Fanfic su artisti musicali > Guns N'Roses
Segui la storia  |       
Autore: Snafu    15/12/2011    1 recensioni
Autori: la Cath feat. B.
Desclaimers: I Guns 'n Roses ed i Mötley Crüe non ci appartengono. Eventuali canzoni citate non ci appartengono (il titolo è dei Nirvana, si sa del non proprio roseo rapporto tra Axl e Kurt). Roxy e Grace sono personaggi nostri, quindi vantiamo su essi tutti i copyright. No infringement of copyright intended.
Note: Eventuali sbalzi temporali. Uso della tecnica del flashback. What if? Crossover.
Ai lettori: Non abbiamo avuto occasione di visitare le sezioni dei Guns 'n Roses o dei Mötley Crüe prima. Speriamo di riuscire a farlo presto e soprattutto che il prodotto della nostra collaborazione rientri nei generi di vostro gradimento.
Genere: Drammatico, Romantico, Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Axl Rose, Nuovo personaggio, Quasi tutti
Note: Cross-over, What if? | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
 <<    >>
- Questa storia fa parte della serie 'The Spaghetti Incident'
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A


4 aprile 1991



Era ormai mattina presto quando Roxy sentì sbattere la porta di casa e vide Nikki entrare come una furia in camera da letto, dove la moglie lo aspettava guardando il loro bambino dormire.
«Ma dove sei stato?! L’hai vista l’ora?» domandò la psichiatra.
«Roxy, esci di camera, ti devo parlare immediatamente e non voglio svegliarlo.» C’era sicuramente qualcosa che non andava, la mora ormai conosceva troppo bene il marito per non notare che questa volta era arrabbiato come non l’aveva forse mai visto. «Axl picchia mia sorella.» affermò, con sicurezza. Roxy non sapeva cosa rispondere, così rimase immobile a guardarlo negli occhi. «Ti prego… dimmi che non lo sapevi...»
«Amore… mi dispiace...»
«Cazzo! E cosa aspettavi a dirmelo? Grace è anche tua amica!» esclamò urlando, per poi abbassare di nuovo il tono di voce.
«Proprio lei mi ha detto di non dirti nulla e io non te l’ho detto. L’avevo avvertita del fatto che prima o poi tu l’avresti scoperto, ma lo sai com’è… lo proteggerà fino alla fine, come io proteggerò te, come tu proteggerai me... è l'amore...»
«Ma io sono tuo marito! Avresti dovuto dirmelo!» obiettò. Prese il vaso che aveva davanti e lo scaraventò sul muro.
«... e vederti spaccare la casa come effettivamente stai facendo?»
«Guro che l’ammazzo!»
«Ma poi… chi te l’ha detto?!» chiese curiosa Roxy.
«Sono passato dal tuo albergo e ho incontrato gli addetti del servizio in camera che mi hanno chiesto come stesse Grace… raccontandomi un paio di cose interessanti. In macchina mentre tornavo ho fatto due più due.»
«E tutto questo è successo quando? Perché non so se hai visto che ore sono…»
«Ho guidato praticamente tutta la notte per cercare un motivo per non ammazzarlo…» spiegò il bassista.
«...E?» tentò la donna.
«Non l’ho trovato. Quindi ora parto da casa, vado al tuo albergo e gli spacco la faccia. Se poi sono ispirato gli spezzo le gambe e solo alla fine lo ammazzo!»
«Nikki non puoi ammazzarlo. Tua sorella lo ama.» tagliò lei, cercando di sembrare quanto più convincente possibile.
«M'importa una sega!» detto questo si diresse verso la porta, ma Roxy riuscì a mettersi davanti a lui.
«Non puoi lasciarmi a casa, da sola, con il bambino, mentre tu vai a farti arrestare. Lasciami venire con te.» propose
«Va bene, però devi aspettare in macchina.»
Ovviamente il piano di Roxy era molto diverso: doveva scendere di macchina e soprattutto doveva riuscire a mettersi tra il marito e Axl. Questo però non poteva dirlo ad alta voce, quindi si limitò ad acconsentire. Andò in camera a prendere il bambino e ne approfittò per avvisare Grace dell’arrivo del fratello assolutamente furibondo.

