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Autore: White_    29/12/2011    1 recensioni
[...] -E se viaggiassimo tutti insieme?-
Elizaveta sbuffò.
- Ma sai benissimo che mamma e papà non vogliono e... -
- E BASTA! - intervenne furioso il fratellino. Non ce la faceva più a sopportare i discorsi dei genitori sugli allenatori che erano dei buoni a nulla. - MAMMA E PAPA' NON CAPISCONO NIENTE! - la sorella lo guardò sbigottita. Non si sarebbe mai immaginata una simile reazione da parte di Ivan, ma poi gli sorrise.
Rain, durante la conversazione, era rimasto in silenzio, ma la risposta di Ivan lo aveva lasciato...di sasso, per così dire, tanto da strappargli un raro sorriso -Tu hai carattere ragazzino, d'accordo, verrò con voi- rispose. Era sempre stato solo, ora non lo sarebbe stato mai più...
Liza prese per mano il fratello. Poi guardò Rain.
- Tu! Ti prenderai cura di me e di Ivan, vero? Non sono tipo da fidarmi degli sconosciuti. - [...]
Genere: Avventura | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Nuovo personaggio
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Videogioco
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Salve! E scusate il ritardo!!
Il fatto é che da un po' di tempo, ogni volta che
Kurai (Umbre Chan ha cambiato nick in Kurai_Dream) mi chiedeva:"Continuiamo la ff?", io le facevo sempre:"No, ho sonno"... oui, é tutta colpa mia >_<'' Gomen!
Questo capitolo é venuto abbastanza lungo, speriamo quindi di colmare il ritardo... e scusate anche eventuali errori di battitura.
Io e Kurai_Dream vi auguriamo un buon Natale anche se in ritardo, ed un felice anno nuovo!











Beyond the star in the sky











Old friends on the road


















Elizaveta, appena entrò nella palestra quasi non gli venne un mancamento.
Fece dietrofront, prese per la manica il fratellino trascinandolo fuori e si siedè su una panchina a deprimersi.
E tutto in tre secondi.
Si sentiva molto demoralizzata. Era impossibile, per una come lei, anche solo pensare di battere un Capopalestra.
Semplicemente assurdo.
Il piccolo Ivan cercava di tirare su il morale della sorella, ma non ce la faceva e quindi guardò Rain.
- La picchiamo per convincerla ad entrare, Rain? -
Rain fissò per un attimo la ragazza, -Eliza, a che livello stanno i tuoi pokemon?-         
-Ponyta al quaranta...cherrim al trentacinque...-                                                                                                             

-I pokemon di Pedro sono all'otto e al dodici...ma se anche fossero stati al cento, tu dovevi provarci, con me lo hai fatto, hai perso, ma ci hai provato, è questo che conta-
-Ma tu non sei un capopalestra e...-                                                                                                                            
-Questo non centra niente...io sono il Campione della Lega di Hoenn- 
Elizaveta lo guardò ad occhi spalancati. Che cosa? Era forte, sì, ma essere il Campione di una Lega le sembrava troppo stra...
No. 
Se ci pensava meglio, effettivamente aveva propria la forza di un Campione.
- Beh, tanti complimenti. Io non arriverò nemmeno al secondo Capopalestra. - mugugnò la ragazza. 
- Sorellona, Rain ha ragione! Non fare la femminuccia stupida! Guarda che ti picchio! - la minacciò sorridendo il fratello. Liza sorrise e gli arruffò i capelli.
- Sì, ma... non saprei... ho... paura... ? Ho veramente paura? - disse, più a sè stessa che agli altri due.
Rain sospirò...quanto erano complicate certe persone. Prima che potesse dire o fare nulla, il suo absol lo fermò, tirando la manica della maglietta della ragazza. Il SUO Shadow, che aveva sempre detestato i contatti con persone estranee, adesso stava tentando di motivare Elizaveta ad entrare. Si vedeva che si fidava di lei e voleva aiutarla, anche Eliza restò colpita da quel gesto.
Lei gli sorrise e cercò con cautela di accarezzare un attimo il pelo bianco del pokèmon. Lui la lasciò fare.
Ripresasi coraggio si alzò, determinata a vincere la medaglia.
- Io vado... però, se svengo, muoio o che altro durante la battaglia, ricordatevi che NON VOGLIO essere cremata! -
Shadow la seguì a fianco di Rain e Ivan, trotterellando contento del proprio successo. I riflettori della palestra quasi accecarono i tre. Evitando gli inutili allenatori lungo la strada, arrivarono direttamente davanti a Pedro, che annoiato aspettava qualcuno con cui lottare.
