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Autore: Iolyna92    23/12/2011    2 recensioni
I capelli biondi profumavano ai fiori di lavanda e stavano ancora bagnati e scompigliati sulla testa.
Il viso dai lineamenti eleganti era leggermente più roseo per l’ambiente caldo che aveva abbandonato e gli occhi leggermente lucidi e arrossati.
Le larghe spalle, nude e umide, insieme alle braccia possenti e il petto, dove scolpiti c’erano muscoli sviluppati dai frequenti allenamenti, brillavano invitanti sotto le luci del pomeriggio.
Sulla pelle calda e profumata, una brillante goccia d’acqua attirò il suo sguardo.
Questa era partita dalla giuntura dei capelli sopra la tempia e pian piano scivolava sul bel fisico di lui, seguendo i contorni perfetti fino all’addome, dove fu assorbita dalla tovaglia che copriva il resto del corpo fin sopra le ginocchia.
Dorothy non si fermava spesso ad osservare la fisicità dei ragazzi e mai ad osservare quella di Seifer, almeno non fino ad adesso.
°*°*°*°*°*°*°*°*°*°*
Spero di avervi incuriosito con questo pezzo tratto dalla mia storia^^
Vi sarei davvero grata se deste un occhiata e, anche se poi decideste di non leggerla, lasciare comunque una recensione. Accetto ben volentieri sia critiche che apprezzamenti xP grazie in anticipo^^
Genere: Generale | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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*°*°*@Note della scrittrice@*°*°*
Esatto gente!!! Sono riuscita, miracolosamente, a finire il 6° capitolo! ^^
Ma prima di anticiparvi qualcosa, vi pregherei, almeno ai lettori che mi seguono sempre (con tantissima pazienza e grazia divina *.*) di rileggere la fine del cappy precedente…^^
Da quando sono entrati in Accademia ho dovuto aggiungere qualcosina…Ma proprio poco!!! Pardon!!!
Dopo di ciò vi anticipo che non è un granchè; neanche questo purtroppo è venuto bellissimo, il fatto e che sono nella parte noiosa della storia!!! Per fortuna tra non molto c'è un po' di attività!!! :D
Auguro a tutti una buona lettura e, dato che sono nelle vacanze, non solo vi auguro un Natale felice e sereno, ma vi prometto che aggiornerò presto^^ Ancora auguriiiiiii a tutti Kiss :*
P.S. Non mangiate troppi panettoni che fanno ingrassare :P


 Capitolo 6°
La Copperfield e il professor Bicipidi

 
 

Scendendo le scale, Dorothy si sentiva realmente esausta.
Si ritrovava a farsi sorpassare da chiunque, tutti in corsa per fare la fila a mensa.
 “Se non ingerisco subito un boccone, penso che sverrò!” si disse malinconicamente.
 
Le prime quattro ore di allenamenti vari non erano state semplicemente stancanti, ma anche particolarmente stressanti.
Oltretutto, era pienamente convita che il peggio doveva ancora arrivare.
 
Le prime due ore del suo primo giorno di addestramento erano dedicate al corso di Corpo a corpo della professoressa Copperfield: lo scopo era di insegnarle a combattere con arti marziali.
 
Era arrivata con circa dieci minuti di anticipo: la lezione si sarebbe svolta in un’enorme classe del terzo piano che era stata in grado di trovare solo grazie all’aiuto Seifer, che l’aveva gentilmente accompagnata.
Questa era illuminata dal sole, che entrava con caldi raggi dalle grandi finestre che riempivano le pareti. Per il resto, l’aula, era completamente spoglia da qualsiasi attrezzo: niente arredamento, ne strani armi; proprio nulla.
Dopo che si salutarono sulla soglia della porta, si trovò ad affrontare una classe di ben venti persone che chiacchieravano tra di loro, discutendo, in gruppetti divisi, su argomenti vari.
Nessuno inizialmente notò la sua presenza, ma, subito dopo che posò il borsone nero tra gli altri, si ritrovò a chiacchierare con due simpatiche gemelle.
 
