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Autore: Fra_Bored    19/12/2011    7 recensioni
“Vi avevo dato pochi minuti per cambiarvi e ora vi trovo qui a giocare con una Mezzosangue?!” ringhiò addosso ai componenti della squadra che si ammutolirono.
“Andate subito in campo o vi farò sputare sangue” aggiunse con un tono glaciale.
Tutti corsero fuori sotto gli ordini del loro capitano, anche il ragazzo dai capelli neri li seguì lanciando un’ultima occhiata preoccupata ad Hermione.
Sembrò passare un’eternità prima che Malfoy si girasse per guardare la ragazza.
Hermione torna ad Hogwarts; è triste e sola. Trova distrazione solo grazie alle continue liti con il suo più antico nemico, Malfoy. Ma se un giorno si innamorasse di un'altra ragazza ignorando la Grifona?
Terza Fanfiction - farò presto un'introduzione più completa :)
Genere: Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato | Coppie: Draco/Hermione
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Dopo la II guerra magica/Pace
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IL NATALE più BELLO, seconda parte.


 
Hermione si portò una mano al petto cercando di stabilizzare sia il battito del cuore che il respiro.

Il suo sguardo non si era mai staccato da quello del biondino e viaggiava veloce da un occhio all’altro come impaurita di perdersi qualsiasi cenno o emozione in lui.
La fronte corrugata e le labbra dischiuse in un gesto sorpreso rendevano l’atmosfera pesante e la tensione palpabile fino a metri di distanza.

Hermione era oltre ogni dubbio confusa e si poteva notare anche dalla piccola ruga che le si era formata sulla tempia.
Il suo cervello lavorava ad una velocità spaventosa trovando mille scuse sul perché il biondino aveva lo stesso braccialetto del ragazzo tanto premuroso da tenerla d’occhio costantemente e di cui lei si era in altro modo invaghita.

Lui invece sembrava il ritratto della serenità, quasi a trasmettere la sicurezza che aveva imparato a plasmare a suo piacimento durante quei lunghi anni ad Hogwarts.
Aveva un sopracciglio alzato come ad indicare l’assurda situazione e la mascella serrata; sembrava realmente confuso.

Aspettavano entrambi che uno dei due facesse la prima mossa, aspettavano senza ricevere spiegazioni, senza capire che  sarebbero andati incontro ad un’attesa infinita.

Hermione sentì improvvisamente il suo cervello che si bloccava sull’unica spiegazione possibile: non era lo stesso braccialetto.
Semplice, chiaro; quante persone ad Hogwarts avevano quel bracciale, d’argento bianco con un piccolo serpente inciso su una placchetta?

Imprecò mentalmente, non aveva mai riflettuto sul fatto che quel serpente potesse significare Serpeverde, perché era stata così stupida.

Poi la seconda opzione apparve ai suoi occhi come uno schiaffo in pieno viso.

Un tranello, tanto astuto quanto spietato.

Draco Malfoy aveva ottenuto con facilità e maestria il suo amore, sia con un’identità finta che senza.
L’aveva spiazzata su tutta la linea mostrandole la sua superiorità sia come Serpeverde che come Angelo Nero.

Quella consapevolezza si sparse in tutto il corpo come lava calda arrivando agli occhi che si riempirono improvvisamente di lacrime.
Tutta una burla dettata dall’odio da parte sua verso i Mezzosangue, certo un piano così geniale e ben studiato.

Le lettere ogni volta si autodistruggevano da sole e non aveva nessuna traccia del bel principe, sicuramente se lei l’avesse raccontato in giro nessuno ci avrebbe creduto.
E così si accorse di essere sprofondata in quella che era una trappola a regola d’oro.

Fu questa consapevolezza che le fece abbassare gli occhi stanchi di fronte a Malfoy che sembrò sorpreso di tale gesto.
Lei era incredibilmente debole in quel momento, tanto da non poter sostenere una conversazione/lite con la serpe;  aveva freddo e non voleva essere derisa, non li, non in quel momento in cui il suo cuore era ridotto ad un organo senza vita, schiacciato dal pugno della vergogna.

Si alzò portandosi una mano alla fronte notando che scottava molto, certo la debolezza era sintomo di febbre; effettivamente aveva addosso solo pochi indumenti completamente fradici e tremava.
Si girò per andarsene quando una voce la fermò.

“Te ne vai così, Granger?!”

Hermione serrò gli occhi disgustata nel sentire chiaramente che la voce era la stessa, stessa intonazione, stesso cognome calcato, era ovvio che fosse lui eppure non ci aveva nemmeno pensato.

“Che vuoi, Malfoy”

Evidenziò anche lei in modo crudele il suo nome, voleva a tutti i costi scappare, andare via e lui la fermava?!

“Non ti reggi nemmeno in piedi dove pensi di andare?!”
“Sono fatti miei, non ti riguarda!” soffiò nella sua direzione notando che lui si stava avvicinando.
“Io” cominciò il biondo seccato ma fu interrotto.
Non serve, lascia stare. Ho capito tutto, quel bracciale è un cimelio di famiglia vero?” disse indicando l’oggetto.
“Come..”
“Immaginavo, sei stato bravo!”
“Stai vaneggiando Mezzosangue” disse lui infastidito portandosi davanti alla ragazza.

