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Autore: lisettola    15/12/2011    1 recensioni
Harry Potter è appena fuggito dalla festa per il matrimonio di Bill, con i suoi migliori amici, Ron ed Hermione. Mentre vagano per Hyde Park delle strane figure li accerchiano... Chi saranno? chi sarà quella strana ragazza?
Dal prologo: "Non possiamo scappare velocemente, dovremmo portare Hermione in braccio. Io e Ron ci guardiamo e capiamo che non c’è via di fuga, a meno che colui che ha scagliato il pugnale non uccida anche gli altri due."
La mia versione un pò modificata di Harry Potter e i doni della morte!
Genere: Avventura, Azione, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Harry Potter, Hermione Granger, Nuovo personaggio, Ron Weasley, Un po' tutti
Note: Cross-over, What if? | Avvertimenti: Spoiler! | Contesto: Da VII libro alternativo
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Il mattino dopo mi sveglio di buon ora e vado ad aprire il bar. Sistemo i tavoli sotto il piccolo gazzebo all'ingresso e mi metto al bancone ad aspettare i primi clienti. Per le 7 e mezza c'è un buon numero di clienti, persone che spesso vengono qui a  far colazione prima di andare a lavoro.
Sono impegnata con l'ennesimo caffè della giornata quando una chioma riccia e svolazzante mi appare davanti.
“Buongiorno! Sono passata ad assaggiare il tuo cappuccino.”
le sorrido e mi do da fare.
“Come mai sei sparita ieri sera?” mi dice con fare malandrino.
“Avevo da fare...” dico mentre monto la schiuma del suo cappuccino.
“Oh si certo.... riproviamoci.... come mai sei sparita non appena è arrivato Harry?” mi dice sfoggiando un sorrisetto furbo.
“Mione...”
“Rispondi!”
“non mi sentivo a mio agio.” dico allontanandomi da lei e andando a pulire un tavolo. Che diavolo... mi ero scordata che era così.
“tu sei sempre innamorata di lui! E non inventare barzellette!”
“E anche se lo fossi? Non cambia niente... lui ha la sua fidanzata strafiga che certamente lo renderà più felice di me.”
“Non è la sua ragazza....”
“...e magari lui la ama veramente e … che?” chiedo poggiando malamente il vassoio sul bancone.
“Non è la sua ragazza. Non sapeva con chi andare e ha chiesto alla segretaria della sezione auror di accompagnarlo... che, sono sicura, preferirebbe uscire con te che con lui.”
“davvero?” dico con un sorrisino sulle labbra.
“Giuro! Ma ti devo avvertire... lui non è più come prima e diciamo in questi anni non ha propriamente fatto voto di castità...”
“con questo intendi che ha avuto molte ragazze?”
“ con questo intendo che, più che altro, è passato da un letto ad un altro.” mi dice tristemente. Una fitta al cuore. “gli hai fatto male. Solo con noi ogni tanto si comporta come quello di sempre, per gli altri è diventato un uomo freddo e insensibile, per le donne è diventato uno stronzo. È difficile che si apra con qualcuno, ci vorrebbe un miracolo.”
“Mi dispiace.” dico sedendomi su una panca.
“Non sei stata solo te. La guerra, tutti quei morti... forse, l'unica mia sensazione, è che se tu ci fossi stata l'avresti tirato fuori dal circolo delle paranoie.”
“Che ha detto del bambino?” dico in un filo di voce.
“non ne ha mai parlato... non è facile tirargli fuori qualcosa.” mi guarda e aggiunge. “e tu? Cosa dici?”
“Cosa vuoi che dica?” aggiungo piangendo. “che in 2 anni non ho ancora smesso di soffrirne! Mi sento male ogni giorno. Quando penso che adesso avrebbe avuto più di un anno e che io, invece di stare qui a logorarmi adesso sarei ad insegnarli a parlare e a camminare... mi verrebbe voglia di essere morta con lui.”
“Non dire così!”
“Lily tesoro...” sento l'anziana proprietaria del bar avvicinarsi “in un anno che lavori qui non ti sei mai fatta un giorno di festa. Che ne dici adesso di andare con la tua amica e cercare di smettere di pensare al bambino?”
