Anime & Manga > Lady Oscar
Ricorda la storia  |      
Autore: Neruda    20/12/2011    13 recensioni
Un saluto a tutti! Mentre cercavo gli episodi di Lady Oscar per rivedere nostalgicamente l'intera serie ho trovato questo sito e ora provo a cimentarmi con la mia prima fanfiction.
Ad un certo punto della sua vita Oscar comprende la vera natura del suo legame con André, ma riuscirà a rivelarglielo?
Un augurio di buone feste ai lettori.
Genere: Introspettivo, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: André Grandier, Oscar François de Jarjayes
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A
Lady Oscar-Tutto il tempo che rimane

TUTTO IL TEMPO CHE RIMANE

 

Natale 1785.

Il salone era pervaso dalla musica che Oscar, senza seguire alcuno spartito o melodia, e senza nemmeno guardare i tasti, faceva distrattamente scaturire dal pianoforte. La sua mente era immersa in altri pensieri mentre fissava il riflesso del suo viso sul legno scuro e lucido dello strumento.

La mezzanotte era trascorsa da circa un’ora e lei, divenuta trentenne, ragionava sul fatto di trovarsi già a quella che ormai poteva verosimilmente considerare la metà della sua esistenza. Rivolgendosi alla donna del riflesso, che la osservava con occhi velatamente tristi e con un sorriso mesto, sottovoce disse: “Buon compleanno, Oscar”.

Si alzò dallo sgabello e si diresse verso il camino, nel quale non erano rimaste ad ardere che le braci, e si sedette sulla poltrona. Allungò la mano verso il tavolino per raggiungere il calice colmo del miglior Bordeaux delle cantine. “A cosa brindi, Oscar?”, pensò tra sé rimescolando con movimenti lenti il liquido contenuto nel cristallo, “Alla tua felicità? Sei felice di come sei giunta a questo punto della tua vita?... In parte sì, hai ottenuto privilegi e libertà che nessun’altra donna potrebbe immaginare…ma ciò ha anche creato attorno a te un’invisibile barriera, alla quale tu stessa hai non poco contribuito, che pare tenere le persone a una certa distanza, come se avessero paura di avvicinarsi troppo a un animale raro dalle reazioni imprevedibili…”. Inspirò a fondo l’aroma del vino e lo bevve a piccoli sorsi per assaporarne a pieno tutte le varie sfumature.

Inevitabilmente il flusso dei suoi pensieri si arrestò su quell’unica persona che, da che lei avesse memoria, non aveva mai tenuto conto di impedimenti o distanze per rimanerle accanto a donarle amicizia e comprensione al di là di quello che costituiva il suo semplice dovere di attendente. E il sorriso si distese finalmente luminoso sul suo volto.

Da qualche tempo si era ritrovata a pensare sempre più spesso ad André, agli anni trascorsi insieme, a quello che avevano fatto, ai tanti discorsi condivisi e si sorprendeva a volgere il suo pensiero a lui ogni volta in cui era assente desiderando averlo vicino, rasserenata dalla tranquillità che la sua presenza le rimandava. Le era divenuto indispensabile. Ultimamente però non si parlavano molto, le pareva che i loro vecchi argomenti fossero esauriti e che, in un silenzioso scambio di sguardi, ognuno attendesse l’altro dare voce a parole nuove.

Parole più volte affiorate dalla sua coscienza senza essere lasciate libere di manifestarsi appieno, per timore di essere rivelate prima di tutto a se stessa. Eppure una forza nascosta nel suo animo continuava a spingerla nel tentativo di far capire ad André i suoi sentimenti, voleva portarlo a conoscenza di quanto lui fosse diventato importante per la sua vita sperando che lei lo fosse altrettanto per la sua, come diverse volte lui le aveva lasciato intendere. Non sarebbe stata impresa facile rivelargli apertamente questo lato di sé riguardante l’amore, ormai non sapeva definirlo altrimenti, ma confidava nell’aiuto che lo stesso André le avrebbe dato per farsi strada fra le tortuose vie del suo cuore di donna soldato.

Se fosse stato lì in quel momento, anche complici quell’ottimo vino e la percezione della fuga del tempo, era certa che in qualche modo avrebbe provato a svelarargli quelle sensazioni celate, ma quella sera lui era stato impegnato con i preparativi per la festa di Natale e non era nemmeno passato per domandarle se avesse bisogno di qualcosa. “Di te”,  pensò fugacemente posando il calice vuoto.

Le braci del camino avevano lasciato il posto alla cenere, percorsa da un lieve brivido Oscar afferrò un candelabro per rischiarare il percorso, si levò e uscì dal salone proseguendo in direzione della propria stanza. Quando aprì la porta le candele, illuminando una piccola parte della camera, resero visibile un pezzo di carta che si trovava sul pavimento; lei lo raccolse e vide che si trattava di un foglio piegato a metà “infilato sotto la fessura della porta”, dedusse. Dispiegò il foglio dirigendosi verso lo scrittoio al quale si sedette. Ad una prima occhiata notò che la scrittura riportata era chiara e leggermente inclinata; l’ultima volta l’aveva vista durante una lezione del loro precettore. Aveva riconosciuto l’autore, e in fondo non ne era molto stupita, non restava che leggere ciò che aveva scritto:

 

Mentre i giorni

nella giovinezza

paiono eterni

scorrono in verità

simili ad acqua

fra le mani.

