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Autore: iggie    17/12/2011    2 recensioni
LILI:"Adesso tutto è tornato alla normalità..tutto, tranne quella strana intensità nello sguardo di Draco Malfoy, l'ultima volta che ci siamo visti". Ho pensato di scrivere questa Draco/Hermione perchè questa coppia mi ispira un sacco. Alcuni capitoli saranno raccontati da Hermione, altri da Draco...fate attenzione al colore del capitolo per capire chi parla :)
Questa fanfiction è la prima che scrivo, spero vi piaccia, in caso contrario siate clementi..a presto, Lili :)
Genere: Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato | Coppie: Draco/Hermione
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Dopo la II guerra magica/Pace
Capitoli:
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CAPITOLO 29
-Hermione … -

Il suo respiro si insinua tra i capelli sparsi sul suo petto quando sussurra il mio nome.

Sono così … in pace … come se nessun altro luogo sulla Terra fosse più giusto di questo, tra le sue braccia.

L’ha detto … ancora non mi sembra vero.

-Sì, Draco?-

Si muove sotto di me e mi solleva il viso fino a quando i miei occhi non incontrano i suoi.

-Cos’è successo dai Weasley?-

Sbuffo, e cerco conforto nel suo abbraccio, nascondendo il volto nell’incavo del suo collo.

-Dobbiamo parlarne proprio ora?-

-Sì, se non ti dispiace …-

-Va bene-.

Mi prendo tutto il tempo che mi serve per ripensare a tutti i dettagli del mio litigio con i ragazzi e organizzare un discorso. Lui mi lascia rivangare con la mente i miei ricordi, carezzandomi leggermente la schiena e strofinando il naso tra i miei ricci, in una coccola dolcissima che non mi sarei mai aspettata.

Prendo un bel respiro e comincio con il resoconto. Non lo guardo in viso, rimaniamo esattamente come ora, la mia guancia appoggiata alla sua spalla, le mie dita a tracciare figure immaginarie e linee intrecciate sul suo petto, le sue mani sulla mia schiena. Gli racconto dell’atmosfera serena che si era creata e della silenziosa curiosità suscitata dalla mia collana. Gli racconto di come ho affrontato il discorso, dando ogni verità un po’per volta. Quando inizio a raccontare della reazione di Ron le sue carezze si fermano per qualche secondo, ma io mi accoccolo di più a lui così si rilassa e riprende a far scorrere le sue dita lunghe sulla mia pelle.

-… e così dopo anche Harry se n’è andato dalla stanza ho aspettato che si allontanasse e poi sono andata nella camera degli ospiti e ho iniziato a preparare il baule per tornare ad Hogwarts-.

Per un po’ nessuno dice più niente. In questo momento sinceramente la discussione avuta mi sembra lontana anni luce, quando invece è successa solo ieri. Sarà il fatto che con Draco mi sento così bene che dimentico tutto il resto.

-Sono degli idioti- è il suo commento sbuffato dopo qualche minuto.

-Già … eppure non posso essere arrabbiata con loro … non ci riesco … soprattutto con Harry-.

-Sei troppo buona-.

-Forse … ma d’altronde anche tu faresti fatica a stare arrabbiato con Blaise, specie se hai in parte torto, no?-

-Mmh … no, credo che io ci riuscirei- dice ridacchiando e io non riesco a non sorridere a mia volta.

-Comunque quale sarebbe la tua parte di torto scusa?- aggiunge poi tornando serio.

-Non sono stata sincera con loro-.

Lo guardo, perciò mi accorgo del suo sopracciglio che si alza scettico fino a quasi sparire sotto un ciuffo di capelli che gli cade ribelle sulla fronte.

-Mi dispiace, ma non c’è paragone tra quello che hai fatto tu e il modo in cui ti hanno trattata loro-.

-Mmh … forse … comunque per le prossime due settimane non li vedrò, magari quando torneranno a scuola anche loro, avranno assimilato la notizia e saranno disposti ad accettare la cosa …-

-Può essere. Però se fossi in te non andrei subito da loro per parlare, aspetterei di vedere se vengono loro a chiederti scusa per il loro comportamento. Perché delle scuse sono d’obbligo Hermione-.

-Va bene-.

Mi sollevo sui gomiti e mi sporgo verso di lui per poi posargli un bacio leggero sulle labbra.

-Grazie- aggiungo, e lui sorridendo mi restituisce il bacio in quello che interpreto essere un Non c’è di che.

Lancio un’occhiata all’orologio sul comodino e vedo che è quasi ora di cena. Appena finisco di formulare questo pensiero sento il mio stomaco contrarsi affamato. Mi alzo dal letto e, ridendo per la faccia sorpresa e sconvolta che ha fatto quando sono saltata fuori dalle coperte, mi dirigo verso il bagno.

Mi fermo sulla porta e guardandolo il mio cuore manca un battito e il respiro mi muore in gola: il suo corpo splendido coperto solo parzialmente dalle lenzuola bianche, i capelli spettinati, i suoi occhi chiari ancora illuminati di sorpresa e un sorriso interrogativo sulle labbra … tutto questo per me, solo per me. Sembra un sogno.

