi! Avete sentito tutto?»
«Abbiamo anche visto, ma dorme ancora» rispose Jimmy.
«Aspettate, portate pazienza». Johnny non si svegliava e a perderla, la pazienza, fu proprio Brian che batté per ben due volte le mani vicino all'orecchio dell'amico addormentato facendolo spaventare e quindi svegliarlo di soprassalto.
«Oddio!» esclamò l'amico.
«Buongiorno...» disse Brian: «... Che si dice?» continuò.
«Cristo che sogno ragazzi!»
«Raccontaci John, siamo curiosi» rispose Gates girandosi dagli altri e facendo loro un occhiolino. Si sedettero attorno a Johnathan e lui prese a raccontare: «Allora, all'inizio ero in macchina da solo poi spunta Rosy e gli dico che dovevo partire e poi ho incominciato a baciarla e a toccarla. Magari potesse accadere davvero. Non dico quando partiamo ma magari anche tra un po' visto che dobbiamo andare al Bar per...» Brian lo interruppe: «Al Bar? Per far cosa?!»
«Ehi, ieri sera non c'era quindi ci andiamo di mattina, mi ricordo di avertelo accennato Brì» rispose calmo James.
«No che non lo hai fatto!»
«Invece sì, tu eri in dormiveglia e mi hai detto che andava bene per te. Quindi non hai scuse...»
«Vaffanculo Jimmy.»
«Dai, ci andiamo solo tu ed io allora.»
«No, non ci si va proprio!»
«Zitto e vestiti.»
«Ma...»
«Non discutere, cazzo! Vai a lavarti e a vestirti che poi usciamo.»
«O-o-ok» balbettò lui in risposta. Si andò a preparare.
 
Nel frattempo gli amici delle ragazze, Vincenzo e Antonio, erano usciti assieme per andare da Jes a raccontargli tutto della sera precedente.
 
«Buongiorno» salutarono non appena entrarono nel Bar. Si avvicinarono al bancone.
«Ciao Lele, tua cugina?» chiese Antonio.
«A casa» rispose impegnato a fare uno scontrino, quando si liberò con tono cortese disse: «Vi posso offrire qualcosa?»
«Nono tranquillo. A che ora dovrebbe essere qua?»
«Beh, di solito sarebbe già arrivata da tempo, ma per una settimana e mezzo non viene.»
«Vacanza?» si intromise Vincenzo.
«Sì, chiamiamola così.»
«Ok, grazie. Noi allora andiamo, buon lavoro e buona giornata.»
«Grazie anche a voi». I due uscirono dal Bar e si diressero, con l'autobus, a casa di Sam e Jes. Arrivati lì suonarono il campanello e a rispondere fu la madre. Vincenzo chiese dove potesse trovare Jes e lei rispose che aveva dormito a casa di Miriana, loro ringraziarono la madre e se ne andarono. Antonio prese il suo cellulare e la chiamò.
 
Nel mentre...
 
«Che palle. Che facciamo?» chiese annoiata Sam.
«Non ne ho idea» risposi con lo sguardo rivolto al televisore.
«Fai come Jè, guarda la tv senza guardarla veramente.»
«Wow Miri, se ero cretina di sicuro non avrei capito quello che hai detto ma fortunatamente sono molto intelligente.»
«Sì, come una tartaruga» dissi.
«Povera la mia tartaruga scappata nel deserto. Mi manca.»
«Non era scappata nel "deserto", era morta e l'hanno buttata» dissi con lo sguardo altrove.
«Bugiarda! Tu menti! Lei è scappata.» 
«No è morta, fine della discussione.»
«Ma...»
«Ssssh». Mi squillò il cellulare: "Tony". Mi chiedeva dov'ero e risposi che mi trovavo a casa di Miri, mi chiese le indicazioni per arrivarci e dopo avergliele date riagganciai. Dopo bel po' di minuti Antonio arrivò. Miriana andò ad aprigli la porta.
«Ohi ciao Antò» salutai, poi realizzai che c'era anche Vincenzo: «Ciao Vi. Come mai siete voluti venire qua?»
«Vincenzo ed io dobbiamo dirti una cosa, ma prima... Che hai?»
«Sono raffreddata. D'estate. Io. Sto perdendo la voce e io odio perderla, mi innervosisco e come se mi innervosisco! Me la prendo con tutti, quindi state attenti a come vi rivolgete perchè vi mangio vivi».
 