Lara e Vera erano perfettamente identiche: avevano gli stessi capelli lunghi, sottili e liscissimi, color oro brillante. Entrambe avevano gli occhi grandi e verdi come smeraldi; ed entrambe possedevano un fisico longilineo, agile e sottile.
Si erano presentate all’unisono, confondendola.
-Scusaci.- le dissero subito dopo.-Purtroppo ci capita spesso. I nostri elementi sono così legati, che lo sono anche i nostri pensieri.- si giustificarono.
Dorothy non comprese subito, anzi le trovò alquanto strane.
-Comunque- proseguì Lara?- Tu dovresti essere Dorothy, giusto?-
-Leggete anche nel pensiero altrui?- chiese la rossa con sarcasmo.
All’unisono le gemelle risero.
-No- disse una.
-Decisamente no.- continuò l’altra.
-Chissà se esiste un elemento del genere però!- esclamarono di nuovo insieme.
Dorothy continuò ad osservarle, perplessa.
-Sappiamo chi sei e perché- incominciò Vera?
-perché hai già una certa fama qui!- la interruppe la sorella;
-Insomma alla fine sei una prescelta, - proseguì la gemella;
-una dei quattro, - la re-interruppe l’altra gemella;
-è una cosa rara!- continuò l’altra,
-Favolosa direi!- riprese quella precedente.
Dorothy rimase a guardarle, senza interromperle.
Appena terminarono, era spaventata.
-Beh, non sapevo di questa mia fama. E comunque non è favoloso avere il mio elemento… Piuttosto voi? Mi avete detto che sono collegati?-
-Si!- disse entusiasta quella che credeva fosse Vera.
- Lara ha l’elemento del buio!- disse quella che evidentemente pensava, erroneamente, fosse Lara.
-E Vera ha quella della luce!- disse la vera Lara.
Dorothy in quell’istante capì il perché di quella sintonia.
-Oh… Ma è bellissimo!!! Avete due elementi opposti!- esclamò entusiasta, dando il via a una discussione sul loro rapporto tra sorelle alquanto “strano”.
 
 Tutte e tre si trovarono subito simpatiche, ma purtroppo Dorothy non fece lo stesso effetto a tutta la classe.
Infatti, dopo che le gemelle erano venute ad accogliere la nuova arrivata, tutto il resto della classe non aveva esitato e presentarsi e qualcuno anche a scambiare due chiacchiere con lei.
 
Tutti erano interessati al nuovo “fenomeno da baraccone”, tranne che per un piccolo gruppo di tre ragazze che rimasero in disparte a sussurrare e schiamazzare tra di loro.
 Dorothy non vi fece molto caso all’inizio, ma il sentirsi continuamente osservata da loro aveva smosso in lei una certa curiosità.
Così non riuscì a far a meno di chiedere: -Chi sono quelle tre?-.
- Beatrice, – disse Lara, uno stupido accento francese, indicando la ragazza dai capelli lunghi, neri e mossi, dal fisico formoso e l’atteggiamento ostile.
- e le sue stupide ancelle.- proseguì Vera, indicando due ragazze messe di spalle.
Una portava capelli corti, color platino, ed era messa di spalle a coprire la sua amichetta. Aveva la muscolatura sviluppata (esageratamente!), che intimorì non poco la rossa.
L’altra invece aveva dei capelli castani lisci ed era bassa e formosa anche lei.
- Sono delle vipere, soprattutto Beatrice.- avevano aggiunto poi in coro le gemelle - Più lontano ci si sta, meglio ci si trova!-.
 
A chiudere il discorso “smorfiose” fu l’arrivo della professoressa.
Si presentò di fronte hai loro occhi una donna di mezza età, con i capelli brizzolati tra il nero e il grigio, legati in un tuppè.
Possedeva un portamento elegante, un fisico scheletrico e occhi grigi severissimi.
Neanche il tempo di arrivare si dette, che iniziò subito la lunga e tremenda lezione.
 
Questa iniziò con uno scontro a due, per vedere il livello di preparazione che avevano gli alunni.
Dorothy tremava al pensiero di doversi scontrare con qualcuno, principalmente per due motivi.
Non aveva uno scontro corpo a corpo con una persona da quando era  di corsa arrivata a Warmin. Da allora non si era più allenata.
Ma a intimorirla maggiormente era la reazione che avrebbe potuto avere la spalla a uno sforzo del genere. Rischiava di apparire più fragile di quando fosse per uno stupido incidente.
 
Non tutti i suoi colleghi conoscevano come muoversi in un attacco frontale, quantomeno come difendersi, perché dopotutto, quasi nessuno aveva avuto esperienza nel campo.
Dorothy, grazie a ciò che aveva imparato a Bhuck, si distinse dal resto della classe.
Il combattimento, contro Anthony, fu lungo e faticoso. Dopotutto era un ragazzone alto e muscoloso il doppio di quando lo fosse lei, però poco agile e poco veloce.
Quindi, anche se la spalla si lamentava di tanto in tanto, batterlo era stato facile.
Tornata a posto la professoressa la elogiò, e non riuscì a non notare uno sguardo di ammirazione nelle gemelle e uno d’invidia nelle “smorfiose”.
 
La lezione proseguì con degli esercizi in coppia.  
La Copperfield impiegò mezzoretta a spiegare il calcio che dovevano eseguire cinquanta volte alternando le gambe sul compagno; dopo di ciò incominciarono ad esercitarsi.
 