“No io....”
“Vai!” dice in un sorriso e una carezza.
“Grazie.” dico abbracciandola delicatamente. Ho quasi paura di romperla da quanto è fragile.
Mentre salgo le scale con Hermione al seguito gli dico “Uno dei primi giorni in cui lavoravo mi ha vista piangere. Gli ho raccontato tutto e mi ha spiegato che anche lei ha perso un figlio quando era giovane, è morto pochi giorni dopo essere nato. Mi ha aiutata tanto.”
Entro nell'appartamento per cambiarmi i vestiti. “è piccolo ma è casa. Fai tutto ciò che vuoi, prendi da bere, mangia quello che vuoi. Tra 2 minuti sarò pronta.”
corro in camera e, dopo essermi tolta i vestiti da lavoro, mi infilo le prime cose decenti che trovo per poi tornare in cucina.
Hermione sta guardando i miei vecchi coltelli attaccati al muro, come se fossero da esposizione.
“Continuo ad allenarmi sai? Non voglio perdere l'agilità che ho.... forse è l'unica cosa di buono che mi hanno fatto imparare alla Gilda.” dico versandomi un bicchiere d'acqua. “dove vuoi andare?”
“C'è un pranzo dai Weasley... pensavo di portarti lì e poi di portarti con le altre damigelle a provarti l'abito.”
“Ma ci sarà...”
“si, ci sarà Harry, ma non ti permetto di continuare a evitarlo. È successo quello che vuoi tra voi due   ma io sono amica di entrambi e tra poco mi sposo. Vi voglio vicini a me.”
“Come puoi voler ancora essere mia amica?”
“Perchè sei una persona speciale, anche se tu non lo pensi. Tutti sbagliano e io non ho intensione di perdere una delle mie migliori amiche per i tuoi sensi di colpa.”
gli sorrido imbarazzata e lei continua “forza... la Tana ci aspetta.”
mi allunga il braccio e so che si vuole smaterializzare.
“oddio.... è una vita che non mi smaterealizzo. Non mi è affatto mancato però!”
Mentre io gli prendo il braccio lei ride e dopo pochi secondi sento quella sgradevolissima sensazione di essere risucchiata da un tubo per poi poter riprendere a respirare e guardare una bella casetta nel pieno della campagna.
“Tutto ok?”
“certo... non ho ancora perso l'abitudine.” dico sorridendo.
La riccia si incammina verso la casa quando vedo la mamma di Ron uscire per vedere chi era appena arrivato.
“Hermione, cara, non ti aspettavo così presto.” poi si volta a guardarmi. “Oh, Lily! Ma che piacere rivederti.” dice poi abbracciandomi. “Ma guarda qui! Sei pelle e ossa... e così pallida... sei sicura di stare bene? Vieni ti offro un po' di torta al cioccolato.”
“Sto bene signora Weasley...”
“Chiamami Molly cara.”
“Molly sta bene. È sempre stata così... è la sua corporatura.” dice Hermione ridendo mentre entriamo in casa.
“ma alla torta al cioccolato non si dice mai di no!” dico allegramente sorpresa dall'ospitalità di quella donna.
“Così mi piaci cara...” mi dice passandomi un enorme e deliziosa fetta di torta.
Rimaniamo a chiacchiera finché non iniziano a materializzarsi gli altri ospiti.
“Molly dovrei andare in bagno...”
“Hermione accompagnala tu... scusa cara ma devo finire di preparare il pranzo.”
La riccia mi accompagna al bagno e mi lascia. Una volta fatto torno in cucina e mi prende il solito tuffo al cuore, poiché Harry è seduto su una sedia vicino a Ron. Non ho il tempo di parlare che la mamma di Ron inizia ad apparecchiare la tavola.
“posso dare una mano?” chiedo avvicinandomi.
“No, cara tu sei un ospite non devi faticare.”
“Nessuna fatica! Infondo sono abituata, al bar lo devo fare tutti i giorni.” dico iniziando a prendere i bicchieri che aveva appena tirato fuori e a metterli sulla tavola.
