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Autore: _Shadow_96    27/12/2011    8 recensioni
È facile fingere di non vedere quello che in realtà sai.
E lei lo sapeva che quell’uomo le avrebbe fatto del male, che ne avrebbe fatto anche a sua madre, che non sempre le apparenze ingannavano.
Non si era mai sentita così fragile: solo una bambola di ceramica tra le mani di qualcuno che non aveva dato importanza al cartello “Attenzione, maneggiare con cura”.
Doveva fidarsi però dello spiraglio di luce che era riuscito a penetrare nell’oscurità e sperare di riuscire a risalirne.
Dal capitolo 3
“Oh si hai ragione, per me va bene sempre tu quando puoi?”
“In realtà io…perché non ce la studiamo ognuno per i fatti propri, no?? Non voglio farmi vedere in giro con te e rovinarmi la reputazione, non so se capisci” Eliana sentì il sangue ribollirgli nelle vene ma cercò di mantenere il controllo.
“Dovremmo vederci invece perché altrimenti non avremo sintonia”
“Oh piccola se vuoi un po’ di “Sintonia” io sono sempre disponibile”mormorò lui con voce roca.
“Vaffanculo, Russo Fai quello che ti pare”
Accidenti alla prof!!!Accidenti a Russo!! Accidenti a mamma e soprattutto, accidenti a Davide!!!!
Genere: Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het
Note: Lemon | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
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Aiutami a non avere paura del buio..


Ciao a tutti!!!!
Per prima cosa scusate per il ritardo ma Tanti Auguri!!! Aaaallora che dire? Come avete passato il giorno di Natale? Spero sia stato un pò più "attivo" del mio...
Allora siamo arrivati già al decimo capitolo, wow. Ho sempre avuto tanti dubbi riguardo queste ff e spesso ho pensato di eliminarle e tornare ad essere solo una accanita lettrice e sono contenta di aver continuato :)
Grazie mille ai 14 che hanno inserito questa ff tra le preferite, ai 3 che l'hanno inserita nelle ricordate e ai 30 che l'hanno inserita nelle seguite. So che molti altri che scrivono su questo sito hanno 1000 e più recensioni e tantissime persone che leggono le loro ff ma sono felice e immensamente grata a tutti quelli che hanno deciso di dedicare un pò di tempo alle mie.
Un grazie immenso a Dear Juliet e Reiko che recensiscono sempre e mi danno il supporto e l'ottimismo per continuare a scrivere. Grazie anche a Jamila e _mymind_ per essere passate di nuovo a recensire e a Kingsbridge e Raven_ per essere passate, spero di leggere ancora qualche vostra recensione.
Infine grazie a chi ha letto, spero di non aver deluso nessuno.
Un bacione e BUON 2012 a tutti!!!!
Maddalena

Ps: vi adoro tutti!!


    Capitolo 10

"E per inciso: tu sei perfetta"



Conoscete tutte quelle storie in cui le protagoniste appena sveglie non ricordano dove si trovano? Beh a Eliana non accadde anzi, appena aprì gli occhi seppe di trovarsi nell’unico posto al mondo in cui si sentiva al sicuro: le braccia di Federico. Per un attimo, poco prima che il suo cervello uscisse dalla nebbia di pace e riposo aveva temuto di risvegliarsi da sola invece sentire il calore del suo petto contro la propria schiena, il suo braccio che le cingeva la vita stringendola a se e il suo respiro tra i capelli le strappò un sorriso. Non che avesse chissà quale grande esperienza ma non aveva mai dormito con un ragazzo né tantomeno si era sentita così a stare stretta tra le braccia di qualcuno. Sospirò e, attenta a non fare movimenti bruschi, alzò una mano e si stropicciò gli occhi. Era domenica mattina e il sole splendeva alto nel cielo filtrando dallo spiraglio delle tende. Eliana portò la mano su quella di Federico e la strinse leggermente mentre il cuore le rimbombava nel petto.
 
Ho paura…pensò e si rannicchiò ancora un po’ su se stessa. Aveva paura di tante cose: del buio, dei ragni, di Davide e ora aveva scoperto di aver paura dell’amore. Sentì gli occhi pizzicare ma si costrinse a ricacciare indietro le lacrime perché nonostante la paura si sentiva felice, forse per la prima volta. Federico aveva sconvolto la sua vita in una maniera che neanche credeva possibile infilandosi nei suoi pensieri, nei suoi desideri e nel suo cuore. Non riusciva a capacitarsi della profondità del suo affetto per lui cresciuto nonostante la corazza di entrambi, le offese, le bugie, i tradimenti… le paure.

