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Autore: John Doe    04/08/2006    10 recensioni
Mai dichiararsi ad un licantropo durante la settimana che precede la luna piena, potresti provocare reazioni inaspettate… E Sirius Black lo proverà sulla sua pelle, in un mix di serietà e situazioni divertenti. Fanfic leggera e con lieto fine, per chi vuole farsi due risate senza perdere tutto lo zucchero del dolce amore tra Remus Lupin e Sirius Black.^^
Genere: Romantico, Commedia | Stato: completa
Tipo di coppia: Shonen-ai, Yaoi | Personaggi: James Potter, Peter Minus, Remus Lupin, Sirius Black | Coppie: Remus/Sirius
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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***

***

I Marauders nascondevano molti segreti quali la licantropia di Remus, le capacità di animagi degli altri tre, la mappa del malandrino, il mantello dell’invisibilità di James, l’esatta localizzazione della“Scorta” di Sirius, ma l’intero dormitorio sapeva che quando l’intero gruppo si riuniva nella stanza e diceva che doveva parlare in privato, era decisamente meglio cambiare aria e andarsene a fare qualsiasi altra cosa, perfino cercare di pettinare in boccoli biondi e vaporosi i capelli di Mocciosus.

Questo perché stava per tenersi la Consulta dei Malandrini.

Nei sei anni di scuola c’erano state solo tre consulte: una quando avevano scoperto che Remus era un lupo mannaro, l’altra quando James aveva rubato, o come disse lui preso in prestito, la scopa di Sirius e aveva avuto un piccolo incidente e l’ultima quando James aveva dichiarato che avrebbe smesso di fare scherzi stupidi in modo da conquistare la Evans facendo sfoggio di serietà e maturità.

Naturalmente gli altri erano riusciti a convincerlo che stava facendo la mossa sbagliata e, una settimana dopo, per festeggiare il ritorno della sua sanità mentale, aveva tolto le mutande a Mocciosus.

Tornando a noi, si erano appena poste le basi per la quarta consulta dei Malandrini, che si prospettava ancora più dura e dolorosa della prima.

C’erano delle regole precise da rispettare, severe e non aggirabili.

Remus le conosceva, perché le aveva stilate lui.

La consulta dei Malandrini non può avere atto se anche un solo membro vi è opposto ed esponga ragione valida per sostenere la sua scelta.

 Questa regola era nata quando Sirius aveva preteso una consulta perché Remus non gli aveva fatto copiare il compito di Trasfigurazione, per cui lo aveva preparato per quattro giorni consecutivi.

“Non è colpa mia se non ti sei impegnato” aveva detto con la solita aria da maestrino “La seduta è cancellata perché evocata senza valida motivazione!”

Remus sospirò, avrebbe voluto fare lo stesso ma non poteva.

“Voglio la consulta” disse chiaramente Sirius.

“D’accordo” fu la risposta di James e anche Peter rispose positivamente.

Remus chiuse gli occhi ma non bastò per isolare la sensazione che tutti quegli occhi lo squadrassero inquisitori.

Che Sirius lo guardasse inquisitore.

Annuì e al comando dell’amico riaprì gli occhi.

Durante la Consulta dei Malandrini uno dei membri deve ricoprire il ruolo del giudice. Il giudice non deve essere direttamente implicato nella faccenda ma, nel caso in cui tutti i membri lo siano, il posto va a Remus Lupin, l’unico con un po’ di cervello.

Se più membri sono estranei ai fatti, il giudice può essere tirato a sorte o si può decidere di cedere volontariamente il posto all’altro.

“Chi fa il giudice?” chiese James rivolto a Sirius “Io, tu o Peter?”

“Io non posso… “ fu la roca risposta di Sirius “sono più coinvolto di quanto sembri”

Remus alzò il capo verso di lui, provando una fitta di dolore a quelle parole.

Probabilmente Sirius era troppo arrabbiato e deluso da lui per prendersi quel posto.

Sirius, guardandolo, ebbe un tuffo al cuore e sentì fisicamente il dovere di stringerlo fra le sue braccia e consolarlo.

Ma non lo fece.

Era tempo di Consulta.

“Allora lo faccio io, ti va bene Wormtail?”

“Ti cedo il posto, Prongs

Il Giudice deve introdurre brevemente la seduta con un riassunto dei fatti. Successivamente il presunto colpevole è sottoposto ad un interrogatorio chiarificatore sotto Veritaserum e dopo questo, gli è data la possibilità di difendere se stesso.

 “Siamo qui riuniti in questa stanza perché in questa data, pochi minuti fa, abbiamo assistito ad un increscioso incidente. Remus J. Lupin che nei giorni precedenti è stato vittima di sbalzi d’umore piuttosto pesanti, ha assalito un serpeverde che risponde al nome di Mocc…ehm Severus Piton, rischiando che il suo gesto potesse concludersi con un omicidio. Sirius Black è intervenuto fermando Remus J. Lupin appena in tempo e, davanti al professore di Cura delle Creature Magiche ha preso la colpa di un atto da lui non compiuto. Qualche obiezione?”

“Nessuna” furono le parole di Sirius e Peter. Remus non rispose ma nessuno ebbe il coraggio di chiedergli conferma quando notarono il suo tremore e le spalle scosse dai singhiozzi.

“Cancelliere Minus, prenda la fiala di Veritaserum avanzata dalla scorsa consulta” furono invece le parole del Giudice.

Sirius invitò Remus a berne un sorso e questo ubbidì, con la testa ancora bassa.

Nessuno aveva visto il suo viso da quando si era seduto, ma tutti sospettavano ormai che stesse trattenendo il pianto.

“Bene. Grazie della collaborazione, Signor Lupin.”concluse James “Che inizi l’interrogatorio. Signor Cancelliere e Signor Black, posso iniziare io?”

“Certamente Signor Giudice”

Remus li odiò. Formalità non è sempre sinonimo di giustizia…quello che voleva era solo sapere, subito, se la sua vita da Marauders era finita.

“Signor Lupin. Prima domanda: Ammette lei di essere ricorso alla violenza fisica quest’oggi?”
”Si.

“Era pienamente cosciente del fatto che Snape avesse serie probabilità di restarci secco?”
”Si”

“Ma l’ha fatto comunque…”

“Si”

“Mi dica…ha una buona motivazione per quell’eccesso di violenza?”

“No”

“E per il comportamento dei giorni scorsi?”
”No”
James sospirò, avendo capito che non avrebbe ricevuto dall’altro più che monosillabi.

