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Autore: dreamasmile    29/12/2011    0 recensioni
«Se tra 10 minuti piove ancora così forte, chiamo una mia amica e mi faccio venire a prendere, se vuoi un passaggio…» disse, sedendosi davanti a me.
Annuii, sorridendo. «Grazie, ma… non ci conosciamo neanche» le risposi, un po’ incerto.
Lei si frizionò i capelli e se li legò in una coda alta, legata alla bell’e meglio . «Mi stai simpatico. E penso di non dovermi preoccupare di una faccia come la tua. Per caso sei un criminale ricercato o qualcosa del genere?» chiese, prima di scoppiare in una rumorosa risata.
«No, direi proprio di no…» dissi, sorridendo.
Genere: Generale, Romantico, Sentimentale | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Louis Tomlinson, Nuovo personaggio, Un po' tutti
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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«Siamo a casa!» urlò Harry, buttando le chiavi della macchina sul tavolo.
 Non dissi niente, mi limitai a togliermi la giacca e a trascinarmi fino in cucina, dove – ma guarda che novità – Niall stava divorando un sacchetto di biscotti.
«Ehi, già a casa?» chiese il biondo tra un boccone e l’altro. Annuii e mi sedetti accanto a lui, appoggiando la testa e le braccia sul tavolo, a peso morto.
«Che è successo?» continuò Niall, accartocciando il sacchetto ormai vuoto.
«Niente di che, non ha trovato quello che cercava» disse Harry, facendo il suo ingresso in cucina.
Lo sguardo di Niall era sempre più interrogativo, ma non chiese nulla. Era un tipo piuttosto curioso, sempre dietro a fare domande –molto spesso anche inutili – ma forse era il suo unico modo per non mangiare 24 ore al giorno.
«Cercavi qualcosa?» mi chiese, inclinando la testa di lato. «Non qualcosa, qualcuno»
Rispose Harry per me, prima di avventurarsi nel frigo.
D’un tratto mi alzai, e uscii dalla cucina come un uragano. «Dove vai?» chiese Harry, avvicinandosi a me.
«Non lo so, ma ho bisogno di uscire» gli risposi, prendendo la giacca e avventurandomi in quella ventosa giornata.

 

*



Girai l’angolo della strada e vidi un paio di cagnolini corrermi incontro, mentre una ragazza – forse la loro padrona – li inseguiva urlando qualcosa.
Mi chinai ed entrambi mi raggiunsero, cominciando a scodinzolare.
«Grazie, io… Louis?» Alzai lo sguardo e vidi Agathe, con due guinzagli in mano e il cellulare nell’altra.
«Agathe! Che stavifacendo?»
Bravo Louis, non potevi scegliere una domanda più ridicola.
«Ecco… ti va di fare due passi?» chiese, prima di chinarsi e riallacciare il guinzaglio ad entrambi i cani. «Certo.»
Cominciammo a camminare fianco a fianco, silenziosamente. Fui io a rompere il ghiaccio.
«Quindi, che ci fai con questi due?»
Lei rise e si passò una mano tra i capelli ricci. «Ogni tanto faccio la dogsitter, giusto per arrotondare lo stipendio da cameriera. I cuccioli sono della famiglia che abita accanto a me, sono tutti molto impegnati così io li aiuto. E poi mi pagano bene!» scherzò, sistemandosi il cellulare in tasca.
«E tu? – continuò – che ci fai in giro?»
Guardai il cielo: le nuvole si stavano dissolvendo e il sole stava spuntando in quella giornata così grigia.
«Avevo bisogno d’aria» risposi semplicemente, sorridendo.
Passeggiammo in silenzio, come sottofondo solo le foglie trasportate dal vento.
«Vuoi… vuoi una mano con uno di loro?» azzardai, ammiccando ai due cani.
«Se vuoi… grazie – mi porse uno dei due guinzagli – lui è Troy. Trattalo bene» disse sorridendo.
«Il cane si chiama Troy? E l’altro come si chiama allora, Gabriella?» chiesi, prima di scoppiare in una fragorosa risata.
Agathe annuì, ridendo con me – o forse di me.
«Già, Troy e Gabriella. Queste due pesti hanno una padroncina fissata con High School Musical, è veramente una fan sfegatata. Pensa che il suo pesce rosso si chiama Sharpay» disse, senza smettere di ridere.
Mi fermai di scatto, facendo spaventare Troy.
«Sei seria? Un pesce rosso che si chiama Sharpay?!» chiesi.
Agathe annuì per l’ennesima volta alla mia stupida domanda.
«Dai muoviti, li devo riportare a casa.» tagliò corto, velocizzando il passo.
In cinque minuti eravamo davanti ad una villetta tranquilla, con i muri bianchi e gli infissi in legno.
«Arrivati! Grazie per l’aiuto, ora li riporto dentro. Noi… ci si vede, ok?» chiese.
Annuii. «Ok, quindi… ciao» dissi, voltandomi e cominciando a camminare verso casa.
«Louis! Aspetta!»
Mi fermai e vidi la bionda venirmi incontro. «Mi sono dimenticata una cosa, anzi due.»
La guardai con aria interrogativa, girando la testa di lato.
Frugò nelle sue tasche e ne uscì con una biro blu in mano.
«Ma che…?» sussurrai. «Dammi la mano. Non ti faccio niente, promesso»
Ero sempre più confuso. Le porsi la mia mano destra e cominciò a scrivere.
«Il mio numero, se ti va di chiamarmi» disse, abbassando lo sguardo sulla scia di numeri che aveva creato sulla mia mano.
«E poi, grazie di nuovo»
Si alzò in punta di piedi e mi lasciò un bacio sulla guancia, che mi fece letteralmente andare a fuoco.
«P-prego» sussurrai, mentre si allontanava nel vialetto di quella casa.


 

Ronnie's Very Very Merry Merry Corner (?)

aaaaallora. sono tornata dopo il periodo natalizio con un capitolo nuovo :D
spero vivamente che vi piaccia anche se non sono proprio sicura di cosa possa 
esserne venuto fuori dato che l'ho scritto alle 3 di notte.
coooooomunque, credo che il prossimo aggiornamento sarà con l'anno nuovo, 
a meno che non mi ritrovo con qualche recensioncina in più e allora credo di riuscire a pubblicarlo sabato :D
detto questo vi lascio e vi auguro buon anno (nel caso non dovessi scrivere entro il 31)
byee**

   
 
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