12/08/2006
10 recensioniCapitolo 5: No one likes to be alone
Intervallo, Settimo piano.
- Allora, me lo dici? – disse Ron, mentre Harry, dietro di lui, le faceva segno di parlare.
Hermione sospirò.
- Io-ieri-non-sono-andata-in-biblioteca! – disse tutto d’un fiato.
- Stai scherzando?! – disse Harry allibito.
Ron annuì: - Si, lo sospettavo. – disse senza badare al moro, - e allora cosa avresti fatto? -
- Beh, ecco… ho incontrato… Malfoy… - pronunciò l’ultima parola in un sussurro.
- Come? Per caso? – disse Harry.
- No, lui mi ha mandato… -.
- Un biglietto! – la anticipò Ron. Ecco cos’era!
- Ma tu come… ? – il rosso però, non diede spiegazioni, intimandola ad andare avanti.
- Ehm, sì. Ci siamo incontrati al lago e lui mi… mi ha… - esitò lei, mentre diventava rossa.
- Cosa? – disse Ron temendo la risposta.
- Mi… ha baciata. – disse la ragazza sottovoce. E adesso cosa mi dirà?
Ron diventò di mille colori: color pulce per l’indignazione (Ma come ha osato, quel-quel… verme!), rosso per la rabbia (Sempre ad arricchire il suo album quello lì!), verde per l’invidia (Così non è valido! Dovevo essere io a baciarla!).
Cercando di calmarsi le chiese: - E tu… ? -
- E lei ci stava, Weasley! – disse Draco, sbucando da dietro l’arazzo di Barnaba il Babbano.
- Malfoy! – urlò Ron.
- Beh, che vuoi Lenticchia? E’ la verità! Può confermartelo lei. – disse il biondo sghignazzando.
- Lei non è il tuo giocattolo, Serpeverde! -
- Ah, si? E chi ti dice che io stia giocando? -
Ron rimase interdetto da quelle parole, così come Hermione.
Non era solo un altro pezzo da aggiungere alla collezione, ma allora…
Il rosso riattaccò:
- Ma tu non la meriti! – gli urlò, mentre le orecchie raggiungevano il colore dei capelli.
- E chi la meriterebbe, tu? – disse Draco, esplodendo in una risata senza allegria.
Mentre Ron balbettava parole incomprensibili, Hermione si era dileguata, inseguita da Harry.
Entrò in un’aula vuota e si accasciò su un banco, esplodendo in un pianto liberatorio.
- Hermione, dimmi che non è vero! – le disse la voce di Harry.
Lo vedeva sfocato, attraverso la coltre di lacrime che le offuscava lo sguardo. In quel periodo non faceva altro che scappare e piangere, ma adesso doveva affrontare il problema, e, l’unico che poteva ascoltarla adesso era Harry.
La ragazza tirò su col naso e, mestamente, annuì.
- Non può essere! – disse il moro, buttandosi sulla sedia accanto a lei.
- Ma-ma, mi dici almeno perché?? Perché hai ricambiato? Non potevi mollargli un ceffone come al terzo anno? -
- Io non me ne sono resa conto, e… -.
- Ma a te piaceva Ron! Come hai potuto farlo! – le urlò in faccia Harry, interrompendola.
- COSA?? E a te chi… - urlò di rimando lei diventando tutta rossa.
- Oh, si, come se non si notasse! – disse il ragazzo esasperato. – Vieni, adesso risolviamo la faccenda! – detto questo, la afferrò per un braccio e la condusse dove avevano lasciato quei due poco prima.
- Allora a domani, Weasley! – disse Draco allontanandosi.
- Ci puoi giurare, Malfoy! – disse gelido di rimando Ron.
- Ma che cosa è successo? – disse Harry, mentre lasciava il braccio ad Hermione.
Ron guardò Hermione. Nei suoi occhi c’era uno strano luccichio.
- Mi ha sfidato a duello. Io ho accettato. -
‘Cause nothings going right
and everything a mess
“Oh no-no-no-no NO! Ora si sfideranno ed è tutta colpa mia!!” pensò Hermione. “Ma perché niente va per il verso giusto!”
Era nel suo dormitorio, distesa sul letto, di nuovo sola. Ron non le aveva più rivolto la parola, dopo l’annuncio del duello. Le aveva solo detto, mentre si allontanava con Harry:
- Lasciami stare, credevo fossi diversa! -
Questo l'aveva colpita profondamente. Non pensava che il suo atteggiamento potesse ferire così il suo migliore amico, mentre, aveva scoperto che il suo peggior nemico la voleva davvero!
“E’ una situazione incredibile!” pensò la ragazza, mentre l’oscurità l’avvolgeva come una morbida coperta, “E se tutto questo non si dovesse risolvere, io rimarrò sola, e a nessuno piace restare soli…”
No one likes to be alone.