Fanfic su artisti musicali > Jonas Brothers
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Autore: xjonaswhore    20/12/2011    2 recensioni
Sbuffò lanciando il cellulare sul divano.
Joe ridacchiò apertamente < una delle tante? > chiese, conoscendo l’incapacità del fratello di tenersi una ragazza per più di una settimana.
Nick fece un cenno d’assenso < una delle tante > confermò piatto.
Genere: Drammatico | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Altri, Joe Jonas, Nick Jonas
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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< sai, sembra che questa rimpatriata Disney abbia fatto tornare tutti > sentenziò Demi,guardando l’amica che sistemava le valige.
Miley, da l canto suo, alzò le spalle < bhè, ci hanno praticamente costretti a tornare qui. A proposito, bella casa dems > sentenziò, guardandosi in giro.
Ne era rimasta affascinata già dal suo arrivo, quell’enorme villa bianca e quelle enormi stanze luminose.
< Miley, Miley, vuoi vedere le mie bambole? >
Catlin, la figlia di demi, l’aveva presa per mano e la stava spingendo insistentemente verso la sua camera.
Miley rise, lasciandosi trasportare dalla bambina.
Le aveva fatto un effetto strano, tornare a Los Angeles dopo tutto quel tempo. Da quando si era trasferita in Australia, con Liam, aveva evitato accuratamente di tornarci.
Il campanello suonò, interrompendo il monologo di Catlin sulle sue bambole. Sempre con la mano di Miley stretta nella sua, corse fuori dalla camera appoggiandosi al cornicione delle scale, per vedere chi fosse l’ospite.
< papà > urlò, non appena lo riconobbe. Si lanciò giù dalle scale, per poi finire nelle sue braccia, che la strinsero forte.
< amore mio! Come mai tutto questo entusiasmo? Sono stato fuori solo un’ ora > rise il ragazzo.
< la zia Miley è arrivata > disse lei, per tutta risposta.
Il ragazzo allora alzò lo sguardo, incrociando quello di Miley che stava lentamente scendendo dalle scale.
< miley> sentenziò lui, a bassa voce.
< Joe > rispose Miley, con un certo imbarazzo.
Senza tradire le aspettative di Miley, Joe ci mise poco a scansare l’imbarazzo e ad aprirsi in un sorriso, attirandola a se e stringendola forte. Miley sorrise, chiudendo gli occhi, ritrovando una delle tante cose che aveva lasciato lì, in quella città.
< mi sei mancata tanto> sussurrò il ragazzo, sui suoi capelli.
Poco dopo si staccarono, e joe superò Miley per andare incontro a Demi, stampandole un bacio sulle labbra.
< amore, si puo’ sapere dove sei stato? > chiese lei, con finto tono canzonatorio.
Joe rise, nervoso, abbassando la testa < sono stato a trovare un amico >
Il gelo che scese improvvisamente nella stanza fu la conferma per Joe che sia Demi che Miley avevano capito di chi stava parlando.
< oh > fu l’unica risposta di Demi, che ,lasciando da parte il rancore che provava per Nick ,si girò a guardare Miley.
Ferma, in mezzo al salotto, Miley all’apparenza sembrava calmissima.
All’apperanza, ma in realtà stava affondando le mani nella carne tanto forte da perdere la sensibilità alla mano.
Ma, messa a braccia incorciate, da fuori questo non si vedeva.
Finse un sorriso, esclamandò < spero che Nick stia bene > prima di concentrarsi di nuovo sulla bambina che era ansiosa di mostrarle le sue bambole.
Joe e Demi, ignari, si scambiarono uno sguardo stupito.
< l’australia deve averle fatto bene > commentò Demi, contenta.
< già, ma New York non ha fatto altrettanto bene a Nick > sbuffò Joe, ricordandosi di come suo fratello aveva liquidato la ‘fidanzata’ al telefono.
Demi alzò gli occhi al cielo < sai vero che ciò che riguarda tuo fratello ha smesso di importarmi da anni, no?>
Joe non rispose, così demi, senza aspettarsi nulla, si recò in cucina per preparare la cena alla sua famiglia e a Miley.
 
 
 
 



Nick poteva giurarlo, non aveva idea di come fosse finito nel letto di quella ragazza.
Un attimo prima era in giro per locali, solo e annoiato, e un attimo dopo stava ballando con una bellissima Barbie mora.
E ora era nel suo letto.
La sua coscienza avrebbe dovuto ricordargli che a casa, a New York, c’era una bellissima ragazza che lo aspettava, ma la sua coscienza aveva smesso di funzionare già da un po’. Aveva smesso di funzionare dal giorno in cui si erano detti addio.
 


< te ne stai andando > disse serio, gli occhi puntati a terra e le mani strette a pugno, che tremavano leggermente. Non poteva crederci.
< Nick, io non riesco più a sopportarlo > Miley camminava nervosa per il salotto, sforzandosi di non piangere.
< mi stai lasciando > continuò il ragazzo, senza avere il coraggio di ammetterlo a se stesso: l’aveva persa.
Miley si avvicinò, poggiandogli una mano sul viso < Nick, non ti sto lasciando. Semplicemente, sto facendo quello che è meglio per me >
Nick stava per ribattere, ma la domestica che era piombata nella stanza li interruppe.
< signorina Cyrus, il taxi è arrivato > disse rispettosa, per poi uscire.
Miley fissò il suo sguardo su Nick, cercando di scavare a fuoco nei suoi ricordi ogni suo piccolo particolare.
< se me lo avessi detto prima, ti avrei fatta restare > sentenziò Nick, guardandola finalmente negli occhi, consapevole che non l’avrebbe fatto mai più.
< so che l’avresti fatto. È per questo che non te l’ho detto >
Due secondi dopo, senza nemmeno sapere come, si ritrovarono stretti l’uno tra le braccia dell’altra.
Entrambi lo sapevano: era il loro ultimo abbraccio.
Nick nascose il viso nei capelli di Miley, giurando a se stesso che mani avrebbe scordato il loro profumo.
In quel momento, mentre la stringeva a se, si rese conto di quanto fosse stato un coglione. Non aveva solo perso la ragazza che amava, no, l’aveva anche spinta a trasferirsi dall’altra parte del mondo insieme a quell’idiota del suo finto fidanzato.
Era uno stupido.
In quel momento, realizzò che avrebbe amato solo lei, per tutta la vita.

 
 

Miley scosse la testa, ritornando alla realtà e constatando che lì, a Los Angeles, il ricordo del loro addio faceva ancora più male.
Erano lì, a pochi chilometri di distanza, nella stessa città.
Quanta voglia aveva di prendere in mano il telefono e di chiamarlo? Ma non poteva, probabilmente in tutti quegli anni aveva cambiato numero.
Quanta voglio aveva di riabbracciarlo di nuovo? Di risentire la sua voce, il suo profumo? Di rivedere i suoi occhi?
Ma non poteva.
Non ora che si era rifatta una vita. non sarebbe tornata a soffrire per un ragazzo che non aveva mani nemmeno lottato per lei.
 

 
 
 
 
 
  
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