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Autore: Agapanto Blu    19/12/2011    7 recensioni
Questa fan-fic è la storia di due angeli profondamente innamorati, Miriam e Nicola... La loro relazione è ostacolata dal fatto che lui è un Caduto mentre lei è uno degli Angeli più importanti del Paradiso perchè è destinata a succedere a Gabriele come Arcangelo... A cent'anni dalla loro separazione arriverà qualcuno a scombinare le carte in tavola: una ragazza di nome Lucia che potrebbe spazzar via il passato e dare ai due angeli una seconda possibilità...
Autrice: Non sono brava e questa è la prima long-fic che scrivo... Siate clementi e recensite!!! Anche per scrivere critiche, mi raccomando!!! Ne ho bisogno!!!
Genere: Fantasy | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
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- Questa storia fa parte della serie 'La saga degli Angeli di Victoria'
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Eccomi!
Sono in anticipo di un giorno perchè domani, causa gita di classe, non potrò aggiornare e non ci tengo a finire sbranata da qualcuno per il ritardo ;)...
Non so che altro dirvi...
Dadichina: a un'amica che mi ascolta anche quando blatero troppo, a bianca96 che mi sopporta ormai da due anni!
Grazie!
A sotto!

Lady Caterine

 
25.
 
Lucia singhiozzò e appoggiò la testa sulla schiena di Nick, aggrappandosi a lui con le unghie.
“Mi dispiace!” continuava a dire, “Mi dispiace!”
“Lucia…” sussurrò con dolcezza una voce.
La ragazza saltò in piedi perché la voce che aveva sentito era quella di un Angelo anche se introno a lei non c’era altro che l’Inferno.
Il soffitto continuava a crollare, la terra si scuoteva come un toro furioso che cerca di sbarazzarsi del cavaliere che porta sulla schiena, dei condotti che una volta c’erano non ne restava neanche uno totalmente intatto, i migliori erano ancora integri ma pieni di detriti e comunque la ragazza aveva completamente perso l’orientamento.
E nonostante tutto si guardò intorno sotto la luce bianca del suo Contatto che ancora levitava cercando di aprirsi un varco verso l’aria aperta a costo di distruggere tutto.
“Lucia…” chiamò ancora qualcuno ma stavolta la voce era diversa: era rotta, debole, piena di dolore.
Era troppo diversa da quella di prima e, con stupore, Lucia si accorse che era stato Nick a parlare la seconda volta.
La ragazza si rigettò in ginocchio accanto all’amico e gli slacciò la benda.
Nick sembrò non avere problemi con la luce, come se i suoi occhi fossero già abituati.
“Lucia, dobbiamo uscire…” disse, la voce spezzata da un colpo di tosse.
“Non… Non so come…” pianse la ragazza.
“Riprova…” consigliò lui e i due si fissarono negli occhi.
Quelli di Nick erano come due laghi ghiacciati, sotto lo strato gelato del dolore fisico stava la fiducia in lei, pura come acqua di montagna.
La ragazza riprese la pietra e si spostò di nuovo dietro a Nick, la alzò e la scagliò con tutta la sua forza sulle catene.
Ressero di nuovo l’urto una prima volta, lo ressero una seconda, una terza e una quarta…
Ma, alla quinta, la volontà della ragazza ebbe la meglio e il ferro si spaccò in migliaia di schegge taglienti.
Fu allora che il ciondolo ebbe la meglio sulla costruzione e spaccò il soffitto.
 
Mattew cadde a terra quando il terreno iniziò a tremare e si ritrovò sdraiato sulla schiena ad assistere a qualcosa che credeva impossibile: la radura, tutta la radura, si iniziò a crepare e nel centro si creò un rigonfiamento che andava appuntendosi sempre di più.
Dopo pochi ma tremendi minuti, il centro della radura si squarciò come fosse un vulcano che eruttava una luce bianca e potente.
I Caduti erano dall’altra parte della radura rispetto a lui ma sembravano altrettanto sorpresi.
Che stai combinando laggiù, Lucia?, pensò il ragazzo sgomento.
Poi la radura si ripiegò su sé stessa e crollò lasciando al suo posto un enorme cratere.
 