A quel punto i due ragazzi, spaventati, decisero di non dirgli più niente...
 
«Comunque, scusate la sfuriata... Cosa dovevate dirmi?»
«Me lo sono scordato» rispose immediatamente Antonio.
«Anche io l'ho scordato. Boh, che cazzo dovevamo dirgli?» domandò Vincenzo all'amico.
«Boh, non mi viene in mente.»
«Va beh, tranquilli. Quando vi viene in mente me lo dite» disse Jessica.
«Ok. Noi però adesso andiamo. Ci si sente, rimettiti presto» dissero salutando. Dopo se ne andarono e si diressero verso l'hotel. Arrivati lì, davanti all'entrata, trovarono Jimmy e Brian che stavano uscendo.
«Oh ciao» disse Brian sorpreso.
«Buongiorno» risposero i due nello stesso momento.
«Altre novità?» ridacchiò Jimmy.
«Sì» rispose serio Vincenzo. Il sorriso di James si spense.
«Sputate il rospo» disse Brian.
«Ok, Jes per una settimana e mezzo non lavora perchè sta male.»
«Oh. Cos'ha? E' grave? Gli passerà presto?»
«Ehi Brian! Non tartassarci di domande!» esclamò Antonio
«Zitto e rispondi.»
«Ma se dev...»
«Bababababa! Non lamentarti e rispondi! Forse così eviti di dire quella battuta idiota che stavi per fare.»
«Ok, comunque... Ha solo un po' di raffreddore e sta perdendo la voce.»
In quel momento anche gli altri uscirono fuori dall'hotel.
«Chi la sta perdendo?» chiese Matt.
«Jessica, infatti è nervosa. Quella sta a cantare 24 ore su 24. Sarà per quello.»
«Ahahahah povera. Andiamo a trovarla» propose Matthew.
«Per la vostra salute è meglio di no.»
«Perchè?» chiese Zachary.
«Perchè è raffreddata» rispose Jimmy.
«No. Cioè, sì ma a parte questo. Ha detto chiaramente che siccome è senza voce, e lei odia essere senza voce, si innervosisce e innervosendosi se la prende con tutti» chiarì Antonio. Vincenzo si limitò ad annuire e i ragazzi: «Va beh, una visita non può far altro che farla stare bene.»
«Sì Zacky. Hai ragione comunque non è a casa sua. Si trova da Miriana.»
«La cosa si fa sempre più interessante. Portarci a casa di Miri allora» rispose con un sorriso che sembrava non finire più.
«Non so se vuole... Aspetta che le chiamo.»
«Ok» rispose Zachary. Poi Antonio si allontanò dal gruppetto e chiamò Jes.
 
Nel mentre le ragazze erano uscite per andare a casa di Sam e Jes...
 
"Uff, e solo questa ci mancava, cazzo!".
«We Jè, ti sta squillando di nuovo il cellulare» disse Rosy.
«Sam, abbassa 'sta radio. E' Antonio».
Risposi: «Pronto... No non sono più a casa sua, sono in macchina che me ne sto andando a casa mia... Cosa? No no, non voglio vedere nessuno. Fino a quando non mi ritorna la voce non voglio vedere nessuno a parte Miri e Rosy. Ma sì, dai. Anche voi due. Adesso chiudo... Sì, ciao».
 
Dall'altra parte Antonio...
 
«... Ehi sono di nuovo io. Sei ancora da Miri? Beh perchè.... Oh, allora appena arrivi a casa tua posso venire con i Sevenfold? Vogliono venirti a trovare... Rimettiti presto... Ciao».
 
