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Autore: Nihal_Land of Wind    25/12/2011    2 recensioni
"Scusi, che è successo qui?"
"C'è stato un incidente poche ore fa e il treno è deragliato."
Fu come se tutto il mondo si fosse messo a girare su se stesso. Susan non capì più niente... Si girò e incominciò a correre.
Questa fanfiction parla di un finale diverso per la saga... Spero vi possa piacere!!
Genere: Avventura, Triste | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Un po' tutti
Note: What if? | Avvertimenti: nessuno
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I’LL COME BACK TO YOU
 
SEI
 
POV SUSAN
Holly mi vide sgranare gli occhi. “Tutto bene?” mi chiese.
Io annuii, ancora su di giri per l’illuminazione che avevo avuto poco prima. Ecco perché quando avevo aperto il pacchettino che mi aveva dato Adam avevo avuto la sensazione di un ricordo lontano... perché un ricordo di quegli orecchini ce l’avevo già.
Tutto stava nel metterlo a fuoco.
“Dai vieni, balliamo un po’” dissero Amy e Holly trascinandomi al centro della stanza e iniziando a ballare. Capii che stavano facendo di tutto per farmi sentire di nuovo meglio e ne fui molto contenta: non ero da sola.
Fu la serata più bella che avessi trascorso; da molto tempo non mi capitava di sentirmi così bene. Ascoltavo le chiacchiere delle altre e rispondevo, sempre per mezzo del quadernino.
Verso le due (era Capodanno, ma a una certa ora i genitori della mia amica volevano andare a dormire) il signor McKenzie arrivò per riportarmi a casa e io fui libera di pensare tra me e me. Avevo un’immagine confusa di Peter che mi diceva esattamente quello che mi aveva detto Holly: “Ti stanno molto bene... Sono perfetti con i tuoi occhi!” Però non ricordavo ancora in quale circostanza mio fratello mi avesse fatto questo complimento.
Rimuginando su questi pensieri, ero arrivata a casa. Salutai il signor McKenzie ed entrai, salendo fino alla mia stanza. Dopo essermi cambiata, mi infilai nel letto.
 
POV ADAM
Adam osservò da dietro un cespuglio la finestra di Susan; se qualcuno fosse passato da lì in quel momento avrebbe potuto pensare molto male, ma il ragazzo lo faceva per una giusta causa.
Le due settimane erano passate, quello era l’ultimo giorno. Ora doveva solo attendere che Susan si addormentasse e poi avrebbe saputo. Passò un quarto d’ora e Adam iniziava a spazientirsi, quando finalmente sentì che era il momento. Chiuse gli occhi e dopo un po’ sentì un urlo soffocato provenire dalla stanza della ragazza.
Riaprì gli occhi, deluso. Niente da fare, era proprio un’impresa disperata. Ma più di così cosa poteva fare? In ogni caso non avrebbe rinunciato. Sentendo un lieve tonfo vicino a lui, trasalì e si voltò di scatto.
“Sono io, non preoccuparti” disse la voce che gli aveva parlato dietro la statua del leone fuori dalla stazione. Il buio gli impediva di riconoscerlo, ma non c’era pericolo. “Allora?”
“Niente. Neanche ora.”
Il proprietario della voce trasse un lungo sospiro.
“Perché?” chiese il ragazzo d’impulso, tutto a un tratto. “Perché Susan non riesce a ricordarsi? Io ho fatto di tutto!! Sono mesi che cerco di farglielo capire e...”
“Silenzio.” Intimò la voce. “E’ più complicato di quanto pensassi. Non è prudente comunque farci vedere qui, potremmo non essere gli unici a sorvegliare Susan.”
Adam si zittì, ma aveva capito: “Lei?” domandò in un sussurro.
La persona invisibile annuì gravemente. “E’ necessario fare in fretta. Bisogna che Susan venga da noi prima che la Strega Bianca la attragga dalla sua parte. Andiamo.”
Detto questo sparirono, inghiottiti dal buio.
 
POV SUSAN
Cercavo di non addormentarmi sulla fetta di pane con la marmellata, ma era un’impresa ardua. Inoltre la zia mi osservava, sorpresa ma finalmente contenta che avessi iniziato a mangiare un po’ di più e mi mise davanti una bella tazza di tè fumante.
“Di’ la verità, qualcuno ti ha fatto cambiare idea a Capodanno” sorrise. Io scossi la testa: avevo semplicemente sentito il desiderio di mangiare pane e marmellata. “Non è che c’era anche Adam alla festa dell’altra settimana?” continuò zia Alberta sorridendo ancora di più. Mi affrettai a scrivere “NO” sul mio quadernino. E poi, anche se fosse stato, non poteva avermi convinto una delle mie amiche? Avevo l’impressione che la zia fosse un po’ troppo fissata con Adam in quel periodo.
“Vedi Susan” si era seduta di fianco a me. “Io ho notato che stai bene con Holly e Amy, ma hai sempre qualcosa che ti blocca. Invece Adam è un ragazzo così gentile e premuroso... secondo me se provassi a frequentarlo ti renderesti conto che può diventare un buon amico!”
Io non condividevo la visione della zia in realtà, ed ero piuttosto indecisa, ma alla fine acconsentii e mia zia gli telefonò per dirgli da parte mia di vederci al parco... ma solo in presenza di Amy.
 
