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Autore: Marimo    20/12/2011    6 recensioni
Ecco una nuova ff, mentre ne ho un'altra in corso.
Chegeniochesono *-*
“Ci sono numerose forze nel mondo. La tristezza, la freddezza, l’amicizia, l’amore-“ disse deglutendo, provando disgusto al solo pronunciare quella parola. “La gioia, i desideri, le stelle cadenti, e molte altre. Alcune di esse vengono prese in prestito, e addestrate a diventare Morti. I miei fallimenti più totali dipendono perlopiù da questo tipo di assassine.”­­
Genere: Generale, Introspettivo, Mistero | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Un po' tutti
Note: Missing Moments | Avvertimenti: nessuno
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Quattro Piccole Morti.
 
Di soprannomi incredibili, panchine azzurre e casette terrificanti.
 

 
 
Una tetra figura incappucciata sostava su una panchina verniciata di un azzurro cielo, un colore che non aveva mai sopportato.
Del resto, come le avevano sempre detto, a lei piaceva solo il nero. Uno dei pochissimi colori al mondo che la rispecchiassero in tutto e per tutto.
Altre quattro presenze si avvicinarono a lei, con un andamento rispettoso. Non per niente, si inchinarono un po’goffamente al suo cospetto.
“Salve, Somma Signora. Noi siamo le nuove apprendiste.” Esordì la prima, che aveva il corpo coperto da un vestito blu notte, che veniva attraversato di tanto in tanto da fasci di luce violetta o candida.
Per la diretta interessata avevano tutta l’aria di quattro povere sceme, che non avevano niente di meglio da fare se non dedicarsi al mestiere più noto del mondo.
Avevano persino i simboli divini sulla cappa… Delle principianti, insomma. E le avevano mandato delle principianti? A LEI?!? Imperdonabile.
Le squadrò tutte, una ad una.
Già, quattro povere piccole sceme. Sceme destinate ad imparare. Imparare cosa?
Beh… imparare ad uccidere.
“Le nuove apprendiste? Mmh... a quale settore siete state affidate, apprendiste?”
“Giappone > Tokyo > Inazuma-cho.”
Bene, fortunatamente non era stata assegnata loro una zona troppo importante. L’oscura signora era fermamente convinta che se avessero dovuto controllare un settore come Spagna > Madrid, che è decisamente più impegnativo, sarebbe scoppiata una rivoluzione.
Nel suo lavoro, infatti, era veramente fondamentale essere esperti e precisi.
Un solo individuo risparmiato o una morte di troppo, ed è la fine.
Quelle bimbette non sembravano proprio tipe esperte, né tanto meno precise, ma fortunatamente il Settore di Distribuzione aveva provveduto in modo eccellente, anche se il settore di Giappone > Tokyo > Inazuma-cho era stato leggermente più attivo, di recente.
Come non detto, sicuramente le sarebbe toccato seguirle ed istruirle personalmente.
“Capisco… Voltatevi.” Le quattro si girarono contemporaneamente, facendo un gran baccano.
Benissimo, un elefante avrebbe fatto più silenzio di loro.
“A cosa vi serve che ci voltiamo?”
“Fai silenzio. Voglio esaminare le cappe, e non si discutono gli ordini.”
Aveva usato un tono sottile, terribilmente freddo, che le gelò sul posto, permettendole così di scrutare ogni mantello.
La prima, la famosa sfrontata che aveva parlato senza permesso, era decorata con il simbolo dei fulmini.
Quindi una ragazza irascibile, che si arrabbiava senza sosta, che aveva difficoltà a controllarsi.
La seguente sembrava più un anatroccolo, tutta candida e bianca.
Perfino i simboli, dei candidi fiocchi di neve, rappresentavano la sua indecisione nelle scelte.
Poi c’era una cappa rossa, rossa come solo sangue poteva essere, quel sangue tanto familiare alla Somma Signora. Nessun disegno, nessun simbolo. Doveva essere una sorta di capo-gruppo, in quella allegra combriccola di ragazzine.
Anche la sua aura rassicurò la scheletrica in nero, poiché era maggiormente sicura.
L’ultima aveva un mantello viola chiaro, ornato da linee sinuose e figure circolari variopinte.
Un vero casino, in pratica… figure curvilinee, che rappresentavano la decisione e la sincerità, accoppiate a linee rette, l’orgoglio e la testardaggine.
“Somma Signora, posso sapere a cosa vi serve esaminare la nostra cappa?” chiese esitante il cappuccetto bianco, come lo aveva soprannominato l’altra.
