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Autore: Star_Fire    26/12/2011    4 recensioni
I Mugiwara sono quasi giunti alla meta finale: l'isola di Raftel. Ma prima di approdarvi dovranno affrontare le insidie della misteriosa Isola del Tempo, che li metterà alla prova. Solo chi ne esce vivo, e chi dimostra di essere degno, può passare oltre e giungere al cospetto dello One Piece. Tra nuovi amori, nuove sfide ed enigmatiche presenze cosa accade quando il più grande nemico da sconfiggere è il tuo passato?
Genere: Avventura, Malinconico, Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Un po' tutti | Coppie: Franky/Nico Robin, Rufy/Nami
Note: What if? | Avvertimenti: nessuno
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capitolo 3

Eccomi qui con il terzo capitolo. La situazione difficile in cui si sono ritrovati i Mugiwara trova una soluzione ma siamo solo all'inizio dell'avventura =) Ringrazio tutti quelli che hanno recensito questa fiction, i vostri commenti positivi mi mettono sempre allegria ^^ E ora basta perdersi in chiacchiere inutili! Godetevi il nuovo capitolo :D Star_Fire

-CAPITOLO 3- Nerùdor, lo spirito del mare.

Nami dormì malissimo quella notte. L'ansia del trovare una soluzione entrò perfino nei suoi sogni, turbandoli. Sognò di quando era piccola e viveva sotto la schiavitù degli uomini pesce. Arlong era di fronte a lei, e la sovrastava con la sua incredibile altezza. Ai suoi piedi vi era il disegno che aveva fatto di Bellmer, strappato in tanti piccoli pezzi. Sentiva le lacrime scivolare sulle guance, lacrime di paura; sentì nel suo cuore il terrore di essere uccisa o di essere punita, ma Arlong si limitò solò ad afferrarla per il collo e scagliarla lontano da lui. La piccola Nami si alzò in piedi tremante qualche ora dopo, era svenuta a causa della collisione con il muro. Andò al centro della stanza, sperando di poter rimettere insieme i pezzetti del ritratto di Bellmer, ma erano spariti...La Nami adulta si svegliò di soprassalto, madida di sudore con il pigiama che le si appiccicava prepotentemente sulla pelle umida. Il sogno le era sembrato così reale che le ci volle del tempo per capire che era nella sua cabina con Robin. La rossa guardò quest'ultima. Per fortuna non l'aveva svegliata. Decise di alzarsi dal letto e prendersi qualcosa da bere in cucina. Quando arrivò, però, scoprì che non era sola. Rufy era lì, davanti al frigorifero, cercando invano di rompere il lucchetto messo da Sanji per impedirgli di aprirlo.

"Rufy, ma che stai facendo?". Al suono della voce della bella navigatrice, il ragazzo si voltò di scatto, sollevato nel constatare che non era il cuoco.

"Ho fame, Nami! Non è che sai come togliere questo lucchetto vero?" chiese speranzoso il capitano.

"Sì, lo so togliere! Ci serve la combinazione numerica che, guarda caso, io posseggo!" sorrise Nami, diabolica "Ma se la vuoi esigo un pagamento in cambio"

"Ooooh avanti Namiiiiiii!!" piagnucolò Rufy "Non puoi essere così spietata e senza cuore".

"Non sono spietata, vorrei solo un equo compenso ti pare?"

"Ma io non ho nulla da darti in cambio"

"Inventati qualcosa, babbeo!" sorrise Nami, perfidamente, accomodandosi al tavolo e rimanendo a guardarlo. Rufy si grattò la testa, pensando a cosa potesse darle in cambio. Poi, sorprendendo la navigatrice, l'abbracciò. Stetterò così per diversi minuti che sembravano interminabili, minuti nei quali il cuore di Nami accellerò tanto da sembrare che volesse scoppiare. Poi Rufy si allontanò e le sorrise:

"Ecco il mio pagamento. Ti ho dato un abbraccio sincero. Tutti abbiamo bisogno di un abbraccio. " disse il capitano con la sua inconfondibile risatina.

"Io...ecco...Grazie Rufy!" farfugliò Nami, che si diresse verso la porta della cucina di tutta fretta. Le serviva aria fresca. Sentiva le guance andargli a fuoco.

"Aspetta, Nami..."

"Dimmi!" si voltò a guardarlo la navigatrice. Era serio e non sorrideva. "Forse vuole dirmi qualcosa d'importante" pensò la rossa.

"Mi dici la combinazione adesso?". Inutile dire che il povero capitano si ritrovò ad abbracciare il pavimento di legno della cucina.

La mattina seguente, durante la colazione, Robin e Nami informarono la ciurma su quanto avevano scoperto:

"E' già un passo avanti" commentò Frankie "ma come facciamo a trovare un'isola invisibile?"