“E’ pentito?”

“Lui no…”

Silenzio.

“Può spiegare meglio quest’affermazione?”
A Remus servì un minuto intero di raccoglimento.

“Non ero io…” sussurrò “Io non l’avrei mai fatto…ma non avevo il controllo…”

James aveva aperto la bocca per parlare, ma la richiuse immediatamente quando si rese conto che Moony stava lottando contro lacrime e singhiozzi per continuare.

“Io non volevo farlo!” sollevò gli occhi acquosi per la prima volta verso James, fissandolo mentre cercava di trattenere le lacrime “Diavolo…è…è partito tutto dal sangue. Io…non ce la facevo. Lo guardavo e volevo solo darmi un morso e…e farmi più male così che ce ne fosse altro.

E poi…Snape ha parlato e io non ci ho visto più, o meglio lui non ci ha visto più.

Le lacrime iniziarono a scendere senza chiedere il permesso al proprietario, la cui stessa voce, che doveva essere ferma, si era ammutinata diventando rotta e flebile.

“Io…io volevo solo che se ne andasse…che smettesse…che finisse tutto. Non ce la faccio più!!!

Gli altri tre si guardarono preoccupati, per poi ritornare a fissare il loro amico; Sirius non riuscì a resistere e gli si avvicinò, sedendogli accanto e mettendogli un braccio attorno alle spalle.

Fu questione di un attimo, solo uno, e più precisamente quello in cui il contatto fra i due spinse Remus a dimenticare per un secondo i milioni di pensieri negativi che erano cresciuti nella sua mente e quelli che continuava inconsciamente ad abbozzare, per aggiungere dolore a dolore.

Il licantropo accorciò le distanze e abbracciò colui che gli aveva rubato il cuore, seppellendo il volto nell’incavo tra il collo e la spalla dell’altro.

Poteva sentire il profumo del suo shampoo e la morbidezza della sua pelle bagnata da quelle che erano le sue lacrime, che imperterrite continuavano a scorrere.

Sirius ricambiò l’abbraccio, sussurrandogli parole rincuoratici ad un orecchio, per poi lasciarlo a malincuore e rivolgersi nuovamente a James.

“Signor Giudice, chiedo di poter eleggermi ad avvocato difensore di Remus J. Lupin

Entrambi guardarono Moony, che però non si espresse.

“Permesso accordato, dunque.”

“Io credo, James, che tutta questa storia c’entri con la luna piena che ci sarà stasera.”iniziò Sirius serio.

“Ma Padfoot, Remus non è mai stato…beh…così!Peter non riuscì a trattenersi, attirandosi le occhiatacce dell’intera sala.

Tranne Remus ovviamente, e con questo fanno due persone.

Ma è sempre meglio rendere impossibile la vita a chi poi porterà i presenti a morire/scontare crimini non commessi/ripudiare gli amici ecc ecc, giusto?

Chi non fosse d’accordo, chiami il wwf e si prenda la briga di spiegare ad un addetto cosa diavolo è un animago.

E poi i topi non sono specie protetta!

Peter, e anche tu attrice dei miei stivali, fatemi finire di parlare” furono le parole di Sirius “quello che sto cercando di dire è che credo, anzi sono sicuro, che il lupo insito in Remus a causa di un trauma si sia svegliato prima del tempo e che abbia preso il controllo al momento meno opportuno, approfittandosi della debolezza che Moony ha nella settimana che precede la luna e del fatto che avesse vari problemi a cui pensare.”

“Hai prove che possano dimostrare ciò?”

“Si, più di una. Iniziamo dall’evento più eclatante, ovvero oggi. Remus non ha usato la violenza finché non è stato colpito, o meglio, finché non ha iniziato a sentirsi male quando ha visto il sangue. L’abbiamo notato tutti, è sbiancato completamente. Da quello che poi ha appena detto, ho capito tutto. Non era Remus, ma il lupo al comando: un lupo che si è trovato sangue umano davanti e che stava per reagire ai suoi istinti. Se Snape non avesse attirato la sua attenzione in qualche modo, spingendolo ad attaccarlo, Moony probabilmente avrebbe iniziato ad azzannare se stesso. E non fatemi pensare alle possibili conseguenze…”

“E questo trauma? Di che trauma si tratta?”

Sirius occhieggiò Remus, che ancora studiava le crepe del pavimento, ma almeno non piangeva più.

“Non posso scendere nei particolari perché non è giusto nei suoi confronti, e anche nei miei, ma posso dire con sicurezza di essere stato io lo scatenante.

“TU?”

“Io…”

“Signori” James strappò prepotentemente la parola al silenzio, che ormai si poteva tagliare con un grissino.

Con un coltello no, ragazzi. Non esageriamo! O l’autrice inizierà a pensare ad un finale triste…in fondo ha appena visto il DVD di Van Helsing.

“Signori” Ripeté James più per richiamare l’autrice che per necessità “chiedo che la corte si riunisca prima di promulgare il verdetto. Signor Lupin, lei può attendere fuori”

Ancora una volta Remus obbedì, sotto lo sguardo degli altri.

Alla fine dell’interrogatorio e dopo che il presunto colpevole abbia avuto modo di difendere se stesso, il giudice e gli altri membri devono consultarsi in privato per stabilire la decisione da prendere. Tempo massimo di questa fase può essere un’ora, il minimo dieci minuti. Non vale ingannare il tempo giocando a scacchi magici, anche perché non si riuscirebbe mai a finire la partita in tempo.

“Bene…” disse James tanto per dire, ma si rivelò un tentativo vano di instaurare una conversazione in quanto gli altri due risposero con altrettanti striminziti ‘bene’.

Nessuno voleva parlare per primo, temendo di sparare una sentenza dagli altri non accettata.

In fondo l’argomento era così delicato…più o meno come un colpo ai denti dato con un attizzatoio arrugginito.

Alla fine Peter non riuscì a trattenersi per la seconda volta.

Intervenne con la delicatezza di una mazza da baseball, per essere precisi.

“Per me è pericoloso…non è Moony.” Disse convinto.

“Beh, sul fatto che non sia Moony c’è poco da discutere” fu l’acido commento di Sirius che, per dirla chiara, non sapeva neanche lui cosa volesse sentire, o quale fosse la cosa giusta da dire, da sentir dire o da riferire a quel particolare lui.

“Credo che dovremmo discutere sul da farsi…” continuò, focalizzando un punto che tutti e tre avrebbero voluto evitare. “Qualche idea?”

