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Autore: Fra_Bored    16/12/2011    2 recensioni
“Vi avevo dato pochi minuti per cambiarvi e ora vi trovo qui a giocare con una Mezzosangue?!” ringhiò addosso ai componenti della squadra che si ammutolirono.
“Andate subito in campo o vi farò sputare sangue” aggiunse con un tono glaciale.
Tutti corsero fuori sotto gli ordini del loro capitano, anche il ragazzo dai capelli neri li seguì lanciando un’ultima occhiata preoccupata ad Hermione.
Sembrò passare un’eternità prima che Malfoy si girasse per guardare la ragazza.
Hermione torna ad Hogwarts; è triste e sola. Trova distrazione solo grazie alle continue liti con il suo più antico nemico, Malfoy. Ma se un giorno si innamorasse di un'altra ragazza ignorando la Grifona?
Terza Fanfiction - farò presto un'introduzione più completa :)
Genere: Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato | Coppie: Draco/Hermione
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Dopo la II guerra magica/Pace
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IL NATALE più BELLO, prima parte.
 

“Natale, che cos’è il Natale?”

Un mormorio si sparse per la classe subito azzittito dalla Professoressa Charity Burbage, insegnante di babbanologia ormai da molti anni, che girava tra i banchi degli studenti del settimo anno.
“Per noi maghi il Natale non ha un vero e proprio significato ma questo è molto diverso tra i babbani! Per loro il Natale è la festività cristiana che celebra la nascita di Gesù e cade il 25 Dicembre
Il termine deriva dal latino natalis, che significa "relativo alla nascita” ed è una delle feste più popolarmente sentita tra di loro sia in termini spirituali che economici.”

Economici.

Hermione scrisse quest’ultima parola duramente sulla sua pergamena tanto da lasciare un leggero solco nella carta.

Certo, economici!
Era sempre stato così fin dai tempi dell’asilo. Non c’erano mai stati cenoni di Natale o feste in famiglia a casa sua e non vi era mai stato nemmeno un vero e proprio regalo per lei se non cure per i denti, apparecchi vari e  pulizie.

Basta.

Non che non fosse grata ai suoi genitori per questi innumerevoli doni ma mai aveva trovato nella sua immacolata calza quello che desiderava e badate che lei non era per niente una bambina viziata.

A nove anni aveva chiesto un quaderno delle famose Barbie che tanto le piacevano.
A dodici una pergamena nuova intravista in un negozio specializzato nel settore.
A quattordici una borsa di pelle per i suoi amati quaderni di scuola.
A sedici un libro forse effettivamente troppo costoso ma che lei amava talmente tanto da rimanere ore e ore ad osservarlo dall’altra parte della vetrina.

Nulla.

Non aveva mai ricevuto niente e si era trovata più volte a guardare delusa quei pezzi di carta con il logo dello Studio Dentistico Granger mentre i suoi genitori le sorridevano felici prima di sparire dietro ai loro lavori lasciandola sola nella sua stanza.
Hermione non si ricordava di aver mai passato un Natale ricco di spensieratezza e gioia nella sua vita.
Solo alla Tana, dalla famiglia Weasley era stata davvero felice ma non per i regali no, ma per i suoi amici.

“Anche fra i babbani, infatti è nata la tradizione del consueto scambio di doni; come ad Hogwarts essi vengono consegnati la mattina di Natale riposti in una calza ai piedi del letto. Tutto questo  ha assunto anche un significato laico, legato allo scambio di regali, alla famiglia e a figure del folcrore come Babbo Natale”

Lei odiava il Natale.

“Il Natale inoltre riporta le persone a legarsi

Sospirò.
Non era vero, amava il Natale.
Amava la neve, il freddo pungente fuori mentre eri sotto le coperte al caldo, amava il cielo, il profumo dei dolci la mattina, la cioccolata calda ed il camino con il fuoco, amava sperare e sperare di trovare finalmente il suo regalo perfetto e puntualmente rimaneva delusa.

Ma amava davvero quel periodo dell’anno nonostante non volesse ammetterlo nemmeno a se stessa.