Elizaveta ci rimase un po' male, stava per dire qualcosa ma suo fratello la precedè.
- Cosa cavolo è quella faccia annoiata?! Su! Combatta contro mia sorella! - lo intimidì il ragazzino. Pedro lo guardò leggermente shockato.
- Che caratterino! - rise ma, notando che nessuno apparte lui rideva la smise. - Va bene! Lottiamo! -
Liza era felice. Aveva vinto la sua prima medaglia! Fece un leggero inchino a Pedro.
- Grazie per aver accettato di lottare con me! E grazie anche della medaglia! Arrivederci! - ed uscì, felice anche perchè aveva fatto una figura molto educata.
Anche Rain era contento che la ragazza avesse conquistato la medaglia, oltre che un pò di fiducia in sé stessa. -Hai visto che ce l'hai fatta? Dovevi solo essere un pò più fiduciosa, tutto qui...- gli disse il ragazzo                       
-Hai ragione...vi ringrazio, sia te, che Shadow...-             
-Anche me, ovviamente!- s'intromise Ivan                         
-Certo, anche a te, pulce- 
La sorella lo prese in braccio.
- Vola volaaaa! - gli fece, mentre Ivan felice e spesierato rideva. Poteva essere una cosa da bambini, ma in fondo... perchè non farle a volte, certe cose stupide per esprimere felicità e gratitudine?
Rain girò la testa, lontano. Inizialmente Eliza pensò che si sentisse a disagio, poi però notò la sua espressione preoccupata, mise giù il fratellino
- Qualcosa non va? - chiese avvicinandosi. Ivan voleva andare in braccio e nonostante tutto la sorella lo accontentò, poi, accontentato, tirò una ciocca di capelli corvini al ragazzo davanti a lui.
- Non fare il maleducato e rispondi! -
-Non...ne sono sicuro...- anche Shadow pareva stranamente irrequieto e voltava la testa in mille direzioni, fiutando l'aria come un forsennato -Ho un brutto presentimento-. La sensazione di Rain si rivelò fondata, alcune decine di metri dietro di loro videro due strani tizi, vestiti con una strana tuta spaziale, che guardavano interessati i loro pokemon.
Ivan scese immediatamente dalla sorella e guardò con distacco i due. 
- Rain, quelli non vorranno mica i nostri pokèmon, vero?! - chiese Elizaveta preoccupata.
- Non saprei. -
La ragazza era abbastanza agitata. 
- Lo sapevo, vincere le medaglie porta sfiga... -
I due tizi parlottavano confusamente tra loro -Il capo ci ha detto di prendere più pokemon possibili per alimentare il generatore, potremmo accalappiare quelli di quei tre sfigati...non mi sembrano niente di che-         
-Perché no? Dai, non perdiamo tempo- Rain li squadrava freddamente, mentre estreva una pokeball...aveva promesso di protteggerli, avrebbe fatto di tutto.
Dalla pokeball uscì uno Swampert con un'espressione non poco minacciosa.
- Ehy, voi. - disse, mentre i due sconsociuti si giravano verso di lui. - Se avete qualcosa da dire, ditecelo in faccia. -
Tra i due, si fece avanti la ragazza.
- Sei bello... ci penserò io a te! Esci, Glameow! - disse, mentre dalla pokèball usciva fuori il pokèmon gatto.
- Swampert, Surf! -
Il pokèmon ubbidì, infliggendo molti danni al nemico.
- Guarda cosa hai fatto al mio Glameow! Sei bello ed anche forte... meglio così! Glameow, usa Graffio -
Swampert se scrollò di dosso con ben poca grazia, sbattendolo a terra. Il povero gatto miagolò esausto.
Swampert si erse in tutta la sua statura, guardando spavaldo sia il gatto che la sua allenatrice. Rain diresse il suo sguardo raggelante verso il compagno -Ne vuoi anche tu?- gli chiese minaccioso.
Quello sbiancò ed indietreggiò. Poi, colto da un lampo di genio prese per il polso Elizaveta e le puntò un' accetta sul collo.
- ELIZAVETA! - urlò il fratellino.
- Dammi tutti i tuoi pokèmon, ragazzo, e non torcerò un capello a questa ragaz... - non finì la frase che Eliza gli tirò un calcio in pancia che lo fece finire a terra.
- NON MI TOCCARE!!! BRUTTO PERVERTITO!!! - sbottò.
Shadow scattò in avanti, mordendo la mano del tizio. Quello lanciò un urlo e cercò con lo sguardo la sua compagna. Rain ordinò immediatamente a Swampert di attaccare con Idropompa, che scaraventò i due lontano. Quando riuscirono a tirarsi su, scapparono a gambe levate.