“Silente” rispose lentamente James, seduto sul letto e guardando tutto tranne che lui.

“Silente? Vuoi farlo espellere, forse?” Ecco, questa era una delle cose che non voleva di certo sentire.

“No, Sirius, non voglio farlo espellere. Credo solo che il preside potrebbe aiutarlo come ha già fatto tante volte.”
”Il preside è il preside…non può infrangere le misure di sicurezza o esporre gli studenti a possibili pericoli. Diamine: Remus
è il lupo, ormai!!!

“Dici che lo caccerebbero?”

“Ne sono sicuro, e lo sei anche tu...ammettilo”

Un sospiro.

“Si, credo che almeno finché non sia sicuro che tutto sia passato, verrebbe allontanato. Dispiacerebbe a tutti, Sirius. Ma penso sia la soluzione migliore. Io non so cos’altro fare!” Altre parole che non avrebbe voluto sentire.

“Potresti fare l’amico, James, come hai promesso tre anni fa. Noi…IO gli ho detto che l’avrei sempre sostenuto, protetto e mi sarei occupato di lui durante e dopo ogni dannata luna piena.

E non ho intenzione di venire meno alla parola data! Gli starò vicino e lo controllerò, facendo in modo che non accada mai più nulla del genere, finché non riuscirò a farlo tornare normale. Non lo abbandonerò, facendo vincere quello spettro che si è sempre portato dietro da quando è diventato un licantropo. E se voi non vorrete aiutarmi…beh, pazienza. Ce la caveremo senza di voi!”

“Ma Sirius…” cercò di dire Peter prima di essere interrotto da un urlo.

“TACI WORM, O SEI DENTRO O SEI FUORI! NON HO BISOGNO DI SENTIRE ALTRO”.

“Oh sirius, stai sbagl-“ provò a interromperlo Potter una volta, poi un’altra e un’altra ancora inutilmente, mentre Black ripeteva con occhi colmi di ira le promesse dei matrimoni babbani, che chissà dove aveva sentito.

“Nella gioia e nel dolore, ragazzi” tuonava, puntando un indice accusatore sugli altri due, come ad accentuare il valore della predica “fino a che morte, o voi, se farete gli spioni, ci separerà!”

Per James fu troppo.

“SENTI, STUPIDO INVASATO” disse prendendolo violentemente per il bavero “ TI CONVIENE SMETTERE DI TRATTARCI COME TRADITORI PRIMA CHE TI DIA UN ALTRO PUGNO SUL NASO. FORSE IL NOSTRO AFFETTO NON COMPETERA’ MAI CON IL GRANDE AMORE CHE PROVI PER LUI, MA SIAMO I SUOI MIGLIORI AMICI, DANNAZIONE. E LO SAREMO SEMPRE. NON DIMENTICARLO!”

Il silenzio riempì la sala.

E stavolta il grissino non sarebbe bastato.

E non solo perché l’autrice lo ha appena mangiato con il prosciutto attorno.

“Grande amore?” squittì Peter, con occhi grandi come piattini.

“Si” rispose James squadrando da capo a piedi Sirius “Anche se lui è il primo idiota a non ammetterlo. Per le tue famose ragazze facili, faresti questo? Per i tuoi rapporti poco impegnativi ti, appunto, impegneresti tanto?”

Sirius odiava quando James metteva in mostra le capacità che avevano fatto di lui uno degli studenti più brillanti di Hogwarts.

Peter, potresti scusarci un attimo?”

Wormtail era indeciso: doveva scegliere tra ‘si, certo che mi dispiace stupido idiota’ e ‘io non esco nel corridoio dove c’è quel mannaro con problemi di personalità’.

Stava per aprire bocca quando l’occhiata di Sirius gli fece comprendere che fare silenzio probabilmente non era la cosa giusta da fare per appagare il suo ego, ma di sicuro la migliore per portare la pellaccia a casa.

In virtù di questo avrebbe poi scelto Voldemort qualche anno dopo…motivo per cui umiliarlo il più possibile.

Perché non ci sono lettori fan di Peter Minus, vero?

Oh Santa Fata Madrina.

Tu perché distogli lo sguardo?

Vabbè, perdona me e io perdono te…un giorno crescerai e capirai…^^

Ma ritorniamo a questioni più importanti, esattamente quelle che spingevano Sirius a chiedersi se fosse meglio scappare al Polo Nord o al Sud.

Si accettano suggerimenti…

“Credo sia ora di farci una bella chiacchierata, Romeo…”

“Dici?”

“Certamente, anche se credo sia più proficuo continuare quella che avemmo qualche giorno fa…penso ci siano delle correzioni che vorresti fare.

Sirius sospirò.

“Mi piace Remus” disse colpevole. “Mi piace molto Remus. E, se vogliamo essere più precisi, mi piace maledettamente Remus”.

“Così maledettamente da volerti impegnare con lui come faresti con una tizia qualsiasi che quasi manco conosci?” chiese scettico.

“No, così maledettamente da sentire di poter rinunciare a qualsiasi cosa possa creare un legame così forte da superare quello dell’amicizia, in modo da non perderlo se commetto qualcosa di stupido…”

“Cosa?”

“Beh…qualunque cosa. Di stupidaggini ne faccio tante…”

“No” James era sbigottito “ Era unCosa?’ in generale…”

“Ah.” Disse solo l’altro, prima di decidere che era meglio sputare il rospo adesso che intavolare poi un’altra discussione simile. “ Diciamocelo James, sono un amico perfetto. Remus mi adora e sono di gran lunga il suo preferito. Qualche volta abbiamo dei battibecchi, ma niente che non si sia risolto in meno di 2 ore e davanti ad un panino al formaggio…”

“E allora?”
”E allora sei scemo se non capisci! Non lo la minima intenzione di invischiarmi in niente che possa mutare la nostra amicizia in qualcosa di, per quanto bello e romantico, fragile e per nulla sicuro. Se ci lasciassimo non saremmo nemmeno più amici.

Sirius…questo è il discorso serio più stupido che tu abbia mai fatto.”
Black non riusciva a capire come l’amico potesse essere così insensibile.

James, pensaci! Come fidanzato faccio pena, non riesco a far durare una relazione più di una settimana per milioni di motivi diversi di cui io fino all’ultimo non mi rendo mai conto. Si tratta di sentimenti troppo difficili da gestire, soprattutto con uno come Remus, che merita solo il meglio.”

