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Autore: pandamito    16/12/2011    2 recensioni
One-shot dedicata alla coppia Jiall (Niall Horan e Janet Devlin), raccontata sia da lui che da lei.
Genere: Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Altri, Niall Horan
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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and I wish on all the rainbow that I see. 
I wish on all the people who really dream.



 


Momento di pace. Finalmente i ragazzi mi hanno lasciato solo, sono nei camerini ed apparentemente dietro le quinte ci sono solo io, se non comprendiamo un signore grasso, basso e scoppato, passata la cinquantina, che pulisce il palco di X Factor.
Dalla quinta opposta posso vederla: capelli lunghi e rossi, una folta chioma di ricci che le cadono benissimo sulle spalle e sul vestito, pelle perfetta e bianca come il latte, esile e non molto alta. Le sue labbra si muovono debolmente, ripetendo il testo dell’esibizione, che ha fra le mani.
Mi mordo il labbro, notando che involontariamente sto tremando perché mi accorgo che questo è il momento che aspettavo da settimane, l’unico libero e tranquillo di cui non ci sarà un’altra occasione.
Poi scorgo i suoi meravigliosi occhi azzurri, che si posano su di me; ma non sono come i miei, sono molto più chiari, quasi ci si può riflettere all’interno.
Sorride. E’ meravigliosa.
 
Nervosa. Fra poco salirò sul palco e non mancano molte settimane alla fine, sono fra i finalisti e potrei anche essere eliminata oggi. Continuo a ripetere la canzone a bassa voce, sperando che non mi venga un attacco di panico improvviso o mi se ne vada la voce o, peggio, mi venga direttamente un infarto.
Beh, forse ci sono vicino pechè ho fatto l’errore di voltarmi ed incrociare gli occhi più belli che io abbia mai visto, tanto azzurri che mi sembra una tonalità del tutto nuova perché non ricordo che il cielo irlandese sia stato mai tanto bello e se esso vedesse i suoi occhi, proverebbe un’invidia immensa.
Mi accorgo che il biondino in questione è Niall Horan, componente irlandese dei One Direction.
Penso sia qui per vedere il palco e che mi abbia notato per augurarmi buona fortuna, da bravo compaesano, così gli sorrido. Facendolo, però, sento il volto in fiamme e spero solo che ora il mio viso non si confondi coi miei capelli.
Mi saluta e sembra così innocente.
 
Non so che fare, sono nel panico. Gli sorrido nervosamente di rimando, agitando una mano per salutarla ed il suo sorriso diventa più ampio per poi sfuggire dalla mia visuale, visto che si è voltata.
Accidenti, Niall, devi fare qualcosa!
Una mano mi tocca una spalla e mi accorgo che è l’uomo che fino ad un attimo fa puliva il palco.
« Che cosa aspetti? Il treno? »
Lo guardo e non capisco cosa vuole dire, mentre lui scuote la testa.
« Chiedile di uscire. Siete soli, quando ti ricapita un’occasione del genere? »
Diamine, perfino questo tizio ha capito quanto io sia cotto, sono proprio fregato.
Abbasso il capo, ondeggiandomi un po’ sul posto.
« E’… che ho paura. » confesso.
Posso essere anche un cantante famoso, posso affrontare interviste, concerti e centinaia di fan ogni giorno, posso tirar fuori anche il mio spirito irlandese, ma sì, cazzo, in realtà sono un fottuto diciottenne biondo, timido e tremendamente insicuro. Però sono irlandese!
No, ok, ora non serve a niente nascondersi ancora dietro questa scusa perché io sono ancora immobilizzato dalla paura e lei è ancora perfettamente bella e perfetta dall’altra parte della stanza.
« Tu provaci. Cos’hai da perdere? Se non lo fai ora, quando potrai? »
Signor IoPuliscoIPalchi ha tremendamente ragione.
Basta Niall. Ora o mai più. Adesso, vai.
 
No, basta Janet, tu non devi pensare certe cose! Non puoi innamorarti, specialmente di lui.
Solo perché i suoi capelli sono del color del sole, i suoi occhi ti penetrano l’anima facendoti andare e tornare dal paradiso e la sua risata è la più bella e contagiosa del mondo; quella stessa risata che continui a spiare in gran segreto cercando di non farti vedere da lui.
Alzo lo sguardo e lo vedo attraversare il palco ed avanzare dritto verso di me.
Ora muoio.
Non è per me, non sta venendo proprio verso di me, cerco di dirmi. Ma invece mi sbaglio.
« Hey, Janet. »
Ho perso qualche battito.
« Niall. » sorrido.
Che faccio? Che dico? Come mi comporto?
No, concentrati Janet, tu non devi innamorarti, sei qui solo per cantare, lui è solo un amico. Non puoi innamorarti. Se lo fai, cosa dirai una volta tornata in Irlanda?
« Stai provando? »
Ma come faccio? Sono un mostro, sto per spezzare il cuore al ragazzo più dolce mai conosciuto. Ma non hai scampo, Janet, è l’unico modo.
Solo un amico, ricorda.
Solo un amico.
 
Ha detto il mio nome. Non è un sogno, l’avrebbero potuto sentire tutti. Ha detto veramente il mio nome! Non so perché sono elettrizzato per una cosa che all’apparenza potrebbe sembrare banalissima.
« Sì, sono un po’… in ansia. »
I suoi zigomi si alzano, non molto, ma posso notare il colorito roseo che stanno prendendo.
« Io lo ero ad ogni esibizione e lo sono ancora di fronte ai fan. E’ normale essere nervosi. » cerco di rassicurarla, anche se forse con scarsi risultati visto che sto tremando più io che lei.
Ce la puoi fare. Ce la devi fare.
 
