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Autore: Daenerys_Snow    26/12/2011    4 recensioni
- Allora… tu lo ami? – Erika sapeva perfettamente a chi si stava riferendo.
- Perché? Ti ha detto che l’ho trattato male, forse? – chiese lei leggermente irritata.
- No, no! È che voglio sapere se mio fratello si è innamorato di qualcuno che lo ricambia, tutto qui. – tentò di giustificarsi quella dai capelli blu.
- Senti Celia: mi sembra esagerato chiamare il nostro “amore”… l’amore è qualcosa che si costruisce col tempo, non in 3 giorni. E poi…
- Cosa? – chiese l’altra speranzosa in qualcosa di positivo.
Volete sapere come risponde Erika?
Allora dovete andare a leggere...
queste qui sono solo alcune parole del 5° capitolo...
quindi spero che andiate a leggere il resto.
Genere: Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Jude/Yuuto
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
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- Questa storia fa parte della serie 'My Football is Inazuma Eleven'
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Capitolo 2

Erika corse. Corse tanto. Forse anche troppo, perché non si rese conto di essere arrivata lontana dal campo. Si sedette sull’erba di un praticello lì vicino. Pianse…
Anzi: piangeva. E continuava senza sosta…
“Perché…? Cosa mi rappresenta strapparmi e buttarmi via il bene prezioso che ho, solo per dimostrare che sono capace a tirare uno stupido pallone da calcio?”.
Le braccia le strinse alle ginocchia e nascose tra queste il suo candido volto… singhiozzava. Quel ciondolo era molto importante per lei: si trattava di un regalo di suo cugino Francesco… glielo aveva portato dall’Italia, il paese d’origine di Francesco. Per lei era molto importante, non solo perché glielo aveva regalato lui, ma anche perché ci strinsero un patto sopra: lei doveva entrare nell’Inazuma. E ci stava riuscendo finché Guilty non rovinò tutto…
“Mi dispiace cuginetto, ma credo che il nostro patto ora non abbia più senso…” pensò tra sé e sé.
-    Posso sedermi qui con te?
-    Ma che ci fai qui, Jude? – chiese lei che sembrava essersi un po’ calmata.
-    Ero venuto a vedere come stavi… - rispose lui sedendosi accanto a lei.
-    Perché? Ti interessa veramente? Io non credo… - chiese lei.
-    Bhè… ecco: ti ho visto scappare via piangendo e istintivamente mi è venuto da chiedermi cosa ti fosse successo; Guilty mi si è avvicinata e le ho chiesto cosa ti aveva fatto e lei mi ha risposto che tu non vali niente senza ciondolo. – delle lacrime si fecero spazio sul volto della ragazza che però non abbassava lo sguardo – E io me ne sono andato via senza ascoltarla neanche e…
-    Aspetta… ma perché te ne sei andato? Dopotutto lei fa parte della squadra e meritava di essere ascoltata… e magari ti stava anche dicendo la verità.
-    No… - disse lui.
-    Come fai a sapere che mi sto sbagliando?
-    Semplice: tu sei sincera… lo leggo nei tuoi occhi smeraldo… - abbassò lo sguardo a terra – e… ed è anche per questo che ti ho fatto fare il provino…
La ragazza aveva una faccia confusa, così, prima che lei potesse porgli delle domande, lui continuò – Il punto è che quando stavamo discutendo per tuo cugino, io ho letto nei tuoi occhi che lo stavi difendendo perché gli vuoi davvero bene, e non per fare scena.
-    Grazie Jude… - rispose lei. Del calore si stava diffondendo nel suo corpo.
-    Figurati… e comunque rimane il fatto che appena me ne sono andato ho incontrato tuo cugino… e indovina un po’?! Lui è andato, non appena hai rincorso Guilty, dall’altra parte del fiume e così, quando il ciondolo è stato buttato nell’acqua, lui l’ha ripreso al volo… mi ha raccontato che ha visto un luccichio ed è corso a prenderlo…
-    Oddio!! Quindi si è buttato?