“Si, Sirius, ho capito. Ma tu dimentichi che questi sentimenti GIA’ li provi! Cosa vuoi fare, sopprimerli? Ad un certo punto diventerà così difficile far finta di niente che sarai costretto ad allontanarti da lui…”

“Sempre che non mi allontani lui…non abbiamo ancora vagliato la possibilità di un rifiuto.”

“Non rifiuterebbe…”

“Non ha importanza. Io ho deciso.”

“Bene…ma sappi Sirius che arriverà il momento in cui sentirai che rischiare tutto è la cosa giusta da fare, e la più bella…”

“Come potrebbe esserlo?”

“Semplicemente perché rischiereste in due. E in quel caso si metterebbe in gioco una sicurezza che semplicemente viene subito compensata da quella nuova data dallo stare insieme alla tua metà.”

“Sciocchezze…”

“No, Sirius.” Lo contraddisse l’altro “la parola esatta è amore!”

 

“Allora, cosa avete deciso?” chiese seccato Peter, a braccia conserte, dopo essere ritornato nella stanza con Remus.

“Abbiamo deciso” disse serio Sirius, decidendo di lasciar correre il suo tono “che questa luna piena, non sapendo cosa possiamo aspettarci, la passeremo nella Foresta Proibita”

“Perché? La stamberga è più sicura!”
”Non per Remus. Ormai non ci andiamo quasi mai e, se la gente di Hogsmeade sentisse urla e rumori più forti dello standard potrebbe spaventarsi troppo, e chiamare gente beh, gente come Silente. E noi questo non lo vogliamo. Il preside deve pensare che questa luna trascorrerà esattamente come le altre.

“La foresta proibita, quindi?” Moony si era ripreso abbastanza da poter parlare.

“La foresta proibita, e che Merlino ce la mandi buona”

“Ma” intervenne James “se la situazione dopo il plenilunio non si stabilizzerà, saremo costretti a parlarne a Silente e lui farà ciò che ritiene più necessario”.

“Si…è giusto” fu la risposta del licantropo “Comunque…beh. Grazie ragazzi.”

“Non c’è di che, siamo i tuoi migliori amici!”
E, mentre Sirius, James e Peter, seppur reticente, gli si avvicinavano e cercavano di consolarlo con abbracci e pacche sulle spalle, Remus si sentì un po’ più sicuro. Non credeva di poter fare niente per riportare la situazione alla normalità, ma almeno adesso aveva una piccola luce di speranza che gli consentiva almeno di pregare veramente.

***

Dalla finestra della Torre Nord Sirius Black poteva vedere Remus avanzare con Madama Chips verso il Platano Picchiatore.

Sfortunatamente però poteva anche guardare in alto ed avere la visione di un cielo nero, interamente coperto da nubi piuttosto minacciose. Nel momento stesso in cui il suo licantropo entrò nel passaggio, un tuono ruppe il silenzio, facendo rabbrividire tutti.

Non era la notte perfetta per affrontare quella situazione, nonostante non sarebbe bastato neanche uno spettacolo di stelle cadenti per allietare il tutto.

Guardò l’orologio, cosciente che avevano poco tempo per mettere in atto il loro piano: ma dove diavolo si erano cacciati James e Peter?

Stava per iniziare seriamente a chiedersi se lo avessero tradito quando vide due ragazzi su una scopa abbandonare il dormitorio grifondoro da una finestra ed avvicinarsi all’albero.

Sospirò inforcando la sua e lasciando che in quel breve tragitto aereo la pelle del suo viso godesse la sensazione del vento che lo schiaffeggiava dolcemente.

Sarebbe stata una notte lunga.

Atterrati entrambi allo stesso momento davanti al Platano, si fecero un segno di riconoscimento, e pochi secondi dopo Remus Lupin comparve davanti a loro, allontanandosi dall’apertura del passaggio.

“Salta su, Moony” gli disse Sirius, facendogli posto sulla sua scopa e godendosi la presa ferma delle mani dell’altro appena un po’ più su dei suoi fianchi.

In un baleno furono nella Foresta Proibita, né troppo vicini all’entrata, né troppo distanti da questa.

Remus chiese di essere lasciato solo: stava per trasformarsi ed era uno di quei momenti in cui non voleva occhi addosso.

Gli altri accettarono di buon grado, addentrandosi nella boscaglia più fitta, pronti a diventare animali al primo ululato che avrebbero sentito.

Ormai si trattava di azioni abituali, ma quella volta sembrò tutto diverso e più difficile, perfino la trasformazione parve più impegnativa e ci impegnarono minuti non previsti.

Al primo ululo solo Sirius era pronto ma, quando si ritrovò a fronteggiare il lupo, si rese conto di aver fatto un grosso errore.

Se due più due fa quattro –non avrebbe mai detto quindici come Moony- la parte di Remus che decisamente non poteva vederlo ce l’aveva davanti in quel momento.

Se ne accorse solo al quarto ringhio e al settimo tentativo di azzannarlo del mannaro.

Fantastico…

Qualcosa gli diceva che quella notte non avrebbero giocato alla lotta e corso per la foresta facendo a chi arriva prima a quella pietra, e questo non andava decisamente bene.

L’arrivo degli altri fu provvidenziale: il topo attirò l’attenzione del lupo –che probabilmente aveva antenati felini- e il cervo a leggere cornate lo indirizzò verso la foresta, facendogli togliere dalla mente il grosso cane nero.

Questo almeno finché Sirius non cercò di avvicinarsi al gruppo la prima volta, la seconda e poi la terza, facendo venire micro-infarti consecutivi a Ramoso che doveva dividerli ogni volta. Il lupo a quanto pare sembrava ricordare che il cervo e il topo erano suoi amici, e in virtù di questo non tentava di scuoiarli, ma provava decisamente un odio parecchio radicato per Padfoot. Prongs temeva che la situazione sarebbe andata diversamente se il lupo non si fosse trovato lui davanti ogni volta che cercava di azzannare Felpato, e questo lo preoccupava. Cercò più volte di fare cenni all’equivalente canino di Black per fargli capire che era meglio se per quella notte andava a cogliere margherite da qualche parte, ma l’altro o non lo capiva o non lo voleva capire e continuava a farsi spazio nel gruppo fingendo di non vedere le occhiate inceneritici del più grosso di tutti.

E andò avanti così per molto,  molto tempo. Tralasciando gli attacchi sporadici verso il cane, sia lo stesso che Prongs avevano modo di riflettere sul fatto che entrambi dubitavano che la mattina dopo Remus sarebbe tornato normale.