Mi lasciano fare e quando arrivo a quello di Harry ne approfitto per avvicinarmi un po'... se non fosse per uno stupido gatto che mi passa tra le gambe e, essendo completamente distratta, mi fa cadere rovinosamente accanto alla sedia del moro.
“Grattastinchi!” urla Hermione inseguendolo.
“stai bene?” mi chiede Harry alzandosi tendendomi una mano, senza pensare la prendo e mi rendo conto che è la prima volta in 2 anni che ci tocchiamo.
La sento solo io quest'elettricità?
“tutto bene... ci vuole ben altro.” mi tira su, praticamente solo con un braccio, e mi tira vicino a se. Dio il suo odore. Perchè non lo vendano in spray?
“Ti sei sbucciata un ginocchio.” mi dice prendendomi di peso e mettendomi su una sedia.
Con un colpo di bacchetta vedo la piccola ferita cicatrizzarsi in un attimo.
Mi guardo intorno, in imbarazzo, per cercare di non guardare i suoi occhi e mi accorgo che non c'è più nessuno.
“Dove sono andati tutti?”
“A cercare di prendere il gatto di Hermione. Ultimamente ha il vizio di scappare e nessuno riesce più a prenderlo per un bel po'!”
infatti poco dopo sento delle urla provenire dal giardino.
“Riesce persino a schivare gli incantesimi.” aggiunge.
“Che gattaccio!” dico sorridendo. Poi per superare il momento di imbarazzo inizio a mettere anche i piatti e Harry mi segue mettendo le posate in tavola.
Poco dopo aver finito arrivano tutti, con in testa una scarmigliata Hermione e un gatto molto irritato.
Superata la fase 'io ammazzo quel gatto' ci sediamo a tavola e ovviamente io mi ritrovo davanti a Harry e accanto a Hermione e un fratello di Ron. Quando iniziamo a mangiare, scopro che è tutto delizioso e con gioia da parte di Mamma Weasley, mi servo due volte di ogni piatto.
Il fratello di Ron è molto simpatico e mi ricordo essere uno dei due gemelli. Quello rimasto vivo dalla battaglia.
“Ragazzi quanto mangi.... ma dove la metti tutta quella roba?”
“Ho un ottimo metabolismo e mi alleno tutti i giorni.” dico sorridendo.
“che ti alleni si vede. Dimmi un po' il ragazzo che ti aspetta al tuo bar ce l'hai?”
“Bè, sai, ho un sacco di spasimanti....” dico scherzando. Per poco Harry non affoga con l'acqua che stava bevendo. “Un sacco di simpatici ottantenni che mi danno tante mance. Me li sposerei tutti, sono così adorabili e gentili.” continuo col solito tono ignorando la soddisfazione della sua reazione. Forse non è tutto perduto.
“Oh, immagino! Gli ottantenni hanno il loro fascino.” dice stando allo scherzo.
“mmm... poi con quei parrucchini e quelle dentiere!”
“Le dentiere poi!” continuiamo facendo ridere tutto il tavolo.
“Sono così sexy quando gli cadono nei bicchieri...” dico cercando di rimanere seria ma non riuscendoci e scoppiando a ridere insieme agli altri.
Il pranzo continua tranquillo, nonostante i numerosi sguardi del moro che non riesco a decifrare e a fine pranzo riempio di complimenti la signora Weasley.
“Devo fare due passi per digerire tutta questa roba!vi dispiace se esco un po' in giardino?”
“Vai pure!”
Quando esco il sole è piacevolmente caldo e  così decido di togliermi i pantacollant e il coprispalle che tenevo in casa, per cercare di prendere un pochetto di colore anche sulle gambe, rimanendo con un vestitino corto e senza spalline.
In pochi secondi mi arrampico su un vecchio albero con pochissime foglie e mi sdraio su un grosso ramo, rilassandomi totalmente.
Qualche minuto dopo mi sento chiamare dal basso. “Lily! Dove sei?” dice la voce di Harry.
Con un salto gli sbuco davanti facendogli paura. “Non hai perso il vizio si scalare gli alberi...”
