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Autore: lookafteryou_    13/12/2011    12 recensioni
Cosa fare se un ingenuo concorso per fans si trasforma nell'avvenimento che ti sconvolgerà la vita? Molleresti tutto e tutti per riconquistare una persona? Chiedete a Harry e Ilenia. Loro ne sanno qualcosa di come tutto può cambiare solo per un sogno...
Genere: Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Harry Styles, Nuovo personaggio, Un po' tutti
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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QUALCHE MESE PRIMA...


CLICK

 
Goccia, goccia ,goccia... ma quante gocce entravano in quel pullman?
Al mio ennesimo sbuffo la vecchietta seduta al mio fianco mi lanciò un’occhiataccia da dietro i suoi occhiali spessi venti centimetri. Che ci potevo fare? Pioveva dentro la corriera, praticamente mi sarei bagnata meno scendendo le rapide in costume.
Goccia… “MA CHECCAVOLO!” scoppiai “Signorina  si contenga! Siamo su un mezzo pubblico e ha svegliato il mio cagnolino,  sarà soddisfatta ora..”

Ma senti questa… Ok, un respiro profondo e conta fino a dieci. Uno, due, tre, quat…Goccia.

“AAAAH NON È POSSIBILE!” . Mi alzai di scatto, scavalcai con poca grazia la vecchia e il suo amato cagnolino formato pochette e prenotai la fermata. Sarei tornata a casa a piedi da quella, tanto erano pochi minuti e bagnata c’ero già. Il mezzo frenò all’improvviso scaraventandomi in avanti di un metro buono, non sono mai stata un granché in fatto di equilibrio. Pensai positivo, almeno gli unici ad assistere alla mia performance erano stati i cinque passeggeri della corriera più il mini-cane dal sonno leggero.
Presi il borsone di danza e scesi in tutta fretta rossa in faccia per la vergogna di aver piantato il fondoschiena sul corridoio del pullman., le porte dovevano ancora spalancarsi completamente che ero già con entrambi i piedi sul marciapiede bagnato. Con me scese anche l’anziana signora con le borse della spesa che la facevano pendere da una parte e il cagnolino al guinzaglio rosa shocking. Urlò qualcosa a un passante in bicicletta che le era passato troppo vicino,  prese dalla tasca le chiavi e aprì la porta di una casa lì vicina e vi sparì dentro con le borse e il cane. Nome sul campanello: Caroline. Bah… non mi ispirava.
Caricai bene la borsa a tracolla sulle spalle, accesi l’iPod, tirai su il cappuccio e mi misi a camminare tra la gente sotto la pioggia, mai che portassi un ombrello con me ma faceva lo stesso, ho sempre adorato la pioggia a differenza di mia mamma che si ritrova ogni volta una sfilza di vestiti umidi che secondo lei puzzano “di freschino”.
Scelsi una canzone che mi facesse compagnia per il tragitto. “Our Song – Taylor Swift” la mia preferita di Taylor! Andava più che bene, misi in tasca l’iPod verde e con il sorriso stampato in faccia presi la via per casa cantando insieme a Taylor probabilmente pure un po’ troppo convinta dato che la gente mi fissava male, o forse era per la berretta a panda? Ehm... sì, forse era quella. La sfoggiavo da giorni, insomma, era o no la berretta uguale a quella di Harry Styles? Non potevo non indossarla.

Il tempo di far ricominciare la canzone quattro volte ed ero davanti al cancello di casa mia.
“Mamma, papà sono a casa, vado in doccia, non ho fame comunque quindi non ceno” annunciai tutto d’un fiato entrando dalla porta. Per essere ai primi di ottobre faceva veramente freddo, tolsi giubbotto, sciarpa e “panda” e le gettai sul divano.
Per me la frase “vado in doccia” significava “porto il computer in bagno, sto su internet finchè non si scarica completamente (di solito mezz’oretta dato che non lo carico mai del tutto) e POI vado in doccia”. E rispettando questa tradizione presi il computer e mi chiusi in bagno. Guardai il profilo di alcuni miei amici su Facebook, aprii Youtube e controllai la pagina di Twitter dei One Direction. Louis e Harry avevano “tweettato” tra di loro (Larry Stylinson Time), Liam aveva dato il buongiorno a tutti, Zayn aveva scritto in un truzzese misto aramaico indecifrabile e Niall aveva fatto tappa alla città del Milkshake facendo evidentemente venire a centinaia di ragazze un'improvvisa "voglia di milkshake"… tutto normale in fin dei conti. Leggendo quei centoquaranta caratteri mi sembrava di averli più vicini, dopotutto erano LORO che scrivevano perché NOI leggessimo. Sì, mi esalto con poco ok?

