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Autore: persikka    08/08/2006    0 recensioni
La storia dei Malandrini, del sesto anno di Harry e di un improbabile futuro... una storia che svelerà il segreto della profezia di Voldemort...
Per ora sono abbastanza avanti con la seconda parte della storia e spero di finirla presto! ^.^
Fatemi sapere cosa ne pensate, le recensioni sono sempre gradite!^_-
(La riposto dopo averla cancellata per sbaglio ._.)
Genere: Romantico, Drammatico, Avventura, Mistero | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Harry Potter, I Malandrini, Lily Evans, Nuovo personaggio, Severus Piton
Note: Alternate Universe (AU) | Avvertimenti: nessuno
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Epilogo

Epilogo.

 

Knowing endless consequences
I feel so useless in this
Get back, step back, and as for me
I can't believe

 

 

 

C

hiudi tu, Severus, io… non ce la faccio…” mormorò Minerva McGranitt, massaggiandosi le tempie con la mano ossuta.

Severus Piton l’osservò allontanarsi, curva su sé stessa, con passo svelto. Fin troppo svelto. Sospirò e, entrando nell’angusto stanzino, s’apprestò a dare un ultimo saluto al corredo di cianfrusaglie che era appartenuto a Silente. Sembrava così strano dire Silente è morto perché prima di allora era inconcepibile una cosa simile. Eppure era successo. Tuttavia il gioco era valso la candela, vedere l’ombra scura di Voldemort allontanarsi per sempre, compensava un poco quel grosso dolore che la perdita di Albus Silente aveva provocato.

Albus Silente. Il più grande mago bianco del secolo. Andato, morto. No, non era facile accettare una cosa del genere.

Piton avanzò tra le pile di libri che erano appartenuti al preside, come suonava tutto fuori posto in quel pertugio buio… tutti quegli strumenti astrusi accumulati in tanti anni da quello strano uomo. Com’era possibile che ora giacessero in un angolo umido dei sotterranei di Hogwarts?

Strascicando i piedi Piton s’andò ad affiancare ad una pila particolarmente pericolante di tomi dall’aria già polverosa. Fissò le copertine scarlatte rilegate in oro e vi passò distrattamente un dito sopra. L’aura magica del loro possessore si poteva ancora avvertire. Sorridendo si ritrovò a provare una sorta di stretta alla bocca dello stomaco mentre accarezzava le copertine antiche.

Nostalgia? No, era qualcosa che andava oltre, una sorta di grande vuoto dentro di sé. Una malinconia che riportava inspiegabilmente a galla ogni ricordo che contemplasse la presenza di Silente… tuttavia non era forse possibile definire il suo sentimento proprio nostalgia?

Lo sguardo scuro dell’uomo si andò improvvisamente a posare sopra un giornaletto spiegazzato che si trovava in cima alla pila di libri. I suoi colori vivaci lo fecero sorridere per un attimo e suscitarono in lui l’inspiegabile desiderio di prenderlo tra le mani. Era senza dubbio un manufatto babbano, una rivista di enigmistica o qualcosa del genere… proprio il genere di cose che amava fare Silente nel suo tempo libero. Piton prese a scorrerne le pagine con fare distratto e un inspiegabile sorriso sulle labbra; che effetto strano faceva leggere tutte le frettolose annotazioni ai margini dei fogli, le caselle riempite dalla calligrafia composta di quel vecchio strambo, gli spazi anneriti su uno strano reticolato fino a formare un’alquanto stilizzato disegnino babbano.

Stava giusto facendo queste considerazioni che avvertì qualcosa, probabilmente un foglietto, scivolare fuori dalle pagine della rivista. Chiuse il giornaletto e tornò ad appoggiarlo sugli altri tomi, dove l’aveva trovato, poi si chinò a raccogliere quel che era caduto dalle pagine.

Lo trovò. Era un foglio di pergamena con un macabro disegno e una scritta elegante sotto di essa, una sorta di citazione. Piton osservò il disegno, se non s’ingannava era la riproduzione di un quadro raffigurante la Danza Macabra, un dipinto databile attorno al ‘300 d.C. quindi… spostò poi la sua attenzione sulla scritta…

 

“Immortali mortali, mortali immortali, viventi la loro morte e morienti la loro vita”

Eraclito

 

Assottigliando gli occhi scuri l’uomo guardò con sospetto la citazione del celebre filosofo, apparentemente le due cose non sembravano avere alcuna relazione tra di loro, tanto più che il divario tra i due periodi storici era così notevole da allontanare qualsiasi sospetto di un probabile collegamento.

Scrollò le spalle e arrotolò la pergamena, ora non possedeva certo la lucidità adatta per mettersi a pensare ad un gioco d’enigmistica babbano… se la infilò in tasca ed uscì dalla stanza semibuia. Era arrivato il momento di smettere di vedere un mistero in ogni singola anomalia.

Tutt’al più ci avrebbe ragionato più tardi.

 

*

 

Con un gesto armonioso della bacchetta Heather sigillò magicamente il baule contenente tutte le sue cose, poi si andò a sedere sul letto. Finalmente era tutto finito, anche se la morte di Silente lasciava l’amaro in bocca. Quella stessa settimana si sarebbero svolti i funerali, proprio lì ad Hogwarts, dato che era l’unico posto magico e protetto dai babbani abbastanza grande per accogliere la marea di maghi che vi si sarebbero precipitati. Era stato un evento che aveva sconvolto tutti.

Nonostante tutto, lei non poteva fare a meno di sorridere. Era tremendamente felice ed elettrizzata all’idea che, finito l’anno scolastico, lei e Remus si sarebbero finalmente sposati. Era stato quasi sconvolgente quando, poche ore dopo quella tremenda litigata lui gliel’aveva proposto. Era corso alla sua porta e aveva bussato violentemente chiamandola per nome finché non gli aveva aperto, poi le era saltato al collo. Aveva detto che non gl’importava niente del Marchio Nero o di qualsiasi altra cosa.

Aveva bisogno di lei…

Sorrise ancora prima di lasciarsi cadere con la schiena sul materasso. Sposare Remus, dividere il resto della sua vita con lui, era quello che aveva sempre sognato… ed ora si tramutava tutto in una meravigliosa realtà.

Allungò le mani, e, stirandosi, urtò una superficie rigida con le dita. Sorpresa, si alzò e si accorse che si trattava di un vecchio libricino dalla copertina scolorita. Lo riconobbe subito al primo sguardo. Era il suo vecchio diario.

Con un sorriso nostalgico se lo rigirò tra le mani un poco prima di aprirlo. Un foglietto era stato inserito tra la copertina e la prima pagina. Era della McGranitt, e diceva che aveva trovato quel diario tra le cose di Silente, che probabilmente lo aveva custodito al momento della sua scomparsa, così come aveva fatto con il vecchio Mantello dell’Invisibilità di James.

 

Sicuramente Silente avrebbe voluto che tornasse a te.

 

Lo sfogliò distrattamente; le pagine sembravano esserci ancora tutte.

Lesse la data scritta in cima alla prima.

 

31 Agosto 1970, Tenuta Lestrange, Norfolk

 

Risaliva ai tempi della scuola ma aveva smesso di scriverlo quattro anni dopo la sua uscita da Hogwarts. Nelle sue ultime pagine era raccontata la vita del primo Ordine della Fenice… tutte le loro avventure…

Sapeva che probabilmente le avrebbe trasmesso una grande malinconia, ma, incurante di tutto ciò lo aprì e si mise a leggere.

 

 

  
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