Sam e Jes accompagnarono Rosy a casa e dopo si diressero a casa loro. Arrivate lì, la madre sentendo la voce di Jes, chiese cosa fosse successo. Lei rispose con un "niente, sono raffreddata". La settimana, per Jes, sembrò non passare mai. La trascorse "buttata" nel letto a guardare il tetto senza neanche poter dormire la notte per la sua forte tosse. Arrivata la Domenica, però, incominciò a sentirsi meglio e fece venire a casa sua le due amiche e i due amici. Quel pomeriggio si organizzarono, assieme alla sorella Sam, la giornata di Lunedì. Avevano deciso di dormire tutte da Rosy. Naturalmente i due ragazzi passavano il pomeriggio con loro fino alla sera. La Domenica, anche grazie agli amici, passò subito. I Sevenfold, in tutta la settimana, ebbero la compagnia di Vincenzo e Antonio. Il Lunedì mattina Sam andò a prende Miriana, Antonio e Vincenzo che pranzarono con lei, Jes e la madre. Verso il primo pomeriggio, però, lei salì dal loro padre, mentre i ragazzi andarono da Rosy. Arrivate lì andarono a fare la spesa.
 
«Ok, siamo arrivati. Ora... Che dobbiamo prendere?» domandai.
«Non ne ho idea sai? Noi ora entriamo dentro questo dannato supermercato e compriamo le prime cose che ci vengono davanti!» rispose Rosy. Entrammo dentro.
«Ehi Rò! Vieni qui». Si avvicinò.
«Dimmi.»
«La candeggina. Compriamola.»
«Perchè?» chiese lei confusa.
«Hai detto che compravamo le prime cose che ci venivano davanti». Risero tutti, anche Rosy.
«Che asina che sei! Su dai cammina» disse ancora ridendo. La seguii assieme agli altri. Comprammo solo schifezze: patatine, cioccolato, caramelle, cola, aranciata, birra ecc... Usciti dal supermercato andammo a casa di Rosy e posammo la spesa, se così si poteva chiamare, negli appositi scaffali. Dopo passammo tutto il pomeriggio a passeggiare e a chiacchierare. Arrivati all'ora di cena iniziammo a preparare la tavola.
«Rosetta? Dove sono le insalatiere?»
«Guarda, sotto il lavello ne trovi due.»
«Grazie» risposi. Versai in una pacchetto di patatine e nell'altra ci spezzettai tre tavolette di cioccolata, al latte, bianco e fondente. Poi presi le bevande e le posizionai per bene sulla tavola apparecchiata.
«Bene, io direi che si può iniziare a mangiare» dissi.
«Chi te lo ha detto? No ora tu mi dici chi te lo ha detto. Chiaro? Chi te lo ha detto?!» continuava a dire Vincenzo. Quando si zittì risposi: «Stocazzo. No a parte lo scherzo. Il mio stomaco me lo ha detto. Fa buuuurp.»
«Che bellina!» esclamò pizzicandomi le guance. Mi misi a ridere e dopo ci sedemmo tutti a tavola. Finimmo di mangiare tardi perchè ad ogni boccone c'erano tante risate. Miriana ed io fummo le uniche a mangiare tutto accompagnate da Antonio. Sam ruttò tutto il tempo, "basso growl" chiamavo i suoi rutti. Mentre bevevo, lei mi fece ridere e mi uscì la birra dal naso e nello stesso momento Miriana si affogò con la cola mentre Antonio sputò una patatina, a Rosy scappò un rutto e a Vincenzo cadde in bicchiere con l'aranciata nel tavolo.
«Minchia che tavolo!» esclamò Sam.
«Sembra un tavolo dove ci stanno i porci!» disse Miri.
«Oh ragazzi! Il tavolo dei porci!» seguì Rosy.
«Sì, sarà soprannominato "Il Tavolo Dei Porci"» disse Vincenzo. Io ancora cercavo di riprendermi dopo aver annaffiato il mio piatto con la birra che mi era uscita dal naso. Dopo mi alzai da tavola e andai a lavarmi la faccia. Quando ritornai in cucina Rosy stava sparecchiando.
