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Autore: Nimue_    14/12/2011    2 recensioni
Non è tutto freddo come l'alabastro, nelle mura di Volterra.
Genere: Generale, Introspettivo, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Chelsea, Corin, Santiago
Note: Raccolta | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Precedente alla saga, Contesto generale/vago
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- Questa storia fa parte della serie 'Velathri'
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Personaggi: Gianna/Felix
Note: storia che richiama la guida ufficiale scritta dalla Meyer, secondo il quale Gianna viene uccisa. 

Sempreverde

- Ecco, lì dovrebbe andare bene. -
La segretaria indicò con un cenno della testa l'angolo illuminato della sala d'aspetto. Lasciò cadere l'enorme scatolone ai suoi piedi, ancora ansimando per lo sforzo, e solo allora si accorse della scritta "fragile" stampata in neretto sul retro.
- Oh, magnifico. - borbottò, scocciata. Se solo fosse stata un tantino più forte ne avrebbe portate tre in una volta.
- Qui hai detto? - la testa si vedeva appena ma Gianna riusciva a distinguere, tra la miriade di aghi verdi e profumati, i muscoli scolpiti di Felix, serrati attorno all'abete che il Maestro aveva scelto di persona. Un abete enorme, tanto grande che arrivava al soffitto, e lei non riusciva a sollevare uno solo scatolone di addobbi che, tra l'altro, non sarebbero bastati a decorarlo.
- Sì, grazie Felix. Vado a prendere il resto, ci metterò un minuto. -
Una raffica d'aria improvvisa le scompigliò i capelli ormai sfuggiti alla presa del fermaglio e la costosa gonna rossa, comprata con l'ultimo stipendio, si sollevò in uno sbuffò.
- Io ci ho messo un secondo, bambolina. - la guardia posò a terra gli scatoloni rimasti, un ghigno pestifero impresso sul volto.
- Bene, il mio lavoro l'ho fatto. Adesso puoi continuare da sola, sempre che le tue fragili ossa riescano a sollevare le decorazioni. Sai, una semplice pallina in vetro di murano costa un occhio della testa, ad Aro non farebbe piacere vedersele frantumare tutte una dopo l'altra! -
Gianna scelse qualche primo addobbo, in silenzio. Non le era permesso rispondere ai suoi superiori e comunque nessuno, specialmente Felix, si sarebbe sforzato di capirla; si erano dimenticati di quanto fosse difficile essere umani, loro.
- Dai avanti, datti da fare. La stanza deve essere il più accogliente possibile per i nostri ospiti. -
- Per la vostra cena vorrai dire - un brivido violento le percorse la schiena, lasciandola senza fiato. Ormai era passato più di un anno da quando aveva iniziato a lavorare per i Volturi, ma nemmeno il tempo era riuscito a rendere meno spaventose le grida dei turisti che entravano nei sotterranei. Avrebbe dovuto esserci abituata. Avrebbe dovuto esserlo visto che presto sarebbe diventata una vampira come loro, un'assassina, un mostro. Perlomeno era quello che il Maestro le aveva promesso, ma se c'era una cosa che Gianna aveva imparato da quando era stata assunta era che la voce dolce, quasi ipnotica di Aro, traeva spesso in inganno.
Felix digrignò i denti, palesemente infastidito - Pronto bambolina, hai sentito quello che ho detto? -
- Ho sentito benissimo, grazie. - la voce di Gianna suonò fredda, piena di rancore, ma se ne accorse a guaio fatto. Se quel tono le fosse sfuggito con un qualunque altro membro della guardia avrebbe fatto prima a dire le sue ultime preghiere.
Felix invece si avvicinò lentamente, con un'espressione indecifrabile. Il suo sguardo era furioso, divertito o annoiato? Protettivo, magari?
Una mano grande ma incredibilmente delicata - Gianna non avrebbe mai pensato che in Felix potesse esserci qualcosa di delicato - si posò sulla sua guancia.
- Non volevo farti incaz..arrabbiare con quella storia delle palle. -
- Delle palle di vetro, intendo. - se fosse potuto arrossire, pensò, forse lo avrebbe fatto.
- Mi dispiace, io non penso molto prima di parlare. Di solito risolvo le questioni in ben altro modo -
Gianna trattenne un gemito, temendo che le dita tese a sfiorare la sua pelle potessero chiudersi attorno al collo nudo. Era così che i Volturi mettevano fine alle discussioni, dopotutto.
- In cambio di un bel sorriso potrei aiutarti ad addobbare quel coso. -
- Lo faresti ? - Gianna si sorprese a sussurrargli, talmente vicina che sentiva il suo alito fresco sul collo. Capì, da una smorfia maliziosa del vampiro, di avere le guance infuocate.
- Naturalmente. Consideralo un regalo di Natale, come quelli che si fanno gli umani, un regalo per quando sarai esattamente come quell'albero. -
- Non credo sia un complimento, Felix -
- Sì che lo è. Sai qual è la particolarità dell'abete, bambolina? -
Gianna scosse la testa, offesa e imbarazzata allo stesso tempo.
- È sempreverde, forte e resistente per l'eternità. -
- Nemmeno un abete sempreverde può vivere in eterno - la voce le tremò dall'emozione. Così avevano deciso di trasformarla!
- Tu potrai, bambolina. -

Quando il Maestro spalancò la porta in cerca del suo albero e li trovò avvinghiati non riuscì ad individuare niente, in quella situazione, che potesse volgere in suo favore. E lui non faceva mai niente che non producesse un guadagno, era il segreto della sua grandezza. Nessuna. Relazione. A. Volterra. Era così maledettamente semplice, quante volte lo aveva ripetuto?
Gianna boccheggiò in prenda al panico e nemmeno la presa salda di Felix riuscì a farla sentire al sicuro; il viso del Maestro era teso in una smorfia divertita, come se si stesse sforzando di non ridere.
- Proprio un magnifico esemplare. - disse, rivolgendosi all'albero ancora spoglio.
Il suo sguardo si rivolse a Felix, poi a Gianna con le braccia intrecciate attorno al suo collo.
- E adesso so perfino cosa mangeremo al cenone di Natale! -
- Chi mangeremo. - si corresse subito, ma stavolta non trattenne le risa.




Angolo autrice: il capitolo è stato scritto in occasione delle feste natalizie; conoscendo Aro (?)  immagino che non si sia risparmiato dall'addobbare Palazzo dei Priori. Felix e Gianna invece sono una coppia che mi piace tanto, ma la Meyer non ha detto molto su di loro. Personalmente sono d'accordo con l'autrice - strano ma vero - quando dice che a Volterra non sono permessi legami d'amore. Non dico che questo sentimento non possa esistere tra quelle mura, ma non è un  puro come magari me lo immagino in altre coppie. I Volturi troppo sdolcinati non sono i Volturi, dopotutto!
Buone feste a tutti quanti, un bacio.

Note aggiuntive: la raccolta è da considerarsi incompleta.
   
 
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