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Autore: Shannonwriter    20/12/2011    1 recensioni
A grande richiesta (si, insomma..) ecco la storia di Natale delle Gilmore Girls! Il progetto di Rory è quello di passare le vacanze natalizie con tutta la famiglia e con il suo Jess ma riuscirà ad andare tutto nel verso giusto? Scopritelo con questa fanfiction che, neanche a dirlo, è sempre la continuazione di tutte le altre che ho scritto finora.
Genere: Commedia, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Jess Mariano, Lorelai Gilmore, Luke Danes, Rory Gilmore
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
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New York, 21 Dicembre

Jess si era svegliato presto quella mattina. Scopo: scrivere. Voleva finire il libro il più in fretta possibile per poter partire per Stars Hollow e iniziare così le sue vacanze di Natale con Rory. Certo, fosse stato per lui avrebbe preferito rimanere a New York, lì c’erano molte più cose da fare rispetto alla piccola cittadina del Connecticut dove era cresciuta la sua ragazza ma, appunto, ci andava per lei. Poi c’era da considerare Luke. Visto che i rapporti con lui non erano così tesi come una volta non gli dispiaceva passare un po’ di tempo in famiglia. Sarebbe anche passato a trovare sua madre, dopo tutto Rory non era l’unica ad avere un piccolino in famiglia. Sembrava che a Dula piacesse molto Jess, curiosamente si metteva sempre a ridere quando c’era lui, anche se non diceva niente di particolarmente divertente. Liz diceva che l’aveva incantata. Era ancora tutto molto strano per lui, ma avere una famiglia, anche se un po’ stramba, era sempre meglio che non averne nessuna. Tutto sommato la sua vita non era brutta per niente.

Si fece sfuggire uno sbadiglio mentre si stirava, attraversando la cucina per farsi la colazione. Non solo si era svegliato presto quella mattina, ma aveva anche fatto tardi davanti al computer la notte prima; forse non era stata una buona idea, doveva starci con la testa se voleva scrivere qualcosa di decente. Voleva fare un bel lavoro. Dopo aver finito la sua tazza di cereali andò subito a mettersi davanti al computer. Scrisse giusto una pagina prima di sentire bussare alla porta. Chi diavolo poteva essere?

Andò alla porta di malavoglia e guardò dallo spioncino. “Accidenti!” disse a bassa voce.

 “L’ho sentito signor Mariano!” disse una voce maschile dall’altra parte.

Jess valutò le opzioni: poteva lasciarlo fuori, lo aveva fatto tante volte.

 “Signor Marianooo” lo chiamò ancora la voce.

Oppure poteva farlo entrare perché non se ne sarebbe stato buono e zitto lì, né se ne sarebbe andato tanto in fretta.

Aprì la porta. “Hai idea di che ore sono?” chiese Jess infastidito.

 “Le sette e ventotto precise, precise.” Rispose prontamente il ragazzo guardando il suo orologio da polso.

 “Bravo e come mai sei qui così presto?”

 “Ma come? La scadenza per la consegna del suo libro è pericolosamente vicina, non se lo ricorda? Sono venuto a darle il sostegno morale di cui ha bisogno!” disse allegro il ragazzo.

Jess si chiese che cosa aveva fatto di male per meritarsi quel tipo. Kevin, il suo manager era praticamente una piattola. Era al suo terzo incarico da quando aveva cominciato a lavorare nell’editoria, aveva solo un anno in meno di Jess, e non aveva ancora perso l’entusiasmo degli inizi. A volte il suo eccesso di zelo era seriamente irritante.

 “Beh, grazie del pensiero ma non sono esattamente una persona mattiniera..”

 “Ah lo so!” lo incalzò Kevin tirandosi su i grandi occhiali neri dal naso. “Ricorda il mese scorso quando mi ha buttato fuori casa mentre pioveva a dirotto? La signorina Rory è stata così gentile a tirarmi un ombrello!”

Jess scosse la testa. “Si, si, mi ricordo. Quindi magari per il tuo bene, è meglio che te ne vai a casa…” lo invitò neanche tanto gentilmente.

 “Oh, ma aspetti! Al contrario di lei al mattino do il meglio di me e sono sicuro di poterla aiutare ad essere più produttivo! Guardi, le ho portato la colazione! Dal locale dietro l’angolo, so che le piace!” disse tutto d’un fiato Kevin, concludendo con un gran sorriso. Mostrò al suo cliente una busta di carta col logo del locale.

Jess cercò di non scomporsi. Rory non c’era per salvare la situazione. “Ho già fatto colazione, grazie” e prese la busta. “Magari questi li mangio più tardi.” Infondo Jess adorava veramente quel posto.

