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Autore: pinzy81    27/12/2011    4 recensioni
Cosa c’è dopo Breaking Dawn?
La vita di Renesmee è difficile, ma per fortuna, sono in molti a darle una mano.
Solo uno però per lei è veramente importante: Jacob.
Nuovi sviluppi per la Saga di Twilight in una fan fiction piena di colpi di scena, speranze, cuori infranti e, ovviamente, un nuovo cattivo.
Leggetela.
Genere: Azione, Erotico, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Jacob Black, Renesmee Cullen, Un po' tutti | Coppie: Jacob/Renesmee
Note: Lemon | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Successivo alla saga
Capitoli:
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Eravamo giunti a destinazione, ancora non ci credevo.
Fortunatamente non avevamo bisogno di tanti bagagli visto che a Jacob e Leah occorreva solo il loro olfatto durante la ricerca.
Sarebbero rimasti trasformati per la maggior parte del tempo.
Io arrancavo dietro di loro con lo zaino in spalla.
Il mio bagaglio conteneva lo stretto necessario: un cambio completo per ciascuno di noi, un sacco a pelo perché io e Jacob potessimo dormire comodi anche se all’aperto, i nostri documenti e dei soldi, gentilmente forniti dalla famiglia Cullen.
Correvamo tutto il giorno in attesa che il loro fiuto captasse l’odore di Nahuel.
Noi mezzosangue non avevamo quel forte odore dolciastro che tanto disgustava il branco alla vicinanza dei miei familiari, ma il mio amico sarebbe stato comunque riconoscibile, se fossimo riusciti ad incrociare la sua scia.
Il problema era che non lo stavamo cercando in un pagliaio, ma nell’enormità della foresta amazzonica.
E Nahuel, al confronto, era dannatamente paragonabile ad un ago!
La giungla era un groviglio di esseri viventi.
Si, perché non potevano essere considerate piante inanimate quelle che vedevo avvolgersi intorno ai tronchi degli alberi, bensì creature con un’anima e una propria volontà.
Era impossibile che dei semplici vegetali potessero creare quella sorta di trama fitta e meravigliosa.
Non solo le piante mi stupivano, anche il terreno era diverso da quello che conoscevo.
Era morbido e profumato, forse a causa delle abbondanti piogge che ogni tanto ci coglievano.
Era di un caldo colore rosso che non avevo mai visto in tutta la mia vita.
E gli animali poi…
Tutto era un brulicare di rumori e potevo avvertire ogni belva, essere strisciante o roditore che al nostro passaggio, per loro inusuale, ammutolivano momentaneamente per poi riprendere incuranti la loro normale attività.
Avevamo incrociato una quantità enorme di animali che avevo ammirato solo nei libri illustrati: uccelli dai cinguettii squillanti, pappagalli coloratissimi, colibrì piccoli quanto un dito di Jacob.
Ma non solo volgendo lo sguardo in alto potevo meravigliarmi.
A terra c’erano serpenti, iguane e rospi giganti, ma anche scimmie curiose.
Avrei giurato di aver visto perfino un giaguaro nascosto nel folto della giungla.
La foresta e tutti i suoi abitanti sentivano che non eravamo un pericolo e ci ospitavano tra le loro braccia, lasciandoci sbirciare tutta quella magnificenza.
Come dicevo, arrancavo dietro i due lupi perché, pur essendo abbastanza veloce ed agile, il mio cuore pompava sempre sangue e anche io mi affaticavo, anche se in misura ridotta, rispetto ad un umano.
Servivo a ben poco per la missione, ma loro non mi facevano mai sentire un peso.
Jacob ci precedeva, da bravo maschio alfa, mentre io e Leah lo seguivamo scrutando tra il fogliame al nostro passaggio.
La mia amica sembrava un’anima in pena; era comprensibile.
Si era lasciata scappare un ragazzo fantastico, per non aver riflettuto su quello che stava dicendo: se solo avesse contato fino a dieci, cento, mille, forse ora non saremmo stati spersi in quell’umido nulla.
Era perfettamente conscia di aver fatto un errore e ora appariva, sia a me che a Jacob, come una furia cieca: odorava senza sosta a destra e a sinistra e quando Jacob rallentava un momento per lasciarmi fare una piccola pausa lei non si fermava e ci girava attorno seguendo un perimetro immaginario alla ricerca dell’odore del suo compagno.
Non si trasformava mai, né durante il giorno, né durante la notte.
Si stava facendo trasportare semplicemente dall’istinto e io speravo, nel silenzio della mia mente, che tutto questo bastasse.
Dovevamo trovarlo o non saremmo mai tornati a casa.
Come avremmo potuto lasciare Leah da sola nella foresta?
Chi avrebbe deciso quando sarebbe stato abbastanza?
Jacob poteva esercitare la voce dell’alfa su di lei, obbligandola a seguire i suoi ordini, ma a che prezzo?
Sarebbe stato l’artefice della sua malinconia eterna.
Non avrebbe mai sfruttato quel potere su di lei, come non aveva mai fatto neanche con il resto del branco.
Dovevamo trovarlo, non c’era altra via di scampo.
Poverina.
Non mangiava neanche con noi la sera quando ci fermavamo per dormire, ma cacciava come un vero lupo.
Sapevo che non le piaceva per niente nutrirsi così, ma Leah era cocciuta e non poteva permettersi di perdere neanche un alito di vento con il suo super-olfatto.
Jacob, invece, appena ci fermavamo riprendeva le sue sembianze umane e dormiva al mio fianco.