“ILENIAAAA LA CENA” a quanto pare a mia mamma le parole “non ceno” erano sconosciute… “Non mangio ho detto”, credo che se avesse potuto mi avrebbe mandata volentieri a quel paese. Intanto aprii un’altra finestra e digitai il link per il sito ufficiale dei One Direction, sfogliai le ultime notizie e a un certo punto mi fermai ad una di queste.


“Sai ‘graficare’, ti piace disegnare o semplicemente vuoi fare un tentativo per farti notare dai 1D? Allora crea una tua copertina per il nuovo album in uscita a metà novembre e inviacela all’indirizzo riportato sotto. Saranno scelte le cinque copertine più originali e inserite in un video di ringraziamento dei ragazzi per le fans”

La cosa era a dir poco geniale, non sono un granché nel modificare le immagini al PC ma in fatto di disegno e fantasia me la cavo. Non si vinceva niente è vero ma c’era la possibilità di venir citate dai One Direction in persona e ovviamente era un’occasione da non perdere e poi c'era tempo ancora un'ora.
Seduta sul water (chiuso si intende) ancora vestita completamente da danza e con gli scaldamuscoli ancora sopra i leggins mi misi a pensare a una possibile  copertina. Il CD si sarebbe chiamato “Up All Night”…  serviva qualcosa d’effetto, fresco, che invogliasse la gente ad acquistarlo, anche se a mio parere sarebbero bastate le loro facce senza trucco o ritocchi su un semplice sfondo bianco per farlo sparire in poco tempo dagli scaffali ma alcune persone hanno gusti complicati in fatto d’estetica…
Intanto il titolo metteva allegria e spensieratezza, servivano colori freschi, sgargianti e che attirassero l’attenzione, potevano essere l’azzurro e il verde chiaro.
Convinta uscii dal bagno guadagnandomi un bello sguardo di rimprovero dai miei genitori seduti a tavola, feci spallucce (molto maturo direi) e mi sedetti alla scrivania. Cominciai a fare un piccolo schizzo dell’idea che avevo in testa: loro cinque, in mezzo a un campo di girasoli… no, troppo mondo di Patty… meglio una qualche spiaggia con della vegetazione sul giallo-verde. Ce li vedevo bene abbracciati o almeno che si toccassero fra di loro dato che sono sempre appiccicati in ogni foto o video. La posa mi era venuta in mente pensando all’ “Up” del titolo,  un bel salto di gruppo. Loro cinque n posa come se fossero appena “atterrati” da un salto e vestiti con colori come il giallo, il verdino, l’azzurro e i marrone chiaro,  intorno uno spazio grande con colori che richiamassero il loro abbigliamento.
Bene, come schizzo bastava. L’idea c’era ora dovevo solo ripassare i contorni, mettere la scritta ‘ONE DIRECTION’ sotto.. anzi no, sopra e poi il logo’1D’  rosso in alto a sinistra.

“FINITO!” Ok, ero decisamente soddisfatta del risultato. Non sarebbe stato il migliore tra i milioni di capolavori che tante ragazze avrebbero mandato ma poteva competere bene… Ora il passo finale era inviare il tutto. Saltellai verso il portatile abbandonato sul mobile in bagno, lo attaccai allo scanner del fisso di mia mamma e lo accesi di nuovo.

‘Scanner in corso. 16% di batteria, 8 minuti rimanenti ‘
Eh no cavolo. Se si spegne rinuncio. La scadenza per l’invio è tra pochi minuti.  

Ero sicura che non sarebbe neanche stato notato in mezzo alla quantità esorbitante di copertine che gli organizzatori avrebbero ricevuto ma tentare non costava niente  no?
“ILENIA MUOVITI AD ARRIVARE A TAVOLA O LE PRENDI DATO CHE SEI ANCORA  AL COMPUTER!” Ehm, forse qualcosa costava a questo punto…

Muoviti ti prego.
‘Scanner completato. 6% di batteria, 3 minuti rimanenti’

“ILENIAAAAA. ULTIMO RICHIAMO, POI SCORDATI IL COMPUTER A VITA, E PURE LA DOCCIA” Sì certo. Ora dovevo inviare, aprii l’email e inserii l’indirizzo del destinatario, allegai l’oggetto, incrociai le dita e premei INVIO.

“Invio in corso…”
MA QUALE “INVIO IN CORSO”?? MUOVITI CAZZO. NON CI VUOLE TANTO.

