IL PRIMO
AMORE NON SI SCORDA MAI
L'inizio
Erano le sette della mattina,la sveglia iniziava a suonare
ma senza alcun risultato.
*
Katerina aveva
tredici anni. Viveva con i nonni perché i suoi genitori erano molto impegnati
con il lavoro e non potevano accudirla. Lei era ancora a letto a quell’ora,ma
si svegliò di botto,aveva fatto un incubo.
Quando vide l’ora si alzò in
tutta fretta,non fece nemmeno colazione,andò subito in bagno a lavarsi i
denti,poi corse in camera a vestirsi. Si mise un paio di pantaloni di jeans,con
una maglia pesante con il cappuccio(la sua preferita... Nda).
Ormai erano le sette e mezza della mattina,tra mezz’ora iniziava la scuola.
Tutti i ragazzi e le ragazze si affrettavano a prendere il bus per arrivare al
dannato monumento che si chiamava "scuola"
Katerina uscì di casa e sapendo che aveva perso l’autobus corse a più non posso
verso la scuola. Anche se faceva freddo,Katerina sudava e le gocce di sudore
sfioravano le sue gote rossastre.
Corse e corse,vide molti ragazzi che correvano per la sua stessa via.. Erano
della quinta liceo e lei non aveva voglia di parlargli,faceva solo prima.
Vide Alex,il ragazzo più bello della scuola,tutte le ragazze sbavavano
dietro a lui solo per un semplice “Ciao”,ma lui non si vantava,cercava una
ragazza,ma nessuna era la persona adatta a lui.
Katerina in quel momento aveva pensato a mille cose: - lo saluto prima io o
aspetto che mi saluti lui?- oppure – Sarò io la ragazza giusta?-
Mentre pensava non si accorse che ci stava andando proprio
addosso…
Si trovarono per terra(non pensate male.. Nda),le cartelle sparse per la strada.
Katerina voleva alzarsi e correre via piangendo,ma si fermò. Questa era
l’occasione buona per parlargli.
Ma non ne ebbe il tempo,Alex si rialzò,le diede una mano con le cartelle e corse
verso la scuola imbarazzato.
*
-SIGNORINA MATAKI! !- Urlò la professoressa- LO SA CHE ORE SONO? LE 8.10,SI
RENDE CONTO? E’ IL QUARTO RITARDO IN CINQUE GIORNI,MA DOVE ABITA AL POLO NORD? -
- Mm…ma…no professoressa…e ... solo che ho incontrato…ho incontrato…una zia.. si
una zia- disse Katerina con le gote color pomodoro.
- LA ZIA PUO’ ASPETTARE!SE DOMANI ARRIVA TARDI LA PORTO DAL PRESIDE!VADA A
POSTO!- Disse ancora urlando la professoressa.
I compagni ridevano tutti,Katerina era la zimbella della classe. Ridevano tutti
tranne Alex,lui la guardava,ma non sapeva nemmeno il perché.
Katerina andò al suo posto,si sedette e ascoltò la lezione solo con lo
sguardo,in realtà la sua testa pensava totalmente ad altro. Pensava
all’incontro con Alex,gli sguardi imbarazzanti e la sua unica occasione di
parlargli,perduta.
La lezione sembrava non finire mai,ma finalmente la campanella suonò. Lei fu la
prima ad uscire,corse verso gli armadietti,prese i libri,ma si accorse di una
cosa,nell'armadietto c'era una lettera,era da parte di Alex.
Katerina non stava più nella pelle di leggerla,ma se l'avessero letta le
"amanti" di Alex sarebbero andate su tutte le furie. Decise allora di
correre a casa e aprila in un luogo sicuro,lontano da tutti.
Corse a casa,era felice anche se sapeva benissimo che la lettera parlava del
loro incontro capitato al momento sbagliato e nel posto sbagliato.
*
Alex era fuori,aspettava Katerina,voleva dirle che la lettera non era per lei,ma
che aveva sbagliato armadietto. Ma Katerina era uscita prima di lui e non si
sarebbero più incontrati fino all'indomani.
*
Aveva appena aperto la porta di casa,quando sentì la mamma urlare:- KATERINA SEI
TU?-
- SI MAMMA! VADO SOPRA,HO TANTI COMPITI DA FARE!A DOPO!- disse Katerina
facendo tre gradini alla volta. Arrivata in camera sua era sfinita,si buttò sul
letto. Era agitata,ma allo stesso tempo felice. Non aveva mai ricevuto una
lettera,specialmente da un ragazzo e,non da un ragazzo qualunque,ma dal più
bello della scuola,ma per lei era il più bello del mondo!
