Fanfic su artisti musicali > One Direction
Segui la storia  |       
Autore: ImNoneSpecial    17/12/2011    6 recensioni
“E tu? Stai bene?” gli chiese la ragazza senza guardarlo.
“No, senò non sarei qui.” Rispose osservandola attentamente.
Quella ragazza non aveva i capelli biondi, non aveva gli occhi chiari e neanche un fisico asciutto; eppure qualcosa nel suo “no, non sto bene” lo aveva colpito.
Forse la rassegnazione con cui lo aveva detto, forse il fatto che non lo aveva guardato in faccia, forse perché sembrava farle così male che nemmeno riusciva a respirare.
I due restarono in silenzio per un po’, con lo sguardo che vagava oltre il laghetto, oltre le cime degli alberi e oltre a quelle nuvole così grigie e opprimenti, in quel momento sembrava potessero vedere di più. Poi smise di piovere così il ragazzo sorrise e si girò verso di lei “piacere, io mi chiamo Harry, Harry Styles.”
{dal Capitolo 1 }
Genere: Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Harry Styles, Nuovo personaggio, Un po' tutti
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
 <<    >>
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A
Capitolo 2: È  un dovere Milady. 
 
Passarono diversi giorni e la depressione di Harry aumentò sempre più.
La band aveva appena finito un tour di Fan Event in tutta Europa e per un po’ sarebbero rimasti  a Londra, aspettando l’uscita del loro primo, attesissimo, CD.
“STANNO CADENDOOOO!” urlò Louis entrando di corsa in casa con due buste della spesa stracolme e lasciandole cadere sul tavolo.
Harry non si mosse neanche, rimase seduto sul divano con le gambe strette fra le braccia, la tv accesa e lo sguardo perso fuori dalla finestra. Louis sospirò, era da un paio di giorni che non riusciva a capire che cosa passasse nella testa dell’amico.  Mise via la spesa e salutò Zayn che era sceso a vedere che cosa aveva provocato tutto quel fracasso. I due borbottarono qualche parola sul fatto che Harry era strano, ma lui non ci fece nemmeno caso.
“Esco” disse all’improvviso il riccio alzandosi dal divano e prendendo la giacca.
“Dove vai?” chiese Niall che stava scendendo le scale proprio in quel momento.
“Non lo so..” rispose Harry chiudendosi la porta alle spalle.
“dobbiamo scoprire che cos’ha quel ragazzo” constatò Zayn.
“già!” acconsentì Niall rubando un biscotto dalle mani di Louis e ficcandoselo in bocca intero.
“Hey! Quello era mio!” protestò lui.
“adesso non più!” rispose l’altro con la bocca piena.
“Bambini” borbottò Zayn afferrando direttamente tutto il pacchetto e lasciandosi cadere di peso sul divano.
 
