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Autore: Djali    02/08/2006    2 recensioni
I Malandrini, le sorelle Black, Lily, Lucius e Severus vissero un anno speciale a Hogwarts, e perché il suo ricordo non sbiadisca ci racconteranno, uno per uno, quello che provarono nei più intensi e magici giorni della loro adolescenza...
Genere: Romantico, Azione | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Bellatrix Lestrange, I Malandrini, Lily Evans, Lucius Malfoy, Severus Piton
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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A memoria d'uomo, nessun anno scolastico era mai iniziato in modo così singolare, a Hogwarts. Io ero rimasto in classe con gli altri compagni del sesto anno anche quando i miei amici erano corsi fuori per andare ad aiutare James, che al piano di sopra doveva starsela vedendo davvero brutta, a giudicare dal fracasso delle armature e delle statue che si rompevano che ci raggiungeva. La McGranitt era rimasta come pietrificata quando Remus era corso fuori. Ci mise qualche secondo a riscuotersi, e quando infine ci riuscì disse a Narcissa Black, l'alunna che le era più vicina, di correre a chiamare il preside. Lei parve estremamente sollevata di poter scappare, perché sembrava stare morendo di paura. Poi la professoressa corse fuori alla ricerca della fonte del rumore, e fu immediatamente seguita da Bellatrix Black e da Severus Piton, entrambi con la bacchetta sguainata e un'espressione cupa. Decisi che era il momento di raggiungere i miei amici e uscii anch'io col resto della classe. Alcuni corsero come me dietro alla professoressa, e pochi altri, soprattutto ragazze che non facevano che strillare terrorizzate, fuggirono nella direzione opposta. Non nego che ebbi un po' di paura: di certo erano James e Malfoy che stavano combattendo, e ora li avevano raggiunti anche Remus e Sirius. Personalmente, l'istinto mi diceva di seguire coloro che erano fuggiti: sapevo fin troppo bene quanto i miei amici potessero diventare pericolosi quando perdevano il controllo, soprattutto durante una lite.

Salii una rampa di scale e, giunto che fui in cima, mi fermai a riprendere fiato. Quando sollevai la testa vidi la professoressa e i miei compagni disposti in semicerchio, spaventatissimi, attorno ai duellanti.

Sirius stava affrontando praticamente da solo Malfoy, che tentava di colpirlo e contemporaneamente di schivare i suoi colpi furibondi: notai con orrore che il braccio libero grondava sangue poco più su del gomito. Sirius lo attaccava con una furia spaventosa, ignorando una piccola ferita che si era procurato sul mento e che sanguinava appena. Aveva i denti scoperti in un ringhio e lanciava ruggiti agghiaccianti mentre saltava di qua e di là. Vidi in lui, più evidente che mai, il pericolosissimo Felpato, e rimasi immobilizzato dalla paura. Poco oltre stava James, che barcollava pericolosamente mentre tentava di lanciare delle maledizioni su Malfoy. La sua mano libera era premuta sulla metà sinistra del viso: attraverso le dita socchiuse si vedeva chiaramente scorrere del sangue. Ad un tratto, Bellatrix e Piton, che erano vicini a me, si tuffarono nella mischia e iniziarono a fronteggiare, rispettivamente, Remus e James. Tutti e tre i miei amici avevano ora un avversario, e lo fronteggiavano con la bacchetta tratta e un'espressione rabbiosa.

Tutti noi che stavamo attorno trattenevamo il fiato, quando ci voltammo nell'udire dei passi salire rapidi le scale: era Silente, il preside, e pochi metri dietro di lui avanzava Narcissa, pallida e tremante.

Tutti osservammo il professore, temendo ciò che avrebbe potuto fare. Sollevò la bacchetta che stringeva già nel pugno e pronuncio con voce limpida un incantesimo pietrificante. Come se ciò che stavamo vedendo fosse stato un filmato messo improvvisamente in pausa, tutti i sei combattenti si congelarono nei loro movimenti e caddero a terra, rigidi come statue scolpite nelle pose più strane. Silente si voltò verso la McGranitt.

-Minerva, aiutami a condurre questi giovanotti e questa signorina nel mio ufficio, per favore. Attenderemo lì che l'incantesimo finisca. Potrei scioglierlo subito, ma credo che qualche minuto di immobilità li aiuterà a calmarsi, prima di intraprendere con me una conversazione civile. Per favore, Narcissa, mi spiace abusare della tua disponibilità, ma potresti andare a chiamare il capo della vostra casa, il professor Lumacorno?- disse in tono pacato e lievemente dispiaciuto alla seconda sorella Black. Lei annuì nervosamente e lanciò solo di sfuggita un'occhiata al corpo immobile di Lucius prima di correre di nuovo giù per le scale. Silente e la McGranitt agitarono lievemente le bacchetta e i corpi dei sei ragazzi si sollevarono da terra leggeri come piume e seguirono i due insegnanti nell'ufficio del preside. Io e alcuni curiosi tentammo di seguirli, ma Silente ci disse di tornare tutti nelle nostre Sale Comuni, e tutti obbedimmo, seppure malvolentieri.