«Ehi, ti aiuto.»
«No, sei mia ospite quindi vai a sederti.»
«Ehm oooook» dissi guardandola.
«Veloce! Su, su!» rise. Mi andai a sedere nel divano che si trovava dall'altra parte della cucina. Sam aveva in mano un porta CD con tutti i film, dal drammatico al...
«... Horror no, Sam.»
«Ma perchè?» si lamentò.
«Siamo sole in casa.»
«Ci sono i ragazzi qui.»
«Sì, ma ti ricordo che poi se ne vanno via, lasciandoci sole. Al buio. Nel silenzio della notte. Una notte dove potrebbe accadere quaaaaluuuunque coooosaaaa! Muahahahahahahah.»
«Ceeeeeerto Jè. Allora che film vorresti vedere?»
«Che ne so. Che film ha?»
«Vuoi vederti un film italiano romantico?»
«Non sia mai!» esclamai inorridita.
«Un film italiano o americano drammatico? Oppure uno demenziale? O ancora un thriller, o un poliziesco?»
«Vada per l'horror.»
«Ottima scelta. Rosy ha "The Amityville Horror".»
«L'ho già visto! Mi sento fortunata. Sì, tanto fortunata.»
«Oh meglio così. Ti ha messo paura?»
«Pauraaaa? Noooo.»
«Davvero?»
«Sì, davvero, davvero...»
«Oh non ti ha messo paura? Non ci credo!»
«Credimi, non mi ha messo paura mi ha solo fatto cagare addosso. Prevedo una notte molto lunga...»
«Ahahahah asina!»
«Quindi? Che film?» chiese Rosy quando finì di sbarazzare la tavola.
«The Amityville Horror.»
«Ehm... Ok». Rosy, sotto il mio sguardo che diceva "assassina! mi farai morire", mise il CD nel video registratore premette play. Il film iniziò.
«Mi sto già cagando, cazzo!»
«Ssssh!». Fu Sam a zittirmi. Per tutto il film stesi abbracciata ad Antonio. Quando finì i ragazzi volevano andare via ma sotto le mie suppliche, imbarazzanti aggiungerei, rimasero ancora un po'. Noi ragazze ci andammo a mettere il pigiama e poi facemmo entrare in camera di Rosy anche i due. Ci sedemmo a terra. Notai che Antonio mi stava guardando e molto probabilmente stava per dire la solita frase quando lo precedetti: «Non dire niente. Sì questo è il mio pigiama composto da pantaloncini e top a bretelle. Ora fa silenzio.»
«Ok, ok, ok. Ma la prossima volta almeno fammi dire una parola.»
«Ok Civetta pelata, lo terrò a mente.»
«Quando tempo è passato dall'ultima volta che mi hai chiamato così?»
«Credo che l'ultima volta che ti ci ho chiamato avevo 16 anni...»
«Ahahah la mia Panda!». Gli feci una linguaccia poi Sam, Rosy e Miri presero il loro discorso "preferito"....
«Chissà cosa sta facendo Zacky» disse Miri con un velo di tristezza nel volto.
«Già, chissà... Magari è al cesso. Boh» risposi facendole scattare una risata.
«E Matt? Chissà, vorrei essere lì»
«Eeeeh, cosa fa Matt non posso dirlo...». Antonio e Vincenzo assieme a Miri e a Rosy scoppiarono a ridere.
«Johnny invece... Oddio, non mi viene niente in mente!»
«Ahahahah ho piacere!» disse Rosy.
«E Jimmy invece?» chiese Vincenzo ridendo.
«Niente. Non mi viene una sega.»
«Con Brian?»
«Beh, Vincenzo, Brian... Ehm...»
«Comunque... 'Sta notte me lo sogno a Matt» disse Sam. La ringraziai con un sorriso. Non doveva chiedermi di Brian, non doveva. Per ben 30 minuti parlarono di Zacky, Johnny e Matt. Vincenzo, Antonio ed io non spiccicammo parola. Quando ci calò il sonno i ragazzi andarono via augurandoci una buonanotte poi ci andammo a coricare.
 
Vincenzo e il suo amico non andarono subito a casa...
 
