Crossover
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Autore: darkrose12184    06/08/2006    2 recensioni
Crossover Inuyasha/I Cieli di Escaflowne. Kagome è una ragazza come tante altre, Allen Schezar è un famoso cantante...Una storia difficile, ma non impossibile. Un sogno dell'autrice
Genere: Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Anime/Manga
Note: Alternate Universe (AU) | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
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Eccomi! Ho avuto un po' da fare... ma ora finalmente sono in ferie! e x un mese intero! Grazie ad Elychan che commenta sempre... smack!

Capitolo tre: Il concerto (Seconda Parte)

Allen era appena salito sul palco. Una strana forza si impadronì di lui. Doveva dare il meglio di sé stesso, più delle altre volte. Ma come mai? Inconsciamente scrutò tutto il pubblico, dapprima le persone sotto il palco, e poi quelle sulle scalinate, prima a sinistra del palco e poi a destra…

Kagome non credeva ai suoi occhi. Allen Schezar era lì a pochi metri da lei, con un paio di aderentissimi pantaloni di pelle a vita bassissima, e una maglietta nera totalmente aperta, solo legata attorno alla vita da due nastri, anche se in modo molto morbido, cosicché ogniqualvolta lui si muoveva, questa scivolava scoprendogli le spalle. Insomma, era un po' come se fosse senza maglietta.

Allen aveva cominciato a cantare, stava guardando il pubblico… Prima al centro, poi a sinistra… E infine a destra. Per una frazione di secondo Kagome fu certa che Allen la stesse guardando. Di colpo lei sentì il cuore batterle fortissimo in gola. Poi Allen distolse un momento lo sguardo, per poi farlo tornare su di lei, facendole un cenno di saluto, sorridendo.

Lei pensò di svenire alla vista di quel sorriso, e a quel cenno di saluto. Per un momento si chiese se sarebbe mai stata in grado di sostenere una normale conversazione con lui.

Era bellissimo: Allen non faceva che saltare da una parte all'altra del palco, aveva un'energia mostruosa. Kagome non smise un attimo di cantare e saltare.

Allen l'aveva vista. Era lei la ragazza che gli aveva scritto l'e-mail. Non si spiegava il motivo di tutto quell'interesse verso di lei. Del resto, ne aveva avute a bizzeffe di belle ragazze, lei non era mica la prima, in ventidue anni di vita! Infatti Allen e Kagome avevano la stessa età.

Era bellissimo vedere tutta quella gente che cantava e saltava con lui, ma ancor di più era bellissimo vedere lei che cantava e saltava con lui. Ogni tanto lanciava ripetuti sguardi a quella ragazza, e lei sembrava rendersene conto… era molto vicina al palco.

Quando Allen presentò il pezzo che si apprestava a cantare, intitolato "In a darkened room", un boato di urla si levò dal pubblico. Quella era davvero una canzone stupenda.

Ma alle orecchie di Allen, in mezzo alle tante urla, arrivò perfettamente l'urlo di Kagome. Lei adorava quella canzone. Era la classica ballata rock che Kagome adorava.

Lui si voltò a guardarla mentre cominciava a cantare. Lei cantava insieme a lui, agitata più che mai. Alcune lacrime le scesero dagli occhi, lacrime di gioia, che non passarono inosservate ad Allen.

Lui si mise a camminare lentamente per il palco, fino ad arrivare all'inizio della scalinata dove si trovava Kagome. Solo in quel momento Allen si accorse che la ragazza era insieme ad altre persone, tra cui suo cugino Steve.

Allen salì gli scalini. Kagome tremava, Allen era a pochi passi da lei. Era di una bellezza accecante. I capelli biondi gli cadevano scompigliati ai lati del viso, viso semplicemente stupendo, perfetto.

Allen le era sempre più vicino, fino ad arrivare ad un passo da lei. La guardava negli occhi, e continuava a cantare. Ironia della sorte quella era una delle canzoni preferite di Kagome.

Anche lei cantava, finchè lui le cinse le spalle con un braccio, e avvicinò il microfono a lei. Lui continuò a cantare, avvicinando molto in viso a quello della ragazza, per poter condividere il microfono.