Ci voleva un altro shock, si diceva il moro con gli occhiali ma era convinto che riempire un sacchetto d’aria e farlo scoppiare dietro le spalle del lupo non costituisse un buon metodo se non per porre fine quella notte alla sua vita.

E lui non voleva.

Doveva prima conquistare Lily!

Ah…la sua bella Lily: i capelli rossi, gli occhi smeraldo, la voce melodiosa, la risata aperta e vera, lo sguardo birichino e il modo in cui lo mandava al diavolo ogni volta che lo vedeva.

Il cervo ormai era perso in pensieri moooolto umani e decisamente a luci rosse.

Per non parlare di Peter che sembrava ormai non camminare più ma muoversi solo in virtù della forza dei suoi fremiti.

Il lupo ululava alla luna.

Il cane non smetteva di guardarlo.

A riportarli sulla terra fu uno sparo, che li fece precipitare dal mondo delle nuvole precisamente all’abisso della disperazione.

Viaggio di sola andata.

Prima che potessero rendersene conto, il licantropo era già sparito nella foresta e altri spari seguirono il primo.

Cacciatori ad Hogwarts?

Da quanto in qua ce n’erano?

Il cervo chiese come poteva al cane in che direzione fosse scappato il loro amico.

Padfoot scosse la testa: non lo sapeva.

In breve si divisero per cercarlo e quella fu la decisione migliore e peggiore allo stesso tempo della serata.

Ma ancora non lo sapevano.

***

Remus, Remus, Remus…dove sei?’ urlava la mente di Black, ancora in forma canina, mentre fiutava cercando di capire quale direzione avesse preso il lupo.

Ci mancava pure quella.

Fiori.

Profumati, odorosi, aromatici fiori che coprivano quasi totalmente l’odore del mannaro.

In pratica non poteva affidarsi a niente di più preciso del suo istinto.

Mentre si chiedeva però se Remus fosse andato a destra o a sinistra di un altissimo faggio gli venne l’illuminazione: in quattro e quattr’otto riacquistò la forma umana e si arrampicò fino a raggiungere un grosso ramo.

Se l’oggetto dei suoi pensieri si trovava in una zona con vegetazione non troppo fitta lui l’avrebbe visto, buio permettendo.

Dietro di lui di certo non era o, almeno dopo un rapido controllo, non sembrava.

Alla sua destra si poteva vedere, seppur da lontano il Platano Picchiatore. Sirius diede un’occhiata ma non avvistò movimenti sospetti.

Stava per controllare verso nord quando ad ovest gli sembrò di scorgere qualcosa con la coda dell’occhio.

Eccolo lì: il lupo.

E si dirigeva verso il lago.

 

Il suo alterego canino correva a più non posso, concentrato solamente sul trovare Remus.

Tutto il resto gli scorreva addosso: non sapeva neanche se i cacciatori avessero smesso di sparare, non gli interessava.

Era preso soltanto dal suo obiettivo.

“Ti proteggerò Moony!” era il suo unico pensiero “Ho promesso che ti avrei tenuto d’occhio e lo farò!”

Sentimenti ammirevoli, davvero.

Ottimi per creare un bel finale zuccheroso zuccheroso.

Stava combattendo per il lieto fine, voi direte.

E io non ho nulla da dire contro, anche se ritengo che sentimenti e obiettivi a parte, è sempre importante non abbassare mai la guardia: i nemici sono fuori, e non dentro di noi.

Ma più semplicemente sarebbe bastato guardare meglio a dove metteva le zampe, per non cadere in una trappola per lupi e altri animali pericolosi.

Una tagliola faceva bella mostra di sé attaccata alla sua zampa posteriore.

E non era decisamente come portare una cavigliera.

 

Il sangue sgorgava dalla ferita e Sirius si ritrovò a guaire prima di rendersi conto che non c’era cosa più sbagliata da fare.

Se il lupo lo avesse sentito sarebbe stata la sua fine.

Si guardò velocemente attorno, con le orecchie tese per captare ogni minimo rumore, ma non sentiva arrivare nessuno e non poteva fare altro che aspettare.

Non seppe mai quanto tempo stette lì a guardare il sangue inzuppargli il pelo e a cercare di liberarsi dalla morsa, provocandosi così solo altro dolore.

All’improvviso un fruscio.

Gli sembrò che un cespuglio si muovesse.

Chiuse gli occhi e la sua mente analizzò le tre possibilità che aveva:

  1. davanti a lui poteva apparire Remus, il che significava morte a breve termine. Nessun animale famelico resiste alla vista del sangue, figuriamoci se è quello del suo nemico…
  2. poteva aprire gli occhi e trovarsi di fronte Wormtail e/o Prongs. Da solo non sarebbe riuscito a liberarsi, ma forse con il loro aiuto…
  3. poteva arrivare uno di quei cacciatori. E a quel punto era solo questione di fortuna. Potevano salvarlo come potevano lasciarlo lì o usarlo come esca per far avvicinare la loro preda. E in quel caso sia lui che il lupo sarebbero stati in pericolo.

A distoglierlo dai suoi pensieri fu la consapevolezza che stava dividendo l’aria con qualcun altro.

Un qualcun altro molto affannato, con zanne, pelo e tutto il resto.

Un signor Lupo Mannaro, diciamocelo, da ammirare per il colore del manto, degli occhi, e per il portamento regale, ma pur sempre facente parte della categoria di quei fattori che avrebbero fatto morire Sirius prima del raggiungimento dei diciassette anni.

Il più grosso degli animali ringhiò avvicinandosi guardingo e girandogli intorno, intento a controllare che non ci fosse una trappola.

Lentamente poi iniziò a camminare, passo dopo passo, verso di lui.

 Gli era di fronte, ormai, e il cane tremava.

Il lupo lo guardò e dischiuse il muso, dando una bella mostra dei suoi denti e della lingua penzolante.

Pochi secondi dopo Sirius scoprì che essere morso da un lupo mannaro ha la stessa sensazione di una…leccata?

Mai possibile?

Guardò negli occhi il lupo, e gli sembrò diverso.

Più bello, più dolce, più Remus.

Una lieve scodinzolata prima di chiudere gli occhi, la stanchezza non gli faceva quasi sentire più il dolore.

Era contento: l’ultima cosa che aveva visto, e che sarebbe rimasta impressa nella sua mente, era lo sguardo della persona che amava.

 

Sirius seriamente, nella dimensione tra il dormiveglia e il sonno, si chiedeva cosa avrebbe dovuto aspettarsi di vedere quando avrebbe riaperto gli occhi.