«Uff, Vincenzo 'sta volta parli te.»
«Ok, intanto entriamo». Quando entrarono dentro l'hotel trovarono Matteo che stava uscendo dall'ascensore.
«Ehi Matteo!» esclamò Vincenzo.
«Ehi, ehi! Ciao ragazzi! Come mai qua?»
«Uuuh niente. Volevamo passare un po' del nostro tempo con voi.»
«Oh, salite. Lo dico io alla receptionist.»
«Di anche che arriveranno 4 ragazze» disse Antonio.
«Sam, Rosy, Miri e Jes?»
«Sì.»
«Cos'hai in mente Antonio...»
«Oh tranquillo. Voglio fargli uno scherzo» rispose sghignazzando.
«Oh beh, buona fortuna. Io vado a spassarmela con una ragazza.»
«Vai vai. Noi saliamo. Ci si vede! Ciao». Matteo ricambiò il loro saluto e passando per la reception avvertì la ragazza che era di turno che sarebbero arrivate 4 ragazze e di farle accompagnare nella loro stanza, poi uscì. Antonio e Vincenzo presero l'ascensore e dopo bussarono alla porta della stanza degli amici. Uno di loro aprì...
«Ehi!»
«Ciao Matt! Possiamo entrare?»
«Certo Anto. Entrate pure». I due entrarono e si sedettero a terra assieme agli altri.
«Cosa vi porta qua?» chiese Jimmy sorseggiando una birra.
«Le ragazze dormono a casa di Rosy. Fino a poco fa erano in nostra compagnia e abbiamo visto un film di paura. Jes e Miri erano spaventate, anche troppo, Rosy non lo mostrava e Sam... Quella non si spaventa di niente. Comunque, le abbiamo lasciate che si stavano mettendo a letto. Quindi pensavo...»
«Cosa Antonio? Cosa?!» chiese Johnny incuriosito.
«Pensavo di fargli uno scherzo. Però al telefono deve parlarci uno di voi.»
«Io, voglio parlare io» disse Brian.
«Perfetto. Quando una delle ragazze risponde devi dire queste parole: "Metti il vivavoce.... Fatto?" poi loro spaventate ti chiederanno chi tu sia e tu risponderai: "Non ve lo dirò. Devo dire che siete davvero belle con i vostri vestitini" loro non risponderanno e tu incomincerai a dire come sono combinate. Allora, Sam ha una maglietta a mezze maniche fucsia e dei pantaloncini bianchi... Ci sei per ora?»
«Sì sì continua.»
«Rosy ha un top a bretelle giallo abbinato ai pantaloncini, Miri ha anche un top a bretelle però è rosso con i pantaloncini neri e Jes ne ha uno viola con i pantaloncini abbinati. Neanche sembrano pigiami... Comunque, poi, quando finisci di descrivere il loro abbigliamento, dici che era uno scherzo e chiudi subito la chiamata.»
«Gli piace il viola a Jes?»
«Ma Brian! Come puoi pensare al viola! Uff, sì. Il viola e l'azzurro. Comunque, tutto chiaro?»
«Ma non sarà troppo come scherzo?» chiese Johnny.
«Chi se ne fotte. Voglio farlo, al limite mi prendo io la colpa. Allora Brian?»
«Detta il numero».
 
Le ragazze si erano addormentata già da un po' quando squillò il telefono di Rosy...
 
