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Autore: Barby_Ettelenie_91    28/12/2011    5 recensioni
Hermione e Draco vogliono andare al Ballo del Ceppo insieme ma non possono. E allora come fare per evitare lo scandalo?
Storia ispirata dalla canzone Un'altro ballo dei Gemelli Diversi, che vi consiglio di ascoltare. Buona lettura! :)
Genere: Romantico, Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Draco Malfoy, Harry Potter, Hermione Granger, Ron Weasley | Coppie: Draco/Hermione
Note: OOC | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Primi anni ad Hogwarts/Libri 1-4
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Finalmente il grande giorno era arrivato. Hermione si svegliò all’alba e, visto che il suo stato di euforia ed eccitazione non le permise di riprendere sonno, decise di scendere in Sala Comune. A quell’ora era deserta, ma a quanto pare non era l’unica studentessa del castello sveglia a quell’ora. Un altero gufo grigio entrò dalla finestra e le lasciò cadere in grembo un messaggio, sul quale erano scritte solo tre parole: Ci vediamo stasera.

“Aspetta” disse al gufo, poi prese velocemente penna d’oca e pergamena e rispose: Allora a più tardi, Signor Malfoy. Piegò il foglio e lo consegnò sorridendo al volatile che ripartì un attimo dopo.

La ragazza continuò poi a rimirare il biglietto e a pensare al da farsi per il Ballo per quella che le parve un’ora, quindi decise di andare in Sala Grande per fare colazione.

Mentre scendeva incontrò Ginny che stava confabulando con i Gemelli.

Appena la videro si zittirono, ma poi Ginny la prese da parte “Hey Hermione più tardi ti va di venire a Hogsmeade con noi? Sai Fred e George hanno finito la loro scorta di scherzi di Zonko...”

Hermione fece una risatina. Sapeva benissimo che i Weasley andavano al villaggio di nascosto, tramite il passaggio segreto che si trovava dietro la statua della Strega Orba al terzo piano e che portava dritto nella cantina di Mielandia.

“No grazie Ginny, ho molto da studiare per la prossima settimana e volevo portarmi avanti i compiti.”

“Peccato, non sai cosa ti perdi! Oh guarda che la prossima volta pretendo che vieni con noi, hai capito?!”

 “Ma si dai non ti preoccupare... ora andiamo a mangiare? Stamattina mi sono alzata presto e sto morendo di fame!”

 

*

 

I quattro Grifondoro arrivarono in Sala Grande e raggiunsero il loro tavolo, al quale era già seduta un po’ di gente. Lo sguardo di Hermione però corse subito verso la tavolata dei Serpeverde. Stranamente quel giorno Draco Malfoy non era andato a fare colazione. “Chissà cosa starà combinando!” si chiese ragazza sorridendo al pensiero.

Poco dopo si sedettero affianco a lei Harry e Ron. I ragazzi si erano resi conto che la loro amica non avrebbe parlato nemmeno sotto tortura, così rinunciarono a farle domande onde evitare inutili discussioni.

“Hermione?”

“Si?”

“Ecco... te hai già finito i compiti di incantesimi?”

“Certo Ron, mica sono pigra come te!”

“E’ inutile se ti chiedo se ci puoi aiutare?”

La ragazza assunse un’espressione severa al pari della Professoressa McGranitt.

“Sentite un po’ voi due, se non vi date da fare, come pensate di arrivarci agli esami? E poi Harry tu hai anche le prove del Torneo!”

“Per favoooreee!” esclamarono in coro Harry e Ron.

“Uff e va bene vi darò una mano! Ma che sia l’ultima volta!” ma i ragazzi entusiasti ormai non l’ascoltavano più.

Finito di mangiare tornarono in Sala Comune e passarono tutta la mattina ad esercitarsi con gli Incantesimi.

 

*

 

Dopo pranzo però non ci furono suppliche che tenessero, Hermione lasciò soli gli amici e andò a rintanarsi nel dormitorio per prepararsi per il Ballo.