Aprì la lettera con le mani che le tremavano,diceva:
Ciao,forse non sai chi
sono,sono Alex.
Beh,ti volevo dire che mi dispiace per quell'incidente,non saprei come farmi
perdonare.
Avresti voglia di uscire domani con me? Sai,ecco... è difficile da scrivere..
beh,tu mi piaci un sacco dal primo giorno che ti ho vista. La mia lettera era
una scusa per arrivare a te,ma vedo che l'ho dovuta mettere
nell'armadietto,visto che non c'eri mai.
Tuo Alex
La lettera finiva bruscamente,ma a lei non
importava! Il ragazzo più bello del mondo era innamorato di lei? Non riuscì a
tenere a bada le lacrime,erano lacrime d'amore,un amore che secondo lei e lui
poteva durare fino in eterno.
Non riuscì a non rispondere alla lettera,era troppo difficile parlargli,anche se
gli aveva appena confidato i suoi sentimenti. Prese la penna stilo dal suo
portapenne e iniziò a scrivere:
Caro Alex,
ho letto con attenzione la tua lettera,beh,anche tu mi sei sempre piaciuto dal
primo momento che ti ho visto.
Ormai ci conosciamo dalle elementari e quindi credo che sia arrivato il momento
che ho aspettato per anni,confidarti i miei sentimenti. Ho sempre pensato che io
non ti interessassi,invece da quello che mi hai scritto mi è sembrato proprio il
contrario. Sai, mentre scrivo la lettera,piango,le mie lacrime bagnano il
foglio,ma le mie sono lacrime vere. Nessuno ha mai ricambiato i miei sentimenti
e sono felice che almeno tu lo faccia.
Verrò molto volentieri al tuo incontro.
Good bye
Tua Katerina
Posò la
penna,la mano le tremava. Era felice,le sue gote erano bagnate di lacrime di
gioia. Chiuse la lettera e la mise dentro il suo diario. Voleva che quel momento
di felicità non svanisse mai,ma non fu così,la madre la chiamò per dirle che
qualcuno fuori dalla porta l'attendeva.
Katerina non se lo fece ripetere due volte,guardò dalla finestra per vedere chi
fosse. Alzò le tendine della sua camera e vide Alex,fuori dalla sua porta che
l'aspettava.
Presa dal panico,prese la lettera,corse di sotto,si guardò allo
specchio e andò alla porta.
- Ciao Alex! come va? ti ho risposto alla lettera,non dire niente!- disse
Katerina sicura di se.
- Emh... ecco... ti dovrei parlare,facciamo
due passi? - disse Alex imbarazzato.
-Guarda ora non posso,non voglio che leggi la lettera mentre ci sono io.-
rispose Katerina consegnandoli la lettera e salutandolo con un semplice "ciao".
Alex vide la porta chiudersi davanti a lui senza poter fare niente. Allora si
incamminò verso casa. Non sapeva se leggere la lettera o no,sapeva solo che
doveva dirle la verità.
Camminava e intanto guardava la lettera,non riusciva a toglierli gli occhi di
dosso. Decise di aprirla.
Stava leggendo,le mani gli sudavano,allora Katerina amava Alex? come avrebbe
fatto a dirle che era stato uno sbaglio?
Arrivò a casa,corse in camera sua,prese la penna e iniziò a scrivere:
Cara Katerina,
Ora ti scriverò una cosa che non ti farà molto piacere,ma te lo devo dire. Io
non volevo mandare la lettera a te,ho confuso armadietto. Perdonami!
La colpa è solo mia e quindi ti chiedo di parlarne domani finita la scuola.
Potremmo andare a fare due passi e chiarire tutto.
Perdonami!
Tuo Alex
Posò la penna,chiuse la lettera e la mise nel diario. Domani l'avrebbe data a
Katerina.
*
Ormai erano le 23.30 della notte. Katerina però non dormiva,anzi,pensava,alla
lettera e all'incontro con Alex. Era veramente bello che lui si era
innamorato di lei,ma lei conosceva la verità?
Note di YUMA:
La storia non è solo mia,l'ho creata specialmente io,ma la mia amica NAGYSA93
che spera di iscriversi al più presto qui,mi ha dato un piccolo aiutuino! Quindi
quando farete le recensioni(se ne farete!),saranno anche per la mia amica!
Questa ff è nata così,ho avuto l'ispirazione e ho scritto! Non ci ho messo tanto
per scriverla,quattro giorni!
Mi è piaciuta questa fine,lascia un pò sulle spine,non trovate?
Recensite!