«Chi cazzo è a quest'ora?» dissi. Nessuno mi rispose. Strattonai Rosy dicendo: «Svegliati, sta squillando il telefono di casa». Si alzò dal letto improvvisato e accese la luce facendo svegliare anche le altre.
«Pronto?» rispose al telefono.
«Sì... Chi sei?»
«"Non importa...
«Chi cazzo è!» esclamai.
«"Carini i vostri pigiami..."» disse la voce al telefono. Lo tolsi di mano a Rosy e con voce tremolante e spaventata dissi: «Chi sei». Poi sentì dire da una voce in sotto fondo "e lei e lei!". La voce disse: «"Bello il viola, non trovi?
«Sì molto bello. Ora vuoi dirmi chi cazzo sei?!». Si sentirono due risate...
«Jimmy! L'altro che ride è Antonio! E tu chi sei? Matt? No... Forse... Oh non importa! Passami al quel deficiente di Antonio.»
«"Cazzo! Ehi amico vuole te... Pro-pronto?
«Ti finisco, giuro che ti finisco! Dimmi dove sei!»
«"Che vorresti fare? Venire qua da me?
«Ooooh sì! Vengo da te e ti ammazzo! A te e a chi è stato a questo scherzo da dementi!»
«"Brian ti ha dato del demente! Ahahahah!
«Non ridere. Siete all'hotel?»
«"N-n-no".»
«Ok sto arrivando.»
«Vorresti andarci combinata così?» chiese Sam.
«Cazzo sì! Non mi vesto per andare da quei due.»
«"Ooook ciao ciao!"» disse Antonio chiudendomi il telefono. Mi infilai le scarpe, presi le chiavi della macchina di Samantha e uscii da casa di Rosy.
«Ehi aspettaci!» esclamò Miri. Arrivate giù salimmo in auto, misi in moto e mi diressi verso quella mandria di cretini. Rosy continuava a dirmi di rallentare ma la ignorai. Arrivammo presto all'hotel e la ragazza che era di turno disse: «Benvenuti all'hotel Ti****o. Come posso esservi utile?»
«Buona sera. Ci stavano aspettando dei ragazzi che alloggiano qua in hotel uno di loro fa Sanders.»
«Oh, allora siete voi. Vi stavano aspettando. Venite con me». Ci fece entrare nell'ascensore e ci accompagnò nel loro piano, poi ci indicò la stanza e se ne andò. Bussai. Bussai forte, più e più volte fino a quando non venne Matt ad aprirci. Lo scansai e mi diressi dritta da Brian.
«Tu! Testa di cazzo che non sei altro! Te ne rendi conto che scherzo stronzo che hai fatto?! Eh? Eh?»
«Ca-ca-calmati! L'idea è stata di Antonio» rispose lui balbettando. Mi rivolsi ad Anto: «Idiota! Sei un'idiota!»
«E dai! Scusa!»
«Forse non ho capito bene... Hai detto "scusa"?»
«Sì.»
«Scusa? Scusa? Infilatele nel culo le scuse! Cazzo, Antonio! Mi sono spaventata. Ci siamo spaventate! Dovevi vedere le nostre facce! Facce cadaveriche avevamo!»
«E dai, passaci su per questa volta». Non mi girai, sapevo già chi avevo dietro. Brian. Mi pizzicò la guancia destra poi mi sussurrò un "ciao" e mi diede un bacio leggero sulla guancia precedentemente pizzicata. Arrossii.
«Pe-per questa volta la passate liscia». Mi voltai. Era... Bello e mi sorrideva. Sì, quel splendido sorriso era rivolto proprio a me. Non riuscii a smettere di guardarlo fino a quando Miri non attirò la mia attenzione dicendo: «Passata l'incazzatura?»
«Sei contenta? Adesso sei tra le braccia di Zacky.»
«M-m-m-ma... Smettila!» esclamò arrossendo. Vee la strinse più forte. Poi guardai Rosy. Era abbracciata con Johnny poi cercai Sam.
«Dov'è mia sorella.»
«Shad l'ha portata da un'altra parte. Non te ne sei accorta?» disse Brian. Lo guardai e poi risposi: «No, non me ne sono accorta.»
«E certo che non te ne sei resa conto! Continuavi a sbavare davanti a Haner!»
«Vaffanculo Miriana. Non stavo sbavando per nessuno IO
«Sì, certo! Ahahahah!»
«Smettila...» dissi con un tono più basso e calando la testa. Non sopportavo che gli altri mi vedessero imbarazzata, soprattutto il ragazzo che avevo davanti.
«Vendetta mia cara... Vendetta». Non dissi niente e non alzai lo sguardo quando Jimmy disse: «Chissà cos'avrà pensato quella della reception quando vi ha viste conciate così! AHAHAHAHAH!»
«Zitto Jimmy!» esclamai. "Cazzo, che vergogna!"
«Certo. AHAHAHAHAH» continuò a ridere Jimmy.
«Oh dai, per favore! Mi fai sentire in imbarazzo!»
«AHAHAHAHAH». Continuò a ridere e io arrossii così tanto da sentirmi bruciare il viso e come se non bastasse Brian mi tirò per un braccio e mi strinse a se. "Ok, ora posso davvero dire che sto andando a fuoco... Brucio! Brucio!"
«Jimmy, basta. La fai arrossire così» mi difese sempre tendendomi abbracciata. "Cazzo, cazzo, cazzo". Avevo le mani e la guancia sinistra appoggiate al suo petto. Sentivo il suo cuore battere. Non era regolare, batteva veloce proprio come il mio. Avevo bisogno di riprendermi e di sicuro stando tra le sue braccia non ci sarei riuscita.
«Scusami Brian, ho bisogno di un po' d'aria» dissi sciogliendo l'abbraccio. Mi andai ad affacciare dal balcone.
 
