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Autore: Duffone    29/12/2011    3 recensioni
Premessa: tutto ciò che dice, fa e pensa Ellie sarà di un altro colore, per distinguerlo dal resto!
"Sei bello, cazzo. Sei bello in ogni tuo piccolo gesto. Mi piaci quando prendi il mio viso tra le mani, quando mi baci delicatamente, quando ti preoccupi per me. La tua voce è migliore di qualsiasi canzone che abbia mai ascoltato, ormai è diventata la colonna sonora della mia vita. Sei bello quando mi guardi e sorridi con la sigaretta che penzola dalle tue labbra. Mi piaci anche quando sei arrabbiato, quando ce l'hai con il mondo o solo per colpa mia. Sei bello in tutto ciò che fai, quando suoni la chitarra oppure quando canti. Sei bello in tutti quei gesti che negli altri nemmeno noto! Io voglio stare con te, lo voglio con tutto il cuore!"
"Restarono abbracciati fin quando Ellie non si addormentò grazie alle carezze di Axl. Dopo di che, anche lui cercò di dormire, ma non ci riusciva. Ellie era troppo bella, non voleva perdersi neanche un attimo di lei, la voleva con tutto sé stesso ma sapeva benissimo che non poteva. Non doveva, eppure non riusciva a fare a meno di lei.."
Genere: Malinconico, Romantico, Sentimentale | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Altro personaggio, Axl Rose, Nuovo personaggio
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Aprì gli occhi svogliatamente. Era in una casa che non conosceva, si sentiva disorientato. Non sapeva perchè era lì, non si ricordava niente di quello che era successo. Il ragazzo stava male, molto male. Aveva dolori muscolari, spasmi, tremava. Era in astinenza e lui lo sapeva benissimo.

Appena si alzò, per andare a procurarsi una dose, una mano strinse quella del riccio impedendogli di continuare a camminare. Quando si voltò e vide lo sguardo eloquente di Michelle capì tutto: avrebbe intrapreso la strada della disintossicazione. Anche senza il suo consenso, perchè non avrebbe avuto importanza quanto il riccio volesse rimanere un drogato, Michelle non glielo avrebbe mai permesso. Era convinta di dover mettere la testa a posto a quegli sbandati, pensava che toccasse a lei, dato che loro le avevano dato tanto.

-Ti prego..- la supplicò.

-Siediti e guai se ti muovi!- gli rispose in modo scontroso.

 

Obbedì tristemente, ormai sapeva di essere bloccato in quella casa, fin quando non avrebbe convinto Michelle che non era più dipendente dall'eroina.

Iniziò ad avvertire i sintomi dell'astinenza: dolori, tremolio alle gambe, intensa sensazione di freddo e tra poche ore sapeva che avrebbe iniziato anche a vomitare.

-Cazzo Michelle! Ti prego!-, le urlò. Nessuna risposta. Forse se n'era andata, pensava Slash. -Michelle? Sei a casa?- disse per accertarsi se c'era veramente. Di nuovo nessuna risposta.

Il riccio si alzò barcollando per colpa dei dolori, ed andò verso la porta, che provò ad aprirla senza successo. L'aveva chiuso dentro in casa.

Merda! Vaffanculo! Come può chiudermi in casa?!

Iniziò a tremare sempre più forte: aveva bisogno di un bagno caldo, ma non riusciva più a muoversi. Si sentiva sempre più impotente: chiuso in una casa non sua, senza eroina o alcol, dove stava male come se stesse per morire e non riusciva neanche ad aprire una stupida porta.

Non gli interessava cosa poteva provare Michelle se al ritorno non trovava più il suo amico, lui aveva bisogno di una dose. Ormai la sua vita ruotava intorno a quella merda devastante e di sicuro una porta chiusa non rappresentava un ostacolo, se solo non fosse in astinenza. L'unica cosa che poteva fare era fingere di stare bene e cercare di convincere Michelle a farlo uscire al più presto.

 

----

-E' successo tutto così in fretta! Non sapevo ciò che stavo facendo!-

Duff era allibito, il suo amico non si era mai comportato così.

-Ti prego, credimi..- lo supplicò.

-Ti credo, Izzy! Ma per favore, non ci sto capendo niente quindi spiegami cos'è successo..-

Il moro si sedette sul proprio letto, portò le mani alla testa e, con lo sguardo basso in segno di sottomissione, iniziò a raccontare.

-Era lì, davanti a me, le sue labbra non sono mai state così invitanti. Poi io stavo, anzi sto, malissimo per colpa della gelosia perchè Axl è da Ellie e io non so cosa sia successo, quindi ho preso la sua mano, che era calda e mi infondeva una sicurezza che non ho mai provato, e mi sono avvicinato a lei. Non pensavo a niente, né ad Ellie né a me stesso, era come se il tempo si fosse fermato a due anni fa. I nostri visi erano così vicini, che al minimo movimento le nostre labbra si sarebbero incontrate-

Il racconto continuò intervallato da singhiozzi e attimi di silenzio in cui Izzy si avviliva. Duff si avvicinò e gli mise una mano sopra la testa in segno di conforto. Neanche lui sapeva cosa fare.

