Grazie per i commenti! ^///^
In questo capitolo c'è uno scambio di parole tra Fred e George che è in un'altra mia fanfic "SALICE PIANGENTE"
Spero che anche questo capitolo vi piaccia!
Capitolo
V
Musica
Il
giorno prima aveva dormito con Enola e nessuna immagine inconsistente l’aveva
più disturbata.
E
quella mattina, la signora le aveva portate a fare un bel picnic vicino a un
fiume. Lontano qualche ora dalla villa.
Noelene
perciò aveva conosciuto Alysha la ragazza che abitava insieme a lei a Villa
Rosa. Era stata mandata lì da sua zia per farle curare le sue insonnie.
Fu
così che tra chiacchiere e risate che finirono il loro pranzo e si sdraiarono
sotto il un salice piangente.
“Assolutamente
no!”
Noelene
spalancò gli occhi azzurri, di Alysha e Enola nessuna traccia.
“Oh,
smettila Fred! Io sono più veloce di te e posso arrivare da Bill in meno di due
ore!” Il corpo di una ragazza dai lunghi
capelli rossi dava le spalle alla bambina.
“Non
è questo il punto! Mamma ti ha affidata a me e io di certo non ti lascerò fare
certe pazzie!” Un ragazzo di tre anni più
vecchio si materializzò accanto a lei. I capelli rossi spettinati e sporchi, la
barbetta incolta.
“Non sono sola c’è anche Flebo con me!”
Noelene
s’alzò in piedi e la scena cambiò.
Due
ragazzi indettici stavano seduti sotto l’albero e una bottiglietta contente
fumo grigio stava nelle mani di uno di loro.
“Fred?”
“Si?” i lunghi capelli rossi che coprivano gli occhi del ragazzo.
“La
nascondi tu per favore?” la fiala cascò.
Si
spostò velocemente, doveva ritrovare Enola, aveva paura.
Una
ragazzina di sedici anni le corse incontro, “Bill!”
rideva felice, e saltò imbraccio al ragazzo oltrepassandola.
Noelene
notò solo i lunghi capelli rossicci e un orecchino bizzarro prima che tutto
scomparisse.
“Ehi!
Che faccia che hai!”
Alysha
la stava fissando preoccupata, in mano teneva due coni, “Abbiamo deciso di
comprare dei gelati. Che gusto preferisci? Limone o Fragola?”
E fu in quel momento che tutto accanto a Noelene fu buio.
Si
ritrovò da sola con la musica di un pianoforte inesistente, e la figura del
giovane ragazzo biondo.
“Cosa
volete da me?”
Gli
occhi carichi di lacrime e le manine che tremavano.
La
musica continuò triste.
“Nessuno
di noi lo sapeva. Nessuno voleva questo. Nemmeno Lui.” La voce del ragazzo
era strascicata e stanca.
“Eravamo
in tanti sai? Molti di più dei babbani. C’era chi odiava, chi distruggeva e
chi...Chi tentava di salvare la vita a quelli senza magia. Ma, mai avremmo
immaginato che il nostro mondo si sarebbe concluso così.
Che
i maghi si sarebbero estinti.
Da
bambino pensavo che i babbani dovessero sparire dalla faccia della terra...”
S’azzittì
mentre cambiava musica.
Da
triste a allegra.
“Abbiamo
abbandonato in tutti i luoghi le nostre esperienze...i nostri ricordi...” Noelene
si guardò attorno sperando che tutto fosse un incubo.
“E
abbiamo lasciato la nostra vita. Molti di noi non hanno trovato pace. Io non ho
trovato pace!” la musica divenne più veloce.
“Stavamo in un mondo di ricordi e silenzio. Un mondo che nessun babbano poteva vedere, sentire. Ma tu...Tu sei entrata nel mondo della magia! Hai oltrepassato la sottile linea che divide maghi e babbani...”
Noelene
iniziò a piangere, “Io non volevo, io...”
“I nostri nomi non sono rimasti impressi nella storia. Dimmi, sai magari chi era Harry Potter? E Luna Lovegood? Sono solo due nomi che nessuno considera. Eppure di nomi come questi ce ne sono tanti. Perché sono i nomi di eroi, ma non si può pretendere che i babbani possano ricordarsi di persone morte in un mondo che ora non esiste.”
La musica cessò e il ragazzo si voltò verso la bambina.