Intanto Sam e Matt...
 
Erano andati nel bagno, l'unico luogo dove si poteva avere un po' di privacy.
«Come stai?» domandò Matt.
«Bene... Tu?»
«Adesso che ti vedo benissimo». Sam sorrise.
«Sai, mi sei mancata in questi giorni...» disse guardandola negli occhi. Gli occhi verdi di lei si illuminarono quando Matt disse la frase, il suo sorriso si ampliò e con gesto timido si aggiustò i capelli biondi che gli scendevano delicati sul viso. Poi si alzò da terra e si diresse dagli altri lasciando lui solo. Matt non si mosse ma il suo sorriso incantevole si spense non appena varcò quella porta.
«Jes?! Jes dove sei?» chiamò Sam.
«E' fuori» la informò Brian senza un ombra di interesse. Anzi sembrava preoccupato. Raggiunse la sorella e abbracciandola disse: «Matt mi ha detto che gli sono mancata!»
«Oh che cosa carina» rispose sorridendole.
«Sì, credo di essere cotta... E tu butti fuoco. Come mai?»
«Lascia stare me... Te ne sei resa conto che quello è chissà dove e tu sei qua che mi racconti? Ci sarà rimasto di merda, lui ti dice una cosa simile e tu lo lasci solo!»
«Hai ragione! Torno da lui». Così rientrò dentro e si diresse da Matt. Arrivata lì la ragazza si sedette nello stesso punto e disse: «Anche tu mi sei mancato. Tanto.»
«Oddio credevo di... Di aver detto qualcosa di sbagliato. Non andare più via in quel modo altrimenti mi farai prendere un colpo.»
«Scusa e che non sono riuscita a trattenermi. Ho dovuto dirlo a mia sorella.»
«Ahahah, capisco» rispose lui sorridendo. «Sei bellissima» continuò. Lei arrossì e con fare imbarazzato rispose con un: «G-g-graze». Dopo si avvicinò e la baciò. La baciò con foga. Lei gli morsicchiò il labbro scatenando in lui la voglia di farla sua. Farla sua in tutti i sensi ma sapeva che era presto, troppo presto per arrivare a quel punto. Al punto di andare a letto... Quando il baciò finì lei tutta rossa in viso e lui con un sorriso che dava l'impressione di non finire più stettero 1 o più minuti a fissarsi.
 
Jes era ancora fuori per riprendersi cosa che gli fu impossibile...
 