Sarebbe stato nel Paradiso degli maghi, o in quello degli animali?

L’idea dei Purgatorio, o dell’Inferno, neanche lo sfiorava.

Un Black è un Black, e probabilmente qualche suo antenato aveva comprato un posto per tutta la famiglia nel Regno dei Cieli, senza sapere che lui sarebbe nato poi con sangue Grifondoro.

E anche se non fosse stato così…lui era contento lo stesso: non era stato ucciso da Remus, e questo significava lasciare il mondo in pace, senza dover vedere il suo innamorato dannarsi per essersi macchiato di un delitto.

E poi la morte aveva un buon odore ed era gentile, delicata e…bagnata?

Non sarò mica al cospetto del traghettatore delle anime?

Questo vuol dire che mia madre ha fatto in tempo a contattare il Padreterno per dire che non facevo più parte della famiglia?

Si costrinse a riaprire gli occhi per scoprire che il Paradiso, o l’Inferno o che altro era  uguale alla Foresta Proibita, o meglio alla zona presso il lago e aveva, invece di angeli e cherubini, dei bei lupi mannari che cercavano di trascinarti con la bocca vicino all’acqua per farti riprendere i sensi…

Venne scosso dal torpore il cui si trovava dalla sensazione di essere scaraventato con forza nell’acqua gelida.

‘Peccato che non fosse una sensazione’, si disse ritrovandosi fradicio.

E fortuna che non sia l’Altro Mondo, aggiunse lasciandosi andare alle cure del lupo.

***

James Potter era sicuro che avrebbe ricordato quella notte per tutta la vita come la notte in cui imparò a non aspettarsi più niente dal destino.

Lui e Wormtail non avevano trovato Remus così erano semplicemente tornati indietro, aspettandosi di riuscire a scovare le orme di Padfoot e raggiungerlo, ed invece ad accoglierli era stata una pozza di sangue, unita a strane orme che sembravano suggerire che il corpo dell’amico fosse stato trascinato via.

Tristi e pieni di sensi di colpa avevano seguito la scia del sangue aspettandosi di trovare la carcassa dell’amico, ed invece proseguendo erano arrivati al fiume e il cervo aveva notato non una ma ben due figure: il lupo e il cane.

A quel punto, mentre si avvicinavano, si erano aspettati di trovarsi di fronte l’allegra scena del Mannaro che divora la preda, ed invece e del tutto inaspettatamente la prima cosa che gli era venuta in mente era di maledirsi per non aver portato la macchina fotografica: la scena del lupo che lecca affettuosamente il cane ferito sul muso sarebbe stata pagata oro da giornali babbani come Panorama o National Geographic.

Ma forse anche l’inserto mensile “Scopriamo la natura: Romanticherie del mondo animale e mostruoso” della Gazzetta avrebbe fatto un’offerta…

Decisero di farsi avanti…beh, forse ‘decisero’ è una parola forte.

Diciamo che James pensò che fosse il caso e prese Wormtail per la coda trascinandoselo penzoloni come se fosse il suo pranzo, mentre Remus cercava con il muso di liberare Padfoot dalla tagliola, azione del tutto vana e che gli procurò anche un discreto taglio sul viso.

Sangue per sangue, Sirius sollecito e premuroso fu subito pronto a fare per il lupo ciò che quello aveva fatto per lui.

Sfortunatamente, nel chiedersi dove fosse possibile procurarsi dei pop-corn da gustarsi durante la visione della scena zuccherosa e romantica, Prongs e Wormtail furono visti, e decisamente non accolti come speravano.

Il lupo ringhiò, mettendosi protettivamente avanti al lupo, e il messaggio fu subito chiaro: osa avvicinarti a lui e ti uccido.

James, che aveva già appurato che non poteva morire prima di coronare il suo sogno d’amore cercò di persuaderlo piano piano, camminando molto lentamente verso di lui.

Fu inutile, sempre che una zampata al petto non fosse una delle sue aspirazioni.

Ma non lo era.

E quindi fu inutile.

Di questo passo, sempre che Remus non l’avesse sbranato prima, non gli restava altro che stare a guardare finché la luna non avesse lasciato posto al sole.

Assistette ad altri vani tentativi di liberare la zampa del cane da quella ferraglia e ad altri mugolii di dolore da parte dei due finché la notte non riuscì a stupirlo di nuovo.

Il lupo si abbassò verso il cane, cercando di farlo mettere su due zampe dandogli leggeri colpi con il muso.

Padfoot e Prongs erano confusi.

Voleva che si alzasse?

Oppure…ma no!

Era Remus, ma era comunque un lupo. Non poteva saperlo, o capirlo.

Vero?

Eppure sembrava non esserci altra soluzione.

Se Sirius aveva intuito bene, il lupo gli stava suggerendo –o ordinando, ma non era questo il punto- di riprendere forma umana per liberarsi.

Davanti a lui.

Beh…la sua vita era sempre stata un elogio alla pericolosità e all’imprudenza, almeno a detta di coloro che lo conoscevano bene, e dei parenti, e degli amici meno stretti, e dei conoscenti, e di tutta Hogwarts e di tutti i lettori di Harry Potter, anche se lui questo non lo poteva ancora sapere…ma da qui a mettere il mostra carne umana – la sua carne, per essere precisi- coperta di sangue davanti a un lupo mannaro quasi adulto, ne passava di acqua sotto i ponti, ce ne voleva di strada e tutti i soliti luoghi comuni tremendamente azzeccati in quel momento.

Poteva davvero fidarsi di quel…mostro?

Eppure quegli occhi…

Contò fino a tre.

Uno.

Ti ucciderà, ti ucciderà, ti ucciderà e ululerà sulla tua tomba tutte le notti di luna piena.

Due.

Ma che diavolo di denti aguzzi, hai visto Sirius? Quello ti sbrana, altro che dolce storia d’amore. E’ un mostro psicopatico e tu sarai la sua cena.

Tre.

E non successe nulla.

Il lupo semplicemente smise di leccare la ferita e si fece indietro, per dargli il raggio d’azione necessario per utilizzare le braccia e togliersi quella trappola dalla gamba.

Al quarto tentativo ci riuscì, per sentirsi subito meglio o almeno abbastanza in forze da togliersi la maglietta e utilizzarla come prima fasciatura, puntellandosi poi sui gomiti per alzarsi.

Dolore, si.