Trascorsi oltre un'ora nella Sala Comune dei Grifondoro, in attesa che i miei amici tornassero, ma intanto ebbi modo di riflettere. Ora loro tre sarebbe parsi a tutti come degli eroi, come sempre. Avevano sfidato i tre Serpeverde più temibili del sesto anno, mentre io ero rimasto a guardare. Deglutii, soppesando le possibilità che avevo di essere apostrofato come un vigliacco anche questa volta. Naturalmente Sirius mi avrebbe sbranato vivo, e anche James non avrebbe potuto evitarsi di rimproverarmi perché non ero corso in loro aiuto. Non avevano mai capito che mi sentivo veramente inutile, e neppure che i loro continui rimproveri e le dimostrazioni di quanto fossero più forti e più coraggiosi di me mi ferivano terribilmente. La verità è che sapevo di non essere in grado di affrontare qualcuno in un duello, ed era per questo che evitavo di prendervi parte. Avrei fatto la figura del pasticcione, dell'incapace, e probabilmente sarei stato sconfitto e deriso. Era meglio che ne restassi fuori.

Il buco del ritratto si rivelò improvvisamente, lasciando che i tre ragazzi entrassero nella Sala Comune, prima di richiudersi dietro di loro. Sirius si precipitò verso di me prima che potessi anche solo guardare in faccia gli altri due, mi afferrò per il colletto e mi sollevò dalla poltrona di quei pochi centimetri sufficienti perché i nostri visi si sfiorassero.

- DOVE ACCIDENTI ERI, EH? - mi ringhiò, pallido per la rabbia. Remus si avvicinò di corsa e gli assestò una pacca sul braccio, intimandogli di lasciarmi andare. Lui mi lasciò cadere di nuovo sulla poltrona e si voltò di scatto con aria disgustata e furibonda. Prese posto in una poltrona poco distante, e anche gli altri due si sedettero.

-Peter, ma si può sapere perché non sei intervenuto?- mi chiese James. Anche lui aveva un'espressione contrariata, ma la sua voce era molto più calma. Notai che la ferita sulla sua faccia era completamente sparita.

-Io...- biascicai. Mi sentii le guance avvampare di vergogna -Io... credevo che poteste farcela da soli. E infatti non avete avuto grossi problemi, no?-

-Questo è vero, naturalmente- bofonchiò Sirius dalla sua poltrona -ma avremmo apprezzato un po' di partecipazione in più da parte tua, per una volta-

-Ritenevo che il primo giorno fosse veramente troppo presto per farsi mettere in castigo, perfino per noi- mi giustificai.

-E' quello che ha detto anche Silente- mi rispose Remus. Sembrava un po' deluso, ma aveva un'aria vagamente divertita -E sai cosa gli ha risposto Sirius?-

-Che era ora che battessimo anche questo record- completò Sirius, sfoggiando un'espressione compiaciuta. Gli altri sorrisero, notando quanto fosse orgoglioso di sè, e mi parve che anche gli altri, in fondo, fossero abbastanza soddisfatti del loro operato.

-Vi hanno messo in punizione, allora?- chiesi.

-Puoi giurarci!- esclamò James, offeso -Certo che lo hanno fatto, o non ne sarebbe neppure valsa la pena!- Scossi la testa, incapace di capirlo.

-Io e James dovremo lucidare tutte le coppe che ci sono nella Sala dei Trofei, e finché non le avremo finite tutte dovremo recarci lì tutte le sere dopo cena, da domani in poi. A Malfoy, Piton e Bellatrix, invece, Lumacorno ha imposto di riordinare tutti i suoi vecchi archivi, credo, e anche quello è un gran lavoraccio- disse Sirius con l'espressione di chi stesse enumerando i suoi meriti.

-E Remus?- chiesi.

-Oh, dato che il mio piccolo problema peloso mi terrà occupato per tutta questa settimana, a partire proprio da domani, Silente ha ritenuto opportuno rimandare la mia punizione alla settimana prossima. A proposito, non sapendo che in genere venite a trovarmi come Animagi non ha rimandato la loro, e io stasera devo andare nella Stamberga Strillante- disse Remus. -Mi dispiace che starai da solo tutte le sere. Ma non temere, verremo di certo a trovarti durante la notte con il mio mantello- disse James -E mentre noi non ci siamo può sempre venire Peter con te-

Io ero sempre stato terrorizzato dall'idea di trovarmi da solo con un lupo mannaro, nonostante fosse uno dei miei migliori amici. -Mi dispiace, ma se voi sarete occupati toccherà a me fare i vostri compiti, no? Dunque sarò occupatissimo anche io. Domani devo copiarvi tutti gli appunti che la McGranitt ha scritto alla lavagna prima della vostra lite, e di sicuro domani sera saremo pieni dei compiti delle altre materie- dissi io, cercando qualche scusa convincente.

-Ah, già- mormorò Sirius dispiaciuto.

Restammo lì a chiacchierare ancora un po' prima di recarci in Sala Grande, dove la scuola iniziava a radunarsi per il pranzo.

   
 
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