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Autore: Daphne91    22/12/2011    1 recensioni
E se Sirius Black avesse avuto una figlia, la storia di Harry Potter sarebbe stata diversa? Ho provato a immaginarlo in questa fan fiction che parte da prima della tragica notte in cui Lily e James furono uccisi da Lord Voldemort......
Genere: Fantasy | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Un po' tutti
Note: What if? | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Altro contesto
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Buon Natale piccola mia!

Syria era in una foresta scura, di notte. Attorno a lei gli alberi erano altissimi tanto che non riusciva a vedere il cielo. Stava scappando da un enorme serpente viscido che spalancava le fauci verso di lei. Correva, correva a perdifiato ma il serpente la raggiungeva.
“Syria!” sentì chiamare. Cercò di individuare da dove provenisse quella voce ma vedeva solo buio.
“Syria alzati!” sentì più vicino. Si guardò indietro senza fermarsi, ma il serpente la raggiunse e le morse una gamba. Il dolore era fortissimo. La ragazza urlò e si alzò a sedere sul letto.
Ci mise un po’ a capire che stava sognando. Si strofinò gli occhi e fece un grande sospiro.
“Che succede?” Vicktor era piombato in camera sua con la bacchetta in mano, guardando dove fosse l’aggressore.
“Niente Vic ho solo avuto un incubo” spiegò Syria scendendo dal letto e prendendo la vestaglia.
“Hai urlato” le disse ancora spaventato.
“Bè sai, gli incubi di solito fanno paura” lo canzonò la ragazza.
Syria non si vergognava a farsi vedere in pigiama dall’amico e a quanto pareva nemmeno lui. Aveva un pigiama blu scuro con dei dettagli in argento, i capelli arruffati e un paio di pantofole in tinta. Syria invece aveva una vecchia camicia da notte di Narcissa che le stava un po’ grande: era nera con del pizzo sull’orlo e aveva provato a renderla più decente con un nastro sotto il seno in modo che non sembrasse una palandrana, ma l’effetto non era soddisfacente, si vedeva che più grande di lei. La sua vestaglia era altrettanto grande e vecchia, con qualche buco rattoppato qua e là, le maniche le scendevano oltre le mani e le arrivava ai piedi.
“Dai che ci sono i regali” le disse Vicktor tornando in sala comune.
“Regali?” domandò Syria. Non era abituata a riceverne, perciò quando arrivò al piccolo albero di Natale che avevano addobbato si stupì a vedere tre pile ordinate di regali.
“Buongiorno” Syria salutò Peter che rispose incerto “C-ciao”.
“E questi?” chiese la ragazzina guardando la terza pila di regali.
“Sono i tuoi regali no?” le disse Vicktor guardandola confuso.
“Oh” mormorò Syria “Strano”.
“Cosa c’è di strano?”
“Non ho mai ricevuto tanti regali tutti insieme”
“Scusa ma a Natale i tuoi zii non ti facevano un regalo?”
“No”
“Nemmeno uno?” Vicktor era sconcertato.
“No, da quando avevo sei o sette anni li ricevo da un vecchio amico di mio padre e un signore che mi ha aiutato a mettermi in contatto con Azkaban, ma non dai miei zii” rispose sedendosi accanto ai due amici.
“Sul serio?”
“Sì” Syria fece spallucce.
“Bè quest’anno pare che rimedierai” le disse Vicktor sorridendo.
Syria guardò tutti quei pacchetti e sorrise. Si sentiva normale. Una persona come tante che riceveva regali a Natale, che aveva persone che la pensavano e le volevano bene.
Cominciò a scartare il pacchetto in cima. Era di Vicktor: un libro intitolato Storia della Difesa Contro le Arti Oscure, rilegato in rosso e oro.
“Grazie Vic è bellissimo!” esclamò abbracciando l’amico.
“Sono contento che ti piaccia, comunque grazie anche a te!” disse sventolando Il Quidditch attraverso i secoli che Syria si era fatta spedire da Remus.
Prese un pacchetto morbido da parte di Peter che si rivelò contenere una sciarpa di caldissima lana rossa.
“Oh Peter grazie!” Syria corse ad abbracciare anche Peter che divenne rosso come il cappello di Babbo Natale.
“G-grazie anche a t-te, mi servivano dei nuovi ru-rullini” rispose il ragazzo, la cui faccia sembrava dovesse esplodere da un momento all’altro.
Gli altri regali contenevano un maglione rosso con un drago dorato che indossò subito sopra il pigiama e dei dolci al cioccolato dai Weasley, un diario con lucchetto magico dai gemelli Weasley, un profumo alla lavanda da parte di Draco (a cui lei aveva mandato dei biscotti rubati dalle cucine), dei calzini informi fatti da Dobby di due colori diversi, una piccola collana con una stella da Remus che nella lettera diceva fosse appartenuta alla madre.
Restava un pacco lungo e sottile.
“Io credo di sapere cos’è quella” disse Vicktor con un luccichio negli occhi.
Syria prese il biglietto.
“Me lo manda mio padre. Dice Ho chiesto all’Auror Shacklebolt di prendere dell’oro dalla mia camera blindata e spedirti questa. Sono sicuro che ti sarà utile. Buon Natale piccola mia, Papà.“
Syria aprì il regalo con mani tremanti. Era una scopa da corsa.
“E’ l’ultimo modello uscito sul mercato! Ce l’ha solo la nazionale americana!” esclamò Vicktor in estasi.
Syria fece correre le sue dita sul legno. A lettere dorate c’era scritto Comet 270 plus. Un enorme sorriso si aprì sul suo volto.
“Me la fai provare?” chiese Vicktor adorante.
“Certo” sussurrò Syria contemplando la sua nuova scopa. Finalmente non avrebbe più dovuto prendere in prestito le vecchie scope della scuola che erano più lente di una lumaca e ogni tanto slittavano per conto loro.