-Ho ceduto. L'ho baciata! Un bacio di quelli belli, quelli che ti fanno volare, quelli unici che ti fanno sentire vivo.. Lei mi ha portato in uno sgabuzzino di quel terribile bar che conosce bene, le sue mani iniziarono terribilmente ad avvicinarsi alla mia cintura. La stessa cosa, senza rendermene conto, la stavo facendo anche io. I miei polpastrelli iniziarono a toccare il suo culo, quando mi resi conto di quello che stavo facendo, l'ho lasciata lì e sono corso da te. Sarà incazzata nera con me..-. Un attimo di silenzio in cui sia Izzy che Duff riordinarono le idee. -Voglio possederla, ma non riesco a non pensare ad Ellie e quindi mi fermo. Voglio assaporarla, ma le sue labbra sono come un maligno veleno. E' veleno per me. Non so cosa fare..-.
Il suo sguardo era peggio di quello di un cane bastonato, avrebbe trasmesso pietà a chiunque.

-Tu con chi vuoi stare?-

-Con Ellie!- rispose immediatamente. -E' l'unica cosa di cui sono sicuro! Non voglio più stare con Pamela; purtroppo so com'è fatta e non voglio rivivere le stesse emozioni. Ti prego, non dire niente a Ellie, non so come potrà reagire e io non voglio ferirla..-

-Tranquillo, non dirò niente né ad Ellie né agli altri del gruppo. Però se vuoi stare con Ellie devi assolutamente dimenticare Pam, sappi però che se fai un'altra cazzata come questa non ci penserò due volte ad avvertite Ellie..-

-Non succederà più! E' stata una cazzata!-

-Anche perchè non è da te fare una cosa del genere..-

-Non succederà più- ripeté, con gli occhi speranzosi. Era veramente convinto di poter riuscire a stare alla larga da Pamela, d'altronde l'aveva fatto per ben due anni, quindi c'era abituato.

-Grazie Duff! Sei un amico!- disse Izzy abbracciandolo come mai prima, lui ricambiò con enfasi: gli piaceva aiutarlo. Gli piaceva aiutare tutti, pensava che fosse bello come un suo amico gli confidasse i segreti, lo facevano sentire importate. Si sentiva sempre bene dopo, maledettamente bene.

 

---

Ellie si stava svegliando, quando bussarono alla porta. Axl, che non aveva chiuso occhio, si alzò piano per non svegliare la ragazza e andò ad aprire.

Un Izzy sorridente era lì davanti alla porta con un mazzo di rose, ma quando si accorse che era stato il suo migliore amico ad aprirgli, il sorriso sparì, buttò i fiori per terra e corse via. -Ellie svegliati e corri dietro ad Izzy- urlò il rosso per svegliare la ragazza.

-Eh?- disse mestamente, strofinandosi gli occhi ancora arrossati per il pianto.

-Alza il culo e vai da Izzy!-

-E dov'è?- rispose preoccupata.

-Sta andando nel suo parco preferito, quello dietro a casa nostra..-

Ellie iniziò a correre, i passanti la guardarono stranita. Si fermò a guardarsi in una vetrina e scoprì con orrore che non si era neanche pettinata. Cercò di aggiustarsi come meglio poteva, ma in realtà non gli importava più di tanto lei voleva solo andare dal suo ragazzo.

Axl aveva ragione, era in quel parco seduto su una panchina con le mani alla testa e lo stesso sguardo che aveva poche ore fa dal suo amico bassista.

-Ciao..-

Il moro alzò gli occhi e la trafisse con lo sguardo. Voleva cercare una qualche traccia di pentimento, sperava di trovare negli occhi di quella ragazza le stesse cose che riempivano i suoi occhi. Ma non ne vide, erano i soliti occhi azzurro malinconici.

-Cosa fai qui?- le disse brusco.

-Mi ha mandato Axl- gli rispose accovacciandosi davanti a lui e appoggiò le mani sulle sue ginocchia. -Che hai?-

Dopo un lungo sospiro, Izzy le rispose -Sono venuto da te per chiederti scusa per quello che ho fatto, ma quando ho visto Axl sono scappato-.

Lei stette zitta per lasciarlo continuare, anche se avrebbe voluto dirgli di tutto: insulti, parole tenere, ma soprattutto parole di rassicurazione.

-Mi dispiace. A volte, divento geloso pensando che qualcuno potrebbe renderti più felice di quanto possa farlo io. E' colpa della mia insicurezza, perchè so che non sono il più carino, il più intelligente, o il più divertente ed eccitante. Ma so che non troverai mai qualcuno che ti voglia bene come te ne voglio io.-

-Geloso? E di che? Non hai niente di cui preoccuparti, ora sono qui con te ed è qui che voglio stare!-

-In questo parco?-

-No, tra le tue braccia- e lo abbracciò.
-Sai, forse dovresti sapere che questo è il posto in cui vengo per stare tranquillo e per allontanarmi dalle mie preoccupazioni.-
-Sai, forse dovresti sapere che il posto in cui dimentico i miei problemi e mi sento tranquilla è quando sto nelle tue braccia!-

Il moro rise e scaricò tutta la tensione che aveva accumulato. Era felice che lei fosse lì insieme a lui e soprattutto che lo stesse abbracciando, perchè non sarebbe riuscito a reggere il suo sguardo per molto.

Cazzo, e io ora come faccio? Lei vuole stare con me e io l'ho tradita! Grande Jeff, sei un fottuto genio.. Meno male che ama gli abbracci, così quando sento di non poter reggere posso affondare la mia testa nel suo collo e non ricevere sguardi indagatori.

   
 
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