“Bene, come compito dovrete scrivere un tema immaginando di essere in un consueto Natale babbano, esprimete tutti i vostri sentimenti, i regali e come si è svolta la festa. Voglio due pergamene quindi vedete di metterci impegno, buona giornata e buona vacanze cari!” concluse la professoressa Burbage.

Hermione si alzò lentamente dalla sedia e sistemò le sue cose, poi con calma si recò verso la Sala Grande pronta per lo spettacolo.

Un sorriso le increspò la bocca, era perfetta.
Sapeva quanto la professoressa McGranitt amasse quelle tradizioni che Silente le aveva tramandato con tanta cura e attenzione.
La Sala Grande era completamente addobbata a festa, grossi striscioni rossi e verdi pendevano dalle pareti, a terra vi era della neve finta mentre dai tavoli pendevano pezzi di ghiaccio magico; le candele risplendevano più che mai ed il cielo era bellissimo.
Sorrise radiosa mentre si sedeva al suo tavolo e cominciò a mangiare la zuppa calda presente davanti a lei.

Ben presto però la sua quiete si interruppe; una testa rossa le si era parata davanti rovinando per un secondo la magica atmosfera.
“Ciao Herm!”
“Ciao Ginny” sorrise di rimando.
“Senti Herm, sei proprio sicura che non vuoi venire da ma queste vacanze? Probabilmente starai qui da sola, ti prometto che Ron non ti romperà le scatole”
In quel momento ad Hermione si strinse il cuore, voleva a tutti i costi rivedere i suoi amici e passare un bel Natale con loro ma la sua testa le diceva altro.
Cominciava finalmente a stare bene, se ne era fatta una ragione e non voleva tornare indietro.

“No, grazie Ginny” e le sorrise, soprattutto perché sapeva che era preoccupata per lei e questo le faceva piacere.
“Va bene, se insisti. Anzi non è che approfitterai per scoprire chi è il tuo bello?!”
Hermione si strozzò con la zuppa che stava mangiando e fissò incredula Ginny;  lei non le aveva raccontato niente eppure aveva scoperto tutto.
“Eddai Herm, non mi guardare così. Era palese dato tutte le lettere che vi mandavate, l’avrebbe notato anche un cieco!”
“Già, peccato che sia sparito” sospirò.

Da quel giorno nella Stanza delle Necessità non si era più fatto sentire né le aveva più scritto e lei non sapeva dove cercarlo dato che era ignoto sia il nome che il volto di quel ragazzo.

Le cose con Baddock infine erano rimaste appese ad un filo, lei lo evitava con la scusa dello studio e lui la lasciava in pace; più ottimale di così!
I suoi dubbi infatti non erano ancora spariti e la situazione con il suo nuovo “amico” l’aveva portata alla confusione più totale, perché le era piaciuto il bacio con il ragazzo misterioso e se ne vergognava da morire.
Fortunatamente durante le vacanze di Natale Baddock sarebbe tornato dalla sua nobile famiglia e lei sarebbe (fortunatamente) rimasta sola.

“Vedrai che tornerà, sarà stato troppo impegnato con le lezioni anche lui!”
“Può darsi”

Illusa.

“Ok, io devo andare Hermione. Il treno parte tra poco!”
La rossa si alzò e andò a baciare la Grifona.
“Sicura che starai bene?”
“Sì non preoccuparti”
“Ok ciao tesoro” e scappò seguita dal resto della scuola, tutti studenti pronti per le vacanze natalizie.


 
Dopo pranzo, la piccola Grifona, rassegnata e annoiata, decise di passare un po’ di tempo in biblioteca per iniziare il suo compito di babbanologia ma ebbe parecchi problemi per via di due Corvonero che chiacchieravano rumorosamente accanto a lei.
Dopo l’ennesimo risata, Hermione lanciò loro uno sguardo omicida costringendoli a scappare dalla stanza; sospirando, si voltò verso la finestra per riprendere la sua amata concentrazione quando qualcosa la fece rimanere senza fiato.

