Buon pomeriggio girls e buon 23 dicembre! Natale è alle porte, mentre per i nostri carissimi personaggi della fic, è la Vigilia di Natale! Nemmeno a farlo apposta, ci troviamo nello stesso periodo. Ahahahahah, sono un genio, lo so u.u
13 recensioni alli scorso capitolo sono... wow *-------------* Grazie, grazie, grazie!
Poi tutte le attenzioni che mi rivolgono le ragazze sul GRUPPO *-----------*
Awwwww vi adoro :')
Dedico questo capitolo a tutte voi, ogni singola persona che mi segue e mi legge con piacere. Vi auguro di trascorrere un meraviglioso Natale, con i più sinceri auguri a voi e alle vostre famiglie.
Prima dell'anno nuovo ci sentiremo con un nuovo capitolo e coglierò l'occasione, in quel capitolo, di farvi gli auguri per Capodanno.
Adesso mi limito ad augurarvi BUON NATALE e, naturalmente, una BUONA LETTURA!
Un bacione enorme,
Mary.
- Allora tesoro, cosa mi racconti?- chiese mia madre un minuto dopo che ci lasciarono da sole. Eravamo arrivati da circa tre quarti d'ora ed eravamo stati assaliti da mio padre, con abbracci e domande. Adesso, lui, Renesmèe e James si trovavano in salotto a chiacchierare, lasciando noi donne in cucina a preparare il cenone della vigilia di Natale.
- Beh, sono successe un pò di cose mamma..- sussurrai cercando di prestare maggiore attenzione al coltello, nella speranza di non tagliarmi. Mia madre, così come Charlie, non sapeva niente di quello che era successo nelle ultime settimane e questo mi faceva sentire in colpa. Gli avevo sempre raccontato tutto ma adesso, presa dal tutto, li avevo particolarmente trascurati. Dovevo tutto a loro. Era grazie ai miei genitori se ero riuscita a crescere Renesmèe nei migliori dei modi, come una ragazza normale che aveva entrambi i genitori. Mi avevano, da sempre, aiutata sia dal lato affettuoso che economico. Avevano accettato la mia gravidanza con le lacrime e gli abbracci, anzicchè con le urla e minacce, perchè sapevano che non era stato fatto da una ragazza che non avesse la testa sulle spalle, ma tutt'altro.
- Come ad esempio?- stava cuocendo la salsa con le vongole, mentre io tagliuzzavo l'antipasto.
- Renesmèe sa tutto..- confessai, mentre lei iniziò a tossire. Risi alla sua reazione.
- Come sa tutto? In che senso?-
- Non è stupida e, dopo varie coincidenze, ha capito che Edward è suo padre- feci spallucce mentre aggiungevo il prezzemolo.
- T..tutto?-
- Tutto quello che sapete voi, però..-
- Però?-
- Sono uscita con Edward la sera prima dell'incidente..- mi bloccai aspettando che iniziasse ad urlare, ma non arrivò nulla di tutto questo. Mi sentii in colpa nell'aver pensato queste cose, quando sapevo che mia madre non lo avrebbe mai fatto, ma mi avrebbe sempre appoggiata chiarendo anche i suoi punti di vista. - E.. ci è stato un equivoco.. quella mattina..- abbassai lo sguardo consapevole che mia madre sapesse tutto, eppure mi imbarazzava parlarle di certe cose, soprattutto se queste facevano male.
- In che senso tesoro? Non riesco a capire quale equivoco ci possa essere stato..-
- Mamma.. E..Edward non mi ha tradita, non lo ha.. mai fatto..- era la terza volta che lo dicevo ad alta voce, appure ogni volta sentivo le gambe tremare e un groppo formarsi in gola. - Sono stati i.. i Cullen, i suoi.. genitori..- il rumore della forchetta che cadde a terra mi fece sobbalzare e, quando mi girai, trovai mia madre immobile e con gli occhi sgranati.
- I Cullen?-
- Sì, hanno.. pagato questa ragazza per mettersi nuda nel letto di.. Edward..-
- Oh mio Dio- risi amara e annuii.
- Già..-
- E' terribile, io non pensavo che fossero così. Oddio, se li tenessi tra le mani adesso, io.. io li ammazzerei. E' solo colpa loro se..-
- Mamma, ti prego. E' la Vigilia di Natale, non voglio rovinarmi la festa- la pregai sia con la voce che con lo sguardo e mi annuì dolce.
- Hai ragione, scusa la mia superficialità- le sorrisi e l'abbracciai.
Passammo le altre due ore a cucinare e alle sei del pomeriggio era tutto pronto, compreso l'allestimento della tavola redatto da Renesmèe con gli immancabili suggerimenti di James, mentre mio padre aveva provveduto ad accendere le luci, addobbi e il fuoco nel camino. Passammo la serata a mangiare e a divertirci, nonostante fossimo solo noi cinque, ma eravamo le giuste persone che dovevano esserci. Solo una volta il mio pensiero volò a Edward, e a quanto volessi che lui fosse lì con me, seduto al mio fianco e a baciarmi ogni qual volta ne aveva l'occasione. Ma mi ero ripromessa di non dovermi intristire, almeno quella sera. Alle undici, visto che ce l'eravamo presi con molta comodità, finimmo di mangiare e fare i piatti. Facemmo una partita a carte e a mezzanotte, allo scoccare dell'antico orologio che avevano i miei genitori, ci demmo gli auguri e ci scambiammo i regali.