Sono così impegnata a gongolare e crogiolarmi in questi pensieri che nemmeno mi accorgo che si è avvicinato, fino a quando non sento le sue braccia attorno alla vita e le sue labbra sulla spalla, il volto nascosto dai miei ricci.

-Perché sei andata via?- domanda lasciandomi una scia di baci lievi come petali di rosa lungo il collo e la clavicola.

Chiudo gli occhi, e devo fare uno sforzo immenso per ricacciare indietro le sensazioni che mi stanno sconvolgendo le viscere e non lasciarmi andare di nuovo alle sue carezze.

-Ho fame. Mi faccio la doccia e poi andiamo a cena, che ne dici?-

-Mmh …- mugola sulla mia pelle senza smettere la sua lenta tortura -sicura che non ti serva una mano? O anche due volendo …-

Io fremo mentre un’immagine di noi due sotto la doccia mi fa diventare rossa come le tende del baldacchino.

-No grazie, posso farcela da sola …-

Mi guarda in faccia con uno sguardo imbronciato che ricorda quello di un bimbo a cui viene negata una caramella.

-E va bene- decreta alla fine, dandomi un bacio veloce sulle labbra.

Si allontana per recuperare i vestiti e io mi avvio alla doccia, ma proprio mentre sto per iniziare a far scorrere l’acqua ...

-In effetti anche io ho un certo appetito. D’altronde dopo tutto il movimento che abbiamo fatto …-

Mentre sento la mia faccia avvampare e raggiungere tonalità di rosso fin’ora inesistenti in natura prendo la spugna e la lancio oltre la porta aperta.

Un tonfo morbido e una leggera imprecazione sorpresa mi conferma che ho centrato il mio obbiettivo, così entro felice e divertita sotto l’abbraccio dell’acqua calda.

***

Queste due settimane sono volate. Devo ammettere che è stato parecchio imbarazzante quando, una volta scesi insieme in Sala Grande per la cena tutti, professori inclusi, si sono girati verso di noi con l’espressione di chi ha appena visto un troll vestito col tutù da ballerina. Da quella volta le reazioni sono migliorate, i nostri compagni si limitano a brevi occhiate interessate quando ci vedono camminare per i corridoi o per il parco con il braccio di Draco a cingermi le spalle.

Lui è molto più tranquillo da quando non dobbiamo più trovarci in incognito, infatti passiamo molto più tempo insieme, sia in Sala Grande che in Biblioteca che … in dormitorio …

E anche io sono più serena.

Tra poco però rientrerà l’intero corpo studentesco che ha trascorso le vacanze in famiglia: mi si prospetta un’altra settimana sotto i riflettori quando anche gli altri sapranno di me e Draco. Tuttavia quello che più mi interessa in questo momento è il fatto che rivedrò Harry e Ron.

Ho scritto a Ginny in questo periodo e mi ha detto che sebbene le acque sembrino essersi calmate nessuno dei due ha voluto parlarle, anche per il fatto che lei sapeva e glielo ha tenuto nascosto. Perciò non so cosa aspettarmi.

***

Io e Draco siamo insieme vicino al Lago Nero, sotto quello che ormai è diventato ufficialmente il nostro albero, in uno spiazzo privo di neve che ci siamo creati con un incantesimo, circondati da tante fiammelle in barattolo che ho evocato per scaldarci dal freddo pungente di gennaio.

-Guarda chi arriva- mi sussurra ad un tratto all’orecchio.

Mi volto verso il castello, strizzando gli occhi per mettere a fuoco le ombre che si stanno avvicinando, difficili da
riconoscere nella scarsa luce del crepuscolo. Tuttavia dopo pochi secondi  riconosco quelle due sagome che ormai conosco a memoria: la figura magra e slanciata di Harry, coronata da una testa di capelli indomabili, e quella più alta e ben piazzata di Ron.

Quando arrivano ad una ventina di metri da noi, mi alzo in piedi in silenzio, subito imitata da Draco. Sono abbastanza vicini da capire le loro espressioni, perciò non mi sfugge lo sguardo di Ronald quando si accorge di chi è con me. Si blocca con gli occhi sgranati e velati di rabbia. Harry si accorge di non essere più seguito, perciò si blocca e si volta verso l’amico. Parlano, ma non sento cosa dicono. Poi Ron fa un gesto stizzito e torna a passo di marcia verso il castello. Harry sospira, scuote la testa e copre la distanza che ci separa.

Mi avvicino anch’io di qualche passo, lasciando Draco ad osservare in disparte appoggiato al tronco.

-Harry …-

Non riesco a dire nulla, perché mi abbraccia con forza, stringendomi come un naufrago si aggrappa ad una boa in mezzo al mare. Con la coda dell’occhio capto un movimento nel punto dove ho lasciato Draco, ma non ci faccio caso.

-Ti prego Hermione, scusami … sono stato un idiota!-

Dopo un attimo di stupore ricambio l’abbraccio, stringendo le braccia al collo e sprofondando il viso nel suo petto, felice di questo contatto che mi mancava da morire.

Dopo un po’ sento la sua stretta allentarsi e si allontana quel tanto che basta per potermi vedere in faccia, mentre porta le mani alle mie, lungo i fianchi.