Ma anche una buona dose di voglia di vivere che gli faceva accarezzare l’idea di poter zoppicare fino al dormitorio.

Da uomo era certamente più forte e resistente che da cane, ma ciò al momento non gli tornava utile: aggirarsi per la Foresta Proibita, ferito e con la sicurezza di aver vicino un lupo mannaro equivaleva a qualcosa di più di un giro della morte special nella partita grifondoro-serpeverde.

Ma infondo amava le situazioni pericolose almeno quanto amava i tartufi al cioccolato.

E Remus, naturalmente.

Ma quella era una faccenda che si sarebbe premurato di risolvere poi, se tutto fosse andato per il verso giusto.

Con questa decisione per la testa, un cervo, un lupo e un topo che lo attorniavano, una gamba zoppicante e un cielo scuro sopra di lui, iniziò a trascinarsi malfermo verso la Stamberga Strillante.

Remus sembrava ancora molto geloso di come Ramoso si trovava vicino a Sirius e continuava a ringhiare piano, facendo capire al ragazzo che avrebbe preferito che tirasse un pugno al cervo piuttosto che continuasse a spettinare a lui il pelo color castano chiaro amorevolmente.

Beh…diciamo quasi…

***

Remus Lupin si svegliò stanco e dolorante, come dopo ogni luna piena, ma anche incredibilmente… beh, appagato e con la testa a posto.

Il che, dopo gli ultimi giorni, era un gran traguardo.

Un più aveva un visitatore dormiente spaparanzato sul suo stomaco con la leggiadria della danza di una veela, anche se sfortunatamente non con la stessa grazia nel canto di una veela.

Sirius Black, infatti, russava, e non poco.

E, se vogliamo essere precisi come un licantropo di nostra conoscenza, non aveva neanche un buon odore: decisamente sudore e sangue rappreso non sarebbero stati il mix che avrebbe dato vita al profumo di quell’estate.

Ma il nostro Moony, oltre che prefettino perfettino, era anche innamorato quindi, invece di fare lo schizzinoso come al solito, infilarsi alle mani un paio di guanti da chirurgo e spostarlo con la delicatezza propria dell’ippogrifo mentre sbrana la sua preda, non riuscì a fare a meno di sorridere come un idiota e di accarezzargli piano i capelli come se davanti a lui ci fosse Padfoot.

Pazzo, dite?

Beh, come lo chiamate voi uno che è seriamente innamorato di Sirius Black, scusate?

Al terzo mugugno di piacere lasciatosi scappare, il nostro moro però si tradì.

Sei sveglio Sirius?” chiese Remus, la voce calma e calda, quasi sensuale.

Non lo guardava, questo l’Animagus lo sapeva, il suoi occhi sembravano interessati solo ad una crepa qualunque della parete di fronte a lui.

Si, lo sono…” sussurrò l’altro, non accennando a cambiare posizione.

“E da molto?”
”Da prima di te, se è questo che intendi.

“Perché fingevi di dormire allora?”

“Perché i più bei momenti della mia vita li ho vissuti fingendo di dormire…”

Stavolta l’altro non riuscì a mantenere la posa distesa e la curiosità lo sopraffece del tutto, dando nuovo colore alla sua voce.

“Davvero? Eppure ti ho sempre considerato un tipo d’azione… Sei un marauders!”

“Lo sei anche tu…” mugugnò, mentre facendo peso sulle braccia sollevava un po’ il busto per guardarlo negli occhi “E comunque è stato qui, mentre fingevo di dormire, che mi sono innamorato di te, non organizzando scherzi o facendo il cretino con James

Remus non rispose, ma emise un debole lamento mentre tentava di mettersi a sedere meglio.

“Mi piace quando fai il romantico, anche se avrei voglia di scoppiare a riderti in faccia” disse infine, sorridendo.

“Non sai apprezzare ciò che hai, Remus. Molti darebbero l’anima per me…”

“Io no…”

“Questo si era capito” rispose piccato il moro, pur volendo solo mordersi la lingua. La conversazione stava prendendo una piega leggera e ciarliera, ma lui in quel momento era solo alla ricerca di un discorso serio e definitivo.

“Mi piaci Remus Lupin” disse, posando a fatica le sue labbra su quelle dell’altro, sia per lo sforzo che per la lontananza.

Fu un bacio diverso da quello già sperimentato: più dolce, più delicato, più leggero ma colmo d’amore come pochi.

Molto Moony, si disse Sirius. Il Moony che conosceva prima di quella orribile settimana.

Fu un dolore quando dovettero allontanarsi e Black, convinto che aveva già sofferto abbastanza, era del tutto intenzionato a riprendere possesso di quello che voleva fosse suo territorio.

Remus però non sembrava essere d’accordo e gli sorrise, mentre gli negava la sua bocca.

Sirius, sei davvero uno stupido irresponsabile…”

L’altro non capì.

“Ti sei dichiarato e mi hai baciato senza neanche sapere come sto, o meglio chi sono in questo momento. Devo pensare che il famoso discorso alla consulta fosse solo formato da parole campate in aria?”

Sirius sembrò sospirare di sollievo.

“E allora tu sei uno stupido ottuso.” Sorrise sornione “Se la notte non fosse stata così impegnativa probabilmente non avrei riuscito a trattenermi e mi sarei dichiarato al lupo mannaro mentre ululava alla luna. Avevo già il discorso pronto: iniziava conche bella luna stasera, vero bel licantropo?’ ”

Remus emise un risolino.

“Sono così pazzamente innamorato di te, di ogni parte di te, che mi sarei inginocchiato ai tuoi piedi anche se tu fossi rimasto lo stronzo ipocrita bastardo di qualche giorno fa, anche se ammetto di preferire il Remus tradizionale che non attenta continuamente alla mia giugulare e di cui, naturalmente mi sono innamorato”.

“Oh mio Dio, Sirius!” Lunastorta sembrava sconvolto

“Che cosa c’è Moony?”
”Sono combattuto fra il chiederti dei Kleenex per lasciarmi andare e piangere sulla tua spalla mentre ti dico che ti amo e che sei il ragazzo migliore del mondo, o chiederti di girarti in modo che tu non mi veda mentre ti indico e tento di non strozzarmi con le mie stesse risate, pensando alla faccia che faranno gli altri quando riferirò loro le tue parole!”

Padfoot storse il muso in modo teatrale.

E si, sto parlando della versione umana. ^^

“Direi che visto che non puoi fare entrambe le cose è meglio rinunciare e optare per la 3…”

“Non c’è una 3, Sirius.”