Avevo provveduto a far arrivare dal corriere a mio padre, il pomeriggio prima, un servizio completo per la pesca. Mentre a mia madre avevo regalato un sevizio di piatti nuovi, che aveva da un bel pò adocchiato. I miei genitori mi regalarono due libri da leggere, mentre regalarono un portatile a mia figlia e un set di non so cosa a James. Verso mezzanotte e mezza, dop tanti abbracci, li lasciammo e andammo a casa nostra. Per tutto il viaggio guidò James, come era normale che fosse ogni volta che stavamo da soli.
Più ci avvicinavamo a casa, più sentivo una strana ansia artigliarmi lo stomaco. Più volte James mi chiese se mi sentissi bene e, ogni volta, gli avevo risposto che avevo mangiato troppo. Quando arrivammo entrammo tutti a casa mia, visto che i regali si trovavano tutti sotto l'albero. Ci sedemmo tutti intorno all'albero illuminato e iniziammo a scambiarci i regali.
- Questo è tuo..- porsi in pacchetto a mia figlia mentre aveva gli occhi illuminati. Scartò il pacchetto e, appena vide l'immagine raffigurata sulc artone, urlò come una matta e mi saltò addosso.
- Ommioddo, ommioddio, ommioddio!! L'i-phon 6! Oddio, grazie, grazie, grazie!- sentii il cuore stringersi al vederla così presa.
- Questo è mio, è di adornamento a quello di tua madre- James le lanciò un pacchetto che lei afferrò a aprì subito. Al suo interno c'era una memory card, una mascherina per il telefono, laccio, cuffie di ricambio e tutto il resto.
- Grazie!- ci abbracciò sorridente cercando di riaquistare controllo. Continuammo a scambiarci regali, tra cui vestiti, accessori e chi più ne ha più ne metta. Erano quasi le due quando Renesmèe si chiuse in camera sua, dopo averci dato la buonanotte, a, sicuramente, sperimentare il suo nuovo telefono. Mi lasciai ricadere sul divano esausta e James rimase all'inpiedi di fronte a me. Lo guardai e sorrisi.
- Devo invitarti a sedere?- chiesi ridendo e lui mi imitò.
- Spiritosa Bells, spiritosa.-
- Lo so, grazie- gli feci un occhiolino e scosse la testa.
- Io mi ritiro. Ci si vede domattina- mi diede un bacio sulla fronte e si avviò alla porta.
- Che mi nascondi Jams- si bloccò voltandosi nella mia direzione.
- Eh?!- arcai un sopracciglio e scossi la testa.
- Buonanotte- ricambiò il saluto e si chiuse la porta alle spalle. Lentamente mi avviai verso la mia camera e, senza accendere la lcue, andai verso il bagno. Mi diedi una risciacquata per togliere la puzza di frittura da dosso e il trucco dal viso. Indossai il pigiama e, dopo aver sistemato tutto, tornai in camera. Accesi l'abaujour e sistemai le scarpe nella scarpiera, mentre i vestiti erano nel cesto dei panni sporchi. Tolsi le pantofole e mi avviai al letto, scostando le coperte. Nel momento in cui sollevai il cuscino, qualcosa si imbattè al contatto con la mia mano. Sollevai il cuscino e trovai un piccolo pacchetto rosso con un biglietto vicino. Mi sedetti sul letto, non riuscendo ad immaginare cosa ci fosse al suo interno e tanto meno chi lo avesse messo lì. Presi il pacchetto con le mani tremanti e, lentamente, sciolsi il fiocco. Sentivo il cuore nel petto battere all'impazzata e pompare una quantità di sangue maggiore rispetto al normale.
Perchè mi sentivo così nervosa?
"Siamo legati da un filo sottissimo io e te, eppure, mai niente e nessuno riuscirà a spezzarlo"
"Come lo fai a sapere?"
"Lo so, proprio come so che tu mi apparterrai per sempre"
"E tu apparterrai per sempre a me"
Aprii lo scatolo e quasi non scoppiai a piangere.
"Perchè?"
"Perchè cosa? Non ti piace?"
"Perchè questo?"
Con le dita sfiorai il ciondollo appeso alla catenina d'oro bianco.
"E' il simbolo dell'infinito..."
Una lacrima scappò al mio autocontrollo, scivolando lenta sulla mia guancia. A queste ne seguirno altre, tante altre. Ma, nonostante fossero lacrime, queste erano accompagnate da un sorriso. Afferrai il biglietto tra le mani, aprendolo e, dopo aver asciugato gli occhi, lessi.
Da quando ci siamo rivisti, non te l'ho mai vista al collo. Se l'hai buttata, l'hai bruciata o non so cosa, posso anche comprenderti, eppure..
Eppure voglio che tu ce l'abbia ancora. Quella che ti ho regalato quattordici anni fa, fa parte dei vecchi Edward e Bella. Questo, invece, appartiene ai nuovi Edward e Bella. Maturi, cresciuti.. separati ma pur sempre "legati da un filo sottissimo che mai niente e nessuno riuscirà a spezzare". Io ci credo Bella, perchè il nostro amore è infinito. E' nascosto da qualche parte del nostro cuore e, lentamente, riemergerà. Cosa succederà? Non lo so, tu non lo sai, nessuno lo saprà. Ma si una cosa posso esserne certo, che mai riuscirò a dimenticarti.
Mi fate un regalino di Natale? Me la lasciate una recensionina? *-----------*
Baci!