Ma lei non pronunciò più una parola.

Durante il pezzo di chitarra, Allen si avvicinò a Kagome e le sussurrò all'orecchio:

- So che hai una bella voce, ti ho sentita cantare un attimo fa. Canta insieme a me -

Lei annuì. Anche Allen, come tutti i musicisti, aveva un udito fino al punto di distinguere un suono ben preciso in mezzo ad un gran casino.

Cantarono insieme il ritornello, poi Allen lentamente si allontanò da lei, ma prima di farlo le accarezzò la mano, e le fece un cenno come a dire "ci vediamo dopo".

Kagome pensò di morire in quegli attimi. Ery, non appena Allen si allontanò, corse da Kagome e la abbracciò. Kagome guardò l'amica con aria interrogativa.

- Ti rendi conto Kagome? Ti rendi conto che hai cantato con lui? E che ti ha abbracciata? - le urlò Ery, al settimo cielo per l'amica.
- Non esagerare, mi ha messo un braccio intorno alle spalle! - rispose Kagome, viola in faccia.
- Lamentati! - ribatté Ery, tornando vicino a Steve.

Il concerto proseguì, Allen spesso si voltava a guardare Kagome, lei gli sorrideva, e lui le sorrideva di rimando. Solo che un sorriso di Allen faceva perdere un battito al cuore di Kagome, mentre di un sorriso della ragazza, Allen non se ne faceva niente.

Almeno, questo era quello che pensava lei.

Ogni volta che Kagome sorrideva, Allen sentiva un calore avvolgerlo da dentro. Quella ragazza aveva il potere di scaldargli il cuore con un semplice sorriso. Era bellissimo vederla cantare con lui, cantare le sue canzoni, tenendogli sempre gli occhi puntati addosso.

Sapere che a guardarlo c'era lei, quella ragazza che gli aveva scritto quelle poche parole così dolci, semplici e sincere, lo faceva stare bene. Il locale poteva essere anche vuoto, a lui bastava che ci fosse lei a vederlo.

Ma come mai una ragazza che non conosceva gli faceva provare tante sensazioni diverse e bellissime? Come mai quando le si era avvicinato aveva avuto l'impulso di stringerla più forte a sé? E perché il suo cuore aveva aumentato il ritmo dei suoi battiti? Non se lo spiegava proprio.

Allen ora intonò una canzone che a Kagome piaceva tantissimo: "18 & Life", quella canzone che parla di due ragazzi di diciotto anni, due amici, che per gioco prendono in mano una pistola, finchè uno dei due per errore ferisce mortalmente l'altro…

Una canzone molto triste, ma anche molto bella. Belle le parole, bello il modo in cui Allen la interpretava. A Kagome sfuggì una lacrima. Ancora adesso non poteva credere di essere lì, al concerto, a pochi passi da lui, e che a breve l'avrebbe conosciuto.

Lentamente il concerto volgeva al termine. L'ultima canzone era "Youth gone wild". Kagome lo capì immediatamente perché Allen aveva quelle stesse parole tatuate sull'avambraccio destro, e presentando il pezzo incitò la gente ad urlare indicando proprio quel tatuaggio.

La canzone era molto bella, un ritmo che trasportava la folla. E in mezzo alla folla c'era anche Kagome…

Un altro gioco di sguardi tra lei ed Allen, ancora una volta Kagome non riusciva a crederci, e Allen non si spiegava perché quella ragazza lo attraesse tanto. Non era solo una semplice attrazione fisica, cosa peraltro normale dal momento che Kagome era una bellissima ragazza. Era qualcosa di diverso, qualcosa di più…

Lui stesso poteva immaginare cosa fosse a spingerlo ad essere così attratto da Kagome, ma non si spiegava come fosse possibile. In un certo senso le voleva già bene, ma non capiva come mai, visto che non si conoscevano!

Poi Allen salutò il pubblico, il concerto era finito. Le luci tornarono ad accendersi e lentamente la gente defluì dal locale.