Neve!
Stava nevicando.

Hermione prese in fretta la borsa posata sulla sedia e si precipitò in giardino dimenticandosi dell’esistenza dei gradini sulle scale; quando si trovò fuori dal portone il gelo la travolse.
Rabbrividì un attimo per poi lasciarsi incantare dallo spettacolo di fronte se.

La prima neve stava cadendo imperterrita ricoprendo velocemente i giardini del castello ormai tinti di un lucente bianco pallido.
La ragazza cominciò a correre ridendo sotto quei candidi fiocchi di neve, felice ed entusiasta, senza rendersi conto di dove stesse effettivamente andando; fu proprio per la sua sbadataggine infatti che, dopo qualche secondo, si trovò pericolosamente inclinata su un burrone creato dalla neve vicino al Lago Nero.

Spaventata e con una piccola imprecazione, cercò lentamente di tornare sui suoi passi ma il terreno cedette e lei serrò gli occhi pronta per un impatto che non avvenne.
“ Diamine Granger!”
Hermione si girò spaventata trovandosi a pochi centimetri dal volto di Draco che la stava tenendo saldamente per un braccio; purtroppo questo movimento li portò catastroficamente a perdere l’equilibrio tenuto poco prima, precipitando nel piccolo dirupo.
 

Hermione, poco dopo, aprì gli occhi di scatto trovandosi ad osservare il cielo, non sentiva nessun tipo di dolore se non un lieve rantolo sotto di lei.
Quando si rese conto di avere qualcuno sotto il sedere si spostò leggermente trovando Malfoy in una smorfia di dolore.
“Stupida Mezzosangue!” mugolò “Guarda che hai fatto”
“Non è colpa mia, sei tu che mi hai spaventata” replicò lei indispettita ed imbarazzata per la sua ingenuità.
“Come osi dirmi ch..auch”soffiò il biondino stringendosi il polso.

Hermione notò che lo stava stringendo troppo forte per essere una ferita superficiale quindi cercò di vedere cosa procurasse tutto quel dolore alla sua nemesi ma venne respinta bruscamente.
“Sta lontana da me hai capito?!”
Draco si alzò portandosi il polso destro al petto e cominciò a scalare quella montagna di neve senza successo.
“Cazzo”urlò voltandosi acido verso la Grifona che si stava stringendo nella sua leggera divisa.
“Perché diamine sei uscita così?”ghignò lui indicandola.
Ho visto che nevicava e sono corsa fuori, non pensavo di metterci tanto! Ho lasciato il giaccone in Sala Comune” si giustificò.
“Sciocca”puntualizzò lui “piuttosto che stare la ferma dammi una mano a risalire da questo buco, non voglio mica passare tutte le vacanze di Natale con te”

Hermione sbuffò  ma nonostante questo cominciò a cercare un passaggio per salire e tornare al castello.
Iniziava ad odiare la neve anche se quella situazione con Malfoy le aveva nuovamente mostrato quanto lui, in fondo, non fosse crudele!
Non l’aveva lasciata cadere ed era questo l’importante.

Lei era praticamente la ragazza di Malcom ma, in qualche modo sapeva di provare dei sentimenti sia per biondino in questione che per il suo Angelo Nero, anche se non sapeva chi era.
Si strinse le braccia attorno al petto sentendo un calore sulle guancie sintomo di imbarazzo; si trovava in un situazione davvero piuttosto strana.
Dopo qualche minuto di perlustrazione, notando che non c’era nessun passaggio, tornò indietro rassegnata e completamente congelata quando si accorse di essere sola.

Malfoy era sparito.

“Malfoy” lo chiamò leggermente preoccupata.
“Malfoy!”

Nessuna risposta.

“Stupido furetto!!”urlò infine con le lacrime agli occhi.

Ei Granger, parli da sola?”
Si girò di scatto trovandolo in cima ad un cumulo di neve più basso degli altri che portava direttamente sul precipizio da cui erano caduti.
“Su Cenerentola che non ho tempo da perdere io”e le porse la mano sinistra.

