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Autore: Arwen297    18/12/2011    0 recensioni
Due giorni.
Mancavano solamente due giorni e poi la sua vita sarebbe cambiata, avrebbe avuto responsabilità più grandi a cui badare. Una famiglia da assistere quando tornava a casa, e perché no? Un giorno avrebbe potuto godere dell’abbraccio e delle grida gioiose dei suoi bambini.
Iscritta al contest: Il mio grosso, grasso matrimonio non giunto a conclusione per ritiro dei partecipanti.
Genere: Commedia, Romantico, Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: Crack Pairing | Personaggi: Harry Potter, Hermione Granger | Coppie: Harry/Hermione
Note: AU, Lemon | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Nessun contesto
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Note dell'Autrice: Eccoci arrivati al quarto e ultimo capitolo, che non è altro che il prologo. Spero vi piaccia e vi auguro buone feste a tutti. Ricordo in oltre che la mia pagina su facebook è raggiungibile a questo link: * clicca qui * e sarete aggiornati sulle mie pubblicazioni sul sito.

Epilogo


“Mamma lo sai che sembri proprio una principessa?” Michelle Potter la fissava accanto a lei sul divano con l’album del loro matrimonio, erano passati già otto anni.

Guardava dolcemente la loro bambina dai capelli castano scuro, mossi come i suoi con due occhi verdi, identici a quelli del padre. Aveva voluto a tutti i costi sfogliare l’album dei ricordi che custodiva gelosamente. In quell’istante fissava la foto che avevano scattato davanti alla torta, entrambi stringevano il coltello con una mano.

“Si piccola, ma tu sarai più bella quando avrai trovato anche tu il tuo principe azzurro”

Hermione le abbracciò le spalle, vagando con la mente a quella notte di otto anni prima, alla passione che li aveva travolti inarrestabile, e che aveva gettato il seme per il frutto del loro amore.

Ricordava quando aveva scoperto di aspettare un bambino a solamente due mesi di distanza dal matrimonio e di come si era resa conto che quella notte fosse stata proprio quella in cui il tutto era successo.

 

Aveva preparato il tutto in ogni minimo particolare, preparò la tavola. In casa i giorni precedenti si era messa un po’ a curiosare tra le tovaglie e ne aveva trovata una di un bel blu  scuro, sopra la quale ne mise una più piccola in modo da far sembrare che ci fosse un quadrato bianco sopra la prima. I piatti erano rigorosamente bianchi e per sua fortuna c’erano anche dei bicchieri adatti alle feste così come i tovaglioli, dopo di che sistemò delle candele sempre blu comprate per l’occasione e poi andò a farsi una doccia per poi prepararsi mancavano quaranta minuti alle sette e Harry sarebbe stato li in pochi minuti. Sapeva essere puntuale come un orologio svizzero.

Uscì dal bagno dopo una doccia veloce e si precipitò in camera per prepararsi, era veramente tardissimo, cercò freneticamente il vestito che aveva intenzione di indossare per la serata, rigorosamente nero e abbastanza aderente anche se non superava come sua abitudine il ginocchio. Le scarpe anche loro sarebbero state nere. Dopo essersi sistemata con i vestiti passò al trucco che fu leggero rossetto a parte che spiccava sulla sua pelle candida. Si era appena spruzzata il profumo quando il marito suonò alla porta.  Dopo aver tirato un sospiro con l’intento di calmarsi un pochino e mandar via l’agitazione, andò ad aprire la porta di casa, trovandosi davanti Notò ugualmente l’espressione stupita di lui a vederla tutta agghindata in quel modo.

La cena passò piuttosto velocemente, Harry le parlò della sua giornata lavorativa come ormai era abitudine, lei invece stava ancora cercando lavoro. Aveva una laurea, ma i datori di lavoro non erano molto intenzionati a fargliela spendere.

“Oggi che hai fatto? Sei rimasta in casa a cucinare tutto questo ben di dio?” chiese lui mentre assaporava il secondo

“Si diciamo che sono uscita a comprare le ultime cose che mi mancavano e poi si, ho sentito Ginny e poi mi sono messa a cucinare..” rispose lei. Aveva deciso che il momento più adatto per dare la lieta notizia a Harry sarebbe stato tra il secondo e il dolce, il problema e che non sapeva proprio come prendere il discorso, la cosa più furba sarebbe stato dargli il “regalo” che gli aveva preso nel pomeriggio. Fu così che Hermione si alzò all’improvviso diretta in sala a prendere il sacchetto con il pacchetto dentro che era rimasto sotto alla giacca, li dove l’aveva lasciato al suo rientro a casa.

“Ma dove stai andando amo?” sentì protestare Harry, preoccupato per lo strano atteggiamento della moglie

“Sono andata a prendere una cosa di la…tieni… diciamo che questo è per te” le rispose Hermione al suo ritorno. Harry ora ne era sicuro: si era dimenticato qualche cosa d’importante e ora? Non voleva farla stare male perché lui non aveva un regalo con cui ricambiarla, e non voleva neanche passare per il solito sbadato.

“Che fai non lo apri?” fu incalzato da lei che lo osservava sfoggiando un finto broncio dopo essersi appoggiata al tavolo.

Lui sgranò gli occhi appena vide il contenuto del regalo, una tutina per neonati?

“Amore …tesoro mi sa che hai scambiato il pacco con qualche altra cliente…a me questa cosa mi copre giusto il naso” osservò dubbioso .

“No no tranquillo non ho sbagliato proprio niente ero l’unica a pagare quando l’ho comprata” rispose divertita dall’espressione che si formava sul suo viso che aveva l’aria di non capire niente.

“Be allora amore, potevi dirmelo che volevi un bambolotto da coccolare oppure un cucciolo di quei cani sopramobili che si fanno tutti vestire buoni buoni…senza dover mettere su tutto questo teatrino. Lo so io non amo moltissimo cani e gatti ma se ci tieni tanto tesoro possiamo prenderlo ,  continuò a dire, chiedendosi perché la moglie stava sorridendo con degli occhi stranamente luccicanti.

“Cucciolo nessun cane o bambolotto… c’è una cosa che non ti ho ancora detto” le disse lei per tutta risposta avvicinandosi  a lui rimanendo pur sempre in piedi“ecco… sai quei sintomi strani che avevo da qualche giorno?” chiese

“Si..ma non farla tanto lunga se hai un tumore o qualcosa di brutto dimmelo è” buttò li, con il cuore in gola temendo la risposta della sua compagna.

“Be se è qualcosa di brutto non lo so…anzi secondo me non le è… se ti dicessi che aspettiamo un bambino?”

 

“Mamma, mamma…ma mi stai ascoltando?” fu richiamata al presente dalla figlia che la guardava imbronciata con le braccine conserte contro il corpo.

“No tesoro dimmi” rispose lei.

“Incontrerò il Principe Azzurro come nelle fiabe?” gli chiese speranzosa la bambina. “Lo sognerò come la Bella Addormentata nel bosco?”

“No amore sarà meglio di tutte le fiabe che conosci”

Ed era vero.

Quella sera di otto anni prima era cominciato un sogno.

Un sogno di una notte di mezza estate.

Il suo sogno.

Ma soprattutto il loro.


 
   
 
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