Fissavo lo schermo in ansia, quella stupida icona di caricamento con i pallini che si inseguivano non voleva sparire.

‘2% di batteria, 1 minuto rimanente’
MUOVITI. TI PREGO, TI PREGO, TI PREGO, TI PREGO.
“Messaggio inviato con successo”

Un secondo dopo l’apparizione di quelle quattro parole il computer si spense con un sonoro CLICK lasciando spazio al mio riflesso sullo schermo nero.
“GRAZIE SIGNORE!” pensai e felice me ne andai finalmente in doccia ancora con le dita incrociate.





WE’RE GOING TO GO...

“SONO LOUIS WILLIAM TOMLINSON, SONO SUL TETTO DEL MONDO E HO UN ELICOTTERO PRIVATO!”
“IO INVECE SONO HARRY EDWARD STYLES E STO PER BUTTARE IL SIGNOR TOMLINSON DI SOTTO!”
“Andiamo Styles, non lo faresti neanche se fossi costretto. Primo: non hai abbastanza forza in quelle braccia flosce che ti ritrovi, secondo: ti butteri giù prima io”.

Eravamo sulla cima di un grattacielo che ospitava un piccolo eliporto dove era appena atterrato il NOSTRO elicottero, sembrava impossibile... Era passato un anno da Xfactor, un anno da quando erano stati formati i One Direction, un anno dall’inizio di un sogno.
Mi spiego meglio. Settembre 2010, Xfactor UK, audizioni. Cominciò tutto da lì, avevo provato a partecipare al programma canoro come concorrente, avevo passato la prima selezione ma non la seconda. Avrei dovuto tornarmene a casa, impacchettare le mie cose e  il mio sogno e lasciarlo nel fondo del cassetto tornando a lavorare nella solita e noiosa panetteria… o almeno questo era quello che sarebbe dovuto accadere. Dico sarebbe dovuto perché qualcosa successe, una cosa che avrebbe cambiato completamente la mia vita e quella di altri quattro ragazzi. Niall, Zayn, Liam, Louis, Harry. Cinque nomi, una sola band.
Esatto signori,  eravamo cinque ragazzi che pensavano di aver perso ogni speranza di partecipare al programma che li avrebbe lanciati nel loro sogno finché non erano stati messi insieme per formare una boy band, i One Direction. Avevo legato subito con tutti e quattro gli altri componenti, eravamo diventati tutti migliori amici, in poco tempo avevamo conquistato il pubblico e i giudici oltre ad aver accumulato una modesta quantità di fans, piacevamo. Il nostro rapporto era di una solida amicizia che si era formata tra le mura di una stanza condivisa, le nostre voci si mescolavano in un’armonia perfetta, la band funzionava a meraviglia, settimana dopo settimana arrivavamo sempre più avanti nel programma fino alla finale. Eravamo rimasti in tre concorrenti, saremmo potuti arrivare primi, avremmo potuto vedere le nostre vite cambiare radicalmente ma conquistammo “solo” il terzo posto. Simon (il nostro mentore) disse una frase allora: “Questo è solo l’inizio per questi ragazzi”.
Vedendo dove eravamo ora non avrei trovato frase più azzeccata. Un singolo arrivato al primo posto nelle classifiche, un video visto da milioni di persone, record di prevendite nella storia della casa discografica con cui avevamo firmato il contratto, tutto esaurito fin dai primi live, comparse in ogni tipo di programma televisivo e radiofonico e un album in uscita a novembre.

