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Autore: mikilily    23/12/2011    7 recensioni
Dramione Natalizia...Immaginate la cena della vigilia in cui dei colleghi, degli amici si riuniscono per festeggiare. Immaginate delle coppie. come Ron-Luna, Ginny- Blaise e Pansy Harry ecco non parlerò di loro... ma dello scompenso che Hermione Granger causa a Draco Malfoy.
Il titolo è forviante, almeno non ci sta molto bene con il primo capitolo, ma migliorerà lo giuro.
Genere: Romantico, Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Coppie: Draco/Hermione, Harry/Pansy, Luna/Ron
Note: Lemon, Lime, OOC | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Da Epilogo alternativo
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ALLEGRIA.

A NATALE NELLA VIA

C’è UNA GRANDE ALLEGRIA,

LUCI, ADDOBBI E STELLINE,

TANTI BALOCCHI NELLE VETRINE,

PICCOLI ABETI DAI RAMI IMBIANCATI,

FIOCCHI DI NEVE TUTTI GHIACCIATI

E UN BABBO NATALE DA FOTOGRAFIA

PER UNA FESTA IN COMPAGNIA.

Arrivarono nella via principale di Diagon Alley, dopo essersi smaterializzati dal manor dei Malfoy. 

Due figure, con lunghi mantelli neri, camminavano a passo svelto nell’innevata via magica.

Alti e con corporatura muscolosa si avviavano verso una piccola villetta, tre scalini ghiacciati dopo e una ghirlanda di vischio tutta decorata con fili rossi e oro, li portò di fronte alla dimora che i due cercavano. Il moro, suonò il campanello facendo volteggiare la pila di pacchetti ricoperti di carta rossa di fronte al viso.

L’altro, il biondo, sbuffava sonoramente osservando le decorazioni e ghignò posando i suoi occhi argentei sui pacchetti. Aveva scelto una ricercata carta verde smeraldo, fregandosene allegramente delle lamentele della commessa quando ordinò di confezionare il tutto con filo argenteo. Lui era un Serpeverde nell’anima, lui era un Malfoy e anche a Natale, il verde e L’argento erano i suoi colori. Mai si sarebbe comportato come Blaise; ricorrere al rosso e oro era un disonore, lui, non era un Grifondoro, anche se, era a casa del Grifondoro per eccellenza che stava per passare la vigilia di Natale.

Dopo pochi secondi, una chioma bionda dall’aria svampita, con al collo una collana fatta di tappi di burrobirra, lì aprì.

Blaise sorrise all’indirizzo di quella che era la padrona di casa: Luna Lovegood.

L’ex Corvonero era simpatica e a modo, nonostante le innumerevoli stranezze e la convinzione che alcuni animali fantastici esistessero nonostante fossero solo leggenda, riuscì, sconvolgendo molti nel mondo magico a rubare il cuore di Ron Weasley, che dopo un anno dalla fine della guerra, l’aveva sposata.

-oh vi stavamo aspettando- disse la bionda salutando calorosamente Blaise e limitandosi a un saluto formale con Draco che la seguì fino al salotto dove varie coppie si erano riunite per passare insieme la vigilia di Natale.

Lavoravano tutti al ministero da più di sette anni, da quando la guerra era finita, i loro rapporti erano divenuti più distesi. Passando dall’odio, all’indifferenza fino al rispetto e all’amicizia e in qualche caso all’amore. Infatti, era per quel motivo che erano stati invitati nella casa di Ron Wesley, Blaise da quasi due anni aveva intrapreso con Ginevra, la sorella minore di Weasley, una relazione che non aveva stupito nessuno almeno non Draco che sapeva quanto la rossa piacesse al suo migliore amico fin dai tempi della scuola.

-Blaise amore, sei in ritardo- disse una chioma rossa che sfreccio senza alcun pudore ad abbracciare un Blaise alquanto eccitato appena la rossa gli finì tra le braccia.

-ok, vi amate -disse Ron ridendo – ma per piacere abbiamo ospiti e non è il caso …- disse il rosso Ron all’indirizzò della sorella che lo uccise con un solo sguardo mentre un imbarazzato Blaise la lasciava andare.

-Draco, vieni ti porto dai civili- disse ancora il padrone di casa.

-questi due non si possono definire tali- concluse il rosso.

-Sono innamorati e si comportano come tali- lo anticipò Pansy che andò a salutare il suo miglior amico. Sì, anche Pansy Parkinson, ex studentessa di Hogwarts appartenente alla casa di Serpeverde era stata invitata e il motivo era semplicissimo. La mora, al settimo mese di gravidanza, portava nel grembo il figlio dell’eroe magico Harry Potter che aveva sposato tre anni dopo la fine della guerra.