-    In pratica sì… era fradicio quando l’ho visto…
-    Mi dispiace così tanto per lui… è tutta colpa mia…
-    Non è vero. È che lui l’ha fatto perché lo sentiva, tutto qui. Come quando tu l’hai difeso al campo: è una cosa naturale se vuoi bene ad una persona…
-    Anche tu credi che non riesca a tirare in porta senza ciondolo? – chiese lei senza pensarci due volte.
-    Io… - ora però lui non sapeva cosa rispondere.
-    Me lo immaginavo… - rispose lei con un piccolo sorriso.
-    Io non ho detto questo…
-    Ma l’hai pensato. – si alzò velocemente e si diresse verso un pallone da calcio poco distante da loro.
-    Ma dove stai andando? – chiese lui preoccupato.
-    Ora vedrai cosa so fare… - si avvicinò al pallone. – “Moon’s Wolf”!! – un enorme lupo ricomparve alle sue spalle. E come sempre, portò la palla verso Jude, mettendogliela difronte. – Allora?
-    Wow! – rispose lui estasiato – Lo sapevo…
-    Sì, certo come no! – rispose lei divertita.
-    Ci sono riuscito!
-    A fare che, scusa? – chiese lei confusa.
-    A farti ridere. – ma la ragazza aveva ancora quell’espressione. – Ora ti spiego: quando ho incontrato tuo cugino, gli ho detto che ti avevo vista piangere e scappare via, così lui mi ha detto di venire qui e che ti dovevo far ridere, ma mi ha anche avvisato che tu difficilmente sorridi, se non a lui…
-    Quindi tu mi stai dicendo che sei stato obbligato da lui a venire da me, e non per tua volontà? – era furiosa.
-    Ehm… aspetta non ho detto proprio questo… - disse lui spaventato.
-    A no?! E cosa avresti detto?
-    Un’altra cosa e te la dico se chiudi gli occhi.
-    Senti: non è che non mi fido è solo che mi sembra esagerato il fatto che per scoprire cosa  intendevi con quelle frasi debba chiudere gli occhi.
-    Tu chiudili e basta. – disse mentre si alzava e si avvicinava a lei.
-    Va bene… - e li chiuse.
-    Ora puoi aprire – disse Jude dopo qualche secondo.
-    Ma cosa mi hai…? – stava per chiedere lei fino a quando non si guardò il collo – Ma è la mia luna blu!!! – urlò – Ma come hai fatto?
-    Te l’ho detto: l’ha presa tuo cugino…
-    Che ti ha detto di riportarmela, vero? – chiese lei un po’ sconsolata.
-    No! – disse lui ad alta voce, poi però, come se se ne fosse pentito, abbassò lo sguardo a terra – Gliel’ho chiesto io di riportartela…
-    Davvero? – chiese lei stupita.
-    Sì… insomma: ci conosciamo solo da due ore, ma questo non vuol dire che io non possa… - non finì la frase che due braccia avvolsero il suo torace.
-    Grazie mille… - disse lei a bassa voce. Lui, allora, rosso pomodoro, la strinse e appoggiò la sua testa sulla sua morbida spalla.
-    Figurati… per così poco… in fondo noi siamo amici, no? – chiese lui. Lui non voleva che lei rispondesse di no, ma neanche di sì, perché significava che per lei lui era solo un amico.
-    Certo… - disse lei allontanandosi. Si stava per incamminare senza di lui e disse – Saremo amici per sempre…
-    Spero proprio di no… - disse lui a bassa voce. Poi la raggiunse e si incamminarono verso il campo insieme.
Parlarono del più e del meno, fino a quando raggiunsero il campo. Quando entrarono, tutti si voltarono verso di loro.
-    Vedete ragazze: è come vi avevo detto… - disse Guilty vedendo i due insieme.
-    La vuoi finire? – disse stufa Marine.