Dio, quant’è bello.
Lo ringrazio per starmi accanto e per tentare di tranquillizzarmi, anche se il vero motivo per cui sono agitata non è l’eliminazione di stasera, bensì il fatto che lui sia qui, accanto a me.
Ok, ora datemi una testata, subito, o i miei pensieri mi sopprimeranno.
« Sei già andato dalle truccatrici? »
Domanda stupida.
Ah, sì Janet, non si nota che sei nervosa e che stai facendo domande solo perché non vuoi che il discorso finisca e lui se ne vada.
Sei egoista.
« No, tu? »
« No. »
E si vede. Come minimo il trucco farà schifo, perché è quello di stamattina, per non parlare dei capelli, saranno tutti sparati in aria. Datemi uno specchio, ora, veloce!
« Davvero? Sei bellissima anche così. »
 
Ma l’ho detto sul serio? No, non posso crederci. Niall James Horan scavati una fotta e nasconditi lì per l’eternità. Sono stato così banale che non mi sconvolgerei se ora scappasse a gambe levate e non mi rivolgesse più la parola. Però ciò che ho detto l’ho pensato veramente, lo penso tutt’ora e non ho intenzione di negarlo.
Vedo che inclina la testa e ride, timidamente.
« Grazie. » la sua voce è dolce ed angelica, come sempre. « Anche tu. »
Il mio stomaco si svuota, è riempito da farfalle che costruiscono montagne russe e mi vomitano nelle budella. Non respiro. Non mi muovo. L’unica cosa che so fare è avere un sorriso da ebete stampato in faccia e non saper contenere manco quello.
Penso che non riuscirò mai a chiedere quello che sto per dire, ma poi ragiono e realizzo che se penso troppo alla fine non agirò mai quindi è meglio fare ed andare direttamente al punto.
Proprio ora.
 
« Che ne dici se un giorno usciamo? »
Oh mio Dio, mettimi davanti ad un palco di fronte ad un miliardo di persone con addosso biancheria intima di Hello Kitty, una parrucca riccia verde ed un naso da clown, ma non questo. E’ troppo, davvero.
Va bene, mi pento di essermi fatta sfuggire quella frase prima, ma lo pensavo. Che c’è di male nel dire ciò che si pensa?
Voglio dire di sì, voglio stringere quella sua mano che trema dentro la tasca dei suoi jeans, voglio abbracciarlo e sentire il suo profumo, baciarlo e capire di cosa sanno le sue labbra e ribaciarlo ancora con la scusa che con un solo bacio non si capisce.
Ma tutto ciò io non posso farlo, con lui non posso neanche far finta che sia una storiella così. Troppi scandali. Troppe bugie. O almeno da parte mia.
Mi dispiace Niall, ti amo ma non posso.
Scusami, ti prego.
 
Attendo impaziente una sua risposta mentre mi si corrode il fegato.
Studio ogni suo minimo movimento: dall’abbassare lievemente la testa, allo spegnersi del suo sorriso, passando in varie smorfie beffarde, per poi mordersi le labbra e finire col fissarmi con quei suoi occhi più limpidi e chiari della stessa acqua.
« In realtà io… »
Ti prego, non dirlo.
Tutto, dimmi veramente tutto, ogni minima cosa che ti passa per la mente, puoi semplicemente dirmi anche solo una bugia, ma non rifiutarmi perché non ce la farei; e non dirmi che non vuoi mentirmi, che non me lo merito, perché te lo sto chiedendo io e non servono scuse.
« Sono fidanzata. »
Bang.
Sono morto.
« Scusami, Niall… »
« Niente. »
Come faccio a sorridere? Niente, è solo tutta quanta una finta. Non voglio che si senta in colpa per me o che il suo viso sia in qualche modo sfiorato dalla tristezza. Non potrei sopportarlo, preferisco star male io piuttosto che lei.
« Dovevo prima informarmi. »
Sono un falso.
« Allora… in bocca al lupo per l’esibizione. » alzo la mano, scuotendola, per salutarla.
« Grazie, cioè… crepi. »
Non sorride, non ride più. Forse manco io, oramai non so più niente.
« Ci vediamo. »
« Ci vediamo. »
Anche lei mi saluta con la mano, mentre io le volto le spalle e me ne vado a testa bassa dietro il sipario. Il PuliPalchi aveva torto, sono uno stupido.
Mi volto a guardarlo per un ultimo momento, notando che i suoi occhi sono ancora puntati su di me e che, lucidi, si abbassano, chiudendosi, per dar spazio alle labbra di provare ancora.
Voglio piangere anch’io, ma vorrei farlo con te, non per te. Posso?




 


fuckin' panda's place. ♥
Allora, eccomi qua con una nuova one-shot, stavolta non principalmente sui One Direction, è la prima one-shot che faccio sulla coppia Niall/Janet, anche se è da tempo che l'avevo scritto ma l'ho pubblicata solo ora, però in compenso fin'ora ho scritto una drabble sulla Jiall e... beh, ho già scritto un'altra one-shot solo dal punto di vista di Janet, ma la posterò solo in futuro. 
Devo dire che li trovo carini assieme, peccato che Niall non sia stato abbastanza coraggioso e che lei fosse già impegnata.
Che poi povero Niall, gli sta andando tutto a rotoli: prima Janet, poi Perry, Amelia, Debby Ryan, Jade, le amiche della Flack che gli vanno dietro.... Cristina D'avena, Niall! D:
Ok, penso di aver conclus- No, allora, iscrivetemi alal pagina facebook To prove I'm right I put it in a song, leggete le altre mie fanfiction e magari seguitemi su twitter. (:
Baci e panda, Mito.

   
 
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