“Mai. Si sta così in pace lassù.” dico sistemandomi la gonna.
“Hermione ha detto di dirti che tra 10 minuti andate al negozio di vestiti.”
“Io son già pronta.” dico per poi guardarlo bene. “Tu non rimani?”
“No. Mi aspettano al ministero.” dice col solito tono freddo che ha tenuto tutta la giornata. Mi ha stufata.
“bene.” rispondo col suo solito tono. Mi volto e faccio per entrare in casa quando lui mi prende per un braccio.
“Perchè sei tornata?” mi chiede ansioso.
“non volevo veramente. Il ministro mi ha costretto ad andare a quella stupida festa, Hermione mi ha implorata di essere al suo matrimonio. Lei... io non credo di potermene andare di nuovo.”
dico senza guardarlo. “non ti preoccupare, sarà come se non fossi qui, potrai continuare la tua vita come vuoi.”
“Non ho mai detto di non essere felice di vederti.” aggiunge mentre mi allontano da lui.
“Ma non sembri esserlo. Ma tranquillo, hai tutte le ragioni del mondo.” dico scappando da lui, per l'ennesima volta.
Passo tutto il pomeriggio con Hermione e le altre due damigelle, Ginny e Luna, per negozi e, dopo aver comprato il vestito, l'intimo e prenotato il parrucchiere e manicure mi accorgo di aver speso una fortuna.
“Ragazze sono a secco... è meglio se torno a casa prima di dover vendere anche quella.”
Hermione mi accompagna a casa smaterializzandosi da un bagno di un caffè.
“il matrimonio è il 20. il 18 vengo a portarti all'ultima prova del vestito, è incredibile come ti stia bene.”
non la sto praticamente ascoltando, pensierosa come sono sul comportamento di Harry. Non lo riconosco più, è strano non veder passare nemmeno un emozione nei suoi occhi.
“è cambiato vero?” annuisco e basta e lei mi guarda triste. “Riposati.” dice in un sorriso prima di smaterializzarsi.
La mattina del 18 la passo tranquilla, tra un caffè e l'altro, fino all'ora di pranzo, quando mangiando un panino fuori dal bar, quasi non mi strozzo, vedendo Harry venire da me.
“Ciao.” mi dice leggermente imbarazzato.
“Hermione?” dico terrorizzata.
“emergenza. Il posto dove devano fare il matrimonio è allagato. È dovuta andare ad aiutare e a controllare che fosse tutto apposto. È andata fuori di testa e se non fossi venuto io penso che mi avrebbe ucciso con uno sguardo.” dice sorridendo leggermente.
“immagino. Maniacale com'è, sarà a dir poco intrattabile.” annuisce allargando il sorriso. Mi ero scordata di quanto mi abbagliasse.
“Andiamo...” dico facendolo entrare in casa per smaterializzarci.
Mentre saliamo le scale mi tremano le mani. Cavolo cavolo cavolo... tutta la giornata con lui. Cavolooo!
Mi chiudo la porta alle spalle appena entriamo nell'appartamento e prendo il braccio che il ragazzo mi offre. Sembra di essere tornata indietro nel tempo, mentre vengo risucchiata mi stringo di più a lui, un po' per paura, un po' per sentirlo vicino ancora una volta.
Quando i miei piedi toccano terra siamo già davanti al negozio, galante, mi apre la porta e aspetta che io entri per richiuderla.
“Salve. Siamo qui per i vestiti del matrimonio Weasley-Granger.” dice affabile ad una commessa, che rimane abbagliata dal suo tono e, sicuramente anche dal suo aspetto.
“da questa parte, i vestiti sono già pronti nei camerini”
Mi accompagna nel mio e mi lascia sola a cambiarmi.
Quando mi son fatta scivolare la seta blu notte dell'abito sul corpo esco per guardarmi meglio, in uno specchio più grande, trovando Harry tutto intento a farsi il nodo alla cravatta.
“faccio io. ” dico avvicinandomi e iniziando ad armeggiare, facendo in pochi secondi un nodo perfetto.
