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Autore: fann1kaoriyuki    06/08/2006    4 recensioni
E'la mia prima fiction fatta da un libro(siate clementi!) cosa accadrebbe ad una qualsiasi babbana senza poteri se si ritrovasse ad Hogwarts senza che nessuno, nemmeno Silente, sappia spiegare perchè è lì? E se fosse costretta a seguire le lezioni fingendosi un strega?
Genere: Romantico, Fantasy, Mistero | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Draco Malfoy, Il trio protagonista, Nuovo personaggio
Note: Alternate Universe (AU), What if? (E se ...) | Avvertimenti: Spoiler!
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“Azzurra…”

“Azzurra…”

Una voce fredda come il ghiaccio la chiamava, la stessa voce che tormentava le sue notti, i suoi incubi…

“Azzurra…”

Ripeté la voce.

La ragazza tentò di svegliarsi, di aprire gli occhi, ma non vi riuscì.

“Azzurra…”

La chiamò ancora.

“Chi sei?” tentò allora di chiedere la ragazza “Che cosa vuoi da me?”

“Portamelo…Portami Harry Potter!”

 

“Svegliati”

 

Quello che successe dopo la ragazza non lo ricordava, sapeva di essersi risvegliata lì, nell’oscurità di una foresta, tra le braccia di un uomo, se così si poteva definire, terrificante.

Gli occhi scavati, la pelle bianca come la luna, ma spettrale. Gli occhi color della notte.

“Chi sei?” chiese la ragazza tremante, anche se la domanda era a dir poco scontata. Aveva ormai capito. Voldemort in persona era al suo cospetto. Le puntava la bacchetta dritta in mezzo agli occhi.

“Sono tuo padre direi” gli rispose gelido l’uomo.

Un luce scarlatta le annebbiò la vista.

 

“NOO!!!!” Draco puntò la sua bacchetta in direzione del Signore Oscuro e tentò di schiantarlo. L’unico risultato che ne conseguì fu che l’anatema mortale deviò la sua traiettoria colpendo uno dei mangiamorte.

“Dannato moccioso!” imprecò “Come osi?!” puntò la sua bacchetta, stavolta sul biondo che era rimasto immobile a guardare il mangiamorte privo di vita.

Capelli oro come i suoi si intravedevano al disotto del cappuccio color pece. Suo padre.

La ragazza riaprì gli occhi, vide Harry, Silente, Hermione e Draco. Quest’ultimo in stato catatonico a fissare la figura a terra.

Si voltò ancora verso”suo padre” che puntava la bacchetta verso il biondo.

Si fiondò, senza pensare, su di essa e gli evitò di scagliare l’anatema, divincolandosi poi dalla sua morsa e cadendo sonoramente a terra, con la bacchetta del demone saldamente in mano.

“Ridammi la bacchetta!!” le ordinò Voldemort furioso.

La ragazza si alzò e corse verso Silente e si sentì finalmente protetta tra le sue braccia, sebbene non era del tutto al sicuro.

Voldemort guardò la ragazza, stranamente calmo e le ordinò di tornare da lui.

La ragazza non si mosse, ma qualcosa accadde. L’oscurità della foresta sparì ancora ai suoi occhi e si fece viva un altro tipo di oscurità, quella che lei temeva…il dormi veglia in cui lui poteva dominarla.

“Ridammi la bacchetta”

“N..no…”

“Ridammi la bacchetta!!”

“No.”

La figura allungò una mano verso la ragazza, iniziando a perdere la pazienza.

“Dammela!!!“ ordinò ad alta voce con nota dura.

La ragazza la strinse fortemente a se e lottò per divincolarsi dalla dominazione.

Le gambe le tremavano dalla pesantezza, il suo cervello formicolava, le palpebre stremate dal tentativo di aprirsi, lo stomaco si contorceva…

“Azzurra….” La voce del moro la raggiunse, la avvertiva lontana, vaga.

“Azzurra” ripeté Harry. La ragazza si sentì stringere tra le braccia, braccia calde, non come quelle del Demone. Braccia amiche. Quasi…famigliari.

La ragazza si abbandonò totalmente a quel tocco e tentò di parlare, ma la voce era bloccata in gola.

“Non preoccuparti” la rassicurò.” Non permetterò a nessuno di farti del male.”

“Harry….”

 

*

 

Quando la ragazza riaprì gli occhi era, nell’ormai famosa, infermeria.

Si guardò attorno.

Non le era mai stata tanto cara quella stanza. Non aveva mai bramato tanto di risvegliarsi lì.

Ma come era possibile?

Dov’erno Voldemort e i mangiamorte?

Hermione? Silente? Draco?

Harry…?

Harry…

Era strano…Anche se era addormentata aveva sentito tutto di quella storia. In verità era come se l’avesse sempre saputo. Si stupì da sola di non esserne sorpresa o addirittura devastata. Infondo era chiaro ormai che ogni suo più piccolo ricordo era solo…fantasia.

