Fred scivolò nel corridoio, girando verso destra.
- fermati!-
Un attimo dopo, Hermione gli finì contro, impedendogli di alzarsi.
- scusa, amore...-
Poteva sembrar una mattina come le altre, a vederla da fuori. E lo era. Ma se qualche tempo prima era Mikol a scappare in casa, adesso senza nemmeno il pannolino era Dahlia, la piccola. A quanto pare, pestifera come la sorella.
- Ahia,Mikol!-
Ed ecco che la figlia, gli era caduta addosso.
- ciao papo -
- alzati per favore- e poco dopo emise un gemito di dolore.
Mikol alzandosi gli aveva piantato il ginocchio nello stomaco - scusa papo -
Hermione era arrivata alle spalle della minore, che appena messa sul tappetino, fuori dalla vasca aveva messo le ali ai peidi. Scappando, nemmeno del tutto asciutta, in tutta la casa. Almeno era estate.
Dahlia le sfuggì di nuovo, sorridendo contenta e scappando ancora. Prima di trovarsi in braccio al padre, che fortunatamente era riuscito ad acchiapparla e l'avvolse nell'asciugamano che la moglie gli porgeva.
E mentalemente, Hermione ringraziò per lo scatto di Fred. Il Quiddich l'aveva aiutato in tutto. Scattante, veloce, ed un corpo da schianto, si trovò a pensare nel guardarlo in quel momento. Fred aveva la maglietta bagnata, per gli schizzi della figlia, che gli aderiva perfettamente sull'addome scolpito.
Notò lo sguardo del marito, in quel momento, colmo di desiderio e lussuria. Abbassò per un attimo gli occhi, notando solo allora che la canotta che indossava, bagnata, aderiva. Mostrando pienamente il reggiseno di pizzo nero, ed il resto che celava.
Si guardarono negli occhi , pensando all'unisono - ci sono delle bambine.
- io...io...mi levo la canotta, tu finisci con Dahlia...- deglutì appena lei - Mikol, finisci di vestirti...-
- ok, mamma -

Qualche ora dopo, Hermione si lasciò cadere sul letto matrimoniale, raggiunta poco dopo dal marito.
- stanca amore?-
- mhm...-
- e sono solo le undici di mattina!- la prese in giro lui.
- non ricordarmelo - lo guardò e gli accarezzò il viso, sorridendo nel sentire la ruvida barba sotto il palmo della mano.
- che c'è?-
- niente....mi piaci così - lo baciò, mordicchiandogli il mento.
- mhmm...davvero?- l'osservò ed un gemito gli sfuggì adun altro morso - ma , ti dico, noto qualcosa che non va...proprio no...-
- cosa?- si fermò.
- questa canotta, asciutta...no, no, no...- convinto scuoteva la testa, mentre gliela levava - oh, adesso si ragiona!-
- Fred, non dovresti essere al negozio?- trattenne un gemito a stento, visti i baci poco casti di lui.
- al momento, ho altro a cui pensare... - mentre parlava finiva di spogliarla - ...dio, che corpo fantastico hai...-
- a...a...anche tu....- ansimava e gemeva, per i baci. Ed erano solo all'inizio.
Fred sapeva come farla contenta e soddisfarla! Quando riaprì gli occhi, se lo trovò di fronte, che la sovrastava.
Interrompendo solo per momento il contatto visivo, giusto l'attimo nel levarsi la maglietta. Esponendo così alla sua vista, l'addome scolpito, dove passò subito con delle carezze, salendo poi verso il petto.
- Herm - un bacio sul collo e giù per il seno.
- cosa?-
- com'è che ogni mattina, finisce così?- ancora baci, e carezze.
- se vuoi, fermati...allora -
Lui, si fermò. La guardò stralunato, con un serio sopracciglio alzato - sei matta, per caso?Dio, le donne, non le capirò mai! E ne ho tre in casa!-
- meno male!-
- sta zitta...dimmi, cioè rispondimi...- quella conversazione, per quanto sapesse come sarebbe finita, lo divertiva - ora. Ripeto, sei matta?-
- hai domandato : perchè ogni mattina finisce così? E ti ho risposto : fermati se vuoi -
- appunto - le braccia tese ai lati delle sue braccia, e lei che lo guardava sorridente - appunto, ripeto Grang...signora Weasley. Sei matta...- annuì serio - se non...-
- si?-
- se non...-
- se non?-
- oh al diavolo, se non faccio l'amore con te, adesso...schiatto di sicuro! Insomma se non c'è riuscito Voldemort, o la scuola...non ci riuscirai tu!-
- quindi per te...l'astinenza è vietata?-
- assolutamente, sì!- la guardò - ah...non è che sei, nella settimana, vero?-
- no, tranquillo -
- oh, bene!-
Un attimo dopo, tra le risate si sentivano anche gemiti e sospiri.
- Fred - lo richiamò un'ora dopo, mentre alle dodici erano ancora nel letto, al posto di pensar al pranzo o ad altro.
- cosa?-
- ti amo -
- anche io - la guardò - tutto ok?-
- sì. Ti ricordi...della conversazione, di qualche tempo fa?-
- riguardo?-
- ad un possibile, figlio maschio -
Fred la guardò - lo vuoi davvero?- le chiese.
- sì...cioè se tu lo vuoi ancora...-
- ok, mettiamoci subito all'opera!-
- Fred!-
- Hermione!-
- non prendermi in giro!-
- non lo faccio...- la baciò - perchè dovrei farlo?-
- a che scopo poi...ci sarebbe l'astinenza altrimenti - disse seria e divertita.
- sei una serpe, lo sai?-
- vagamente - si alzò e si vestì lentamente - forza, alzati. Stiamo a pranzo da George e Gabrielle -
- oh...dalla mia cognata veela...sexy!-
- astinenza -
- mia cognata non è sexy come una veela. Contenta?-
- bene -
- serpe, ripeto - la prese , abbracciandola da dietro e baciandola sul collo.
- uhm e tu mi adori -
- no. Io non ti adoro - la baciò - ti amo -