“Grazie.” mi guarda e riguarda bene. “Sei un incanto.” dice poi con un filo di voce.
“Grazie...” dico per poi sistemargli il colletto della camicia, rossa dall'imbarazzo. Mi basta così poco per ricascarci? Non sono mai risalita in verità.
Un tossicchiare infastidito della commessa ci riporta alla realtà.
“può andare...” dice guardandomi a malapena.
“Perfetto!” cinguetta poi dopo aver studiato Harry da capo a piedi.
“Bene, allora possiamo cambiarci e andare.”
dico voltandomi inviperita per entrare nel camerino.
Datti una calmata, non è il tuo ragazzo, può fare quello che vuole con le altre, se vuole farsi quella commessa nel suo camerino che lo faccia pure. Ma chi voglio imbrogliare?
Quando esco con il vestito in mano trovo Harry fuori dal camerino ad aspettarmi, che lo prende e si avvia alla cassa.
“Io ho già pagato la volta scorsa.” dico mentre mi incartano il vestito.
“Io no.” E tira fuori due galeoni per pagare.
Quando usciamo lo vedo tirare fuori un foglio dalla tasca e mi viene un colpo vedendo che il è il numero della ragazza. Imbarazzato lo getta nel primo cestino che trova.
“Ti va un gelato?” dice poi improvvisamente. “Mi è venuta una gran voglia di gelato.”
annuisco con un gran sorriso ed entriamo nella prima gelateria che troviamo.
Io prendo un cono con cioccolato, fragola e panna montata, mentre lui lo prende cioccolato, cocco e panna montata.
Ci sediamo sui tavolini fuori della gelateria e dopo un attimo di silenzio iniziamo a scherzare tranquillamente, infatti lui mi prova a fregare l'ultimo pezzetto di panna e dopo un accurata lotta l'unica cosa che ottiene è farsi spiaccicare il mio gelato in faccia.
“Ma dai! Adesso sono appiccicato di gelato... Questa me la paghi!”
“Mi sbaglio o non ci sei mai riuscito a farmela pagare per tutte le volte che ho vinto io?”
“Signorina io sono agile e tu no! Guarda che ora mi alleno pure io!”
“e si vede...” dico passando un dito sulla punta del suo naso, sporca sia di cioccolata che di fragola, per poi mettermelo in bocca. “Ma mi spiace, come hai appena visto vinco sempre io.”
mi guarda negli occhi e fa il mio stesso gesto di prima, portandosi un dito in bocca.
“Hai ragione, fragola e cioccolato stanno bene insieme.”
“Anche il cocco ci sta bene.” dico prendendo un fazzoletto e cercando di pulirgli via il gelato.
“Ho fatto proprio un bel lavoro...” ridacchio mentre lo pulisco.
Sembra quasi che non sia successo nulla, noi così vicini, così allegri. Non credo che sia mai successo di essere così leggeri, senza pensieri.
Potevamo essere qui a far assaggiare il gelato a nostro figlio...
sento le lacrime iniziare a formarsi agli angoli degli occhi e mi volto, dandogli le spalle.
“ti accompagno a casa.” ecco che è tornata la voce fredda.
Da un vicolo ci smaterializziamo direttamente nel mio salotto e io non ho ancora smesso di piangere.
“Grazie... ci vediamo tra un paio di giorni... al matrimonio.”
“ok... ciao.” e senza aggiungere altro si smaterializza.
Mi siedo sul divano portando le ginocchia al petto e inizio a singhiozzare. Mi viene voglia di riandarmene.... sparire di nuovo. Voglio il mio vecchio Harry, non quello freddo e menefreghista,anche se alla fine me la sono andata a cercare.
Ma forse non è tutto perduto, forse al matrimonio posso provare a farlo riavvicinare... e magari potremmo tornare insieme. Come ho già detto in passato: la speranza è l'ultima a morire.

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Scusate se sono di poche parole! un mio amico mi ha preso alla sprovvista venendomi a trovare dopo cena, esattamente quando volevo pubblicare! ^^ quindo perdonatemi il ritardo! =3
A domani con il prossimo capitolo! <3 commentiniiii?? XD
  
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