Capitolo 3
Jude si allontanò. Ormai non si vedeva neanche il suo puntino che Erika aveva seguito con lo sguardo fino a che scomparve.Passò il tempo ed il ragazzo non si faceva vedere.
- “Ma dove sei, Jude?” – si chiese la ragazza seriamente preoccupata. Prese il cellulare e cercò nella rubrica il numero del cugino. Ma sentì all’improvviso il motore di una moto. Infatti una sagoma scura si stava avvicinando velocemente a lei e per poco non la investì.
- Chi stavi telefonando? – chiese il ragazzo dai capelli lunghi porgendo il casco blu a Erika.
- A… - si vergognava a dire “Stavo telefonando a mio cugino perché tu non ti facevi vedere”, così decise di non rispondere.
- Al tuo ragazzo? – disse con un pizzico di gelosia.
- No, assolutamente no! – disse lei irritata. – Io non ho un ragazzo, e non voglio neanche pensare a queste cose ora che sono stata presa nella squadra dei miei sogni! – finì mettendosi sulla moto. Jude, da gentil uomo, l’aiutò. – Grazie…
- Figurati, per così poco… - disse lui girandosi e accendendo il motore – Che ne dici se parliamo un po’?
- Certo… - partirono ma il silenzio ebbe la meglio: Jude non riusciva ad aprire bocca per l’imbarazzo e lo stesso valeva per l’altra. – Di cosa volevi parlare? – chiese finalmente Erika.
- Del discorso che avevamo interrotto prima… - disse lui serio guardando la ragazza dallo specchietto – del fatto che stavi chiamando il tuo fidanzato…
- Te l’ho già detto: io non ho e non voglio avere il ragazzo!
- E perché mai? – chiese lui sorpreso…
- Io non ho bisogno di un fidanzato possessivo, opprimente e irritante… a me bastano gli amici e mio cugino…
- Sul serio?
- Sì, insomma: una ragazza non deve essere per forza fidanzata per farsi notare, non credi? – chiese lei speranzosa che lui fosse d’accordo.
- Veramente sì…
- E allora perché hai quella faccia strana? – chiese lei.
- Perché non mi aspettavo che una ragazza carina come te pensasse queste cose… - disse lui senza accorgersi che l’aveva definita carina.
- Ehm… grazie, Jude… - disse lei imbarazzata.
- Oh, scusa… non volevo metterti in imbarazzo…
- No, figurati… è che non sono abituata ad arrossire e quindi fa strano anche a me…
- Quindi non arrossisci mai quando ti chiamano carina? – chiese lui stupito.
- Veramente no… infatti è strano tutto questo: perché mi succede con un amico? – chiese lei. A lui fece un male tremendo sentirsi chiamare “amico”.
- Non lo so… forse perché tu… ecco… magari… - voleva finire quella frase ma fu interrotto.
- Forse perché sto crescendo anch’io, finalmente, e sto imparando a reagire come una vera ragazza, e non come un maschiaccio. – rispose lei convinta.
- Ehm… sì… forse hai proprio ragione – disse lui rassegnato.
Altri minuti di silenzio calarono tra i due.
- Ah, quasi dimenticavo: grazie per oggi! – disse lei son un sorriso in faccia.
- E per cosa?
- Per essermi stato vicino e per avermi supportato… - si fermò, ma poi continuò - … e per aver recuperato il mio ciondolo in acqua. – finì con un sorriso.
- Cosa? Ma come fai a sapere che…
- Stavo ringraziando Francesco, ma lui mi ha detto che non ha fatto nulla, così mi sono girata alla ricerca del tuo sguardo e quando l’ho incontrato, ho capito che eri stato tu…
- Sei mitica… - disse lui a bassa voce.
- Cosa hai detto? – chiese lei che non capì le parole dell’altro.
- Niente, niente…
- Senti ma sei sicuro che non sono stata di disturbo? Insomma: tua sorella è dovuta andare con Axel per tornare a casa…
- Capirai: le stiamo facendo un favore…
- E perché?
- Perché lei è cotta del numero 10.
- Davvero? Oh, che peccato… - disse lei un po’ rattristita.
- Perché?
- Senti: io te lo dico ma tu non devi dirla a nessuno, ok?