“Mmmh” mugugnò Federico incastrando le dita con quelle di lei che chiuse istintivamente gli occhi e finse di dormire. Il respiro di lui le solleticò la pelle sensibile del collo e una eco di brividi scivolò lungo la pelle di lei seguita poi dal pollice di lui che le accarezzava con movimenti circolari il polso. Eliana si mosse un po’ fingendo di svegliarsi e si voltò verso di lui “Buongiorno” le bisbigliò sfiorando le labbra con quelle di lei. Il cuore prese a batterle più forte nel petto mentre la mano che prima le stringeva il polso si spostava sulla sua guancia.

“B-buongiorno” balbettò incapace di restare fredda e scostante.

“Come va?” le chiese lui scostandole una ciocca di capelli dal viso “Stai bene?” quell’improvvisa tenerezza nella voce di Federico la fece emozionare ancora di più e prima di parlare dovette schiarirsi la voce.

“S-si e tu?”

“Si, non dormivo così tranquillamente da una vita” sciolse l’abbraccio dolcemente e si voltò a pancia in giù “Non uscirei più da questo letto”
 
“N-neanch’io” si fece coraggio lei accoccolandosi accanto a lui “Mi piace stare qui al caldo e respirare il tuo profumo, sembra quasi che il mondo all’esterno faccia meno paura” e quando vide gli occhi di lui allargarsi si rese conto delle sue parole.

“Cos’è che ti fa paura?”

“Il buio..”mormorò e una lacrima dispettosa scivolò lungo il suo naso “Ho tanta paura del buio” Federico riprese la sua posizione iniziale e la strinse a se.

“Cosa c’è nel buio?”le chiese dolce accarezzandole i capelli. Era totalmente diverso da come si era spesso dimostrato con lei, era semplicemente… senza barriere.

“Tristezza, malinconia…solitudine. A volte mi sembra di soffocare”

“Non sei sola, io ci sono”
 
“Sul serio?” alzò il viso e si perse nel grigio tempesta dei suoi. Si sentiva tanto piccola in quel momento, spoglia e nuda, mentre tirava su col naso e si affidava a lui “Ci sarai? Anche quando non potrò rispondere alle tue domande?”

“Si” rispose semplicemente “Se lo vorrai ti aiuterò”
 
“Mi aiuterai a non avere paura del buio”sospirò e gli baciò la guancia “Grazie” e poi chissà come si riaddormentò.
 
*****
Quando riaprì gli occhi era sola e completamente circondata da un intenso aroma di caffè; si alzò e si stiracchiò con calma inarcando la schiena.

“Ehi” la salutò Federico entrando con un enorme vassoio tra le mani.
 
“Colazione…Mi hai portato la colazione a letto?” domandò piacevolmente sorpresa e scostò le coperte rabbrividendo quando si accorse di non indossare i pantaloni del pigiama.
 
“Si, ma non farci l’abitudine” le sorrise e Eliana si accorse che finalmente la tensione tra i due era scomparsa. La raggiunse e si sedette accanto a lei posizionando il vassoio sulle ginocchia “Non sei allergica al latte, vero?”
 
“No, no per nulla”

“D’accordo la tazza viola è la tua serviti pure” titubante la prese tra le mani e ne bevve un sorso “Ti riaccompagno a casa dopo?” le domandò e lei si irrigidì di colpo “Che succede?”
 
“N-nulla è bollente” replicò cercando di sorridere nonostante la tensione “Se hai da fare per me va bene”
 
“In realtà…mi farebbe piacere se venissi a vedermi giocare”

“Sul serio?” la tensione si sciolse improvvisamente e Eliana ne era certa, i suoi occhi stavano luccicando.

“Mmh ti va?”

“Certo” terminarono di fare colazione in silenzio ma lei non potè evitarsi di osservarlo con la punta dell’occhio.

“Io amo la nutella” borbottò lui infilandosi in bocca un’ultima fetta biscottata ricoperta di nutella.

“L’avevi mangiata anche la prima volta che sei venuto a prendermi?”

“Cos..Ah, no in verità quella era la crema di cioccolata con cui avevo riempito i babà”

“I babà?

