II. Declassamento
Solo quando Sasuke
compì i suoi fatidici cinque mesi fu permesso a Itachi di
entrare nel talamo dei genitori.
La stanza era in una tenue penombra rischiarata appena dalla poca luce che riusciva a filtrare tra le imposte e le tende scure. C'era un forte odore di latte, pannolini e borotalco, niente a che vedere con il delicato profumo di lavanda che aleggiava di solito.
"Itachi! Vieni a vedere il tuo fratellino".
Il primogenito si destreggiò fra gli oggetti sparsi sul pavimento fino ad arrivare al cospetto di Mikoto, seduta sul letto, che teneva fra le braccia un fagotto azzurro.
"Vuoi tenerlo?".
Itachi annuì e si arrampicò sopra le coperte; la donna adagiò il figlio fra le braccia del suo primogenito.
Un po' impacciato, il maggiore strinse a sé il suo otouto, così caldo e profumato. Sasuke era perfettamente sveglio, gli occhi neri che osservavano con curiosità i tratti del suo aniki. Agitò il pugnetto, deciso, con una buffa smorfia sul viso che fece sorridere Itachi.
Sasuke si fermò con la manina sospesa a mezz'aria, sorpreso, poi le sue labbra si distesero in un grosso sorriso.
"Itachi! L'hai fatto sorridere!", Mikoto si sentì alquanto declassata quando Sasuke dal sorriso passò ad una tenera risata.
[207 parole]
La stanza era in una tenue penombra rischiarata appena dalla poca luce che riusciva a filtrare tra le imposte e le tende scure. C'era un forte odore di latte, pannolini e borotalco, niente a che vedere con il delicato profumo di lavanda che aleggiava di solito.
"Itachi! Vieni a vedere il tuo fratellino".
Il primogenito si destreggiò fra gli oggetti sparsi sul pavimento fino ad arrivare al cospetto di Mikoto, seduta sul letto, che teneva fra le braccia un fagotto azzurro.
"Vuoi tenerlo?".
Itachi annuì e si arrampicò sopra le coperte; la donna adagiò il figlio fra le braccia del suo primogenito.
Un po' impacciato, il maggiore strinse a sé il suo otouto, così caldo e profumato. Sasuke era perfettamente sveglio, gli occhi neri che osservavano con curiosità i tratti del suo aniki. Agitò il pugnetto, deciso, con una buffa smorfia sul viso che fece sorridere Itachi.
Sasuke si fermò con la manina sospesa a mezz'aria, sorpreso, poi le sue labbra si distesero in un grosso sorriso.
"Itachi! L'hai fatto sorridere!", Mikoto si sentì alquanto declassata quando Sasuke dal sorriso passò ad una tenera risata.
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