- Lo giuro… - disse lui sorridendo.
- Il fatto è che a mio cugino piace tua sorella…
- Cosa??? – urlò il ragazzo frenando di botto.
- Ecco: lo sapevo che ti saresti arrabbiato.
- Non sono arrabbiato, però… non voglio che loro si innamorino e si mettano insieme prima di… - poi si fermò di colpo.
- Di cosa, Jude? – chiese lei curiosa.
- Io volevo dire che… ehm… insomma: non voglio che si mettano insieme!! – riformulò la frase.
- Io li vedo tanto bene insieme…
- Non lo so, è che non mi piace vedere mia sorella con qualcuno che non sia io… - disse lui serio.
- È normale: sei geloso… è pur sempre tua sorella. Anch’io sono gelosa di mio cugino, ma perché non voglio che qualcuno lo faccia soffrire. – disse lei comprensiva.
- È quello che penso anch’io… - disse lui riprendendo velocità.
- E tua sorella? È gelosa di te? – chiese lei per saperne di più
- No… prima l’ha detto solo per farvi vedere che ha un carattere forte… - poi penò per qualche istante – ma perché me lo chiedi? Hai forse paura di lei?!
- No, ovvio che no! – disse lei convinta – Io non ho paura di nessuno… e poi se davvero avessi paura, bhè… significherebbe che tu mi interessi… - ora la sua convinzione se n’era andata…
- Già… e tutto questo sarebbe assurdo… - disse lui triste, ma si sforzava di sorridere pur di non farle capire i suoi sentimenti. – E tuo cugino? È geloso?
- Bhè… giusto un po’… ma è mio cugino: non sono il tipo che lascia un ragazzo perché gliel’ha detto il cuginetto… - disse lei divertita – perché me lo chiedi? Mi devi dire forse qualcosa, Jude? – il ragazzo amava quando l’altra pronunciava il suo nome a fine frase… gli dava un senso di sicurezza…
- Così, per farmi un’idea del cugino della ragazza che mi… - e si rifermò.
- Che ti…? Continua la frase, ti prego… - chiese supplichevole Erika: voleva sapere se piaceva al ragazzo col mantello.
- Vuoi davvero che io continui la frase?
- Sì… se non ti dispiace… - lo voleva sentire ed essere sicura di piacere al ragazzo di cui si stava innamorando.
- Insomma… - glielo voleva dire, ma qualcosa lo fermava – ecco… volevo farmi un’idea del cugino della ragazza che mi ha… ehm… che mi ha…
- Che ti…? Dai, Jude!! – insistette lei. Il ragazzo, sentendo pronunciare il suo nome, si fece coraggio…
- Erika… io ti… - ma il cellulare della ragazza incominciò a squillare…
- Scusa…
- Fai con comodo…
- Pronto? Sì, dimmi… sì, sì… sto tornando, stai tranquillo… sto con Jude… sì… ok, a dopo… ciao. – la telefonata finì.
- Era Francesco?
- Sì… si chiedeva dov’ero…
- Allora ti stavo dicendo che io, Erika, ti…
- Jude, siamo arrivati!! – disse indicando un palazzo.
- Ah, ok… - disse lui.
- Grazie mille per avermi riaccompagnata… davvero… - disse lei leggermente rossa.
- Cavolo: ti ho fatta arrossire di nuovo… scusami…
- Se lo fai tu, mi fa piacere… - disse lei.
- Davvero? – chiese lui mentre l’aiutava a scendere.
- Sì… insomma… ti voglio bene, quindi credo che sia una così normale. – disse lei finalmente a terra. Scese anche l’altro e si misero a parlare davanti al cancello di casa sua.
- Mi vuoi bene? Ma come fai? Mi conosci solo da stamattina!!
- Non lo so… so solo che mi sono affezionata a te… - poi si fermò per qualche secondo… - perché? Tu non mi vuoi bene?
- Ecco… io… a dire la verità non ti voglio solo bene… - disse lui rosso.
- Davvero? – chiese lei speranzosa. – E perché sei arrossito?
- Bhè, sono arrossito perché… mi sono accorto che tu mi interessi… - rosso? No. Molto di più.
- Cosa? – era strano sentirselo dire.