Direi che come inquadramento può bastare, tanto per farvi capire il perché dell’elicottero privato.
“Due settimane solo noi quattro. Niente fotografi né intervistatori. Non vi sembra strano?” Niall era il più felice all’idea di questa vacanza, seduto su un insolito muretto dondolava avanti e indietro le gambe come un bambino emozionato all'idea di partire e dimenticare per un po' la scuola. Cantavamo e facevamo quello che amavamo fare è vero, ma era pur sempre un lavoro e lo stress era tanto.
Avremmo passato due settimane intere nel bungalow del mio patrigno. Un piccolo rifugio in legno disperso in mezzo ai campi, nel bel mezzo del nulla. Solo ed esclusivamente noi.
“Più che strano! Ormai mi ero abituato a uscire di casa appena sveglio e venire fotografato col mio bellissimo aspetto da barbone mattiniero”. Louis aveva ragione, non avevamo un attimo di tregua. Aprivi per far uscire il cane di casa: FOTO. Andavi a fare la spesa: FOTO. Ti affacciavi alla finestra per vedere la neve: FOTO. Almeno avremmo avuto ogni secondo della nostra vita documentato, non è cosa da tutti no? 
In quell'istante il pilota ci chiamò per la partenza, ci guardammo fra di noi pensando contemporaneamente la stessa cosa: un urlo finale ci stava. Tutti e cinque sull'orlo del grattacielo gridammo qualcosa, era una cosa stupida ma non cogliere quell'occasione era impensabile.
“VAS HAPPENIN BOYS? STIAMO PER PARTIRE E VOI NO.” tipico di Zayn, non mi sarei aspettato altra frase da lui.
“DANIELLE, TI AMO” la smielatezza di Liam anche in certe situazioni era una cosa da non credere, ultimamente poi era proprio perso ma la cosa era accettabile, Danielle era una ragazza meravigliosa e tutti quanti l'avevamo accolta con gioia e le volevamo bene come a una sorella e lo stesso valeva per la ormai ufficiale ragazza di Louis. 
“Fatti da parte innamorato e ammira il fidanzato perfetto all’opera, ELEANOR RICORDATI DI DAR DA MANGIARE AL MIO PESCE ROSSO MENTRE SONO VIA!”
Niall ci pensò un po’ su e poi ribatté: “Louis, tu non hai un pesce rosso”
“Giusta osservazione… ELEANOR, COMPRAMI UN PESCE ROSSO E DAGLI DA MANGIARE MENTRE SONO VIA!”  Louis era Louis, non c’era un modo per definirlo. Completamente fuori di testa e con la battuta pronta ma estremamente serio e affidabile nel momento del bisogno, non per niente era quello con cui passavo più tempo, volevo bene a tutti e quattro ma lui era in assoluto il mio migliore amico.
“AHAHAHAHAHAHAHAHAH” Niall non urlò niente dato la sua incapacità di rimanere serio, l’unica cosa che fece fu piegarsi in due per le risate come al suo solito mentre tutti lo guardavamo scoppiando a ridere di conseguenza.
“MI PIACCIONO LE RAGAZZE”  era la prima cosa che mi era venuta in mente, e direi che era completamente e inconfutabilmente vero.
“Non sei originale Harry, ormai si sa. Come si chiamava quella di ieri sera? Alison? No aspetta… era quella di lunedì Alison. Quella di ieri sera era Nicole giusto? O era quella di giovedì?”  Ecco le frecciatine in stile Tomlinson.
“Fai come il tuo futuro pesce rosso Louis, mangia e taci. E poi si chiamava Sarah ed era estremamente carina” No, non mi stavo vantando. Stavo solo ammettendo la realtà dei fatti.
In quel momento qualcosa ci piombò addosso. Zayn aveva evidentemente bisogno di un abbraccio perché aveva allargato le braccia e ci aveva avvolti tutti e quattro come in un gigantesco groviglio umano.
“Urlo di gruppo finale ragazzi? Al mio tre… Uno… due.. tre!”
“ONE DIRECTION!”

C’erano degli amici migliori? Non serve una risposta, non esistono punto e basta.
Pochi minuti dopo eravamo sull’elicottero con in testa le cuffie e i microfoni per poter comunicare fra di noi senza venir sovrastati dal rumore delle pale dell'elicottero, gli sguardi felici e emozionati di cinque amici che partivano per la loro vacanza insieme. In poco tempo il grigio paesaggio urbano londinese lasciò spazio al verde della campagna e infine al campo che circondava il bungalow dove avremmo passato del tempo tra ragazzi, senza fans, senza scadenze, senza regole o preoccupazioni. Poi saremmo tornati alla nostra vita movimentata di sempre insieme.
 



Ok, finalmente ho postato il secondo capitolo, avevo iniziato questa FF ancora un mese fa
ma per sbaglio l'ho cancellata (cancellando pure tutte le recensioni çç ahahahah) e oggi l'ho ripostata .
Ho aggiunto dopo la parte di Harry per problemi di tempo, 
prima infatti c'era solo quella della ragazza.. comprendetemi ùù 
E Caroline, AHAHAHAH Scusate ma dovevo mettercela. Non la digerisco quella donna,
contenta che Harry sia felice con lei ma non chiedetemi di adorarla.
Ehm.. non so come finire quindi pace e amen.

(alcuni mi hanno chiesto, la protagonista non sono io! Ahahahah cioè, le ho prestato il mio nome  ma non ha il mio carattere, è un personaggio completamente inventato :3) 

   
 
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