-si si- disse Ron alzando le spalle bofonchiando qualcosa sull’inadeguatezza della situazione, avviandosi poi, verso il camino dove Neville e Harry parlavano di quidditch.

-ciao Pansy- disse Draco, non appena furono soli, abbracciando delicatamente la sua mora amica che lo guardava dall’alto in basso osservando ogni minimo dettaglio del viso del biondo.

-pensavo che non saresti venuto?- disse la donna che ora portava i capelli lunghi.

-pensavo di non venire, infatti, Blaise però mi avrebbe cruciato-ammise.

-Intende chiederle?-.

-si ci sono tutti- disse il biondo osservando con la coda dell’occhio la sala dove molte coppie parlavano tra loro incuranti dei due ex serpeverde. - sai la tradizione degli Zabini prevede fidanzamento a Natale e matrimonio a Pasqua-disse Draco poggiando i pacchetti con carta verde sotto l’immenso abete.

-che strani che sono gli Italiani- enunciò Pansy, girandosi un poco verso la porta della cucina dalla quale uscì una ragazza dai lunghi capelli ricci che cadevano morbidi fino alle spalle, un leggero abito in seta rosso le avvolgeva il corpo, l’abito le arrivava fino al ginocchio scoprendo le lunghe e magre gambe.

Draco sbiancò un attimo nel vederla li, sapeva che ci sarebbe stata era da due mesi che non la vedeva da due mesi che il suo cuore aveva trovato pace. Da quando Hermione Granger si era trasferita a Parigi Draco, si era come svegliato dal torpore in cui per anni era caduto, in cui la Grifondoro inconsciamente l’aveva fatto cadere.

Lui, il Serpeverde per eccellenza, lavorando fianco a fianco alla Grifondoro l’aveva in un certo senso scoperta. Prima l’apprezzò come collega, sapeva della sua mente e delle sue doti, era sempre stata la prima della classe e con il tempo scoprì anche il suo fascino.

Dolce, simpatica e discreta, premurosa con gli amici e gentile con tutti anche con lui quello che per anni l’aveva offesa, umiliata e derisa.

Il suo profumo inebriante era per lui il miglior buon giorno quando arrivava nel laboratorio di pozioni nel quale lavoravano, il sorriso della ragazza era l’unica cosa che per anni lo faceva andare avanti. Hermione era la donna che amava, ma per loro, a differenza di Pansy con Harry, di Blaise con Ginny non vi era futuro. Lei non sarebbe mai diventata la sua compagna di vita, Draco lo sapeva in partenza e cercò in tutti i modi di scacciare dai suoi pensieri la ragazza. Soffrendo e chiudendosi nel mutismo sia con la riccia che con tutti gli altri. Si era isolato nell’ultimo anno fino a quando la Granger non presentò a tutti il suo nuovo fidanzato un auror Francese, che si chiamava Luc Fournier, che per un periodo lavorò nella squadra di Potter e Weasley.

Draco sorrise amaro guardando la riccia, a Pansy quello non sfuggi lei conosceva cosa Draco provasse per la ex Grifondoro, era una delle poche insieme a suo marito e Blaise.

Hermione, non si accorse della presenza di Draco impegnata com’era a chiacchierare con Luna sulle doti senza uguali del suo bellissimo fidanzato francese.

-bene ci siamo tutti- disse Ron quando sua moglie e Hermione entrarono nella stanza – possiamo accomodarci a tavola disse il rosso invitando gli ospiti nella sala da pranzo addobbata per l’occasione.

Draco mangiò nel più assoluto silenzio, tutti parlavano e chiacchieravano del più e del meno, mentre lui guardava gli agnolotti che stavano sul suo piatto. Gli era passato l’appetito appena l’aveva vista, gli si era come piantato un grosso mattone sullo stomaco.

Non poteva crederci solo la sua presenza lo riduceva a uno straccio, non l’aveva nemmeno salutato, infondo, cosa pretendeva l’ultima volta che l’aveva vista prima della partenza per la Francia avevano litigato in un modo assurdo.

Arrivò il secondo, il contorno, la verdura e i dolci il tutto innaffiato da fiumi e fiumi di alcol e champagne, le chiacchiere si trasformarono in risate, passando poi ai vecchi ricordi fino a giungere ai numerosi aneddoti. Tutti erano allegri, tutti tranne lui che si era accomodato vicino al camino. Osservava la fiamma del fuoco che vorticava frenetica nel camino, Harry al suo fianco aveva in braccio sua moglie Pansy e le accarezzava dolcemente la pancia, mentre Luna rideva all’ennesima battuta fredda di suo marito Ron.