-    Già: stai sempre a spettegolare su gli altri, ma hai mai pensato a te, è? – continuò Valentine.
-    Voi fatevi gli affari vostri! – rispose la riccia. – E poi lei non è nemmeno capace a tirare senza ciondolo.
-    Ma questo lo dici tu?! Cioè una ragazzina vestita completamente di verde che non ha mai provato a tirare in porta!! – rispose Jude davvero arrabbiato.
-    Vedete: il nostro regista si è già innamorato!
-    Ma cosa stai blaterando? – chiese Erika che guardava il suo nuovo amico diventato tutto rosso.
-    Oh, mia cara ragazza: ancora non hai capito che lui ti ha presa nella squadra solo perché gli piaci? – chiese lei con un sorrisetto.
-    È vero? – chiese la ragazza dagli occhi verde smeraldo al ragazzo con gli occhialini.
-    Ecco… io… senti: parliamone a bordo campo che tanto ci sono altre due ragazze che devono fare il provino.
-    Già, ha ragione: sono Chrystal Cricket e Nancy Strawberry! – annunciò Mark – Però c’è un problema…
-    Di che si tratta? – chiese Shawn, il ragazzo dai capelli grigi.
-    È che è libero solo un altro posto nella squadra, quindi solo una delle due ragazze subentrerà nell’Inazuma.
-    Mark! – chiamò Erika da bordo campo vicino a Francesco e a Jude.
-    Dimmi Eri.
-    Falle entrare tutte due in squadra, io me ne vado.
-    Ma cosa stai dicendo?! – chiese Jude confuso. Francesco era tranquillo: se sua cugina non voleva far parte della squadra, c’era sicuramente una ragione più che valida.
-    Quello che hai sentito… non vale la pensa entrare nella squadra dei miei sogni se un mio amico non mi dice come stanno veramente le cose! – disse la ragazza verso Jude.
-    Io ti spiego tutto, ma… ti prego: non lasciare la squadra…
-    Erika – disse Fran – che ne dici se durante i provini delle ragazze tu parli con Jude da sola, senza nessuno che vi disturba, - disse verso Guilty e le altre – e poi decidi se continuare a giocare con l’Inazuma o no?
-    Mi sembra un’ottima idea! – disse da lontano Jordan.
-    Ti prego… - la supplicò il ragazzo con gli occhialini.
-    Va bene… - disse infine la ragazza.
-    Ok… Chrystal, vieni! – disse Caleb: si sarebbe occupato lui del suo provino.
-    Eccomi. – rispose una ragazza dai capelli legati in uno chignon. I restanti capelli erano legati in due carinissime treccine che le arrivavano al sedere. Inoltre, ogni ciocca era di un colore diverso, proprio come i suoi grandi occhi: migliaia di colori brillavano in quelle fessure. Aveva giusto un po’ di lucidalabbra rosa chiaro e della cipria con brillantini. Indossava un maglia lilla con dei pantaloncini bianchi con una striscia rosa. Gli scarpini violetti. Molto bassa, visto che aveva solamente 12 anni, mentre tutti gli altri 14. Si proponeva per qualsiasi ruolo, ma le sarebbe piaciuto molto fare l’attaccante. Piccola ma molto agile. Il suo ciondolo era molto particolare: aveva il pianeta Saturno di colore argento. La sua tecnica micidiale era “Angel’s Shot”. Era di nazionalità brasiliana.
Stava facendo il suo provino quando Jude incominciò a parlare con Erika – Sentimi… il punto è che io non ti ho scelta perché mi piaci, ma perché, come già ti ho spiegato prima, ho visto che eri sincera, e perché mi piace come tiri… e perché…
-    Aspetta, Jude. Io non  voglio entrare in una squadra dove tutti pensano che io piaccia al regista.
-    Ma nessuno lo pensa!
-    Quelle ragazze sì… e comunque c’è Chrystal che mi sembra piuttosto brava a fare l’attaccante, no? – chiese lei un po’ irritata.