Il tempo

ci porta sulle sue ali

senza che a noi paia nemmeno

di esserne sollevati

per condurci

su sconosciuti lidi della vita

ignari

del conto delle ore

che il destino ci riserva.

Come si dipanerà il filo

di ciò che il cuore

non ha intessuto?

Stretti si aggroviglieranno i nodi

e persi saranno la trama e l’ordito.

Vanamente

seguiteranno le ere a venire

se il tramonto non potrà dire

all’aurora che l’ama.

 

Buon compleanno, mia aurora.  A.

 

Giunta all’ultima riga, Oscar trattenne per qualche istante il respiro, percependo il battito accelerato del suo cuore unitamente al calore che le solleticava le gote. Si passò una mano fra i capelli, chiuse gli occhi e riprese a respirare con calma.

André la amava. Ora lo sapeva per certo. E anche in quell’occasione era riuscito a intercettare i suoi pensieri e a precedere le sue intenzioni togliendola in tal modo da un notevole imbarazzo…lei, il valoroso militare, pronta alla guerra ma intimorita dall’amore…traspariva dunque così tanto che era innamorata di lui ma non sapeva come dichiararglielo?...ridendo un poco di sé Oscar estrasse un foglio bianco da un cassetto, pensò alle parole, intinse la penna nel calamaio e scrisse quella che ritenne essere la  risposta migliore per il suo romantico uomo.

 

 

Nella stanza fiocamente illuminata da una candela André non dormiva, quella notte non avrebbe preso sonno. Sdraiato sul letto, ancora vestito, osservava il soffitto con le mani intrecciate dietro la nuca.

Quella sera, con una poesia, aveva deciso di cambiare la sua vita; le avrebbe comunque dato una svolta, poiché in ogni caso l’indomani il rapporto fra lui e Oscar non sarebbe mai più stato lo stesso. Perdere l’amica o trovare la compagna? Allontanarla definitivamente o avvicinarla per sempre? Aveva tenuto conto delle varie conseguenze alle quali il suo gesto poteva portarlo, ma non riusciva a fare a meno di sperare anche solo in un’unica remota possibilità.

Oscar le appariva diversa nei suoi confronti, addolcita; le sembrava alla ricerca tra di loro di un’intimità che andasse a superare l’amicizia, tuttavia agiva come se le mancasse il coraggio di andare oltre. Il suo intuito innato a indovinare i sentimenti e le emozioni di lei, assieme all’impossibilità di mantenere a oltranza il segreto di una vita, gli suggeriva di tentare il tutto per tutto. Inizialmente aveva pensato di parlarle, ma non voleva rischiare che per timidezza lei rifuggisse i suoi argomenti.

“Les jeux sont faits”, si disse a mezza voce. L’unica ricchezza che possedesse, il suo amore per lei, era puntato su quella lettera.

Ancora preso dai suoi ragionamenti gli parve di udire dei passi lievi provenienti dal corridoio; si mise seduto quando il rumore cessò di fronte alla porta della sua stanza seguito da un lieve fruscio al di sotto di essa, poi di nuovo udì l’incedere di quei passi muoversi a ritroso. André si diresse in fretta verso l’uscio, in quella presenza aveva riconosciuto Oscar e d’impulso stava correndo fuori a raggiungerla per verificare di persona la reazione a ciò che le aveva rivelato, ma il fatto che lei avesse lasciato un foglio piegato sotto la porta lo bloccò. Evidentemente preferiva rendergli nota la sua opinione in quel modo. Con una certa apprensione lo raccolse, i dubbi riguardo a ciò che aveva fatto si rincorrevano nella sua mente e per un attimo lo colse paura di leggere nero su bianco un secco rifiuto.

Tornò a sedersi sul letto stringendo il foglio in mano. Fece un profondo respiro e si apprestò a leggere quanto vi era scritto. Due sole righe. Sulle tempie avvertì amplificate le pulsazioni del cuore. Fece scorrere lo sguardo innumerevoli volte su quelle parole:

 

Tout le temps que encore il y a

mon amour, je veux le passer avec toi.*

 

André avvertì gli occhi inumidirsi mentre volgeva il viso verso la finestra, attraverso la quale intravide una luna scintillante emergere da un’oscura nube. Rise di gioia. Decisamente dall’indomani la sua vita sarebbe stata diversa.

 

 

 

 

*Tutto il tempo che ancora c’è

 amore mio, voglio passarlo con te.

 

 

 

  
Leggi le 13 recensioni
Ricorda la storia  |       |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Torna indietro / Vai alla categoria: Anime & Manga > Lady Oscar / Vai alla pagina dell'autore: Neruda