Essendo rimasti in pochi, i pasti di Natale vennero consumati nelle sale comuni. Syria non aveva mai passato un Natale così bello. A casa Malfoy guardava Draco scartare i suoi regali, si mangiava in silenzio un fastoso pranzo e poi ognuno faceva quello che voleva possibilmente lontano dagli altri.
I tre Draghi giocarono a Sparaschiocco, a Scacchi Magici (Peter stravinse contro entrambi) e nel pomeriggio andarono a cercare la professoressa Banof per chiederle il permesso di usare il campo da Quidditch. Volevano provare la nuova scopa di Syria. La professoressa fu piacevolmente sorpresa da quel regalo perchè significava che i Draghi avevano più possibilità di vincere e lei teneva molto al campionato scolastico. Disse che potevano andare solo se lei fosse stata presente: voleva vedere con i suoi occhi la nuova scopa all’azione.
La Comet fu all’altezza delle aspettative: era leggera, veloce, dinamica. Syria godeva del vento gelido che le sferzava il viso, percorse in lungo e in largo il campo, provò un paio di finte, fece delle picchiate mozzafiato per cui sentì la Banof e Peter urlare di stupore, zigzagò tra gli anelli e solo quando Vicktor si fece sentire scese per fargliela provare.
“Complimenti Black, è una gran bella scopa” commentò la Banof guardando Vicktor fare mille acrobazie: era davvero bravo, pensò Syria.
“Grazie professoressa” rispose Syria.
Peter fu costretto a saltare in sella contro la sua volontà, non era molto portato per il volo e poi Syria chiese alla professoressa se voleva provare anche lei.
“Io?” si stupì la Banof.
“Perchè no?” fece Syria porgendole la scopa.
“Giusto, perchè no? Grazie Black” e montò.
I tre ragazzi a terra spalancarono la bocca. Sembrava che la loro docente fosse una campionessa di Quidditch da quanto volava bene. Era naturale il modo in cui portava la scopa, come se fosse una parte di sè.
“Uao!” esclamarono quando la Banof atterrò con grazia davanti a loro.
“Giocavo nella squadra della scuola come Cacciatrice” spiegò la donna sorridendo alle loro facce.
“E chiudete quella bocca se non volete che ci entrino le mosche” fece la professoressa restituendo la scopa a Syria.
Si sentì uno schiocco di denti: tutti e tre chiusero la bocca contemporaneamente ma non smisero di fissare la Banof con aria imbambolata per tutto il tragitto fino alla sala comune. La professoressa cenava con gli altri insegnanti e quando li accompagnò augurò loro un buon Natale e “fate i bravi” intimò guardando Syria.
La cena era fantastica e i tre amici discussero di tutto, fino ad addormentarsi sul divano uno accanto all’altro.
Per Syria era stato in assoluto il miglior Natale del mondo, non poteva chiedere di più: aveva degli amici fantastici, un padre che stava imparando a conoscere tramite le sue lettere e una seconda famiglia che le voleva bene. Quella notte dormì col sorriso in volto.
  
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