Un leggero disappunto si dipinse sul volto del manager. “Oh, ma che peccato.” Il momento di sconforto non durò a lungo. “Beh, entrerò lo stesso. Il caffè comunque lo può bere ora, è davvero buono. L’ho bevuto anch’io poco fa.” E in un attimo aggirò Jess che non ebbe il tempo di agire per fermarlo. Non appena si trovò nel soggiorno, Kevin si sorprese nel trovare il computer già acceso sul tavolino davanti al divano. “Ma non mi dica! Già stava scrivendo?” chiese tutto speranzoso.

Jess chiuse la porta e andò a buttarsi sul divano. “è quello che stavo tentando di fare.” mormorò abbracciando un cuscino. Gli stava giusto tornando sonno.

 “Beh ma allora non dobbiamo mica far sparire tutta l’ispirazione! Su, su, si alzi da lì! Il mattino ha l’oro in bocca!” lo incitò con entusiasmo. Quante volte Jess gli e l’aveva sentito dire, ormai non lo sopportava più. Un altro motivo per finire il libro presto.

 “Quanti capitoli le mancano secondo lei?” chiese poi Kevin.

Jess si tirò su sbadigliando rumorosamente. “Uno, forse due. Dipende.” Rispose.

 “Dipende da cosa?”

Jess lo guardò in cagnesco. “Dall’ispirazione, da quello che mi esce.”

 “Ah certo, certo. Ha ragione. Bene, allora si può mettere a scrivere, io me ne sto qui buono buono.” Disse sedendosi su una sedia lì accanto. Certo, scrivere in tranquillità non sarebbe stato facile con lui appollaiato lì a fissarlo. Veramente incoraggiante

 “Ecco Kevin, però non è che mi aiuti così. Mi metti ansia.” Gli disse sinceramente Jess portandosi il computer sulle ginocchia.

 “Oh, non ci avevo pensato. Beh, immagino di doverla lasciare allora.” Grazie a Dio pensò Jess.

 “Ero solo venuto a ricordarle della scadenza, ma visto che è già alzato e non ha bisogno di me…”

 “No, appunto. Va benissimo così. Grazie per il caffè.” Lo interruppe Jess.

Kevin sembrava un po’ deluso. “D’accordo. Allora mi saluti la signorina Rory, per fortuna non l’ho svegliata.” Aggiunse Kevin alzandosi dalla sedia.

 “Oh, Rory non c’è.” Rispose distrattamente Jess passando la mano sul cursore del computer.

 “Ma davvero? è uscita così presto?” chiese Kevin.

 “No, è andata a casa per le vacanze. Ieri.”

 “Oh, capisco. Beh, mi dispiace di non averla potuta salutare di persona per farle gli auguri di Natale. Gli e li faccia lei da parte mia. Ma, se non sono indiscreto…” iniziò a chiedere il ragazzo un po’ a disagio.

 “Indiscreto? Tu? Mai!” sbottò sarcastico Jess.

 “è andata da sola? Lei non la raggiunge signor Mariano?” chiese Kevin dando sfogo alla sua curiosità.

Jess si passò una mano tra i capelli arruffati. “Si, si, vado anch’io. Non appena finisco qui” rispose annoiato, come se fosse la centesima volta che doveva raccontare quella storia.

 “Ma bravo!” esclamò Kevin all’improvviso. Jess sobbalzò. “Bravo, signor Mariano! Così si fa! Quando avrà finito il libro potrà andare dove vuole e fare quello che vuole! Ah, non dovrò più rincorrerla..”. Il ragazzo si perse euforico nelle sue fantasie.

 “Si, si, fantastico. Ora, se vuoi scusarmi dovrei lavorare” disse Jess indicando il computer.

 “Certo, certo! Non si scomodi, conosco la strada! Mi raccomando, mi aspetto molto da lei. La chiamo oggi pomeriggio per sapere come va.”

 “Non vedo l’ora” commentò Jess senza entusiasmo. Lo salutò con la mano e quello se ne andò. Rimasto da solo nell’appartamento, si ritrovò a pensare che se ci fosse stata Rory avrebbe gestito la situazione con Kevin molto meglio di lui. Spesso, mentre scriveva e soprattutto quando si avvicinavano le scadenze, tendeva ad essere nervoso e a perdere la pazienza, ma Rory era sempre capace di calmarlo, chissà come. Quando arrivava Kevin poi, capiva al volo che aria tirava e se lo portava a fare un giro per strada o lo distraeva mentre Jess finiva i suoi capitoli. Erano una bella squadra. Si, in fondo passare il Natale a Stars Hollow non sarebbe stato male.