Ginny e Blaise, invece, ballavano un lento romanticissimo dopo aver annunciato a tutti il loro matrimonio, lui però non riusciva a pensare ad altro che a lei.

-oh sono quasi mezzanotte- disse Neville Paciock attirando l’attenzione su di se.

-che bello- disse Ginny frenetica stringendo il suo futuro marito, mentre tuti gli altri si alzarono dirigendosi verso l’abete.

Draco rimase ancora seduto guardando ancora il fuoco, si sentiva un autentico cretino si era cacciato lui in quella situazione avrebbe dovuto rifiutare l’invito di Ron, avrebbe dovuto convincere Blaise che la sua presenza non era indispensabile, avrebbe inventato una scusa plausibile per Pansy e Harry ma era certo non sarebbe mai dovuto andare a quel cenone di Natale.

-Stai bene?- chiese la donna, mentre il cuore di Draco mancò un battito. Le aveva rivolto la parola per la prima volta durante tutta la serata. Il biondo sollevò lo sguardo verso la ragazza, permettendosi di guardarla per la prima volta da quando si trovava in quella casa, era bella Hermione, il vestito rosso lasciava scoperte le spalle e le stava bene visto la carnagione chiara della riccia.

-si- rispose Draco, abbassando subito dopo il viso a terra.

-Non hai mangiato niente e stai zitto da quando sei arrivato-

Hermione, l’aveva osservato e la cosa lo stupì, anzi lo fece sciogliere ma si ricompose un istante dopo. A lei, tu non interesserai mai, diceva la sua coscienza. Draco non si faceva illusioni, per lui non vi era speranza non ci sarebbe mai stata speranza Hermione non avrebbe mai portato l’allegria nella sua vita Hermione amava ed era amata da un altro uomo, un uomo che la meritava, un uomo che l’avrebbe resa felice. Tutti sarebbero stati meglio di un uomo come lui.

-Non ho molta fame e avevo poche cose interessanti da dire- rispose.

-Draco- disse la ragazza avvicinandosi cercando di sfiorargli il braccio ma il biondo fu più veloce nello scansarsi.

Hermione rimase delusa dal gesto del biondo, lui era forse ancora adirato con lei, pensò la ragazza.

-credo che dobbiamo andare, c’è lo scambio dei regali- fece il biondo avanzando con il suo solito passo strascicato in direzione del grande abete, sentendo gli occhi della donna su di se.

Arrivato nel grande salone si fermò a guardarli, tutti felici si scambiavano auguri e regali.

-oh- disse luna indicandolo – siete sotto il vischio- continuò.

– dovete baciarvi è la tradizione- disse Pansy interrompendo la bionda ghignando sodisfatta della cosa.

Draco si girò appena sperando di trovarsi al fianco qualunque altra persona, anche un uomo, ma non lei, ma la fortuna lo sapeva Draco non girava da molti anni.

La ragazza dai lunghi capelli ricci divenne rossa, ma si avvicinò a lui, che immobile la guardava avvicinarsi al suo viso. Il forte e inebriante profumo di vaniglia gli penetrò dalle narici arrivando fino al cervello, il cuore batteva come un forsennato, sembrava quasi volesse uscire dal petto.

Quando Hermione sfiorò le sue labbra, le gambe quasi lo abbandonarono, tanto che fu costretto a tenersi allo stipite della porta per non cadere. Il bacio fu leggero, dolce, delicato e come un soffio leggero sparì.

Rimase con gli occhi vitrei a osservare quella scena, come se fosse uno spettatore qualsiasi invece che uno dei protagonisti.

-Cavolo Draco, sembri sconvolto- disse Ron ridendo – eppure Hermione se ben ricordo non bacia male- per questa battuta il rosso si beccò i rimbrotti della riccia che ancora rossa in viso si allontanò da Draco e uno scappellotto della moglie.

Draco dopo essersi ripreso consegnò i regali e dopo nemmeno tre minuti esatti inventò la prima scusa per andarsene. Hermione rimase distante da lui fino ai saluti, saluti che Draco non gli fece, evitandola, congedandosi poi con un saluto generale.

Alla ragazza si spense il sorriso, quando il biondo si smaterializzò, ma questo lui non lo seppe mai.

SPAZIO AUTRICE.

Schizzo serale, con ispirazione tutta colpa del libro di filastrocche di mia nipote... la storia avrà una seconda parte, perchè diciamolo di allegro questo capitolo non ha niente.

Un bacio care.

   
 
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