Sbuffai. Mi sentivo ancora accaldata e ripensavo a quando mi diede quel bacio, nella guancia ma pur sempre un bacio. Poi pensavo all'abbraccio. Stavo così bene tra le sue braccia.
«Posso?»
«Ehm, sì.»
«Che succede?»
«Niente Brian.»
«Ti senti male?»
«Male? No, perchè?» domandai incuriosita. "Male no. Sto solo morendo! Vedi un po' te".
«Boh... Non dovevo abbracciarti vero?»
«E-e-ecco...» "Che gli dico? No, non dovevi mi stavi facendo venire un attacco di cuore. Oppure gli dico: No no non fa niente abbracciami quando vuoi". Continuava a guardarmi in attesa di una risposta.
«No, non dovevi...»
«Scusa» disse lui avvicinandosi. Ora era difronte a me.
«... Ma, non mi è dispiaciuto. E' solo che non me l'aspettavo». Riuscii a farlo sorridere.
«Ok. Come va? Ho saputo che sei stata male.»
«Oh, va molto meglio. Grazie. Tu come stai?»
«Bene adesso. Comunque, vuoi sapere una cosa?»
«Sì.»
«Ti ho pensata.»
«Davvero?» domandai con un sorriso.
«Sì. Ero preoccupato, non farti strane idee però» rispose agitando le braccia. Mi scappò una risata.
«Tranquillo, non mi faccio nessuna idea "strana".»
«Posso... Posso... Oh niente lascia stare.»
«No no dimmi.»
«No, niente. Non fa niente». "Mi vuole abbracciare di nuovo?" pensai. "Oh magari! E se lo faccio io? Oh aspetta... E se non è questo?! Fanculo mi butto".
«Vorresti abbracciarmi di nuovo?». "Come cazzo ho fatto a dirglielo?! Non ho coraggio di fare un tubo e adesso... 'ddio spero che risponda di.."
«Sì, molto volentieri». Arrossii. Presi fiato e lui mi abbracciò. Caspita come stavo bene.
«Era questo che volevi dirmi?»
«Ehm... Sì». Parlammo per un po' quando sentii mia sorella chiamarmi.
«E che palle» disse lui.
«Concordo. Stranamente concordo con te». Rise. Sciolsi l'abbraccio e, seguita da Brian, rientrai dentro la stanza.
«Che succede?»
«Non te lo immagini!» esclamò strattonandomi, poi disse: «Matt! Mi ha baciata!»
«Oh, wow!»
«Sì!»
«Ma tu non puoi dire tutto a tua sorella!» esclamò ridendo Matt uscito fuori dal nulla...
«Oh sì che posso» ribatté lei.
«No, non puoi. Se capita che gli fai un pomp...»
«Brian!» lo interruppe bruscamente Johnny.
«.. Quello, non puoi dirlo a tua sorella!» continuò. Tutti scoppiammo a ridere e Sam, imbarazzata credo, spiaccicò il viso nel mio petto. Dopo sentii qualcosa bagnarmelo. "Una lacrima?!" pensai. Incazzata spinsi con dolcezza Sam e andai da Brian.
«Ascolta, brutto idiota, non te lo ripeto più! Evita di fare certe battute del cazzo! Mia sorella sta piangendo!»
«Oh no no no, Jes! Mi stavo trattenendo le risate!»
«Sam, sei una cretina» dissi. Mi scusai con Brian e poi Antonio disse: «Allora Brian, eri abbracciata con Jes... Quindi?»
«Cosa "quindi"?»
«Ahahah! Me lo devi far dire per forza?»
«Sì» rispose lui guardandolo con sfida.
«Ti piace Jes.»
«Non sono affari tuoi» rispose. Non era ne un "" ne un "no" quindi arrossii poi si intromise Jimmy: «Oh Antonio, basta». La discussione finì lì. Passammo tutta la notte a ridere, scherzare e a bere birra. Quando si fece tardi, molto tardi, crollammo. Ci addormentammo a terra. Alla mia sinistra avevo Jimmy e alla mia destra Miriana, che mi sveglio per dirmi: «Aiutami a conquistare Zacky.»
«Ok» risposi e poi, improvvisamente, Jimmy si sedette e disse: «Ti aiuto anche io» e dopo si buttò all'indietro e con lui, Miri ed io. Dopo un po' mi addormentai.

P.s.: Se trovate degli errori di battitura vi chiedo scusa ma non ho avuto il tempo di corregerlo T-T Perdono. Oh *-* lasciate una piccola recenzione mi farebbe piacere sapere cosa ne pensate :3 Grazie mille a tutti<3
Baci Non Lo So Haner :3
  
Leggi le 1 recensioni
Segui la storia  |        |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Capitoli:
 <<    >>
Torna indietro / Vai alla categoria: Fanfic su artisti musicali > Avenged Sevenfold / Vai alla pagina dell'autore: Rey Sullivan