Quando posò lo sguardo su di lei notò che stava piangendo e si sorprese.

“Che diav…”
“Sono stata davvero una stupida, sperare che ci fosse qualcuno realmente preoccupato per me è stata una sciocchezza, sperare in quel ragazzo che a conti fatti sei tu” serrò gli occhi “Sei stato ingiusto, non ti bastava ferirmi da Draco Malfoy, dovevi inventarti un’altra identità per schiacciarmi definitivamente!”

Draco trattenne il fiato e riuscì finalmente a collegare tutti i pezzi, ecco da cosa era causato il repentino cambio d’umore della Grifona e lui che era seriamente preoccupato per la febbre della ragazza che aveva percepito da qualche minuto.

“Non so di cosa tu stia parlando” sibilò lui.
Lei spazientita lo prese per un polso e portò il bracciale all’altezza dei loro occhi.
“Parlo di questo, Malfoy. Parlo di questo braccialetto che ho visto quella notte nella Stanza delle Necessità, parlo di quel ragazzo che mi scriveva ripetute lettere e che si preoccupava per me, parlo del tuo piano diabolico per rendere la mia vita un inferno!”
“Ripeto, non so di cosa tu stia parlando” continuò il ragazzo con poca convinzione.

Glielo aveva ripetuto spesso suo padre, negare i fatti sempre e comunque e lui lo stava facendo.

Lei abbassò lo sguardo e andò a slacciargli il giaccone, sorprendendolo.

Si sentiva come in una bolla, la febbre si stava evidentemente alzando e i suoi movimenti erano automatici, era stufa di urlare, voleva passare ai fatti e se questo significava mettersi ulteriormente in ridicolo davanti alla Serpe così doveva essere.
Non aveva paura di un suo eventuale rifiuto, voleva solo che lui ammettesse tutto, quella piccola vittoria spettava a lei!

Si accorse di non capire più niente nel momento in cui slacciò anche la divisa per lasciare il ragazzo in camicia, sembrava in trance e non riusciva più a pensare.
Malfoy trattenne il fiato quando le mani della Grifona si posarono sul suo petto; forse era il loro primo vero contatto da anni.

Forse si o forse no.

“Ora ti viene in mente qualcosa?” sussurrò lei roca.

“Non capisco…” ma si bloccò quando sentì le sue mani salire lungo il petto fino ad arrivare alla mascella che si tese.

“Ora ti viene in mente qualcosa?” ripetè come un automa la ragazza.

“Io..”

Lei imbarazzata chiuse gli occhi e spostò le sue mani sugli zigomi accarezzando quel volto già esplorato poco tempo prima.
Rimase perplessa, lui non l’aveva scacciata ne si era scansato da quel tocco proibito dai due.
Si sentì improvvisamente debole quindi appoggiò la testa sul petto del ragazzo che si alzava ed abbassava ad un ritmo leggermente più veloce del normale.

“…ti ricordi, Malfoy?” e fece una cosa incredibile persino per lei.
Allacciò le sue braccia attorno al corpo del ragazzo restando a contatto con il suo petto; il cuore del ragazzo faceva da base musicale a quel momento magico ed intimo.
Lei si sentiva bene e questo pensiero la fece stringere di più a lui.

Ma Malfoy, di scatto, la prese per le spalle e per un momento Hermione pensò che anche lui la stesse abbracciando, invece venne saldamente staccata dal suo corpo.
Lei lo guardò confusa scontrandosi con un paio di occhi grigi infuriati.
“Smettila di comportarti da idiota, ti pare che io abbia il tempo materiale per escogitare simili idiozie solo per farti un torto Granger! Ti rendi conto che la tua stupidità ha raggiunto il limite?! Se avesse realmente voluto farti del male sarebbe bastato molto meno!”  urlò senza riprendere fiato.

Hermione stupita si bloccò, poi automaticamente un dolce sorrise le si dipinse sul volto.
“Non volevi farmi male?” si portò una mano alla testa “Malfoy, ti prego, non mi sento bene” e svenne.
 


Si risvegliò poco dopo in una stanza buio con la gola completamente in fiamme ed un senso di nausea alle spalle.
Si alzò cautamente a sedere mentre sentiva la febbre tornare prepotente su di lei.

“Non sforzarti troppo, Granger”

Draco Malfoy si avvicinò al letto lentamente con una boccetta di vetro tra le mani.
“Bevi questo ti farà stare meglio” disse porgendogliela.

Hermione era troppo debole per poter dubitare della buona fede del biondino quindi portò la boccetta alle labbra e la finì tutta d’un fiato.
Il retrogusto amaro del liquido la portò a tossire ma subito si sentì meglio, solo allora si accorse di non essere nel suo letto.
“Dove sono?”