“È una storia lunga comunque per farla breve lavoro in una pasticceria quattro volte alla settimana”

“Oh...non sapevo lavorassi” se ne uscì dandosi poi della stupida per quella uscita brillante.

“In realtà non lo sa nessuno oltre i miei amici. Io..ora porto questi in cucina tu se vuoi puoi usare il bagno, i tuoi vestiti sono lì” le indicò una sedia posta accanto all’armadio e recuperò ciò che avevano usato per far colazione. Stava per uscire quando Eliana lo fermò poggiandogli una mano sulla spalla.

“Grazie” mormorò alzandosi in punta di piedi per lasciargli un lieve bacio a fior di labbra e gli sorrise.
 
“Figurati” quando sentì i suoi passi lungo le scale Eliana si lasciò andare a un grosso sospiro e corse in bagno. Legò i capelli con l’elastico che portava sempre al polso e dopo essersi tolta la maglietta e l’intimo si infilò sotto la doccia. C’era qualcosa di insolitamente eccitante nell’essere nuda e sotto la doccia di Federico..
 
..O forse sono solo io che ho perso il cervello!!, si rimproverò insaponandosi.

Qualche minuto dopo uscì dal bagno pulita e profuma avvolta in un grande telo azzurro mentre asciugava i capelli, che purtroppo si erano bagnati, con una salvietta. Si mise in ascolto e quando sentì il rumore di stoviglie al piano di sotto si sfilò l’asciugamano e infilò l’intimo. Aveva appena indossato il reggiseno quando la porta si aprì e Federico fece capolino all’interno della stanza.

“Oh dio!!” sbottò Eliana recuperando il telo dal pavimento. Federico però non sembrava così scioccato anzi sorrise e si avvicinò a lei il cui viso sembrava aver assunto tutte le possibili tonalità dal rosso al viola “C-che fai?” gli chiese imbarazzata quando le mani di lui si poggiarono su quelle di lei che stringevano convulsamente l’asciugamano.

“Voglio vederti” mormorò, la voce così roca che Eliana rabbrividì “Per favore” si morse il labbro talmente forte che per un attimo pensò che stesse sanguinando.

“P-perché?”

“Eliana..” il suo nome non le era mai sembrato così bello come in quel momento mentre Federico lo pronunciava come se fosse una preghiera poggiando la fronte sulla sua spalla “Lasciati guardare da me, non voglio farti..nulla”

“I-io…Io non sono Antonella” riuscì a dire facendo un passo indietro.

“ E questo che significa?” le chiese lui come se fosse irritato per averla menzionata.

“N-non sono…Dio Federico, io non sono perfetta, ok?!” sbottò furiosa e si sedette sul letto con le mani sul viso “Che sta succedendo?”

“C-che intendi con “Che sta succedendo”? E cosa c’entra questo con Antonella?”
 
“I-io, non mi capisco quando sono con te..So solo che sto bene, anche quando ti comporti da stronzo e…e non ti conosco, non so chi sei realmente. Sei lo stronzo che ha scommesso su di me con i suoi amici o quello che prima mi ha abbracciato e mi ha promesso di restarmi accanto? Chi sei?” il viso di Federico era sbiancato completamente e le sue mani erano strette a pugno.
 
“Come sai della scommessa?”domandò ringhiando e Eliana rabbrividì spaventata; dovette accorgersene perché si ammorbidì e si sedette accanto a lei.
 
“Ti ho sentito parlarne con Antonella. Non è questo il punto però”
 
“Vuoi la verità? Quella cazzo di scommessa è stato un errore, mi sono lasciato trascinare ma...Dio tu sei la persona più complicata e allo stesso tempo meravigliosa che abbia mai conosciuto in 18 anni! Cosa vuoi me ne importi di una scommessa?” questa volta fu Eliana a restare di pietra “Dì qualcosa..”
 
“M-meravigliosa?”
 
“Si Eliana diamine si!!” non seppe cosa successe dopo o quando Federico si fosse mosso sapeva solo che la stava baciando e che lei si sentiva al settimo cielo. Dimenticò tutto e si rilassò intrecciando le dita nei capelli di lui che l’aveva fatta stendere sul letto e le stava sopra. Le labbra di lui scesero sul suo collo tormentandolo e lei non riuscì a trattenere un gemito.

“Federico..”

“Dillo, ripeti il mio nome” le sussurrò all’orecchio facendo scivolare una mano lungo la gamba nuda di lei.
 