-


Nel frattempo, al Dragonfly Inn, Rory si stava svegliando nel grande letto matrimoniale; infatti, dopo aver salutato sua madre il pomeriggio precedente, aveva portato il suo bagaglio all’albergo dove Lorelai aveva riservato la suite luna di miele per lei e per Jess*. Si, insomma, inutile negarlo: a casa sua non c’era spazio per una persona in più, figuriamoci per due. Ovviamente, la stanza non era stata scelta a caso e sebbene Lorelai si ostinasse a dire che sotto le feste fosse l’unica disponibile, Rory sapeva che ci godeva un sacco a dare loro proprio quella. Se la rideva sotto i baffi. Così la ragazza aveva passato la sua prima notte a Stars Hollow lì, da sola e doveva ammettere che il fatto di non avere Jess accanto era un po’ strano. Ormai stavano insieme da tanto, vivevano insieme nell’appartamento di Jess a New York di cui dividevano l’affitto e ormai non era più abituata a stare senza di lui di notte. Sapeva che sentire la sua mancanza così presto era una cosa stupida, l’avrebbe raggiunta presto, ma non riusciva a togliersi quel senso di malinconia di dosso. Ancora a letto, allungò un braccio verso il comodino per prendere il suo cellulare. Si disse che sicuramente Jess stava ancora dormendo, ma decise comunque di mandargli un messaggio di buon giorno. L’avrebbe visto quando si fosse alzato. Inaspettatamente dopo qualche minuto il suo cellulare squillò. Era arrivato un messaggio:

Buongiorno. Già sveglio, volevo scrivere un po’. Anche Kevin ci ha messo del suo.

Rory ridacchiò immaginando il giovane manager che importunava Jess. Probabilmente l’aveva fatto diventare matto. Gli scrisse di tenere duro e che presto si sarebbe potuto godere le vacanze. Dopodiché si alzò e dopo essersi lavata e vestita uscì di casa per andare a fare colazione da sua madre. Arrivò lì alle otto e mezza circa e come previsto trovò sua madre alzata. Mentre mangiavano i pancake che ovviamente aveva preparato Luke per loro prima di uscire di casa, parlarono un po’ di quello che avrebbero fatto durante la permanenza di Rory lì. Lorelai aveva aspettato la figlia per addobbare la casa e aveva già tirato fuori l’albero di Natale, le stelle filanti, le luci e le decorazioni varie che conservavano da anni nel solito ripostiglio. Per fortuna a Luke non importava granché di quelle cose quindi non gli era dispiaciuto aspettare per creare un’atmosfera natalizia in casa, tuttavia Lorelai non era riuscita a resistere del tutto al richiamo delle feste e aveva già addobbato il locale del marito con fiocchi di neve fatti di cartone appesi al soffitto e ghirlande che pendevano dagli scaffali. Era molto fiera del lavoro che aveva fatto. Sapendo quanto le piaceva quel periodo dell’anno Luke l’aveva lasciata fare, brontolando un po’. Danny poi era troppo piccolo per potersi divertire con l’albero e tutto il resto, quindi come al solito Lorelai aveva aspettato la sua figlia più grande per occuparsi della casa. Fu così che, dopo aver stilato una lista di cose da fare, Lorelai e Rory si misero all’opera per mettere le decorazioni sull’albero. La mattinata passò in fretta e quando stavano ormai finendo qualcuno suonò il campanello. Lorelai andò a vedere chi era e la figlia la seguì.

 “Salve, ho una consegna per Rory Gilmore. È una di voi?” chiese il fattorino leggendo dalla cartelletta che teneva tra le mani.

 “Si, si sono io!” rispose Rory prima che sua madre potesse dire qualcosa.

 “Bene, mi fa una firma qui, per favore?” chiese ancora il ragazzo porgendo penna e cartelletta a Rory che firmò subito.

Lorelai osservava la scena senza capire. “Che ti sei fatta mandare?”

Rory ignorò la domanda e aspettava ansiosa che il tipo le consegnasse il suo pacco.

 “Ecco qui.” Disse il fattorino mentre gli e lo passava. “Buon Natale” la salutò.

Rory portò in soggiorno lo scatolone tutta contenta mentre Lorelai seguitava a non capire cosa stesse succedendo.

 “Beh? Che cos’è?” domandò.

Rory lo appoggiò sul divano sorridendo. “Il regalo per Jess.”


*Ricordate l'ultimo episodio della quarta stagione, quando Lorelai inaugura la locanda e mette i suoi genitori in una stanza separata, fuori dal Dragonfly? ecco, quella lì.



   
 
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