O meglio illusione.

Azzurra sentiva le proprie mani intorpidite. Provò a muovere le dita, ma le risultò impossibile. Solo portando gli occhi su i propri arti si accorse che il biondo e il moro avevano tra le loro una mano a testa della corvina e dormivano appollaiati ai lati del letto. Harry riportava alcune ferite tra cui una sulla guancia e la mano stessa che la stringeva. Draco sembrava illeso, ma si domandò se in verità avesse ferite ben meno visibili ma non per questo meno dolorose.

Avrebbe voluto alzarsi, ma così facendo li avrebbe svegliati.

“Buongiorno signorina Lazward…” la voce calda del vecchio preside attirò la sua attenzione e gli occhi color ametista si puntarono sulla maestosa figura. “come si sente?”

“Bene” rispose seria la ragazza “come mai sono qui?”

“Ho messo in fuga Voldemort…se non ero intervenuto prima era perché eri con lui e rischiavo di ferirti…mi dispiace che hai dovuto passare una cosa del genere…”

“Si figuri…” sospirò

“Sei stata molto coraggiosa.” Affermò il preside sorridendole “Avendo preso la bacchetta hai fatto un atto davvero coraggioso, da vera Griffondoro.Gli hai tolto tutte le sue difese e ha dovuto ritirarsi…e in più hai combattuto valorosamente la dominazione mentale che aveva su di te. Possiedi tutta la mia stima.”

Azzurra arrossì non poco, aveva davvero fatto una cosa così coraggiosa…?

In quel momento voleva solo salvare Draco.

“C’è un’altra questione di cui vorrei parlarti…ti riguarda personalmente.”

Gli occhi ametista si chiusero per poi riaprirsi e sfociare in un sorriso “Non si preoccupi Silente, lo so. So che la mia vita era tutta una menzogna e che…”le sue iridi si posarono sul moro”sono in pratica sua sorella”

“Accettare una cosa del genere è davvero ammirevole”

In quel momento Azzurra si sentì, forse per la prima volta, gradita.

Non aveva più la sua vita…ma aveva Harry, suo fratello che quando la stringeva. Sentiva chiaramente che le voleva bene.

Anche ora, mentre le stringeva la mano.

“Harry…” lo chiamò la corvina.

Harry si lamentò e con una smorfia aprì gli occhi, ci volle un po’ per mettere a fuoco e poi si perse nelle pupille viola della sorella “Ciao…” sussurrò con voce roca.

In quel frangente anche il biondino spalancò i suoi occhi blu profondo.

“Azzurra…” sussurrò.

La ragazza sorrise e cercò di liberare le proprie mani. Inutilmente.

“Signor Malfoy…” sussurrò il preside “Penso sia in caso di lasciare Harry e Azzurra soli…”

Draco guardò negli occhi la ragazza con un placido sorriso “A dopo” le disse, le lasciò la mano e andò via con Silente.

Rimasta sola con il moro Azzurra non sapeva che dire, per fortuna fu Harry a rivolgerle la parola “Senti…”

“Si..?”

“Io…ecco...Silente aveva detto che…”

“So tutto Harry” lo interruppe la ragazza “ Mentre Voldemort lo spiegava, era come se…io l’avessi sempre saputo. Harry…mi dispiace”

Harry guardò Azzurra incredulo. Di cosa le dispiaceva? Di essere lì?Lui n’era così felice! Aveva addirittura una sorella! Avrebbe toccato il cielo con un dito se solo avesse potuto e in qualche modo doveva dire grazie a Voldemort che l’aveva fatta nascere e crescere… Lui gli aveva tolto tutte le persone a lui care, ma inconsapevolmente gliene aveva donata una. L’avrebbe protetta questa, a costo della vita.

“Perché mi chiedi scusa Azzurra?”

“Per tutto Harry, per essere stata un manichino nelle mani di… quello..” Calde lacrime scesero lungo le gote della ragazza “ Sei stato in pericolo, per colpa mia…”

Harry portò una mano alla sua bocca per zittirla “Azzurra…” sussurrò”Non piangere più…Tu sei mia sorella e posso avere più grande gioia di questa!”gli scoccò un piccola bacio sulla fronte “grazie di esistere.”

I due fratelli, finalmente riuniti godettero di quel’attimo in cui compresero che esistevano l’uno per l’altra e che nessuno li avrebbe separati. “A costo della vita…” sussurrò infine Harry.

 

Successivamente sia Hermione che Ron andarono a trovarla e lei accolse tutti con un sorriso, solo che iniziava a preoccuparsi per Draco che non era venuto nemmeno una volta.

“Draco?” chiese Hermione.

“Si…quando mi sono svegliata era qui, ma non è più tornato…Hermione senti lo andresti a trovare e me lo porteresti qui?Devo parlargli.”

Hermione fece una faccia scettica “Da quando voi due siete così intimi? E’ vero che ha voluto restare a tutti i costi al tuo fianco finchè non ti fossi svegliata…”

“Perché…stava così…durante la battaglia?”