La mia amica ridacchiava. “Ma che tipo è questo Adam?”
Le scrissi: lo vedrai quando arriva.
“Ma mi dici almeno se è carino?” era più agitata lei di me.
Secondo me di viso no. Ma uno la faccia non se la sceglie.
“Già. Da quanto dice tua zia però è molto gentile...”
La invitai a interrompersi: in fondo alla strada stava apparendo correndo il diretto interessato, con la sciarpa al vento. Io mi portai la mia intorno alle guance: mi faceva sentire più sicura di me.
“Ciao ragazze!” salutò fermandosi con uno scivolone davanti a noi. “Ciao!” rispose Amy mentre io agitavo una mano. “Facciamo una passeggiata?” propose lui e così ci incamminammo. Era evidente che Amy si sentiva il terzo incomodo, ma per me non c’erano problemi e a quanto pareva nemmeno per Adam, che camminava tranquillo di fianco a me. La mia amica tentò allora di fare conversazione con lui, con domande del tipo: che scuola fai, come trovi i professori, eccetera. Io non li interruppi, finchè non vidi una figurina stagliarsi poco più avanti e che riconobbi immediatamente per Holly. Anche Amy l’aveva vista.
“Amy!” disse Holly raggiungendoci “Ciao Susan! Amy, mi ha appena chiamata Elizabeth, dobbiamo finire il progetto di scienze! Te ne eri dimenticata?”
Io la guardai con una faccia del tipo: “Ah, sì?” Quale progetto di scienze? Mi risultava che la professoressa avesse dato solo esercizi e da studiare, senza parlare di una prova pratica.
“Ah... Ah già, il progetto di scienze!” esclamò Amy. “Mi dispiace ma devo andare... E’ stato un piacere conoscerti, Adam. Susan, ci vediamo presto, baci!”
E le mie amiche se ne andarono, lanciandomi qualche occhiata di scusa.
Ok... mi trovavo con Adam, da sola, in un parco coperto di neve. All’improvviso anche lui pareva agitato.
“Ehm...” iniziò. “Senti, Susan, devo chiederti una cosa.”
Aspetta un attimo... mi aveva chiamata Susan? Ma allora lo sapeva che quello era il mio nome vero.
“Ehm... ti sono piaciuti gli orecchini?”
Un po’ perplessa, annuii vigorosamente. Ero sincera.
“E, ehm... li ha-li hai messi?”
Ora ero decisamente perplessa. Annuii di nuovo, ma probabilmente era la risposta che si aspetterebbe chiunque faccia un regalo del genere. Ma perché me lo chiedeva?
“E... li hai messi a una festa?”
Ma che faceva, mi spiava? Glielo scrissi nel quadernino e glielo mostrai. Lui diventò immediatamente rosso.
“No assolutamente no!” rispose in fretta. “Non lo farei mai... E’ solo che sono adatti per una festa infatti li hai messi anche in un’altra occasione...”
Aveva ragione. Altrochè se ce l’aveva!! Li avevo messi a un ballo!!
Scrissi anche questo. “Esatto!” era contento.
A un ballo di fine anno scolastico!Scrissi.
Adam però pareva deluso ora.
Ma tu come lo sai?
L’attenzione del ragazzo però fu attirata da qualcosa poco più in là. “Non è il momento per parlarne” mi prese per un braccio e mi spostò dietro di lui.
“Maledizione” mormorò. “E’ arrivata.”
 
 
 
 
 
 
 
 
Ciao a tutti! Finalmente ho pubblicato un altro capitolo, ci ho messo tutto il pomeriggio di ieri per scriverlo! Scusate il ritardo, lo so lo dico sempre ma sono stata strapiena di cose da fare; ora meno male che ci sono le vacanze!
Auguro un felicissimo Natale e uno spettacolare anno nuovo a tutti coloro che hanno recensito la mia storia, l’hanno messa tra le preferite, seguite o ricordate e anche ai lettori silenziosi! Buon Natale!
Nihal_Earth of Wind 
 
  
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