Il telefono quella mattina squillò presto. Troppo presto per chiunque.
«Oddio...» mugugnò Grace, estraendo la testa e una mano da sotto le coperte calde. Axl era ancora abbracciato a lei, dovette scansarsi, pur di sentire quel rumore infernale cessare. «Eh?» domandò.
«Ehm, Grace? Ti ho svegliata?» parlò la voce dall'altro capo.
«Eh?» ripeté lei, combattendo contro la volontà di lasciar cadere la cornetta, accentuata dalla pressione di Axl.
«Grace svegliati!» strillò allora Roxy «Nikki sa, devi portare via Axl fino a che non riesco a farlo ragionare, sta venendo lì, hai capito? Credo che voglia ammazzarlo o cose del genere» la moretta, nel letto, cercò di fare due più due. La voce era confusa, poi l'intermittenza della linea. L'amica aveva riagganciato.
Allora il panico la invase dalla punta dei capelli fino a quella dei piedi.
«Amore...» sussurrò, cercando di svegliarlo con quanta più dolcezza avesse in corpo. Il rosso mugolò qualcosa. Lei insistette.
«Cosa c'è?» domandò infine il cantante.

In macchina la discussione continuò, anche se Nikki cercava di mantenere un basso tono di voce per non svegliare suo figlio Logan che ancora dormiva beatamente.
«Dovrei chiamare Tommy. Sarebbe arrabbiatissimo se vergassi qualcuno senza di lui...» Beh, dopotutto anche il batterista aveva una sorella.
«Ottima idea! Così poi i Mötley Crüe saranno allegramente senza basso e batteria! Perché tanto vi arresteranno, lo sai vero?» si espresse con la sua aria un po' da saccente nell'unico tentativo di fargli capire che quella volta la ragione stava unicamente dalla sua e che non c'erano mezzi termini.
«Non mi importa! Quello stronzo deve pagarla e te non dovresti difenderlo!»
«Io non lo sto difendendo! Dico solo che vorrei evitare di crescere nostro figlio da sola. Preferirei tu non lo ammazzassi…»
«E cosa dovrei fare?» chiese Nikki esasperato.
«Rovinagli la carriera.» rispose prontamente Roxy, dall'alto della sua sapienza vendicativa intrinseca in ogni donna, più che in ogni uomo.
«Porterei a fondo anche Slash e gli altri ragazzi...» replicò saggiamente il bassista.
«Picchialo e basta!»
«Si vendicherebbe su Grace!»
«Minaccialo.»
Nikki si mise a ridere, una risata cupa e triste:
«Lo sai: Axl Rose non si minaccia.»
«Ok… Allora tingigli i capelli!»
La risata che seguì la frase fu più tranquilla:
«Scherzi?»
«Assolutamente no! Puoi sempre sperare che sia allergico e rimanga pelato.»
Nikki, che sembrava quasi meno arrabbiato, fermò la macchina, guardò Roxy, la baciò e disse:
«Potrebbe essere una grandiosa idea… Poi però lo ammazzo uguale, amore.»

«Andiamo a fare un giro, ti va? È una bellissima giornata» propose Grace, rendendosi conto solo dopo che la cosa non aveva senso. Era troppo presto affinché anche lei potesse formulare una proposta decente o una scusa credibile.
«Grace... siamo andati a letto neanche un'ora fa...» obiettò Axl, sforzandosi di mettere insieme due parole in croce.
«Per piacere...» insistette lei.
«Tu sei tutta matta...» bofonchiò il cantante.
«Ti prego» lo strattonò un po' con quella malizia da corruttrice tipica di ogni donna, che avrebbe potuto ritorcersi contro di lei in qualsiasi momento.
«Ma che ti prende, si può sapere?»
«Ti prego» ripeté.
Fino a qualche tempo prima Axl non avrebbe mai acconsentito a una richiesta del genere. Avrebbe mandato a cagare Grace senza pensarci due volte e si sarebbe rimesso a dormire. Ma era innamorato di lei. Davvero innamorato. E in quel momento anche preoccupato. Quindi acconsentì.
Ma era già troppo tardi.


Do not make me think of him,
the way he touch your fragile skin
that hunts me everyday.



