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Autore: Elisir86    04/08/2006    0 recensioni
“I nostri nomi non sono rimasti impressi nella storia. Dimmi, sai magari chi era Harry Potter? E Luna Lovegood? Sono solo due nomi che nessuno considera. Eppure di nomi come questi ce ne sono tanti. Perché sono i nomi di eroi, ma non si può pretendere che i babbani possano ricordarsi di persone morte in un mondo che ora non esiste.”
Genere: Malinconico, Sovrannaturale, Guerra | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Nuovo personaggio
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Capitolo II

Alla fermata dell’autobus

 

King’s Cross era la vecchia stazione di Londra.

L’avevano abbandonata dopo che ci fu un attentato, ma non vi erano state bombe, ne sparatorie.

E stranamente nessun uomo, donna o bambino che fosse, non sopravisse alla tragedia. E i loro corpi erano solo accasciati al suolo senza ferite, con il viso stravolto dal dolore.

Non l’avevano più utilizzata con la speranza che quel spaventoso ricordo se ne andasse.

Babette, la nonna di Noelene, ancora si ricordava il dolce profumo del negozio di caramelle dove solitamente aspettava l’arrivo di suo padre.

Noelene però non ci aveva mai messo piede, non fino il giorno in cui si era ritrovata in un posto oscuro, e spaventosamente pieno di strane e fugaci immagini.

E ora, lei, non capiva perché sua madre la stava trascinando via di casa, senza lasciarla salutare suo fratello Clay e suo padre.

“Dove andate?” aveva chiesto il ragazzo senza distogliere lo sguardo dalla televisione. “Fra un paio d’ore torniamo.” Fu la fredda risposta della donna.

Ma una volta fuori dalla città, e nel bel mezzo della campagna, la signora Bleecky parcheggiò la macchina.

“Scendi e prendi la valigia.” Si era accesa una sigaretta, “Aspetta l’autobus e di che devi andare a Villa Rosa.” Si sporse dal finestrino guardando con noia la figlia, “Tieni un po’ di soldi.”

E poi via.

Non l’aveva nemmeno salutata.

Noelene però, non si mise a piangere e si sedette lentamente sulla polverosa strada, prima o poi sarebbe passato l’autobus.

E Clay sarebbe andato a riprenderla subito...sospirò.

Poi la vide.

Una figura nera che correva verso di lei, i lunghi capelli biondi che si muovevano a contatto con l’aria.

Incitava una ragazza rossa di correre. “Corri! Siamo quasi arrivate! Corri Ginny!” l’accento straniero era quasi mascherato dal fiato corto e dalla voce strozzata.

La rossa oltrepassò Noelene, e la bambina poté notare che in realtà era un fantasma. Ma la bionda era rimasta indietro.

Gli occhi sgranati dal terrore, e le mani che s’allungavano in avanti.

“BILL!”

La voce carica di disperazione e orrore.

Una luce verde e la giovane donna che cadeva a terra.

L’autobus arrivò in quel momento.

Noelene salì e con velocità si sedette. Premendo il volto sul finestrino osservò ancora la lunga distesa del campo di grano. Ma della bionda nessuna traccia.

  
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