- Sì, tu mi piaci… però non voglio creare dei disagi tra noi, quindi credo che sia maglio rimanere amici, non credi?
- Tu dici? – chiese lei triste.
- Sì… non possiamo metterci insieme se a te non piaccio – quella frase la disse come se volesse finalmente capire se piaceva a quella stupenda ragazza o no.
- Io non ho detto questo…
- E cosa provi allora per me? – chiese lui avvicinandosi al viso di lei pericolosamente.
- Ehm… io… non… non lo so!! – e se ne scappò via dentro casa. Jude rimase solo lì fuori.
- “Sei riuscito a farla andare via… complimenti, Jude Sharp!!” – pensò tra sé e sé.
Risalì in moto e se ne andò. Ma non si rese conto che una ragazza dagli occhi smeraldo lo stava guardando dalla finestra – “Mi dispiace, Jude… ma non ti posso dire di amarti se non ne ho la conferma per prima…”. Era nella sua camera, quando la porta si spalancò.
- Cuginetta, ma allora sei a casa?! Menomale, mi stavo preoccupando! – disse Francesco abbracciandola.
- Sì, stai tranquillo: sto bene… - disse lei con una faccia più che triste.
- Ma cos’hai? Hai una faccia! Hai forse litigato con Jude? – chiese lui speranzoso che l’altra gli dicesse qualcosa; ma per risposta ebbe una ragazza dai capelli castani che scappò sul suo letto e mise la testa sotto il cuscino.
- Non voglio più sentirlo nominare!!!
- Ma… - lui le si avvicinò piano e cercò di farsi spazio.
- Ti prego, Fran: non fare domande!!
- Stai tranquilla… se non vuoi parlare non fa niente… - ma la ragazza si alzò mettendosi seduta sul letto e abbracciò il cugino.
- Grazie per essere sempre vicino a me! – disse lei sorridendo con il volto ancora appoggiato al petto dell’altro. Delle lacrime rigarono il volto della ragazza.
- Sei la mia adorata cuginetta: non ti abbandonerò mai… lo giuro…
- Lo so… - dei minuti passarono.
- Ehi, ma io me ne stavo quasi dimenticando: oggi è il tuo compleanno, ricordi? – disse lui strafelice allontanandosi da Erika.
- Hai ragione… - disse lei asciugandosi le ultime goccioline.
- Quindi… lo sai che facciamo ora? – chiese lui zompando in piedi.
- No… non ne ho la più pallida idea… - rispose l’altra sincera.
- Andiamo a festeggiare!
- No!! Te lo scordi… - rispose lei girandosi.
- D’accordo, ma lascia almeno che ti abbracci per l’ultima volta… - disse lui con un sorriso da orecchio a orecchio.
- Ok… ma sappi che ti devo dire una cosa… e non so come la prenderai. – disse lei.
- Cosa mi devi dire? – dicendo questo, si sedette accanto a l’altra.
- Ecco… mentre stavo parlando con… - ancora lacrime… - Jude, ho capito che Celia è innamorata di Axel…
La faccia di Fran passò dalla felicità alla tristezza.
- Tutto apposto? – chiese lei preoccupata.
- Ehm… sì, sì… certo… sai, a me non importa di quella ragazza: a me ora importa solo della mia cugina preferita. E nessun’altra. – disse lui sforzandosi di sorridere.
- Sei davvero unico…
- Lo so… - e dicendo questo, delle lacrime avvolsero anche i suoi occhi verdi scuro.
La mattina seguente.
- Francesco!! Ma sei pronto? Dai che dobbiamo andare!! – urlò Erika dal piano di sotto. Era già pronta: jeans chiari, maglia a maniche corte viola, e scarpe da ginnastica nere. I suoi splendidi occhi erano contorniati dalla matita nera. Un po’ di lucidalabbra trasparente abbelliva le sue carnose labbra.
- Eccomi!! – ed anche Francesco scese di corsa le scale. Aveva una maglia celeste, con jeans e scarpe da ginnastica bianche.
- Sia ringraziato il cielo! – poi osservò bene la faccia del cugino – Ma cos’hai sotto gli occhi?
- Ehm… ho dormito poco… e tu? Com’è così pimpante?