“E allora la creo io, visto che il mio orgoglio, messo da parte per amore, è stato crudelmente deriso.

“Mi sembra giusto.” Remus ci stava prendendo gusto, e molto.

Forse avrebbe mandato una lettera all’autrice dicendo che non bisogna essere del tutto malati di mente per volere una relazione con il rampollo di casa Black.

Ma solo forse.

“A cosa stai pensando?”

“A niente…”

“E allora baciami, Mr Moony…”

Il licantropo non aveva mai eseguito così volentieri un ordine.

“Come vuole…”disse raggiungendo le sue labbra “mio signore e padrone!”

 

E così vissero tutti felici e contenti:

Remus da quel giorno non ebbe attacchi di schizofrenia e non fu più assillato dalla doppia personalità lupo, che era riuscito a battere grazie all’amore per quel deficiente di un Black.

Sirius fu trattato per tutta la settimana successiva come il Re del Mondo dal suo neo-fidanzato, così da rinvigorire suo l’orgoglio che nei giorni precedenti aveva dovuto ingoiare troppa roba.

James mise su un’agenzia matrimoniale in un’aula dimessa usando la nuova relazione tra Remus e Sirius come pubblicità. Guadagnò molto fece riempire l’intero dormitorio femminile grifondoro di rose rosse, destinate tutte a Lily Evans.

Lily Evans preparò per l’intera scuola una bella insalata fantasia, utilizzando i fiori che le aveva mandato James e così conquistò ancora di più la simpatia dei professori a cui la offrì, facendo guadagnare alla sua Casa cinque punti per ogni porzione.

Peter Minus, visto lo strano e inspiegabile attaccamento di Sirius e Remus alla loro “intimità”, ebbe modo di passare molto più tempo con il suo idolo, James Potter.

Rebeus Hagrid, grazie all’allenamento di Tiro al Piattello fatto nella foresta proibita, vinse la sezione extra-large delle olimpiadi.

Severus Piton, del tutto sicuro che Remus fosse un sensusmago, si gasava di ‘averlo portato a svelarsi per quello che è’, e ciò fece guadagnare punti alla sua autostima personale fino a dargli il coraggio di tingersi i capelli biondo catarifrangente come Lucius Malfoy. Fece parte di un gruppo rock durante l’estate che poi fu costretto a lasciare quando scoprì che il colore della chioma fluente del prefetto serpeverde aveva un copyright babbano.

L’autrice finì finalmente questa fanfic che doveva essere una one-shot e del tutto diversa e si dedicò per due giorni ai compiti delle vacanze prima di ricevere l’illuminazione per una one-shot alle quattro di mattina. Si riaddormentò e la scordò. Riuscì poi a riportarla alla memoria corrompendo il suo cervello con una tavoletta di cioccolato e una caramella a forma di ciucciotto. 

 

I miei ringraziamenti a coloro che commenteranno questo capitolo che, a quanto avrete capito, è l’ultimo.

 

Per Byakko: Tesoro, avevi capito tutto… Non o saputo celare bene le mie tracce. Mi dispiace quindi, ma devo ucciderti! La donna che sapeva troppo,sai..

Sai? Davvero? Ecco, questa è una prova che sapevi troppo. Bang. Dici che visto che ormai la fic è finita potevo evitare di spararti…mmmm. Po’ darsi, ma ormai! Remus è molto contento e dice di averti visto tra il tifo, Sirius ripete per la 3456345324esima volta che lui E’ un essere pensante ma ti perdona solo perché hai detto che ti piace… Un narcisista, proprio. Grazie del commento, mi ha fatto molto piacere. ^_^

 

Per suni: sono contenta che trovi il mio stile scorrevole e divertente, spero davvero che tu ti sia divertita a leggerla almeno la metà di quanto mi sono divertita io a scriverla!

 

Per Chase: hai osato citare Jean Cloude nel capitolo!!!! Come hai potuto?E adesso sai che ti dico???? Faaaata MaDDRiiiina!!!!! Così impari! ^_^ Per le doppie punte, beh, capita a tutti, e comunque è stata solo un’arma di difesa, in realtà non ce le aveva. Ma shhhh. Non dirglielo…è stato troppo divertente vederlo scongiurare il signore oscuro di mandare un’intera armata di mangiamorte a casa del suo parrucchiere!!!

 Buona vacanza, e non farti inquietare troppo da Dr Remus e Mr Lupin che già ci penso io!! ^_^

 

Per eilantha: Spettacolare? Ma cosa mi dici mai? Non fatemi arrossire… Per la faccenda di Remus e Lupin, non potevo davvero chiamarlo Moony per due motivi: 1) James, Sirius e Peter lo chiamano Moony con affetto e non mi sembrava giusto battezzare così un essere che, almeno fino al quarto capitolo, è stato crudele. La sua parte bestiale è una cosa che nessuno può davvero conoscere e, per questo, chiamare. 2) la fic in realtà doveva proprio chiamarsi Istinto di Lupin, ma ho preferito evitare e dare solo l’effetto eco  (lupo-lupin) tra il nome del nuovo istinto e il titolo.

 

Per Itasil: Cosa credevi? Questa è una fic istruttiva, mica una romantica commendia yaoi!!!! Non li ho messi con Lucius eSeversus, contenta? Queste minacce però chissà come mai funzionano sempre…eheheheh. Grazie del commento! ^_^

 

Francesca Akira89: grazie dei complimenti, sono felice ti sia piaciuta tanto! Spero che il finale per te sia altrettanto bello!

LadySephira: grazie al tuo commento adesso Remus è chiuso in casa perché Sirius teme lui possa tradirlo con te. Mi dispiace, ma dovevi dirlo prima che si mettessero insieme… Non ti preoccupare comunque, ti farò sapere appena finisce il periodo di detenzione come arrivare ad Hogwarts e provare il brivido di una relazione clandestina lupesca… Sempre dopo di me, naturalmente, Remus è sempre e solo mio!!! ^_^

 

Falcedellamorte: mi dispiace ma non ho potuta allungarla, eravamo agli sgoccioli! Non piangere, prima o poi (più prima visto che una è già finita) arriveranno altri miei lavori, anche se non do per certo che siano buoni…O.O Grazie dei complimenti e del commento ^_-

 

Prossime pubblicazioni:

Cinque motivi per amarmi

Le cronache del boccino d’oro

 

Non perdete l’appuntamento in edicolehm ehm, su EFP,  mi raccomando!!!

 

 

  
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