-    Sì, sarà anche brava, ma…
-    Ma…? Lei non è abbastanza grande, forse?!
-    No… è che lei non è te! – le goti del ragazzo divennero subito rosse.
-    Cosa vuoi dire con questo? – il cuore di Erika batteva all’impazzata, ma non capiva il motivo.
-    Voglio dire che tu, oltra ad essere un’ottima attaccante, sei anche molto brava nel fare la regista… e poi tu sei magnifica quando tocchi la palla e quando ti muovi in campo sei così determinata da far andare tutti in tilt. – disse lui con lo sguardo basso.
-    Lo pensi veramente? – chiese lei che si sentiva svenire.
-    Sì… ed è per questo che non voglio che tu te ne vada…
Rimasero in silenzio. Qualcosa stava per nascere tra quei due, ma sarebbe sbocciato qualcosa se lei se ne fosse andata?
-    Ok… ora è il turno di Nancy Strawberry. – disse Mark.
-    Di lei me ne occupo io. – disse Darren, il secondo portiere.
-    Eccomi. – disse una ragazza di 14 anni con i capelli neri corvino lunghi fino a metà schiena. I suoi occhi erano colore dell’oro ed erano contorniati dell’ombretto nero. I capelli, inoltre, erano mossi. Aveva anche del rossetto rosso chiaro sulle soffici labbra. Indossava un maglia arancione, con dei pantaloncini neri e con gli scarpini dello stesso colore della t-shirt. Si proponeva per il ruolo di portiere o di centrocampista. Era alta quanto Erika con un corpo piuttosto asciutto. Il suo ciondolo era d’oro: il pianeta Marte. La sua tecnica micidiale era “Coral Reef” per la posizione di portiere, ma per l’ attacco ancora non ce l’aveva. La sua nazionalità era canadese.
Dopo anche questo provino, Mark chiamò tutti attorno a sé…
-    Allora ragazzi e ragazze… Darren e Caleb hanno accettato la vostra entrata nella squadra, ma… ehm… non ci sono posti per tutti: uno dovrà rinunciare.
Erika non voleva rinunciare, ma non voleva neanche stare in una squadra del genere…
-    Ehi, cuginetta… senti: tu devi fare solo quello che ti dice il cuore… se vuoi far parte della squadra devo farlo… - le disse all’orecchio Francesco.
-    Lo so… infatti ho già deciso… comunque ti volevo ringraziare per il ciondolo che mi hai ripreso nel fiume…
-    Ma di cosa stai parlando? Io non ti ho ripreso proprio niente!
-    Ma come… - Erika si guardò attorno finché non incontrò lo sguardo di Jude, che ovviamente, la stava fissando.
-    Eh già… a quanto pare hai fatto colpo… - le disse il cugino. – Ora spetta a te decidere…
-    Allora: il problema sono i posti… e perciò mi chiedevo se Erika avesse deciso su cosa fare – disse Mark rivolto alla ragazza.
-    Io… - Jude la guardava con gli occhi colmi di speranza. – Io rimango.
Deborah, Marine e Valentine l’abbracciarono forte mentre i ragazzi guardavano la scena felici: era bello sapere che si erano già create delle amicizie nella nuova squadra.
-    Cosa? E ora chi entrerà delle due? – chiese Guilty sorpresa ed irritata.
-    Bhè… non lo so… - rispose sincero il capitano.
-    Io avrei un’idea: io dovrei fare il portiere, ma visto che c’è già Mark e Darren e lo desidera fare anche Nancy, io lascio ma vorrei comunque fare la manager, visto che Camelia e Silvia se ne sono andate… - disse timidamente Annie.
-    Se gli altri sono d’accordo, per me non ci sono problemi. – disse Mark con la conferma della sua vecchia squadra.
-    Anche per me va bene… - disse una voce lontana.
-    Celia!! – urlò Jude alzandosi da terra e correndo verso la sorella appena tornata dagli Stati Uniti per un viaggio d’istruzione – Che bello rivederti!