"E' questo il problema, purtroppo" rispose Robin, sorseggiando caffè dalla sua tazzina. "Non possiamo".

"Brutto affare!" commentò Zoro, accarezzando le sue katane "Però, di certo, non possiamo stare ancorati in questo posto per tutta la vita"

"Testa di prato ha ragione, anche se mi costa dirlo" disse Sanji, aspirando del fumo dalla sua immancabile sigaretta.

"Testa di prato?! Senti, cuoco scadente, adesso mi stai davvero scocciando!"

"Cuoco scadente?!Intanto, però, ciò che cucino lo mangi di buon grado, eh marimo?"

"Ma taci!Mangio solo perchè sei l'unico che cucina ogni santo giorno!"

"Ah, è così, babbeo?"

"Sì, cuoco dei miei stivali!". I due iniziarono a colpirsi, in mezzo al ponte, gridandosi insulti.

"Ci risiamo!" sospirò Nami, battendosi una mano sulla faccia.

"Yohohohohohohohoho, vederli litigare è sempre una gioia per i miei occhi, anche se io non ce li ho!Yohohohohohohohoh!" rise Brook, incominciando a suonare con il violino una melodia allegra e briosa che faceva da sottofondo al litigio del cuoco e dello spadaccino. Fu proprio in quel momento, poco prima che Brook attaccasse a suonare un'altra delle sue melodie, che una splendida creatura schizzò fuori dall'acqua ed atterrò con eleganza sul ponte della Sunny. Era interamente fatta di un liquido cristallino che, molto probabilmente, doveva essere acqua marina. Al suo interno, grazie alla trasparenza, si intravedevano alcuni pesciolini di vari colori nuotare placidamente lì dove avrebbero dovuto esserci gli organi. I suoi capelli erano mossi come le onde del mare da cui proveniva ed erano di tutte le tonalità di azzurro. Alla radice erano di un blu profondo, sfumando poi in un azzurro brillante e successivamente al celestino tenue, per terminare in uno spumoso bianco sulle punte, che tanto ricordava il colore delle creste delle onde. Esattamente come il resto del suo corpo, anche gli occhi erano di mille sfumature bluastre, che conferivano alla creatura un aspetto ancora più solenne ed arcano. Nell'istante in cui quella presenza aveva messo piede sulla nave, la ciurma si era zittita esterrefatta. Il silenzio che si creò era carico di stupore, curiosità e anche un pizzico di paura, provata da quei membri più fifoni tra la ciurma. Poi, con una voce che ricordava tanto lo sciabordio delle piccole ondine che s'infrangono sul legno di una nave, la creatura parlò:

"Salute, Mugiwara!Mi spiace aver interrotto un momento che, da quanto hanno potuto vedere i miei occhi, era di piacevole svago"

"Salute a lei, eterea creatura" salutò Sanji, per poi cadere a terra miseramente svenuto, e con un rivoletto di sangue che gli usciva dal naso.

"Patetico!" sbottò Zoro, alzando gli occhi al cielo.

"Robin" sussurrò Nami "che cos'è?Questa creatura, intendo". L'Archeologa, non staccando gli occhi di dosso dalla creatura, che ora aveva preso a scrutare con curiosità ogni membro della ciurma, rispose:

"A giudicare dal suo aspetto, direi che si tratta di uno spirito marino"

"Ah, una ninfa?"

"No, Nami..le ninfe popolano i fiumi, questa creature proviene dal mare.". Lo spirito riprese a parlare, una volta finito di squadrarli:

"Il mio nome, Mugiwara, è Nerùdor. Sono lo spirito-guida del mare. Il mio compito è quello di aiutare i pirati onesti e d'animo nobile in difficoltà". Usopp, prendendo coraggio, interruppe la creatura:

"Nerùdor, noi siamo gentili e valorosi e abbiamo disperato bisogno d'aiuto e...."

"Lo so, umano." sorrise lo spirito "per questo motivo sono qui. Vedete,le onde mi hanno portato le voci di tutti voi, che parlavate di una smagnetizzazione dei vostri strumenti di rotta e..."

"Esatto, Nerùdor!Sei qui per fornirci un nuovo Log Pose?" s'intromise Chopper, agitato.

"Invece di interrompermi, potreste ascoltare fino alla fine ciò che ho da dire?" domandò stizzita la figura d'acqua. Quando nessuno osò più fiatare, Nerùdor proseguì:

"Non sono qui per donarvi un nuovo Log Pose, anche perchè il vostro non è rotto, nè smagnetizzato. Siete capitati nel tratto di mare che circonda Nesì tou Cronou, nota nelle vostre leggende come "L'isola Invisibile", "L'isola delle stranezze" oppure..."

"L'Isola del Tempo" concluse Rufy, sorridendo "Non è vero, spirito?"