Proprio durante una notte, successe quello che non avrei creduto possibile, neanche nelle mie aspettative più rosee.
Leah era a percorrere il limite esterno dell’accampamento, in attesa dell’inaspettato e io e Jacob eravamo rintanati nel nostro piccolo sacco a pelo, il nostro bozzolo di felicità, quando udimmo un ululato non lontano e ci mettemmo sul chi va là.
Dei fruscii provenivano dalla parte opposta a quella da cui era venuto il richiamo della lupa.
Leah balzò fuori dalle nostre spalle e si frappose tra il punto in cui eravamo noi e quei rumori leggeri; i denti scoperti, ben visibili alla luce della luna.
Ringhiava facendo un rumore profondo di petto: era più un avvertimento che una minaccia.
<< Calma cane. >>
Conoscevo quella voce, era viva nella mia perfetta memoria.
Mi infondeva simpatia e dolcezza, ma anche un forte senso di protezione.
<< Zafrina? >>
Chiesi titubante.
<< Nessie! >>
La sua voce, ora perfettamente riconoscibile, fu seguita dalle braccia aperte di una vampira imponente vestita di pelli di animali.
Mi buttai in quell’abbraccio senza neanche pensarci e mi sentii di nuovo una bambina: la stessa bambina che le chiedeva di mostrarle le immagini mentali della sua foresta, quelle che ora potevo ammirare con i miei occhi, senza l’inganno del suo dono.
La stessa piccolina che si era così affezionata a quel essere, selvaggio a prima vista, ma così dolce e benevolo in realtà.
Ci stringemmo e ridemmo come delle sciocche e una piccola lacrima scappò alle mie ciglia.
<< Ti faccio questo effetto piccola Cullen? >>
Mi asciugai di fretta gli occhi con il dorso della mano.
<< No! È solo che sono così felice di vederti… >>
<< E’ bello anche per me incontrarti. >>
Ci abbracciammo di nuovo e solo aprendo gli occhi, facendo capolino dal suo braccio, potei vedere anche Kachiri e Senna, le altre due amazzoni.
Erano proprio come me le ricordavo: donne selvatiche con membra allungate e occhi cupi, ma molto espressivi.
Mi sorrisero e ci vennero vicini, incuranti della lupa che ancora non accennava ad abbassare la guardia.
Jacob si avvicinò al nostro gruppo, mentre Leah rimase distante a controllarci.
Era comprensibile per la lupa non fidarsi troppo degli immortali, vista la brutta esperienza appena passata, senza tenere conto che era loro nemica naturale.
<< Che gli prende alla cagna? Non si ricorda di noi? >>
Mi voltai e feci cenno a Leah di abbassare i toni, tanto che lei arretrò e scomparve nel folto della foresta.
Avrei giurato che ci teneva d’occhio da non lontano.
<< Scusatela, ha vissuto un pessimo episodio con un vampiro e non è facile per lei riprendersi. >>
<< Chi se ne frega! >>
Mi disse Senna accogliendomi a sua volta in un abbraccio stritolatore.
<< Piano, mi stringi troppo… >>
Dissi boccheggiando.
<< Scusa Ness, ma sono felice di vederti. >>
<< Anch’io Senna, anch’io! >>
Poi mi voltai verso il mio compagno.
<< Vi ricorderete di Jacob… >>
Prese la parola Zafrina, era sempre stata lei la portavoce del gruppo.
<< Jake… Certo. Non ti lasciava mai da piccola. >>
Sorridemmo entrambi e arrossimmo un po’.
<< E vedo che le cose non sono cambiate poi molto. >>
<< Come sei indiscreta Zafrina! Non sono affari tuoi. >>
La sgridò Kachiri.
<< Intendevo che sembrano felici insieme, proprio come allora. >>
Guardai intensamente Jacob negli occhi e presi la mano che mi porgeva a mezz’aria.
<< Siamo molto più felici di allora. >>
Sentenziai.
Jacob mi abbracciò alla sua sinistra e porse la mano destra a Zafrina in segno di saluto.
<< E’ un piacere incontrarvi ragazze. >>
Le disse.
<< Siamo in missione e abbiamo proprio bisogno di un po’ di aiuto. >>
<< Siamo a vostra disposizione. >>
Passammo una buona mezz’ora a raccontare la nostra storia fin dall’inizio, cioè dall’attacco di Amun a Forks e loro, in silenzio, attesero la fine per comprendere come la loro presenza ci sarebbe stata d’aiuto.
<< … In conclusione, pensavo che potreste perlustrare una zona diversa dalla nostra in modo tale di coprire un territorio più ampio in meno tempo. >>
Spiegò Jacob che ormai era stato eletto il capo della missione.
<< Mi sembra un buon piano, tanto più che essendo più veloci di voi e conoscendo la foresta, possiamo rastrellare uno spazio più ampio. >>
<< Piano, piano! Noi lupi siamo veloci tanto quanto voi vampiri. >>
Senna, la più strafottente del gruppo si alzò mettendo le mani sui fianchi.
<< Non ti sentire colpito nell’orgoglio… Noi non abbiamo la zavorra da portarci dietro! >>
E mi guardò ridendo.
<< Grazie molte Senna, così non mi fai sentire per niente un peso! >>
Scherzai a mia volta fingendo di mettere il muso.
<< Oh… Dai Nessie! Il mio era un gioco! Vedrai che insieme troveremo il vostro amico in un batter d’occhio. >>
<< Lo spero proprio. >>
Ed ero sincera, non avrei voluto altro che chiudere quella storia il più velocemente possibile sia per tornare a casa, che per vedere felice quella psicopatica di Leah, che cominciava a darmi seriamente sui nervi con la sua continua ansia.
Le amazzoni decisero che si sarebbero messe all’opera immediatamente, mentre noi avremmo aspettato la mattina per rimetterci alla ricerca…
Dovevamo pur dormire, no?
 