-    Ma quella è la sua ragazza? – chiese Erika a Harley. Era furiosa, amareggiata e forse anche irritata. Ma cosa le stava accadendo?
-    È la sorella che è appena tornata dall’America. Sei per caso gelosa? – chiese il ragazzo dai capelli lunghi rosa con un sorrisino in volto.
-    No! Ma come ti salta in mente una cosa del genere?! – disse lei tutta rossa.
-    Ragazze, vi voglio presentare mia sorella Celia – disse avvicinandosi Jude.
-    Ciao a tutte, ragazze. Mi chiamo Celia e sono una delle manager della squadra. Sono anche la sorella del miglior calciatore al mondo, quindi… - e si avvicinò alle ragazze – attente a voi! Sono piuttosto gelosa… - disse lei ridendo assieme al fratello.
-    Bhè… allora sappi che devi stare attenta a quella con gli occhi verdi smeraldo… gli sta appiccicata come una sanguisuga! – disse per presentarsi Guilty.
-    E tu chi saresti…? – chiese Celia leggermente irritata.
-    Una stupida che non si fa gli affari suoi… - disse Jude che fece poi l’occhiolino ad Erika.
-    No… mi chiamo Guilty Case: nuovo difensore dell’Inazuma… - rispose lei lanciando un’occhiataccia al regista.
-    No, non mi hai capita: volevo chiederti chi saresti per intrometterti in un mio discorso… – disse la ragazza dai capelli blu divertita ma allo stesso tempo furiosa.
-    Divertente… - risposero insieme Jude ed Erika.
-    Grazie, ragazzi… aspetta un momento: ma tu hai gli occhi verdi smeraldo! – urlò Celia verso Eri.
-    Ecco… io… veramente non… - la quattordicenne si trovò con le mani nel sacco.
-    Lei è solo una mia amica… tutto qui… - rispose Jude velocemente. Due cuori, però, andarono in mille pezzi: quello della ragazza dagli occhi verdi e quello del ragazzo col mantello. Quelle parole fecero male ad entrambi.
-    Ok… ma spero che comunque me la farai conoscere: mi sembra molto simpatica… - poi guardò l’espressione del fratello: era completamente su un altro pianeta, forse ancora scosso dalle parole da lui pronunciate poco prima. – e tu sei già cotto… - poi si rivolse verso la ragazza – complimenti Erika: hai fatto perdere la testa a mio fratello… nessuna ci è mai riuscita.
-    Io non so che dire… - la ragazze era nel più completo imbarazzo.
-    Ho capito: cambiamo discorso! – disse Mark che si era accorto delle espressioni dei ragazzi in questione. – Allora: Annie farà da manager assieme a Celia, mentre tutte le altre faranno parte della squadra… dobbiamo decidere ruoli e numeri…
-    Visto che sono il regista decido io… siamo in 20 a giocare quindi va più che bene… perciò sarà: Mark (numero 1/15) portiere/libero; Harley (numero 4) difensore; Caleb (numero 8) centrocampista; Shawn (numero 9) difensore/attaccante; Axel (numero 10) attaccante; Austin (numero 11) attaccante; Jordan (numero 13) centrocampista; io (numero 14) centrocampista; – a quella parole il cuore di Erika ebbe un sussulto… perché quel ragazzo le faceva quest’effetto? – David (numero 16) centrocampista/attaccante; Xavier (numero 18) centrocampista/attaccante e Darren (numero 20) portiere avranno sempre gli stessi ruoli e gli stessi numeri di maglia… ora abbiamo anche : Erika (numero 5) attaccante; - Jude, nel dire il suo nome, divenne tutto rosso ma si fece forza per continuare - Marine (numero 2) centrocampista; Deborah (numero 3) centrocampista; Valentine (numero 17) centrocampista; Veronika (numero 25) difensore; Martha (numero 12) difensore; Guilty (numero 6) difensore; - nel dire questo, invece, ci mise un pizzico di rabbia – Chrystal (numero 7) attaccante e Nancy (numero 19) portiere/attaccante. Ho dimenticato qualcuno?