“Vedete, su di esse vi sono impressi dei simboli. Sul tuo, per esempio, fiocchi nevosi. Il simbolo dell’indecisione e dell’imbarazzo.” Rispose lei paziente, spiegando ad ognuna il significato delle varie decorazioni.
“Non dovremmo andare?” chiese ansiosa di cominciare a lavorare il mantello rosso sangue.
Sembrava che fosse interessata solo ad uccidere, e non a tutto quello che questo comporta.
Stupendo, davvero promettente.
Ora alla prima figura restavano tre piccoli compiti da svolgere.
Il primo, senz’altro faticoso, era alzarsi da quella panchina, che nonostante il colore sgradevole si era dimostrata accogliente.
Il secondo, poco impegnativo, era condurre le quattro matricole in un bar, o un pub, dove avrebbero potuto discutere per bene.
Il terzo la divertiva profondamente ogni volta. Consisteva infatti nel trovare un soprannome rapido e veloce per ogni piccola Morte.
Già, si trattava di piccole Morti.
Lei, la Morte per eccellenza, che faceva da balia a giovani entità affini a lei ed alla sua natura, non era certo la prima volta.
Aveva ammaestrato creature perfette, che nemmeno si distinguevano, essendo così miracolosamente equilibrate nella distribuzione dei morti e dei vivi, ma aveva anche dato vita a tremende e spietate stragi, soggetti inadatti al ruolo di Morte.
Beh, senza dubbio lei da sola non sarebbe mai riuscita a svolgere il suo mestiere in tutto il mondo.
Per questa ragione, le giovani presenze spirituali venivano addestrate da lei, poi in seguito dalle sue allieve più esperte, a diventare migliori.
Quella che poteva diventare una fantastica speranza, diventava una Morte, un’omicida, una spietata assassina.
Spesso, anche troppo spesso per lei, le giovani portavano i segni della loro natura passata in tratti del carattere, o in metodi particolari.
Una cosa era certa, l’unica Morte originale tra il nuovo gruppetto era quella che sembrava avere più tendenze sanguinarie.
“Tu.” Esclamò, indicando con il dito ossuto ed affusolato la figura incappucciata in rosso. “Tu, Da oggi sarai l’Insanguinata.”
Qualcosa dentro al cappuccio brillò per un attimo, permettendo di intravedere due sgargianti occhi rubino.
“Sia così. Insanguinata agli ordini, Signora.” Obbediente e catastrofica… “Mi piaci, ragazza. La tua origine?”
“Morte originale, Signora.”
“Come sospettavo. Benvenuta, Insanguinata.”
“Grazie, Signora.”
Giunsero in un caffé poco conosciuto, e si accomodarono ad un tavolino che passava inosservato, come loro stesse del resto.
“Bene, ragazze. A quanto pare dovrò starvi dietro per un bel po’, quindi familiarizziamo” tentò di apparire cordiale, sorseggiando un frappé al cioccolato.
Le quattro sorrisero dietro all’ombra del cappuccio, che impediva a chiunque di poter scorgere il loro volto.
“Dovrà dare dei nomi più veloci anche a noi altre?” chiese la Morte blu. “Certo, Notturna. Benvenuta anche tu. La tua origine, invece?”
“Oh, io sono una piccola gioia, un attimo felice.”
“Capisco… E tu, piccola pallida bimba?”
“I-io sono un momento imbarazzante, un periodo difficile.” Rispose lei tremante, riordinando le idee.
“Benvenuta, Candida.”
“G-grazie, Signora.”
“Io sono la follia di un essere umano sconsolato e solo. Tempo perso.” Anche la Somma Signora si ritrovò a sorridere sotto i baffi.
“Questo spiega il caos più totale rappresentato sulla tua cappa… Tu sarai Caotica. Benvenuta”
“Grazie, Signora.”
“Bene. Sapete tutte cosa vi ho appena chiesto?” Chiese la donna in nero, conoscendo già la risposta e avendone conferma nel silenzio delle tre.
“Ci sono numerose forze nel mondo. La tristezza, la freddezza, l’amicizia, l’amore-“ disse deglutendo, provando disgusto al solo pronunciare quella parola. “La gioia, i desideri, le stelle cadenti, e molte altre. Alcune di esse vengono prese in prestito, e addestrate a diventare Morti. I miei fallimenti più totali dipendono perlopiù da questo tipo di assassine.”
Guardandole meglio, osservando lo scintillio dei loro occhi, era sempre più evidente che si trattasse di quattro promettenti killer.
Insanguinata amava uccidere per natura, era la sua indole che glielo imponeva.