Come si era permesso quel cantante da quattro soldi di fare del male a sua sorella?
«Lurido figlio di puttana» il bassista partì frontalmente pronto ad affondare un pugno nel bel visino del rosso.
«Nikki, no...!» Grace fece appena in tempo a fare un paio di passi in avanti più rapidamente di Axl e così fece Roxy.
«Levati di mezzo» gli ringhiò il moro.
«Nikki, ti prego!» insistettero, gridando la stessa frase all'unisono.
«Come hai osato sfiorare mia sorella anche solo con un dito!» il bassita le ignorò, rivolgendosi direttamente al rosso, alle loro spalle. Guardava Grace mortificato. Nikki avrebbe agito se non fosse stato per le due (anzi, i tre, perché Roxy teneva in braccio Logan) che si erano messe nel mezzo e a cui non voleva fare del male. Proprio in quel momento tornavano all'albergo Slash e Duff. Ci fu uno scambio di sguardi allibiti nella hall dell'albergo. Gli altri due musicisti passarono gli occhi da uno all'altro, ugualmente preoccupati per entrambi.
«Ragazzi calmi» esordì Slash.
«Non immischiarti, il tuo amico picchia mia sorella» il chitarrista e il bassista si massaggiarono le tempie. Grace avvampò violentemente, senza riuscire a guardare altro che non fossero i suoi piedi. Solo allora Axl si rese conto di quanto era davvero umiliante sentirsi così deboli e provò più dolore e imbarazzo di quanto ne avesse provato sulla sua pelle, ma nessuno si accorse delle sue emozioni visto aveva il suo solito sguardo di sfida.
«Andiamo...» esordì, senza dire niente a sua discolpa, come se qualcosa avesse potuto davvero discolparlo. Grace lo seguì come un'ombra chiedendo scusa al fratello per la sua debolezza solo con uno sguardo.
Si sentì fortemente a disagio per tutto il tragitto: Axl non parlava, di certo stava macchinando una delle sue ripicche a base di silenzio per poi approdare a una feroce scarica di botte. La ragazza si rassegnò a quel pensiero e lo guardò rinchiudersi in bagno. Si buttò sul letto, nella speranza che succedesse qualcosa, qualsiasi cosa. Ingoiò una manciata di pasticche e si addormentò di sasso.
Fu svegliata da Axl che trafficava con qualcosa ai piedi del letto.
«Scusa, non volevo svegliarti» esordì. Addirittura le rivolgeva la parola: Grace si meravigliò. «Ho preso qualcosa dal servizio in camera: hai fame?»
«Non molta, per la verità» confessò la donna.
«Perfetto» l'uomo aprì la finestra e iniziò a rovesciare i vassoi di sotto come fossero tappeti da scuotere.
«A... Axl...»
«Che c'è, adesso hai anche il coraggio di replicare?»
La ragazza tornò a rannicchiarsi su se stessa e lo ignorò. Non aveva voglia di sentirlo parlare da solo sul fatto che lei non si difendesse e che neanche discutesse con lui. Aveva solo bisogno di un po' di pace, vederlo dormire lì accanto la notte, accarezzare i suoi capelli rossi e sentirlo respirare piano.
«Dimmi due cazzo di parole, ora!» sbottò, lanciando anche il carrellino del cibo fuori dalla finestra.
«Vaffanculo, Axl!» gridò anche lei e lui si sentì immensamente sollevato... fino a che non la vide raccogliere il suo cappotto e uscire di corsa dalla stanza.


I’m out of love, but I’ll take it from the past.
I’ll let out words, 'cause I’m sure it will never last.



Grace non tornò.
Non quel giorno.
E neanche il giorno dopo.
E nemmeno quello dopo ancora.



Ebbene sì, siamo tornate. Con un notevole bagaglio culturale aggiunto al nostro piccolo fagotto. Infatti la nostra B. è riuscita a vedere il suo Nikki in carne ed ossa piuttosto da vicino, mentre la qui presente C. ha sognato due volte Axl nell'arco di due settimane, quindi siamo fresche di 'esperienze' da condividere con voi xD
Un paio di note serie adesso.
1. Il capitolo era troppo lungo quindi abbiamo deciso di spezzarlo (proprio sul più bello bwahahahha xD). Per questo Gotten I.
2. La canzone in questione è appunto 'Gotten' di Slash feat. Adam Levine che vi consigliamo caldamente di ascoltare nel caso non l'aveste mai fatto. <3
3. Tommy Lee dal vivo è un figo da paura. (ndB: macché c'entra, avevamo detto note serie da ora in avanti! ndC: sì, lo so, ma siccome la storia sta quasi finendo volevo lasciare delle tracce sulle mie intenzioni sulla prossima fiction! Altrimenti le nostre lettrici si disperano credendo che non scriveremo mai più! ndB: Riesco a fatica ad immaginarlo...) Grazie per l'attenzione, B.&C.
   
 
Leggi le 1 recensioni
Segui la storia  |        |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Capitoli:
 <<    >>
Torna indietro / Vai alla categoria: Fanfic su artisti musicali > Guns N'Roses / Vai alla pagina dell'autore: Snafu