 
 
Ciao a tutti!
La ricerca entra nel vivo… riusciranno Nessie, Jacob e Leah a ritrovare Nahuel? L’aiuto delle amazzoni sarà decisivo? Chissà!
Per chi voleva sapere cosa succede dentro quel sacco a pelo, posso solo dirvi che l’immaginazione alcune volte è molto meglio di quello che noi autori/trici scriviamo. E poi non è detto che i due piccioncini debbano per forza fare le porcherie con la lupa dai sensi ipersviluppati a poca distanza. Non credete?
Scherzi a parte, che ve ne pare dello svolgimento della storia? Ve lo chiedo perché con questo capitolo comincia il count down per la fine della storia. Oggi siamo a meno 5 perché il totale dei capitoli di SAT è 29.
Mi dispiace che manchi così poco, mi avete dimostrato molto affetto e io on so che dire! Penso che lascerò il momento emotivo per l’ultimo capitolo. Per ora ringrazio sentitamente chi continua a leggere e a commentare, compreso chi si era perso per strada, ma ha recuperato il tempo perso. Grazie a chi legge solo, ma soprattutto a chi ricorda/segue/preferisce. Un enorme grazie, in fine, a chi mi ha inserito fra gli autori preferiti.
Vi ricordo che sto postando una storia su Edward dal titolo Imperfetto, spero che vorrete passare a darci un’occhiata e che mi lascerete un commento.
Che dire ancora? Scusate per il ritardo, ma le feste mi hanno rallentata un po’, voi sicuramente capirete.
Baci
 
Pinzy

 

   
 
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