Quando il soffitto crollò del tutto Lucia e Nick rimasero separati.
La ragazza finì sbalzata in uno dei tunnel la cui entrata era stata riaperta dal secondo crollo da un grosso pezzo di radura, con tanto d’erba.
“Nick!” chiamò ma nel trambusto non riuscì a farsi sentire.
“ESCI DA LÌ!” gridò rabbiosa e preoccupata la voce dell’Angelo.
Lucia sobbalzò.
Ma, senza il Contatto…?, pensò sorpresa prima di accorgersi che la voce era reale e al suo fianco.
Si voltò ma non vide nessuno.
Prese un profondo respiro poi si staccò dalla parete di roccia che ostruiva il passaggio alla sala e iniziò a correre prendendo tutti i vicoli alla sua destra nella speranza che il primo fosse quello giusto.
 
Quando la fonte della luce, il ciondolo di Lucia, uscì dalla terra e la radura fu crollata, le scosse di terremoto si fermarono.
Mattew non ragionò ma si sporse a guardare nel cratere e fu lì che vide Nick, schiacciato da un pezzo di radura relativamente piccolo.
L’umano chiamò l’amico e quello rispose chiamandolo a sua volta.
“Resisti! Arriviamo!” gridò Mattew poi iniziò a correre intorno a buco.
Lui e i Caduti si raggiunsero nell’estremo Sud della ex-radura e si sporsero giù per cercare di tirare fuori il ragazzo.
Mattew prevenne tutti, saltò accanto a Nick e iniziò a spingere cercando inutilmente di smuovere il masso facendo forza con le spalle.
Poco dopo il masso si alzò di colpo.
Mattew si voltò sorpreso e vide Joe e Chuck che, insieme, sollevavano la roccia.
“Tiralo fuori!” gridò Chuck.
Mattew non se lo fece ripetere e afferrò Nick sotto le braccia per poi spostarlo e passarlo a Betty come fosse un pupazzo.
La donna lo tirò su e lo adagiò per terra chiamandolo con angoscia.
Quando i tre uscirono dalla buca, Nick stava cercando di calmare la donna rassicurandola che stava bene.
“Bene un corno!” gridò Mattew afferrandolo per la maglia, “Hai idea del creppo che ci hai fatto prendere?!”
Nick gli sorrise ma poi sgranò gli occhi e prese un’espressione spaventata.
“Dov’è Lucia?” esclamò.
“Che c’entra quella adesso?!” bofonchiò Chuck ma il ragazzo non gli diede retta.
“Era dentro con me!” gridò.
Mattew si paralizzò, raggelato dalla paura.
“No…” mormorò ma lo sguardo di Nick era troppo serio per essere uno scherzo, “NO!” urlò scattando di nuovo verso la buca e guardandoci dentro.
Tra i cumuli di macerie era impossibile dire se ci fosse oppure no un corpo umano.
Stava per saltare giù quando una voce di donna lo paralizzò.
“Maledetti!”
Zira stava in alto, sopra il ciondolo che ancora splendeva, con Ivan e Dimitri ai fianchi.
Erano tutti impolverati ma illesi e, soprattutto, furiosi.
La donna incuteva una paura tremenda mentre le sue quattro ali grigie sbattevano con violenti scatti che mostravano la furia della proprietaria.
Si abbassò cercando di afferrare il Contatto ma quello aumentò al sua intensità accecandola.
Zira urlò.
“Non ti hanno insegnato a chiedere prima di prendere le cose degli altri?” esclamò una voce femminile e gioiosa.
I Caduti, Mattew e gli Angeli si voltarono: dall’altra parte della radura, in piedi dritta e fiera con la testa alta e le braccia lungo i fianchi, stava Lucia.
La ragazza sorrise dolcemente ai suoi amici poi portò le mani a coppa davanti a sé e il ciondolo, delicatamente, le si avvicinò e, sbiadendo lentamente, si appoggiò tra le sue dita come un pugnale che trova posto nel suo fodero.
 