Candida provava puro divertimento, togliere la vita la divertiva in maniera inquietante.
Caotica, tanto per cambiare, caos. Emozioni continuamente contrastanti imperversavano in lei, confondendola sempre di più. Far morire la gente la distraeva, almeno.
Notturna era tranquilla, molte cose a cui pensare, tanto da vagare con la mente brillante, dilaniare e squartare per lei erra pressoché irrilevante.
Che razza di tipe le avevano portato, al settore?
“Beh, dello smistamento di queste piccole entità provvede lo stesso nucleo relativo alle Morti originali, il Settore di Distribuzione.”
“Perfetto. Possiamo permetterci di chiedervi un paio di giorni di pausa?” domandò alzandosi Insanguinata, con la voce cavernosa e terrificante.
“Per te, mia cara..” sorrise dietro il cappuccio nero “qualunque cosa. Ma permettetemi di accompagnarvi in un luogo in cui potrete sostare, in caso di necessità.”
Tutte e quattro accettarono, e l’Oscura Signora le condusse in una casetta dall’aria trasandata, che praticamente cadeva a pezzi.
All’interno non vi erano letti, divani o altri mobili, solo un paio di materassi che un tempo dovevano essere azzurri, con un buco ogni palmo di mano e con gli angoli rosicchiati da topi. Nemmeno un raggio di sole penetrava nella più totale assenza di colori, il buio regnava sovrano.
Parti di muro minacciavano di staccarsi. La carta da parati, di un rosa confetto decisamente sgradevole, sbiadiva sul pavimento grigiastro tutta arrotolata, e sulle prime poteva sembrare una mappa del tesoro risalente al diciottesimo secolo.
Il fatto deludente era che al suo interno vi fosse solo un modesto disegno di una ballerina con abiti semplici, rosa anche quelli.
“Credo di aver ucciso una neonata qui, qualche anno fa.. I genitori hanno lasciato la casa così com’era, potete usarla quando volete.”
“In questo caso, cominceremo subito, Signora. Ci vediamo tra qualche giorno, ci faremo vive.”
“Benissimo. Aspetterò.”
Quell’ambiente diventava ogni momento più spaventoso, gli animaletti che prima lo abitavano erano fuggiti terrorizzati, già a conoscenza dell’imminente arrivo di quattro piccole morti.
Un mortorio, in sintesi.
Un lampo di luce bianca sfolgorante comparve nell’ombra di tutti e cinque i cappucci.
“È un ambiente perfetto, Signora. Non avremmo potuto trovare di meglio, grazie mille.” Ringraziò la Candida, per poi entrare nella casetta, rischiarando un po’l’ambiente con il suo mantello bianchissimo.
Afferrò i lembi della cappa, e si vergognò un po’. La sua dannata cappa faceva una luce tremenda, rovinava tutta la splendida oscurità che si formava in quel luogo paradisiaco.
“Non ti preoccupare Asuka. Va bene così.” La rassicurò Notturna, poggiandole una mano sulla spalla.
“Akuma… Il mio mantello mi metterà nei guai.”
“È la tua natura che ti metterà nei guai, e tu lo sai. E anche LEI lo sa.” Assicurava Insanguinata mentre chiudeva la porta, salutando rispettosamente la Somma Signora.
“Lo so, non mi vede di buon occhio.. Ma come vedere di buon occhio una squadra come noi, del resto?”
“Già, siamo proprio perfette, e non puoi negarlo Kya.” Disse Caotica, rivolta alla rossa.
“Oh, ma io non lo nego per niente. Ma almeno io so cosa fare.”
“Io invece sono nel caos più totale..”
“A me non importa che fare, accadrà quel che deve accadere.”
“Io non so scegliere cosa fare… E probabilmente non lo saprò mai.”
“Già, e ci hanno affidato alla Morte Suprema. Ottima mossa, Settore di Distribuzione. Davvero un’ottima mossa…” concluse ridacchiando la Notturna, afferrando il cappuccio blu scuro e facendolo scivolare via dal capo.














*Angolo MeCheèpiùfigadituttisìstocazzo8D*

Ecco Niki, vedi a voler dare un nome all’angolo? .__.
Meglio “Angolo Autrice” a sto' punto ><

Beh, la mia nuova Long-fic, mentre non riesco ad aggiornarne una regolarmente..
Geniochesono *^*
Beh, spero vi sia piaciuta :D

Se vi è piaciuta, DITEMELO CARI ^-^ 
Se non vi è piaciuta, DITEMELO LO STESSO ^-^
Ora scappo, e faccio fare a Miam l’editor, così non si lamenta quella stronzetta .__.’’
*sale su una navicella spaziale e fa Nanu-nanu a tutti da Venere*

Angy <3

   
 
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