La vita di Amy scorse normalmente, era abituata a fingere che andasse tutto bene.
Quella sera tornò a casa e non cenò neanche, si mise direttamente a letto dicendo che era stanca per la corsa che aveva fatto per evitare la pioggia.
Era brava anche a dire bugie, pensò mettendosi a letto dopo essersi asciugata i capelli.
Si addormentò subito, ma il suo ultimo pensiero furono quegli occhi verdi così profondi da poterci annegare.  
La vita continuò ed lei si rifiutò di fare ricerche su Harry, non voleva sapere più niente di lui, voleva solo dimenticare quegli occhi.
Pioveva da tutto il giorno ed Amy si trovava sull’autobus, nell’ultimo posto infondo, affianco al finestrino. Doveva arrivare fino a capolinea per essere finalmente a casa così si lasciò andare e chiuse gli occhi.
Harry salì sull’autobus con il cappuccio calato sugli occhi e si immobilizzò di colpo.
“Oh insomma ragazzo datti una mossa e vai avanti prima che il signor autista chiuda le porte lasciandomi qui!” si lamentò una signora anziana molto poco cordialmente. Lui si spostò meccanicamente e si sedette affianco a lei.
Si, Amy era li, seduta su quell’autobus con la testa appoggiata al finestrino e gli occhi chiusi.
Appena Harry sfiorò la sua borsa con il gomito la mano di lei scattò verso la cerniera e si girò di scatto verso di lui. “Ah, adesso sei anche un ladro?” chiese lei con disprezzo. “Bei riflessi!” rispose Harry sorridendole, ignorando la sua frecciatina e il suo sguardo assassino.
“Non sto scherzando” disse lei seriamente. “Ok scusa non volevo, ti ho sfiorato per sbaglio la borsa con il gomito” si scusò Harry con aria innocente. “Cosa ci fai qui?” chiese lei di rimando. “Sai di solito ci si sposta con l’autobus, ma poi non so, ci si dorme anche come vedo!” provò a scherzare lui. “Non sei divertente. Vattene.” Sibilò lei guardandolo malissimo. “Senti io sono salito qui sull’autobus per tornare a casa, devo arrivare fino a capolinea e non ho voglia di farlo litigando con te. L’autobus è pieno e questo è l’unico posto che ho trovato. Non so perché eri così triste quel giorno o perché adesso sei così dura con me, so solo che non sei l’unica al mondo che sta male, ok? Volevo trovare un’amica, non hai voluto? va bene, ma adesso finiamola!” disse Harry tutto di un fiato, ma senza un minimo di rabbia. Lei lo guardò sbalordita, come se non se lo aspettasse.
“scusami è che è tutto così… difficile..” mormorò lei spostando lo sguardo fuori dal finestrino. 
Harry sorrise e le porse la mano. “Ok ricominciamo: Piacere io mi chiamo Harry!”. Lei gli sorrise. “Ed il cognome?” chiese maliziosa. “Non è importante!” rispose lui sorridendole dolcemente.
“allora? Come ti chiami?” chiese Harry insistente. “Amy” disse lei sorridendogli ampiamente.
“Dove scendi?” gli chiese lui cordialmente. “Capolinea, come te” disse lei perdendosi in quegli occhi che tanto aveva cercato di dimenticare.
Dopo venti minuti scesero dall’autobus ridendo ed Amy era quasi riuscita a dimenticare la prima ed ultima volta che si erano incontrati.
“Io adesso vado a destra” disse Harry mettendosi le mani in tasca. “Ed io a sinistra” rispose Amy sorridendo. “Ok allora … ci vediamo.” Disse Harry facendole un cenno con la testa. Lei lo salutò con la mano in silenzio, ma fu la prima a voltarsi ed ad andare per la sua strada. 
“Hey guarda chi c’è Mark, la piccola Amy!” disse un ragazzo dirigendosi verso di lei.
Harry nel sentire nominare la ragazza si girò di colpo, ma restò a guardarla da lontano.
“Che vuoi Nick?” chiese lei senza smettere un attimo di camminare furiosamente.
“cos’è adesso giri con i damerini e snobbi noi? Ti abbiamo visto sul autobus con quel idiota.” Rispose il ragazzo. “Harry non è nessuno per me, conosco a malapena il suo nome. Non ci vedremo più, è soltanto un idiota. Mi dovresti conoscere Nick, a me non me ne frega niente di nessuno, e adesso levati dal cazzo e fammi andare a casa!” disse Amy con freddezza. “oh-oh adesso si che ti riconosco cara, piccola Amy, pensavo di averti persa!” rispose quel viscido di Nick accarezzandole una guancia. Lei fece un passo indietro schifata. “Cos’è adesso mi schifi anche? Dopo tutto quello che abbiamo fatto?” chiese il ragazzo arrabbiandosi. “sei soltanto uno stronzo Nick, adesso puoi anche andartene.” Disse Amy provando a girargli attorno, ma lui la bloccò.
Harry, anche se con il cuore a pezzi per le parole di lei, si fece avanti ed afferrò la mano del ragazzo prima che colpisse Amy. “Non provarci neanche.” Sibilò furioso. “oh guarda, ecco il tuo amichetto!” disse Nick senza neanche degnare di uno sguardo il suo rivale. “Non sono il suo amichetto ed adesso vattene!” sibilò sempre più furioso Harry. Dopodichè fece un movimento così fulmineo che Nick quasi non se ne rese neanche conto, ma di sicuro se ne accorse dopo, quando si ritrovò il braccio bloccato dietro la schiena. “Adesso prendi il tuo amico e ve ne andate di corsa ok?” disse serio Harry. Nick annuì e quando l’altro lo liberò dalla sua morsa di ferro corse via assieme al suo amico. “Tutto bene?” chiese poi lui girandosi soddisfatto a guardarla. “Non ho bisogno che tu mi protegga da nessuno, ma grazie.” Disse lei abbassando lo sguardo a terra sull’ultima frase. “E’ un dovere Milady!” disse lui sorridendo e facendole alzare lo sguardo con due dita sotto il mento. “Non puoi baciarmi adesso.” Disse lei senza distogliere lo sguardo. “Non avevo intenzione di farlo” sussurrò lui senza fiato. Lei si avvicinò ancora di più alla sua bocca. “Non ci credi neanche tu Styles.” Lo provocò lei. “Non dire cazzate Amy, io non sono così” disse Harry senza allontanarsi di un millimetro da lei. “Staremo a vedere” sussurrò lei avvicinandosi ancora un po’ per poi riallontanarsi. “Ti accompagno a casa” disse Harry risoluto. “Abito qui vicino, non ce né bisogno.” Rispose lei incamminandosi. “Ed invece si, non si sa mai!” disse lui malizioso. Amy sorrise, ma non protestò. Dopo qualche minuto che camminavano lei si fermò davanti ad una piccola scalinata che conduceva alla porta di una villetta popolare. “Grazie mille, credo di saper salire le scale da sola.” Disse girandosi verso di lui. “Ok, allora ci vediamo Amy” disse Harry avvicinandosi pericolosamente alla sua bocca, per poi darle un leggero bacio sulla guancia. “ciao” mormorò lei girandosi e salendo le scale di corsa. Inciampò dopo pochi scalini ed Harry soffocò una risata. Amy entrò in casa senza neanche girarsi a guardarlo, si vergognava troppo.



 NOTA DELL'AUTRICE:
7 recensioni nel primo capitolo! ma voi siete veramente djhgkdshgk *_*
sinceramente non me ne aspettavo neanche mezza!
In primo luogo però chiedo perdono, perchè volevo postare ieri sera, ma poi sono arrivata alle 18:00 a casa ed ero stanchissima e dovevo studiare inglese!
Anyway, passiamo al capitolo di quest'oggi!
mi dispiace se c'è qualche parolaccia, ma vi renderete presto conto che sono fondamentali per rimanere "fedele" a caratteraccio di Amy!
A proposito di Amy: che ne pensate di lei? è troppo cattiva? oppure lo è troppo poco?
e di Harry?
fatemi sapere cosa ne pensate!
E non siate troppo buone: le critiche mi servono per migliorare!
QUESTO: http://twitter.com/#!/ImNoneSpecial è il mio account di Twitter!
se volete followarmi potete farlo, e se volete essere followate anche voi basta scrivermi!
Ok adesso vi lascio,
aggiornerò presto, promesso!
#MuchLove
-Mo.









  
Leggi le 6 recensioni
Segui la storia  |        |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Capitoli:
 <<    >>
Torna indietro / Vai alla categoria: Fanfic su artisti musicali > One Direction / Vai alla pagina dell'autore: ImNoneSpecial