“Federico” lo accontentò lei sporgendosi per riunire le loro labbra. Il sapore di lui era così dolce che la stordì e desiderò averne di più, poterlo sentire più vicino, pelle su pelle. Lui allontanò il telo dal corpo di lei e ringhiò baciandola di nuovo mentre una mano si chiudeva sul seno di lei.
Non cercò di sfilarle il reggiseno
e non superò mai il confine tracciato dallo slip, si limitò ad accarezzarla baciandola. Con un ultimo schiocco Federico staccò le labbra da quelle di lei e le sorrise.
 
“Io sono quello che ti ho dimostrato negli ultimi giorni o almeno quello che credo di essere. Sono successe delle cose nella mia vita che mi hanno cambiato, tanto,  ma quando sono con te mi sento me stesso e questo spaventa anche me, non solo te. Non voglio parlarti di amore perché so che quello che provo per te non è questo ma voglio continuare a sentirmi come quando sto insieme a te, quindi non diamoci etichette, ok?”
 
“D’accordo” rispose Eliana accarezzandogli la guancia “Ma non farmi del male, non lo sopporterei”

“Ci proverò” rispose e la baciò di nuovo “Ora vestiti che fa freddo” si alzò dal suo corpo e le passò i vestiti. Lei li infilò imbarazzata sotto il suo sguardo “E per inciso: tu sei perfetta” gli sorrise sollevata che lui la trovasse… “accettabile” e dopo avergli dato un pugno sul braccio si chiuse in bagno per sistemare i capelli. Ci vollero circa trenta minuti per terminare di vestirsi e circa quaranta per raggiungere il campetto.
 
“Io vado ci vediamo dopo” le baciò una guancia e corse via mentre Eliana cercava un posto sugli spalti. La partita inizio qualche minuto dopo e lei non perse mai di vista Federico; ogni volta che la sua squadra stava per fare goal si muoveva agitata sul posto, si mordeva le labbra e stringeva le mani per evitarsi di urlare. Non riuscì a star zitta però quando a segnare fu Federico anzi si alzò persino in piedi ed esultò.

“Grande Fede!!” lui le sorrise e le fece un cenno con la mano prima di riprendere a giocare. Si rimise seduta e composta temendo di fargli fare brutta figura con i compagni anche perché di calcio non ci capiva poi molto.

“È il tuo ragazzo?” le chiese una ragazza di pochi anni meno di lei con un buffissimo cappello giallo.

“N-no, perché?”

“Sembrate..innamorati” disse lei tornando a guardare la partita. Quando l’arbitro suonò la fine del secondo tempo i ragazzi sul campo si strinsero le mani e corsero agli spogliatoi. Eliana osservò le altre ragazze raggiungere i loro fidanzati e nonostante la voglia di alzarsi restò ferma all’ingresso ad aspettarlo. Quando arrivò aveva i capelli spettinati e ancora umidi e uno splendido sorriso dipinto sul viso; sarebbe stato tutto perfetto se non fosse stato per la biondina che si stringeva al suo braccio.
 
“Ciao!!” la salutò sorridendo e si scostò lievemente dalla ragazza “Vanessa lei è Eliana”

“Piacere!! Io sono Vanessa” Eliana la osservò stranita e le porse la mano.

“Io sono Eliana” cercò di sorriderle e sciolse la presa dalle dita di lei “Che facciamo?” domandò poi osservando Federico.

“Gli altri ragazzi hanno prenotato un ristorante per il pranzo quindi pensavo di andare con loro. Puoi venire anche tu se ti va, ne ho già parlato con loro”
 
“I-io..” provò ma venne interrotta dalla biondina.
 
“Dai su vieni con noi!! Sono sicura che ci divertiremo” Eliana annuì e fece spallucce mentre Vanessa saltellando raggiungeva gli altri.
 
“Che c’è?” le domandò appena si fu allontanata “Se è un problema…”
 
“N-no sul serio è tutto ok. Mi chiedevo solo se per te non fosse un problema avermi lì, non so magari…”

“Magari nulla. Ti fai troppe paranoie io...ti voglio accanto altrimenti non te lo avrei chiesto”

“Ok allora andiamo” gli prese la mano, sorpresa del suo stesso gesto, e iniziò a camminare con lui che la seguiva.
Davide si sarebbe incazzato da morire visto che erano due giorni che non tornava a casa ma in quel momento non le importò nulla.


  
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