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Autore: ChiaraLuna21    16/12/2011    3 recensioni
Ecco la continuazione di "Vendetta personale"!
Mica potevo lasciare Ben così per troppo tempo?! xD
Koch non è ancora sto preso, e Ben è ancora in ospedale.
E' passato un po' di tempo, ma nessuno sembra volersi arrendere...
Spero di non deludere nessuno, ma soprattutto che vi piaccia!! =D
A Presto!
Chiara ^-^
Genere: Azione, Malinconico, Triste | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato
Note: AU | Avvertimenti: nessuno
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- Questa storia fa parte della serie 'Non c'è due senza tre!'
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Tra sogno e realtà!

Who wants to live forever
(Chi vuole vivere… per sempre?)
Who wants to live forever

(Chi vuole vivere… per sempre?)
Ooh
(Ooh)
Who dares to love forever

(Chi osa amare per sempre?)
Oh oo woh, when love must die
(Oh oo woh, quando l’amore deve morire?)

 

Koch non si fece vivo per il resto della giornata, e la scientifica sembrava non riuscire a trovare niente di utile!
Semir lanciò uno sguardo all’orologio: le 7:00…
Come faceva a guardare Ben negli occhi e dirgli che non l’avevano ancora preso? Che non erano alla sua altezza? Che era troppo furbo...?
«Andiamo!» disse Tom prendendo la giacca. «Oggi vengo anche io! Così, magari per una certa ora ti decidi a darci retta e andarti a fare un paio di ore di sonno come si deve! Abbiamo bisogno di tutta la lucidità possibile per prendere Koch!»
«Tom, non sei obbligato a venire!»
«E infatti non verrei, se non volessi! Ma visto che voglio…» prese le chiavi sulla scrivania. «Guido io!» disse avviandosi fuori.
 
Quando arrivarono, Ben stava suonando la chitarra.
Sentendo la porta aprirsi, alzò lo sguardo e sorrise… un sorriso allegro, di quelli che non faceva più da tempo…
«Ehi, Semir! Ciao Tom! Sono felice che sia venuto anche tu!» e così dicendo si avviò verso il muro con la sedia e vi poggiò vicino la chitarra.
I due ispettori si guardarono dubbiosi. «Ciao, Ben! Come mai così di buon umore?»
Il ragazzo si avvicinò il più possibile alla parete e mise i fermi alla sedia a rotelle. «Devo farvi vedere una cosa straordinaria! Rimarrete senza parole!»
Fece un respiro profondo e chiuse gli occhi.
Poggiò i piedi a terra aiutandosi con le mani.
«Ben, che fai?!» chiese Semir, preoccupato, provando ad avvicinarsi.
«Aspetta…» lo fermò Tom continuando a fissare Ben e iniziando a capire cosa voleva fare.
Ben fece un altro respiro forte, poi afferrò saldamente i braccioli con le mani e si diede lo slancio verso l’alto.
Fece una smorfia di dolore e strinse di più gli appoggi. Doveva farcela…
Cercò un attimo la forza, poi lasciò la presa della destra, spingendosi leggermente in avanti per non perdere l’equilibrio.
Tom e Semir lo fissavano sbalorditi: ci stava riuscendo… ci stava davvero riuscendo!
Ben deglutì. Ora veniva la parte più difficile… ma non voleva arrendersi…
Si fece forza e lentamente mollò il bracciolo destro.
La tensione si poteva tagliare a fette. Sei mesi! Erano passati sei mesi! Sei maledettissimi mesi! E lui ora ci stava riuscendo! Stava vincendo! Stava davvero per farlo…
Lasciò la presa della mano sinistra e allargò le braccia, cercando di non cadere. Sorrise, mentre respirava forte.
Fece  fare un passo al piede destro. Uno al sinistro. Un altro al destro.
Andava lento… con calma! Semir e Tom lo seguivano con lo sguardo.
Sinistro…  destro… sinistro…
Era quasi arrivato alla sponda del letto… ce l’aveva quasi fatta…
Fece un ennesimo respiro forte, poi si diede un ultimo slancio, accasciandosi quasi sulla sponda, ansimante.
Gli altri erano senza parole. «Ben… Ben, ci sei riuscito! Hai camminato, Ben! Sei in piedi!» urlò Semir entusiasta.
Il ragazzo sorrise, mentre i due ispettori gli si avvicinavano per aiutarlo.
«Ma, quando…? Come…?»
«Ora, Semir! Ora, per la prima volta dopo mesi ho camminato!»
Tom si affacciò per chiamare il medico, mentre Semir lo aiutava a sedersi sul letto.
«Te l’avevo detto che sarebbe andato tutto bene! Te l’avevo promesso!» gli disse guardandolo dritto negli occhi.
«E io non ho mai smesso di crederti!»
Tom si avvicinò. «Ehi, anche io ho la mia parte di ragione!» scherzò.
«Se-se! Come no!» i tre si misero a ridere, mentre il dottore entrava, con gli occhi sgranati per lo stupore, seguito da una decina di infermiere, che scacciarono i due ispettori.
Semir ancora non ci credeva! In quel momento si trovava in un posto tra il sogno e la realtà, e sembrava non voler tornare.
Guardò l’orologio: le 8:00.
Prese il cellulare. «Ciao, amore! Sono io! Che prepari per cena?...»

 
 
Ve lo avevo promesso?? E io mantengo sempre le promesse! xD Come Semir, del resto! xD
Allora… un po’ più felici? Sì? Allora posso tornare a pensare a come catturare Koch, vero? xD
Scherzi a parte, prometto di aggiornare il prima possibile. Intanto, grazie a tutti quelli che stanno leggendo e in particolare a 1rebeccam, sophie97, Spencer Tita e De33y per le loro recensioni!!
Ciao!
Chiara ^-^ 

   
 
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