Charlotte lasciò cadere a terra il corpo senza vita del ragazzo che aveva appena dissanguato.
Con il dorso della mano pulì il sangue che scendeva dalla sua bocca.
I suoi canini ritornarono normali, insieme ai suoi occhi, che ripreso il solito colorito verde acqua.
Non le piaceva essere costretta ad uccidere per vivere.
Poteva benissimo derubare la banca del sangue, ma non era la stessa cosa.
Ogni tanto anche lei si permetteva del piacere.
Estrasse una lametta dal borsellino del ragazzo.
Probabilmente gli aveva fatto solo un enorme piacere ad ucciderlo.
Segnò dei tratti sui suoi polsi e sul suo collo, in modo da inscenare perfettamente un suicidio.
Il senso di colpa la divorava, ma questa era la sua natura, non poteva farci nulla.


Charlie camminava per le vie di una Londra spenta, priva di luci.
In effetti, alle tre del mattino era anche logico che non ci fossero le luci delle case ad illuminare la strada.
Si strinse nel giaccone grigio che portava.
Non c’era nessuno lì, ovviamente.
Un urlo strozzato fece voltare Charlotte di colpo.
Non c’era nessuno.
-AIUTO!- sentì nuovamente. Era una voce maschile, senz’ombra di dubbio.
Di nuovo.
Portò una ciocca bionda dietro l’orecchio, per sentir meglio da dove la voce provenisse: destra.
Senza pensarci due volte svoltò in quella direzione.
La scena che si trovo di fronte era pietrificante, anche per una come lei.
Due ragazzi, alquanto massicci, prendevano a bastonate un terzo, che era steso a terra, senza forze .
Il sangue di quest’ultimo era ovunque.
Gli occhi di Charlotte s’inniettarono subito di rosso. Cercò di calmarsi, prendendo respiri profondi.
Non poteva, non ora.
Camminò a passo veloce verso i due ragazzi.
-Lasciatelo in pace.- gli disse calma.
I due si guardarono in faccia, per poi scoppiare a ridere.
-Come potrebbe una ragazza piccola come te, farci andare via?- fece uno di loro.
Erano visibilmente ubriachi.
Charlie alzò un sopracciglio.
Si voltò in direzione dei due ragazzi di colpo, mostrando i canini affilati e ringhiandogli contro.
I tipi corsero subito via.
Si inginocchiò a terra, poi, verso il moro che era ormai svenuto.
Per fortuna non aveva visto nulla.
Il tipo era pieno di ferite.
Di certo non poteva lasciarlo lì.


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-Dove sono?- fece il moro, aprendo piano gli occhi.
Tentò di alzarsi, ma un capogiro glielo impedì.
-Sta fermo!- gli ordinò lei, medicandogli una ferita che aveva sulla guancia.
-Chi sei tu?- le chiese, portandosi una mano alla fronte, come per placare quell’enorme mal di testa.
-La tua salvezza!- esclamò lei, sorridendo.
-Hai perso molto sangue, sai? Ringrazia d’essere ancora vivo.- continuò lei, strizzando un panno bagnato e mettendoglielo sulla fronte.
-Puoi restare a dormire qui, stanotte.Non sei nelle condizioni di tornare a casa.- disse, ma il ragazzo si era già riaddormentato.

itsmartyx:
Saaalve a tutti.
Rieccomi con una nuova FF :3
Alloooora, vi dico gia da ora che gli altri ragazzi faranno sono delle brevi apparazioni in questa FF.
E poi, ho intenzione di farlo andare subito al sodo, ho altre idee per la testa uù
La storia è ispirata ad una mia OS (i’m scared).
Infatti, anche il nome della protagonista è uguale.
Alcune cose però saranno diverse :3
Detto questo, spero VIVAMENTE che vi piaccia e che ci sia qualcuno a cagarla. Ahahah
Alla prossima :3