"Esatto, Cappello di Paglia!" annuì Nerùdor, mentre tutta la ciurma guardava Rufy sbigottita. "L'isola è collocata in una piccola distorsione temporale, che impedisce quindi la sua localizzazione. E' lì che vi devo condurre, cercatori dello One Piece. Non potete continuare il vostro viaggio senza essere passati prima per l'Isola del Tempo."

"Come mai quest'isola è collocata fuori dallo spazio che conosciamo?" domandò Nami, incuriosita dalla novità. "Come ha fatto a formarsi?"

"L'isola in questione è artificiale" spiegò lo spirito "fu creata dal Re dei Pirati, Gol D. Roger."

"Che cosa?" esclamarono tutti stupefatti dalla notizia appena appresa.

"Come gli fu possibile creare un'isola in una distorsione temporale?" chiese Franky, confuso come non mai.

"Quasi nessuno sà che insieme a Roger viaggiava un uomo con il potere del frutto del diavolo Dark Dark. Ma fatemi arrivare con calma a questa parte della storia; cominciamo dall'inizio. Il Re dei Pirati una volta raggiunta Raftel e nascosto il tesoro, tornò indietro per un lungo tratto, con l'intenzione di collocare un'isola particolare fuori dal tempo che noi conosciamo, impossibile da localizzare se non con il giusto aiuto. Un'isola sulla quale bisogna approdare assolutamente per poter continuare il viaggio. Un'isola sulla quale SOLO i pirati gentili e di pure intenzioni possono sbarcare. E sono io, Nerùdor, che per ordine di Gol D. Roger decido se condurre o meno i pirati sull'Isola del Tempo. Vi è chiara questa parte?" domandò sorridendo, l'incantevole figura. Ad un cenno d'assenso della ciurma, continuò: "Bene, per quanto riguarda la creazione dell'isola vi ho accennato che vi era un uomo di cui non conosco il nome; non faceva parte della ciurma del Re dei Pirati, ma Gol D. Roger cercò a lungo un uomo con quel potere affinchè portasse a compimento il suo piano, appunto, creare un'isola impossibile ai più da raggiungere."

"Ma il frutto Dark Dark dà solo la possibilità al suo possessore di generare oscurità, che ha la capacità di distruggere ogni cosa." disse Robin, osservando lo spirito.

"E' vero, mortale. Ma oltre che a distruggere, il frutto Dark Dark, dà al possessore anche la capacità di attirare ogni cosa verso di sè, per poi farla risucchiare da un vortice oscuro." rispose educatamente Nerùdor.

"Ah..quindi crea un buco nero?" intervenne Franky, molto interessato all'argomento.

"Non esattamente. Il vortice che si crea è simile ad un buco nero, ma mentre il secondo assorbe le cose e le distrugge, il primo è come una specie di spazio infinito in cui è possibile collocare a piacimento cose e anche persone. Sfruttando questa capacità del frutto del diavolo, fu possibile all'uomo che viaggiava con Roger risucchiare una normale isola e collocarla in questo vortice." concluse la presenza. Dopo un attimo di silenzio in cui tutti ripensarono al discorso appena udito, Zoro parlò:

"Bella storia, spirito. Ma ora dimmi: se quest'isola è collocata in una distorsione temporale, noi come ci arriviamo?"

"Io sono qui per questo. Roger mi chiese il favore di poter aiutare a raggiungere l'Isola del Tempo tutti i pirati buoni e di nobili sentimenti. Scrutando le loro anime e tenendoli d'occhio quando si aggirano per queste acque riesco a comprendere le loro intenzioni, e se nel loro cuore albergano purezza, coraggio e nobiltà. Se scoprissi pirati malvagi e senza scrupoli non apparirei ai loro occhi, e li lascerei vagare per il mare. Al contrario, in caso incontrassi pirati con buoni propositi, li guiderei attraverso l'unico accesso per l'Isola che è collocato in fondo al mare. Voi siete pirati d'oro, sempre pronti a lottare ed aiutare il prossimo per giuste cause.. per questo motivo sarò lieta di guidarvi".

I Mugiwara gioirono e Franky, in preda alla felicità abbracciò Robin, facendole abbassare gli occhi e arrossire. "Accidenti ma che mi prende?" pensò l'Archeologa, imponendo al suo cuore di rallentare i battiti. Anche il cyborg rimase incuriosito dalla sua reazione, ma vi badò poco.

"Quando andremo sull'Isola?" chiese Brook, interrompendo i festeggiamenti "Non sto più nella pelle, anche se a pensarci bene io la pelle non ce l'ho yohohohohohohohohohoho"

"Partiremo domani, quando la luna sarà piena ed alta nel cielo! Ora vi lascio, Mugiwara. Tornerò a prendervi domani al calar della sera". Senza dare il tempo alla ciurma di salutarla, si sciolse in un'onda cristallina e si riunì al mare, sparendo alla loro vista.





  
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