Draco fece il giro del letto sistemandosi la camicia senza guardarla in faccia, poi come se fosse la cosa più naturale del mondo la informò di essere nel dormitorio dei Serpeverde.
Ad Hermione quasi venne un infarto poi osservò i movimenti del biondo che si era appoggiato allo stipite della porta e guardava fuori dalla finestra la neve che ancora scendeva imperterrita.
“Quindi, mi hai portata qui tu” chiese lei.
“Già” rispose lui.

La stanza si riempì di un imbarazzo improvviso.
Tutto quello che era successo poche ore prima piombò sul cuore delle ragazza che si rese improvvisamente conto di essersi cacciata in un grosso guaio.

Cercò di alzarsi dal letto ma troppo debole cadde; fortunatamente due braccia forti la tennero in piedi.
“G..grazie” sussurrò lei troppo imbarazzata per guardarlo negli occhi.
“Stupida ragazza, devi stare seduta!”

Lui tornò nuovamente verso la finestra come se non potesse stare troppo vicino alla ragazza e questo la turbò.
“Che ti prende? Hai paura che ti possa in qualche modo contagiare?”  disse acida lei.
No” e la guardò negli occhi “Non so se posso resistere con te in quelle condizioni, sei pur sempre una donna” continuò indicando il corpo della ragazza.

Lei si guardò allo specchio e notò di essere completamente svestita, l’unico indumento che la copriva era una camicia bianca, probabilmente del ragazzo, che le arrivava a metà coscia.
Hermione urlò e si nascose sotto le coperte imbarazzata.
“Ma che diavolo?!”
“Avevi i vestiti completamente bagnati, se non te li avessi tolti ti saresti presa qualcosa di più di una semplice febbre”

Lei annuì mentre si mordeva il labbro.
Quel ragazzo la trattava male era vero, ma la proteggeva spesso.

Sempre.

“Perché fai tutto questo per me?”
Lui non rispose.

Poi lei osò “Se non volevi farmi del male, che ti è saltato in mente?”

I loro occhi si scontrarono ed il biondino fece un profondo respiro prima di staccarsi dallo stipite della porta.
Si portò davanti alla ragazza che, seduta contro il cuscino si copriva con il lenzuolo scuro, scrutava le mosse del Serpeverde.
Lui si sedette sul letto e spense la sigaretta sul portacenere con molta lentezza, come volesse perdere tempo, come volesse prolungare quel momento. Poi la guardò negli occhi.
Ti avverto Granger, se provi ad interrompermi non te la farò passare liscia!”

Hermione non capiva, il ragazzo aveva uno sguardo duro e teneva la mascella serrata.
“Va..va bene”

Malfoy sospirò rilassandosi e si soffermò sul pezzo di spalla scoperto della Grifona lasciando passare ancora qualche secondo prima di prendere coraggio e parlare.


Quando ti piace una persona provi piacere a starle accanto pur non sapendo quello che sente per te

Alla ragazza si fermò il respiro.


“E faresti di tutto per poter passare anche solo un attimo in sua compagnia, ne converrai con me Granger”

I loro occhi s’incontrarono ed in quel momento qualcosa di magico scese su di loro mentre fuori ricominciava a nevicare.

“La…la prima volta che ti ho baciata tu non sapevi chi fossi e non ti ho dato il tempo di reagire, ora però ti bacerò di nuovo, tra meno di tre secondi e..

“Che..?” cercò di dire la ragazza sorpresa ma lui la zittì con uno sguardo.

“..e se tu non vuoi che ti baci…beh, se non vuoi fermami!”

Draco si avvicinò lentamente alla ragazza continuando a guardarla negli occhi.


“Ma spero che tu non lo faccia” sussurrò a pochi centimetri dalla sua bocca.

Uno

due

tre

Hermione rimase immobile finchè non sentì le sue calde labbra sulle proprie, un bacio talmente dolce da infrangere completamente tutte le difese che aveva macchinosamente ideato in quei pochi secondi.
Era simile se non uguale al bacio ricevuto nella Stanza delle Necessità  ma la consapevolezza di sapere chi era il ragazzo, la consapevolezza della sua identità rendeva tutto più magico.

La Grifona si lasciò sciogliere leggermente quando la mano del biondo andò a posarsi sulla sua schiena attirandola a se e chiuse gli occhi rapita dal momento e dalla passione che stava nascendo pian piano tra i due.

Prima di perdere completamente la lucidità, la Caposcuola della nobile casata dei Grifondoro Hermione Granger riuscì a pensare che effettivamente amava la neve e quello che portava con se.
 


Note D’Autore: Salve a tutti!
E con questo capitolo vi auguro un Buon Natale! Perché l’ho scritto pensando principalmente a voi che nonostante tutto mi state ancora seguendo!
La storia si sta evolvendo e pare che Draco si sia dichiarato! Wooow :D Ditemi se ho esagerato nel OOC o se vi è sembrato il tutto troppo smielato.

Ripeto di nuovo, Buon Natale a tutti e se ancora ne avete la possibilità, date un bacio ai vostri nonni e alle vostre nonne perché io se potessi lo farei subito.


Un bacione a tutti :)
  
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