-Mi dispiace- e questa semplice frase trasuda sincerità in modo disarmante, tanto che qualcosa dentro di me si muove mentre mi rendo conto di quanto è stato male il mio migliore amico in queste settimane di silenzio -lo so che tu meglio di chiunque altro sai sempre quello che fai, avrei dovuto essere contento per te …-

-Harry …-

- … soprattutto  perché lo vedevo che eri felice, perciò qualsiasi cosa fosse sarebbe stata positiva …-

-Harry …-

- … solo che proprio non me lo aspettavo! Mi hai preso talmente alla sprovvista! Ma non è una scusa valida, sono
stato talmente …-

-HARRY!-

Lo zittisco, finalmente, e lui mi guarda stupito, e vagamente spaventato, forse temendo che stia per dirgli che ha ragione e che si è comportato in modo troppo insensibile  per cavarsela con delle semplici scuse.

Leggo una muta richiesta d’aiuto nei suoi occhi così verdi e belli.

-Harry … è tutto ok. Non serve dire nient’altro. Non sono arrabbiata- sorrido.

Il suo sguardo si illumina e le sue labbra si aprono in un sorriso luminoso, subito prima di stringermi nuovamente in un abbraccio mozzafiato ma che comunque non mi dispiace e che ricambio contenta.

Un colpetto di tosse alle mie spalle mi fa ricordare che il mio ragazzo è qui dietro e che già al primo degli abbracci di
Harry si era mosso seccato verso di me.

Mi allontano da Harry che inizia a squadrare me e Draco con attenzione, soprattutto quando questo mi passa possessivo un braccio attorno alla vita e mi avvicina di più a sé.

-Suppongo di dovere delle scuse anche a te, Malfoy. Non sono stato molto corretto nel dubitare di te dopo i miglioramenti che hai fatto quest’anno-.

-Già- risponde Draco -comunque accetto le tue scuse- aggiunge porgendo ad Harry  la mano, che lui stringe senza esitazione con un mezzo sorriso.

-Beh, perché non torniamo al castello? Io sinceramente sto iniziando ad avere piuttosto freddo-.

-Certo- concorda Draco, poi si avvicina al mio orecchio e senza che Harry possa sentirlo sussurra -comunque bastava chiedere e ti avrei scaldato io…-

Avvampo d’imbarazzo, scatenando una risatina divertita da parte della mia bella serpe, mentre Harry ci guarda incuriosito. Quando arriviamo nel salone d’ingresso mi rendo conto che i miei due accompagnatori si sono fermati sulla porta: Draco sta tenendo Harry per un braccio mentre quest’ultimo è girato di tre quarti verso di lui. Gli occhi di ghiaccio del mio ragazzo scrutano quelli verdi del mio migliore amico con intensità. Mi sono persa quello che ha detto, vedo solo Harry annuire, serio e pensieroso.

Quando mi raggiungono sembra che non sia successo niente ed entrambi mi sorridono.

-Cosa gli hai detto?- chiedo a Draco, mentre Harry ci sorpassa per lasciarci un attimo di privacy.

-Niente d’importante- risponde lui, lanciando però un’occhiata alle mie spalle.

-Stasera che si fa?- cambia discorso, avvicinandomi a lui -pensi potremo vederci?-

-Non so, mi piacerebbe salutare Ginny e gli altri … magari domani pomeriggio, che dici?-

-Certo, passa una bella serata- dice depositandomi un piccolo bacio sul naso.

Gli rispondo con un sorriso timido, e dopo un bacio a fior di labbra raggiungo Harry che mi sta aspettando in cima alla prima rampa di scale.


Angolo di Lili:
Ma buon giorno bella gente!! :)  come va? io sono sopravvissuta alla penultima settimana before Christmas e tutti i compiti e interrogazioni implicati...prossima settimana secondo round, speriamo bene!! O.o
Comunque! :) che ne pensate di questo capitolo? Vediamo...Draco (ti amooooo <3) è sempre più carino e coccoloso con Hermione visto che finalmente ha trovato qualcuno disposto a dimostrare apertamente l'affetto che prova per lui non vuole di certo sprecare l'opportunità, perciò si sta rifacendo degli anni persi con lei...che sfiga, eh? ci fossi io al posto di Hermione... 
Poooi, Harry si sapeva che non poteva fare lo stronzo, è un così caro caro ragazzo ^^ perciò sensi di colpa a mille e immediata riappacificazione. Adesso si metterà ad osservare la situazione e capire che in effetti non è solo un abbaglio momentaneo di Herm ma che tra i due c'è davvero un legame molto forte. Cosa gli avrà detto Draco? Si accettano scommesse, vediamo se qualcuno indovina ;)
Ron non è ancora convinto, stava per farle le sue scuse ma più perchè glielo aveva detto Harry che per vera convinzione, infatti appena vede Malfoy si incavola di nuovo e se ne ne va senza neanche salutare. Vabbè, diamo tempo al tempo :)
Bene, con questo mi pare di aver detto tutto, vi lascio ai commenti :) un bacione, Lili

 
  
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