Uscita da quelle due ore di prendere ed essere presa a calci da Anthony, non si sentiva più le tibie: sulla pelle erano spuntati, gonfi e violacei, due enormi lividi che il solo toccarli provocava un fortissimo dolore.
“Unica cura, ghiaccio e riposo.” si disse.
 
Peccato che l’idea del riposo fosse abbastanza remota.
 
La lezione seguente fu due ore di Armi da fuoco con l’accattivante professor Christopher Mescal, detto anche “prof. bicipiti”.
Infatti, chissà come mai, le lezioni di armi da fuoco erano le preferite dalle ragazze: non solo perché l’unica fatica era di prendere di mira l’omino in plastica che si trovavano di fronte, a circa venti metri di distanza per incominciare, e sparargli a raffica con cinquanta mila tipi di pistole e mitra diversi; ma anche perché la vista del bel professore, era fonte di particolari pensieri per il sesso femminile.
Il fisico scolpito del professore lasciava particolarmente adirati i ragazzi, gelosi dell’effetto che faceva sulle donne, e affascinate le ragazze che si perdevano nella sua estrema bellezza.
 
Entrate in classe, anche Dorothy e le gemelle, che l’avevano accompagnata liquidando Seifer, caddero sotto l’effetto del professor “bicipiti”: il suo sguardo era di un nero intenso e profondo, che neanche l’inchiostro di milioni di libri poteva dar significati ad emozioni tanto belle che mostravano, i capelli corvini stavano scombinati e ricci in maniera cespugliosa sul capo.
La pelle del fisico scultorio era dorata, effetto di una vita vissuta sotto il sole cocente a eseguire lavori forzati nelle prigioni di Hojo, da cui era riuscito a scappare con le sue sole forze; o almeno così si diceva in giro.
 
-Veramente fantastico.- era l’unica cosa che le ragazze riuscivano a dirsi per tutte le due ore.
Durate la lezione, monotona dopotutto, il professore passò accanto a ciascun allievo per sistemare la postura e la mira: quante ragazze arrossirono al suo avvicinarsi, inclusa Dorothy, che notò sulla sua pelle un gradevole profumo di muschio bianco, uno dei suoi profumi preferiti.
 
Per il resto, Dorothy era fiera di essere riuscita a far saltare all’aria circa quindici volte la testa al suo omino e di averlo ucciso colpendolo dritto al cuore circa venti.
 
Di fronte alla porta spalancata della mensa, ora aperta, l’aspettava Seifer, che a braccia conserte e battendo un piede per terra, la guardava severo da lontano.
Accanto c’erano Lele e Mia che chiacchieravano rumorosamente con Nicolas.
 
Le gemelle accompagnarono Dorothy all’entrata della mensa, proprio come le aveva chiesto: continuava ad avere la tremenda paura di perdersi.
 
- Cos’ha Seifer?- chiese curiosa Lara notando la postura assunta dal ragazzo e dalle sopracciglia inarcate che rendevano severo quello sguardo sincero.
 
Le gemelle lo conoscevano per fama: infatti, Dorothy aveva scoperto che il suo coinquilino era molto popolare non solo per l’elemento che madre natura gli aveva donato, ma anche per quando donnaiolo fosse!
A primo impatto era rimasta disgustata. Certo aveva capito il perché di tanti saluti e tante chiacchiere al suo ingresso all’Accademia, ma non gli dava questa impressione, quindi la infastidiva.
Dopo un po’ se ne fece una ragione: quale donna non si sarebbe vantata di essere stata con uno dei prescelti dell’epoca? Tra l’altro famoso per battaglie epiche, forze fuori dal comune e cretinate varie?
Così lo aveva giustificato.
 
- Non lo so… Ma sembra arrabbiato…- rispose Dorothy incerta, scendendo gli ultimi gradini.
Tutte e tre le ragazze si avviarono con una camminata calma verso il gruppetto, che le aspettava sulla soglia della porta.
- Ora arrivate? E’ circa dieci minuti che vi aspettiamo!- disse Seifer appena le ragazze furono abbastanza vicine per sentire il suo rimprovero.
- Cosa vuoi?- rispose diretta la rossa- Il professore, come anche la Copperfield, mi ha trattenuto un minuto. E Lara e Vera gentilmente mi hanno aspettato!- giustificando il suo ritardo.
Seifer la osservò attentamente negli occhi.
Erano così blu, intensi, profondi… E sotto la sua indagine non esitava neanche un attimo.
-Per questa volta ti perdono,- rispose infine il biondo- ma guai a te se domani non arrivi in orario!- gli disse scherzando cingendola con un braccio le spalle e avviandosi a in mensa.

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