Si accertò che nessuno entrasse in camera a disturbarla e tirò fuori il vestito dal baule. Lo indossò, si mise davanti allo specchio e cominciò a provare trucco e acconciature.

Trucco chiaro, trucco più scuro, capelli naturali, capelli lisci, capelli raccolti... Più provava meno sembrava convinta di quello che aveva fatto.

Finalmente per l’ora di cena riuscì a trovare un look che la convincesse, così si cambiò, rimise il vestito nel baule, chiuse la porta della camera e raggiunse gli altri in Sala Grande.

Ma era talmente in ansia che non riusciva nemmeno a mangiare.

“Hermione ma non mangi?”

“No, non ho fame” dicendo questo fulminò Harry con uno sguardo. Vista la reazione, il ragazzo non osò più aprire bocca. Aveva paura che se le avesse rivolto ancora la parola l’amica avrebbe cercato di Schiantarlo. “Bah valle a capire le ragazze!” pensò allibito da quel comportamento.

 

*

 

La cena per fortuna non durò a lungo. Una volta tornati in Sala Comune, Hermione andò di filato in camera da letto, si mise il vestito per il Ballo e si infilò sotto le coperte. Avrebbe aspettato che le compagne rientrassero e, una volta arrivata l’ora, si sarebbe alzata silenziosamente per raggiungere l’appuntamento.

Passarono più di due ore prima che le altre ragazze tornassero al dormitorio e si misero a letto. Per essere più tranquilla, Hermione sussurrò un incantesimo per farle addormentare e poi si alzò. Nascose accuratamente la lunga gonna rosa sotto il Mantello dell’Invisibilità e uscì dalla camera. Silenziosamente scese le scale e raggiunse il buco del ritratto. Una volta in corridoio tirò fuori dalla borsetta una vecchia pergamena. “Giuro solennemente di non avere buone intenzioni!” sussurrò e sul foglio apparve la Mappa del Malandrino. Controllò accuratamente sulla cartina che i professori di ronda quella notte e Gazza il guardiano fossero ben lontani da lei, attraversò il corridoio e poi cominciò ad avviarsi per le scale. Salì due rampe, raggiunse il pianerottolo del piano di sopra e poi riprese a salire. All’improvviso però la scala si spostò ed Hermione finì in un altro corridoio. Non ebbe bisogno di guardare la Mappa per capire chi fossero le due persone che si stavano avvicinando: le loro voci erano inconfondibili. Gazza e il professor Piton stavano camminando dritti verso di lei. E’ vero che la ragazza era invisibile, ma il mantello non la rendeva anche incorporea. Quindi doveva stare molto attenta.

“Professore la mia gatta ha avvistato uno studente che a quanto pare era fuori dal letto stanotte! Il tempo che arrivassi però era già scappato!”

“Se becco Potter o qualcun’altro dei suoi amichetti che è di nuovo in giro per i corridoi di notte giuro che lo faccio espellere, quanto è vero che io mi chiamo Severus Piton! E non stia lì impalato Mastro Gazza! Se vogliamo beccarli dobbiamo muoverci!”

“Uh si certo Professore, andiamo!”

Hermione rimase immobile con il cuore che le batteva furiosamente. Per una volta Harry era innocente, era Draco che rischiava di farsi beccare!

I due uomini erano sempre più vicini... per fortuna le passarono affianco e proseguirono per la loro strada.

Appena sparirono alla vista Hermione, mandando all’aria ogni prudenza, iniziò a camminare sempre più veloce, incurante del rumore dei suoi tacchi sul pavimento di pietra. Continuò a percorrere corridoi e salire scale, fino a quando finalmente non si trovò davanti alla porta che dava sulla Torre Ovest. Si tolse il Mantello dell’Invisibilità e lo mise nella borsetta insieme alla Mappa, poi bussò.

   
 
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