Non ebbe risposta – Perfetto!! Ci siamo tutti, allora… meglio così… - disse per finire Jude.
-    Vorrei chiedervi una cosa… - disse timidamente Fran.
-    Dimmi… - rispose Jude.
-    Vorrei fare il manager anch’io, almeno ho l’opportunità di stare vicino a mia cugina e di menare a chi le si avvicina. – dicendo questo, guardò male il ragazzo con gli occhialini, il quale si mise a guardare da un’altra parte.
-    Per me va bene… - disse Jude…
-    Perfetto… allora la squadra è al completo ora… ok. Però ora bisognerebbe tornare a casa, no? – chiese Mark.
-    Già… si è già fatta sera. – rispose Celia.
-    Allora: ci vediamo domattina per allenarci… e mi raccomando: siate puntuali! – disse David.
-    Ok – risposero tutti in coro.
Se ne stavano per andare tutti, ormai. Erano rimaste solo le ragazze nello spogliatoio.
-    Ascoltatemi, ragazze! – richiamò l’attenzione Deborah – Ora siamo tutte nella squadra quindi, almeno per me, dovremo andare d’accordo…
-    Sì, per me hai ragione… - risposero Erika, Marine e Valentine insieme.
-    Anche per noi è lo stesso! – dissero Nancy, Chrystal e Veronika.
-    E per voi? – chiese Deborah a Martha e a Guilty.
-    Per me noi va bene, ma nessuna si dovrà fidanzare con nessuno dei ragazzi, affare fatto? – chiese Martha per entrambe.
-    Ok… - risposero tutte le altre insieme. Era brutto sapere che non ci si poteva fidanzare con dei ragazzi tanto carini.
Uscita dallo spogliatoio, Erika vide Fran che le fece cenno di avvicinarsi – Ehi, cuginetta… che ne dici se tu torni con il ragazzo che ti ha rubato il cuore? – disse lui malizioso.
-    Ma cosa stai dicendo?! – disse lei paonazza.
-    Sai bene di cosa sto parlando… - le fece l’occhiolino – devi anche ringraziarlo per il ciondolo… va bene… ora vado che il tuo principe azzurro sta arrivando con quello schianto di sua sorella… ciao!! – e se ne andò di fretta e furia. In pratica l’aveva lasciata lì, sola soletta…
-    Ehi, Erika, che ci fai qui sola? – chiese Celia preoccupata.
-    Ehm… mio cugino se n’è dovuto andare e così… mi ha lasciato qui… perciò dovrò andare a piedi… bhè… ci vediamo domani, allora… - si stava per girare, ma una mano le prese il polso.
-    Dove credi di andare da sola con questo buio? Non puoi girovagare da sola a quest’ora per le strade di Tokio. Ti accompagnerò io col motorino… - disse Jude inizialmente determinato e poi rosso.
-    Ma come farà tua sorella?
-    Semplice: io me ne torno con Axel… vai con mio fratello, Eri… - le chiese Celia, quasi supplichevole.
-    Ok…
-    Perfetto! Io vado fratellone, a dopo!! – e scappò via anche lei.
-    Ehm… allora siamo rimasti solo noi, è? – disse Jude.
-    Già, a quanto pare… - rispose lei. Non riusciva a spiegarsi il motivo per cui ogni volta che parlavano lei diventava tutta rossa e non riusciva a parlare…
-    Tutto apposto?
-    S-sì, certo… andiamo?
-    Subito… vado a prendere la moto… aspetta 5 minuti qui… non ti muovere… - e corse via.
-    “Torna presto, Jude…” – pensò lei.

 
Spazio Autrice
Buonasera!! Allora… vi è piaciuto?? Lo so: è un po’ contorta ma è carina, no?! T.T vi prego… almeno 2 recensioni… sono disperata… ciau –Karen-
 
  
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