- Semplice: ho fatto un sogno stupendo…
- Cioè? – e intanto aprì la porta per uscire.
- Ho sognato di trovare un amico speciale… e ho capito che ciò che è successo ieri sera, non ha molta importanza…
- Ne sei sicura? Insomma: ieri stavi così male per lui… - salì sulla moto aiutando l’altra.
- Sì… - disse l’altra un po’ pensierosa.
Quando arrivarono al campo, trovarono solo alcuni componenti della squadra: Shawn, Austin, Jordan, David, Xavier e Darren erano già lì a fare qualche passaggio; poi c’erano anche Nancy, Guilty e Annie che facevano amicizia.
- Ciao Erika!! – era Celia.
- Oh, ciao Celia… - rispose lei dandole un bacio sulla guancia.
- Ciao Francesco… - disse.
- Ciao. – disse lui girandosi e andandosene.
- Ma gli ho fatto qualcosa?
- No, è un po’ nervoso perché non ha dormito stanotte, stai tranquilla… - disse Erika, quasi scusandosi per il comportamento assurdo del cugino.
- Ok… - poi la manager ripensò ad una cosa… - senti, ma…
- Dov’è Jude??
- Ehm… proprio di questo ti volevo parlare… - l’altra annuì – il punto è che ieri sera quand’è tornato a casa, era strano… neanche mi ha salutata! E pensa che è corso in camera sua…
- Ora sicuramente penserai che è colpa mia, ma ti giuro che io…
- No, no… non intendevo questo. Bhè… ora ti spiego come sono andate le cose…
FLASHBACK
- Ehi, Jude, cos’hai?
- Niente… lasciami solo!!
- Senti se non volevi riportarla a casa, basta che me lo…
- No… non capisci, vero? – in quel momento vidi i suoi occhi pieni di lacrime…
- Ma fratellone stai piangendo? – chiese io avvicinandomi…
- No. – si alzò velocemente dal letto e si diresse verso la finestra. Gli occhialini erano buttati a terra.
- Mi spieghi cos’hai? Non riesco a vederti ridotto così…
- Sono riuscito a farla scappare… - disse lui velocemente guardando ancora fuori dalla finestra.
- Mi dispiace… - mi ci avvicinai e lo abbracciai da dietro… - vedrai che non è poi così…
- No… è infuriata: le ho detto che mi piace: ma ti rendi conto?! Sono uno stupido!! A lei non interesso neanche un po’ ed ora…
- No, qui ti stai sbagliando tu: a lei piaci!!
- Ma tu che ne sai?! È?! Che vai dietro a Axel?!
- Io non vado dietro a quello… a me non piace Blaze!!! E comunque io so distinguere le ragazze a cui piaci da quelle che non ti filano per niente!! – e dicendo questo, me ne andai giù in salotto.
Ero accasciata sul divano a pensare, quando sentii dei passi.
- Mi dispiace, sorellina… non volevo dire quelle cose…
- Lo so, Jude… vieni qui: ho bisogno di un abbraccio.
- Eccomi… - e si avvicinò sedendosi accanto a me e dandomi un forte abbraccio. – Quindi, secondo te…
- Sì, gli piaci…
- Ne sei convinta?
- Certo…
FINE FLASHBACK
- E poi gli ho detto altre cose…
Erika aveva una faccia traumatizzata – Quindi tu gli hai detto che mi interessa?
- Già.
- Ma sei scema o cosa?! E poi come fai a saperlo?
- Si vede… - l’altra, però, aveva uno sguardo più che confuso – quando ieri ti hanno accusata di essere stata presa nella squadra solo perché piacevi al regista, avevi un’espressione così… ehm… non so bene come spiegarti…
- Da idiota?
- Sì… giusto un po’… e perciò mi sono resa conto che ti piace…
- Ok: lo ammetto… ma perché gliel’hai detto?? – chiese Erika disperata.
- Perché lui era in piena crisi… lo so: ho sbagliato, ma mi perdoni?
- Ok… - disse dopo un po’. E si abbracciarono.
Dopo qualche minuti arrivarono tutti gli altri, ma all’appello mancava Jude.
- Non è che non è venuto a causa mia? – chiese a bassa voce a Celia.
- No: se non è venuto è perché gli è successo qualcosa…
- Ma scusa: tu come hai fatto a venire stamattina?