Un senso di sollievo si sparse nel cuore della ragazza che si perse ad osservare il biondino con la mano tesa verso di lei, i capelli bagnati, gli occhi dello stesso colore della neve che scendeva dietro di lui ed uno sguardo leggermente preoccupato.
Era davvero bello, doveva ammetterlo; Ginny aveva ragione.

“Granger, si può sapere che ti prende!”

La Grifona si riscosse dai suoi pensieri notando che il calore alle guancie si stava rapidamente diffondendo in tutto il suo corpo provocandole piccoli brividi e annebbiamento, quindi rapida si aggrappò alla Serpe cercando di salire dal precipizio ma scivolò su un pezzo di ghiaccio ed il ragazzo dovette prenderla con entrambe le mani per non farla cadere.
Quel gesto intensificò ancor di più il dolore al polso.

“Diamine Malfoy sono una brava studentessa posso rimettertelo a posto in un attimo!”ringhiò la grifona dopo aver ripreso fiato.
“Non mi toccare”sibilò lui di rimando ma il dolore raggiunse un livello troppo forte da sopportare che quasi svenne.
“Serpe testarda”disse lei prendendogli delicatamente il braccio destro e, cercando di non fargli male, alzò manica della divisa ed il maglione di lana lungo il braccio.

Il polso era molto gonfio e di un colore tendente al viola ma sembrava non essere rotto; Hermione prese la bacchetta e cercò di curare il più possibile la ferita.
Dopo parecchi minuti il polso era leggermente meno rosso ma il gonfiore era passato ed il ragazzo riusciva a muoverlo senza sprofondare negli insulti per il dolore.
“Fatto furetto!”e cercò di rimettergli a posto la manica quando le sue dita incontrarono qualcosa di freddo.
Alzò di poco la manica della maglia ed un bracciale d’argento scivolò lungo il polso.

Quel bracciale l’aveva già visto, ma dove?
Poi il respiro le si mozzò e la consapevolezza cominciò ad insediarsi nella sua mente.

Un flash:

 

“Sono il tuo Angelo preoccupato per te mia dolce principessa, non ti sarai mica vestita troppo elegante Granger”
 

“Hai ragione, so chi sei ma non ti ho mai potuta toccare in questa maniera e sarebbe un peccato rinunciare a tale privilegio”
 

“Se sapessi chi sono, la verità ti ucciderebbe!”


Il bacio e quel braccialetto d’argento bianco, l’unica cosa che aveva visto di lui.

 
Si spostò improvvisamente come scottata da quel braccio e si ritrovò a fissare un paio di occhi grigi spalancati e preoccupati.

Malfoy e il suo Angelo Nero erano la stessa persona?!



Nota D'Autore: Salve a tutti, come state?
Accidenti, mi rendo perfettamente conto che la prima parte è fatta un po' male ma come dire, non riuscivo ad elaborarla al meglio e quindi ho deciso di lasciarla così ._.

Allora questo è il mio primo regalo per voi, ce ne sarà un secondo (come potete immaginare questo capitolo è diviso in 2 quindi....) e spero di riuscire a finirlo entro Natale per rendervi felici :)

Precisazioni: Ho riletto più volte questo capitolo e mi sembra strano, ditemi voi cosa c'è che non va. Comunque voglio precisare che nella mia testa la storia si era svolta in modo diverso. Ad esempio il burrone.......... mi rendo perfettamente conto che non ci sono burroni ad Hogwarts (anche perchè sarebbe pericoloso) ma pensavo ad una specie di "buco" nel giardino che per via della neve si è trasformato in un buco un po' più alto xD Ad esempio il dislivello che si crea tra la fine del bosco e l'inizio della spiaggia per il lago Nero, a quello ho pensato io (Se avete capito senza leggere tutta questa cosa allora fate a finta di nulla che io mi sto ridicolizzando xDxDxD)

Concludendo, spero vi sia piaciuto il modo in cui Hermione ha scoperto l'identità del suo Angelo nero :)
Chissà cosa succederà ora.
Ciao Fra.

 

  
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