Steve prese per mano Ery e la portò dall'entrata del backstage, con un urlo chiamò il chitarrista dei Wild Children e lo salutò. Il chitarrista, Dave, si avvicinò all'uomo della sicurezza che era davanti all'entrata del backstage.

- Lasciali passare, sono amici - disse semplicemente Dave. Così l'uomo si spostò lasciando passare sia Steve che Ery.

Una volta entrati, Dave li guidò fino al camerino del resto del gruppo. Allen non appena vide il cugino lo salutò calorosamente e lo abbracciò. Poi volse lo sguardo alla ragazza che era con lui. Era la ragazza che durante il concerto era vicino a Kagome, e che ogni tanto le diceva qualcosa. Era evidente che fossero amiche… ma se lei era lì, Kagome dov'era?

- Steve… Non mi presenti questa bella fanciulla? - chiese Allen con un sorriso. La sua unica intenzione era quella di sapere dov'era Kagome.
- Oh si… Lei è Ery, l'ho conosciuta prima del concerto, al bar qui accanto - disse Steve. Ery strinse timidamente la mano ad Allen. Poi il cantante le rivolse subito una domanda.
- Kagome è tua amica vero? Dov'è finita? -
- Non so… Forse è ancora qui fuori che aspetta di entrare… -

Kagome infatti stava litigando con quelli della sicurezza, che non la volevano far passare.

- Chiedetelo ad Allen Schezar! Vedrete che vi dirà di farmi passare! - diceva Kagome.
- Ragazzina, la tua scusa è vecchia ormai… - rispose uno della sicurezza.

Allen aveva assistito alla scena, voleva andare là a prendere Kagome, ma oltre a lei c'erano una miriade di ragazze che urlavano e lo chiamavano, se fosse uscito avrebbe dovuto firmare autografi per più di due ore…

Andò quindi a cercare il suo manager.

- Ce l'hai la foto che ti ho dato ieri? - chiese Allen.
- Quale, quella della ragazza? - chiese il manager.
- Si -
- Si, ce l'ho. Perché? -
- Perché ora tu dovrai andarla a prendere. Quelli della sicurezza non la fanno passare. Se ci fosse meno gente là fuori ci andrei io, ma c'è troppa gente, e se esco mi passo la notte a firmare autografi -
- Ok, ok… -

Il manager si avvicinò a quelli della sicurezza, che ancora stavano litigando con Kagome. Guardò bene la ragazza, poi guardò la foto, e nuovamente la ragazza. Era lei, non c'era dubbio.

- Ragazzi, fatela passare, è un'amica - disse il manager. I due lo guardarono un attimo, guardando poi la ragazza. Mentre passava Kagome rivolse uno sguardo omicida ad entrambi, e loro si scusarono con lei.
- Io sono John, sono il manager dei Wild Children. Allen mi ha detto di aiutarti a passare… - disse il manager, rivolto a Kagome.
- Grazie… - rispose lei, timidamente.
- Ma tu… Da quant'è che conosci Allen? Io non avevo mai sentito parlare di te prima di ieri… Quando Allen mi ha dato questa tua foto dicendomi che in caso di necessità avrei dovuto aiutarti ad entrare qui - chiese John.
- Beh, ecco… Io non lo conosco, in realtà… Ci siamo solo scritti un paio di e-mail… E lui mi ha detto che voleva fare due chiacchiere con me - rispose timida Kagome.
- Ho capito… Beh, comunque siamo arrivati, questo è il loro camerino - disse lui, facendo per andarsene. Ma Kagome lo fermò.
- Scusa ma… - Kagome non finì la frase che John le diede risposta alla domanda che lei voleva fargli:
- Non preoccuparti, anche se si stanno cambiando, non si fanno certo problemi se una ragazza li vede in mutande! E poi, dentro c'è già un'altra ragazza - detto ciò, John si allontanò.

Kagome deglutì a vuoto e bussò. La porta venne aperta con estrema velocità, e lei rimase imbambolata a guardarlo, senza dire una parola, senza nemmeno respirare.

Anche lui rimase per un attimo senza fiato, Kagome era lì, davanti ai suoi occhi, ed ora avrebbero potuto parlare liberamente…

Com'è? fatemi sapere... Kisses

  
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