Hermione sospirò e attese qualche minuto prima di risponderle “Il mangiamorte colpito da Tu-Sai-chi…era suo padre” ammise.”era figgito da Azkaban qualche settimana fa”

La covina spalancò gli occhi. Suo padre! Allora lui….

Scostò le coperte e incurante di Hermione che cercava di fermarla e corse via a cercarlo.

Non si curava del freddo e del fatto che fosse in camicia da notte bianca, ma correva per le vie del castello sotto gli occhi increduli degli altri.

Ma lui non c’era, da nessuna parte.

Priva di fiato, fu costretta a fermarsi poggiata ad una colonna. Si portò una mano al fianco dolorante.

Imprecò a denti stretti.”Accidenti Draco, dove cavolo sei?”

Perchè non ci aveva pensato prima?!

Il campo di Quidditch! Era lì che è nata la loro amicizia!

Sperò con tutte le forze che fosse lì quando tornò a correre, ma quando arrivò al portone principale fu costretta a fermarsi. La neve era ormai alta, aveva nevicato la notte, probabilmente, e lei non solo era in camicia da notte ma aveva anche i piedi nudi. Si guardò attorno in cerca di una soluzione, poi strinse i pugni, prese un respiro e si mise a correre nella neve fredda incurante del dolore lancinante ai piedi.

“Azzura!!!” La voce di Draco la raggiunse dall’alto.

Il ragazzo volava sulla sua scopa in sua direzione.

“Ero al campo, ti ho vista che venivi e ti sono venuto in contro”poi vide l’abbigliamento”Ma che cavolo ti sei messa?!E sei pure a piedi nudi!!!!”

Volò su di lei e le porse la mano che la corvina afferrò così lui la tirò su per farla accomodare sulla scopa. Anche se relativamente scomoda, tra le braccia del biondo diventava la poltrona reale.

“Allora ti sei ripresa…” disse Draco nascondendo il sollievo.

“Eh già…Ma tu come stai?”

“Io?”

“Si tu…”

Draco non rispose subito, si limitò a guardarla in quegli occhi ametista “Sollevato”

“Sollevato?” gli chiese incredula la ragazza.

“Sapevo che mio padre era evaso da Azkaban e ora non sapevo dov’era…se era morto…se era vivo.. Vedi, con tu-sai-chi non si può scherzare…in qualche modo sono sollevato che sia morto, almeno so che fine ha fatto.”

“E’ molto contorto come pensiero” ammise seria la ragazza “Ma ha una sua logica”

“Certo! Sono un Malfoy! Dico solo cose logiche!”

I due sorrisero e il biondo portò la scopa al castello per recapitare Azzurra al caldo.

“Senti Azzurra…” gli fece lui una volta scesi dalla scopa “non mi hai ancora risposto.”

“Riposto?” gli fece eco la ragazza.

Draco sorrise dolcemente, il ché era raro, e con voce dolce rifece la domanda

“Questo è un bel sogno?”

La corvina capì a cosa si riferiva, a quella notte! Lui, la luna, le stelle, il bacio…

Schioccamente si era convinta fosse solo un sogno.

“Un meraviglioso sogno” ammise lei serena.

Draco quindi si chinò su di lei e alla luce della prima neve dell’anno la baciò con dolcezza infinita.

 

“So perchè sono qui Harry” disse la ragazza al fratello un giorno mentre studiavano “Non centra Voldemort.”

“Perché sei qui Azzurra?”

“Io ero addormentata. In un sogno che credevo la mia realtà, ma che era una realtà crudele…anche lì la mia vita non era semplice…ero sola.”

Harry non rispose, il sentirsi solo era qualcosa che li accomunava, già…anche la sera in cui lei era apparsa si sentiva molto solo, nonostante Ron e Hermione, si sentiva…

“Vuota…” continuò la ragazza “Mi sentivo…vuota…e così iniziai a desiderare qualcosa. Con tutte le mie forza.” Fece una pausa “ E ho sentito la tua voce.”

“La mia voce?” chiese Harry pensieroso.

“Si fratellino. Io e te abbiamo desiderato qualcosa ardentemente nello stesso istante e il nostro legame ci ha permesso di ottenerlo trasportandomi qui.”

Harry sorrise alla sorella “E’ vero…i nostri desideri si sono avverati”

Draco fin’ora era rimasto in disparte ad ascoltare:

“Cosa avete desiderato amore?”

La corvina si voltò verso il suo ragazzo, lo baciò a fior di labbra e con un sorriso radioso gli rispose.

“Una famiglia”

 

FINE

 

Salve gente...spero vi sia piaciuta la mia storia! Ho fatto del mio meglio! Ora vorrei cimentarmi in una Draco/Harry, una sfida con me stessa, spero di riuscirci! Cmq ditemi che ne pensate del finale! E s sarò contenta dei commenti chissà se non scriverò magari una ipotetica continua!XD  

 

   
 
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