Ecco
la seconda parte..speriamo sia di vostro gradimento.. ^_^ Grazie a PinFloi..sn così felice per quello che mi hai scritto! =]
Seconda
nebulosa
Che dire, era una gran
bella donna: capelli lunghi, chiari, e un buon gusto nel vestire, elegante ma
non eccessiva, una canotta bianca e un paio di jeans che arrivavano
a coprirle appena le ginocchia. Saliva le scale di corsa e mi sono chiesta dove
fosse diretta..
A casa, doveva correre,
era in ritardo..ogni volta sempre la stessa storia, usciva con le amiche
per un caffè e finiva che girava tutti i
negozi della città e faceva tardissimo:per fortuna che figli ancora
non
ne aveva, altrimenti chissà che shock per il piccolo o la piccola..una mamma sbadata!! Salì le scale e intanto
cercò le chiavi di casa, che dalla fretta, le caddero tre gradini
più in basso. Sbuffò, tornò indietro, prese il mazzo di
chiavi e finalmente giunse davanti alla porta di casa.
Entrò,
lanciò letteralmente la borsa sul divano e corse in cucina a
preparare la cena. Suo marito sarebbe tornato stasera dopo giorni che era all’estero
per lavoro..chissà se, poi, sarebbe davvero tornato..l’ultima volta l’aveva aspettato al ristorante
per ore e lui non si era nemmeno degnato di avvisarla che sarebbe arrivato solo
nel pomeriggio del giorno successivo.
Preparata la cena,
andò a prepararsi e quando tornò in sala erano già le nove..del
marito neanche l’ombra. Doveva essere a casa per le sette e trenta.
Sfinita, si sedette sul
tavolo e giocò con la cera delle candele. Facendo attenzione a non
toccare la fiamma, prese un po’ di liquido rosso e lo lasciò
colare sulle sue dita: la sensazione fu stupenda..bruciava,
sì, ma era così bello..l’aiutava
a non pensare al fatto che neanche quella sera lui avrebbe chiamato, neanche
quella sera lui sarebbe arrivato. Allora si alzò, spense le luci,
percorse il corridoio e, arrivata in camera, si distese sul letto.
Al buio, per tutta la
notte, scrutò ogni centimetro del soffitto,
imparò le ombre e la loro proiezione, l’oscuro silenzio=
e i
suoi sussurri. Imparò che esisteva solo lei, a questo mondo, su cui
poteva contare, solo se stessa. Chiuse gli occhi, una goccia salata percorse il
suo volto lungo la guancia per poi tuffarsi ed essere assorbita dal cotone
delle lenzuola..ma forse non era proprio così. Sorrise. Non lo aveva
nemmeno sentito entrare.