“Dannata!” urlò Zira quando si riprese dallo shock e si voltò verso di lei come per aggredirla poi qualcosa la fermò.
Lucia la vide vacillare, stringere i denti e fulminarla con lo sguardo.
“Che c’è?” chiese provocandola, “Non puoi farmi del male? Perché? Forse… Perché cadresti?”
La donna lanciò un verso simile a un grido di rabbia poi però invece di attaccare l’umana, si voltò e si scagliò contro il gruppo di angeli per afferrarne uno.
“No!”
Lucia iniziò a correre attorno alla radura ma non era abbastanza veloce per competere con le ali potenti di Zira che puntava le sue prede come un’aquila.
Betty però fu più pronta, afferrò un bastone e, con la forza della disperazione, lo usò per colpire Zira dritto in faccia.
L’Arcangelo indietreggiò furiosa.
“IVAN! DIMITRI!” gridò rabbiosamente.
I due Vendicatori non se lo fecero ripetere due volte e si scagliarono contro il piccolo gruppo.
Chuck e Joe si misero avanti come a fare scudo a Mattew e Betty che, di riflesso, coprivano loro le spalle e proteggevano Nick, sdraiato a terra.
I due Vendicatori arrivarono in picchiata sui Caduti ma, prima di poterli afferrare, un Angelo si piazzò in mezzo e li spedì lontano facendo una mezza giravolta su sé stesso così da colpirli con le sue ali.
Nick riuscì a vedere il viso del nuovo arrivato prima che questi si girasse.
“Andrea!” esclamò stupito.
L’Angelo girò il viso, gli fece la schicca da sopra la spalla poi si rivolse ai due gorilla.
“Allora” commentò tranquillo, “Che ne dite di prendervela con qualcuno della vostra taglia? Più o meno…”
“Tu?” rise Ivan, “Per uno come te basterebbe mezzo Vendicatore!”
“Sì, sì… Ma se per bloccarci tutti servono solo mezzi Vendicatori, perché voi due siete in formato maxi?” lo provocò Andrea divertendosi come un pazzo.
Gli occhi di Ivan fiammeggiarono.
“Ti ammazzo!” gridò scattando in avanti.
Andrea lo attese a piè fermo poi, all’ultimo secondo, volò in alto lasciando che il suo avversario, spinto dalla foga, sbattesse i denti contro il bordo pietroso della radura.
“Fuori uno!” esclamò l’Angelo assumendo una posa molto simile a quella che aveva quando stava sdraiato sul suo divanetto.
“E l’altro?” si chiese ad alta voce in modo plateale.
Senza scomporsi né cambiare posizione, si abbassò un po’ lasciando che Dimitri si schiantasse nel folto della vegetazione dietro ai Caduti.
“Eccolo… Fuori due!” rise Andrea con la faccia più tranquilla del mondo, e uno sguardo divertito negli occhi dalle pupille bianche. 


Allooooora...
Che ve ne pare?
Ultimamente un bel po' di gente mi ha detto che Andrea destava sospetti (sono stata costretta ad ammettere che sembrava un po' Il padrino :P) ma spero di averlo pienamente riabilitato con questo capitolo...
Sarà un po' pazzo ma è bravo, lo assicuro!
Spoilerino:
" “Che c’è? Stanchi?” chiese cercando di nascondere la sua debolezza, ormai incalzante.
“No” rispose secca una voce femminile alle sue spalle. 
[...]

Andrea si rese conto con rabbia di essere stato messo fuori combattimento.
Ivan fu il primo a farsi avanti per avere la sua vendetta e colpì l’Angelo al ventre poi lo immobilizzò con l’aiuto di Dimitri.
I due Vendicatori afferrarono l’Angelo per le braccia e lo tennero fermo mentre Zira gli si avvicinava.
"
Beh... Spero di avervi incuriositi...
So cosa state pensando: un attimo prima difende il suo personaggio dai lettori e il secondo dopo lo fa cadere prigioniero...
Però vi assicuro che è necessario!
Comunque, grazie mille a tutti quelli che seguono! Spero di non deludervi...
A presto!
Ciao ciao!
  
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