- Mi ha accompagnata…
- Axel? – chiese sorridendo Erika.
- No… ma siete tutti convinti che a me piaccia quel biondino?
- Chi sarebbero questi convinti?
- Tu e mio fratello. Comunque mi ha accompagnata Annie: stiamo diventando grandi amiche…
- Spero che lo diventerai anche con quello strano tizio di mio cugino…
- Lo spero tanto anch’io… - Erika, sentendola dire così, guardò Celia strano. Poi incominciarono ad allenarsi.
- Allora: facciamo così… - Mark prese la parola – visto che Jude non si vuole far vedere, deciderò io i gruppi di allenamento. I gruppi saranno composti da:
*Me, Darren e Nancy (portieri);
*Harley, Shawn, Guilty, Veronika e Martha (difensori);
*Caleb, Jordan, Marine, Deborah e Valentine (centrocampisti);
*Axel, Austin, David, Xavier e Chrystal (attaccanti);
*Jude e Erika (registi).
- Cosa?! Jude e Erika insieme? Ma non hanno lo stesso ruolo!! – urlò Guilty.
- E con questo? Entrambi fanno i registi… quindi, anche se lui è centrocampista e lei attaccante, non vuol dire che non possano allenarsi insieme. – rispose Mark.
- Per me va anche bene, ma non ti sei accorto che Jude non c’è? – chiese Erika.
- E’ vero! – dissero tutti gli altri insieme.
- No!! Vi state sbagliando! – disse ad alta voce Francesco, che fece girare tutti.
- Ma che dici? – chiese Celia.
- Ora vedrete… - rispose solamente l’altro sorridendo.
Passarono dei minuti di silenzio. Poi si sentì qualcosa. Già: era il rombo di una moto.
- Ma è un motorino! – urlò Axel.
- E sembra essere quello di… - Erika non finì la frase che davanti a lei vide, in sella alla moto, un ragazzo con un mantello rosso avvicinarsi velocemente al campo.
- Ma è Jude!! – disse ridendo Mark.
- Ma cos’ha con sé? – chiese Shawn con una faccia confusa.
- Sono… - Celia stava per dire qualcosa, ma non finì la frase, poiché la finì qualcun altro per lei.
- Sono delle rose blu!! – disse Erika.
La moto finalmente si fermò in mezzo al campo. Scese un ragazzo con il casco, e appena se lo tolse, un marea di capelli castani coprirono quelle spalle robuste.
- Scusate il ritardo!! – la sua voce era mancata terribilmente alla ragazza dagli occhi verdi smeraldo.
- Non fa niente: non avevamo neanche incominciato!! – disse Celia… - Ma scusa: perché hai portato delle rose all’allenamento?
- Ehm… ecco… - lui era leggermente rosso, ma Erika molto di più.
- Ragazzi, dovete sapere che ieri era il compleanno di mia cugina… e perciò Jude le ha voluto fare una sorpresa… - disse per lui Francesco sorridente.
- Davvero?? Ieri era il tuo compleanno?? – chiesero tutti tranne Celia.
Quest’ultima infatti lo sapeva perché gliel’aveva detto Fran, durante il pomeriggio del giorno prima. – Così io ieri sera gliel’ho detto a mio fratello e oggi è arrivato tardi per andarle a comprare delle rose…
- … Blu… se non sbaglio le tue preferite, vero? – chiese Jude a Erika mentre gliele porgeva.
- Ehm… sì… - rispose lei tutta rossa in faccia e alla fine le prese dalle mani del ragazzo. Quando si sfiorarono, entrambi sentirono un brivido percorrergli la schiena.
Il ragazzo si avvicinò al volto della ragazza e le sussurrò ad un orecchio – Mi dispiace per ieri, Eri: non era mia intenzione farti stare male… - e quando si allontanò le diede un bacio sulla guancia.
Lei, rimasta senza respiro, non rispose… l’unica cosa che riuscì a fare in quell’istante era sentire le farfalle nello stomaco e fissarlo negli occhialini…
Spazio Autrice
Allora, com’è??? Spero tanto vi sia piaciuto… ^___^ quanto adoro ErikaXJude… li amo… xD recensioni, baci… Karen