- FIFONIIIII!!! - gli urlò dietro il più piccolo del terzetto, indignato. - Certe persone sono proprio dei conigli! -
- Rain, secondo te sono pericolosi? - domandò Elizaveta preoccupata.
-Sicuramente non quelli- rispose sovrappensiero il ragazzo, mentiva, in realtà era non poco preoccupato. Aveva già avuto a che fare a Hoenn con gente simile, e non erano persone raccomandabili. Ma non aveva detto il vero per non allarmare i due fratelli. -Qualcosa però mi suggerisce che fanno sul serio- aggiunse -Tu stai bene?-
- Sì. - rispose. - Anche perchè se quello là mi faceva qualcosa, finiva dritto dritto all' Inferno con la testa mozzata e senza arti. -
-Non ne dubito- ridacchiò il fratellino -Però se quello là ti toccava doveva vedersela con me- sibilò, mettendo il broncio. La sorella sorrise, scompigliandogli affettuosamente i capelli. Rain fece rientrare Swampert nella pokeball e guardò i due. 
-Faremmo meglio a muoverci, non è sicuro restare qui-
- Sono le sette di sera... dovremmo trovare un posto dove dormire. Io voglio fare campeggio! Non so perchè, è da quando sono piccola che lo voglio fare! -
- Anch' io sorellona, anch' io! -
I due fratelli guardarono Rain.
- Anche tu vuoi fare campeggio, vero? - chiesero all' unisono con un sorrisino tetro.
-Vada per il campeggio...-. I tre montarono la tenda e prepararono la cena, il menu non era esattamente da ristorante cinque stelle, ma si sarebbero accontentati. Poi arrivò l'ora di andare a dormire. Ivan era già entrato in coma da parecchio tempo, quando Eliza, svegliandosi, non trovò Rain nel suo sacco a pelo. Un pò preoccupata, uscì e lo trovò seduto sotto un albero lì vicino, con accanto Shadow.
- Va bene. Tu stai male. E' notte. Fa freddo. Taaanto freddo. Io mi sto per congelare. Portati una coperta, almeno! E già che ci sei... ibernizzati. -
-Non ho freddo...tu piuttosto, che ci fai sveglia?- chiese Rain fissandola con i suoi soliti grigio-azzurro.
- Non ce la faccio a dormire molto bene in un posto che non sia il mio letto. E' infantile ma... è così. - ridacchiò. Si siedè accanto a lui. - Lo sai che sono le due di notte però, vero? Tu come mai non dormi e fai la ninna come i bravi bimbi? -
-Non ho sonno- rispose laconico, accarezzando il pelo bianco del  suo pokemon, che invece dormiva beatamente -Pensavo a oggi...chissà chi erano quei tizi-
- Già. Anche a me quei due non vanno molto a genio. - lo assecondò, guardando in alto il cielo stellato. - Rain, tu... sei mai stato fidanzato? Da qualche mese penso molto al sentimento chiamato "amore". Voglio essere preparata per quando mi troverò davanti la persona giusta per me! -
-Uhm...no...mai- Elizaveta lo guardò sorpresa. Era un bel ragazzo, come poteva non aver mai avuto nemmeno una ragazza? 
-Ma dai, stai scherzando- 
-No, non sto scherzando-. Rain sospirò. Quella ragazza parlava troppo e troppo in fretta. Non gli dava affatto fastidio, ma cosa diamine gli prendeva? Però, ora che ci pensava, quella era la prima ed effettiva conversazione che aveva avuto a tu per tu con Eliza.
La ragazza si coprì meglio nella coperta che si era protata di fuori. Chinò la testa all' indietro e socchiuse gli occhi.
- A volte mi viene da pensare che io rimarrò zitella a vita. - disse. - E forse non è una cattiva idea. Non sono bella. Ho delle consocenti che sono bellissime e mi prendono in giro per il fatto che, beh... io, a quindici anni non ho ancora avuto nessun fidanzato. Non immagini che tristezza, mi sento stupida e tremendamente brutta... -
Ma vedendo che Eliza non si riprendeva -E poi, oggettivamente direi che sei molto carina, perciò ti consiglio di non badare a ciò che dicono gli altri e sii sempre te stessa, la gente ti apprezzarà per ciò che sei dentro, non per quanto sei bella-
Elizaveta gli sorrise.
- Ti ringrazio, Rain. Sei veramente un buon amico. - disse riprendendo un po' di fiducia in sè stessa. - Io ho sonno! Però se vado a dormire non mi addormento, uffa. -
-Credo sia meglio se ci provi, domani dobbiamo alzarci presto- 
-Eh, già...ci vorranno le cannonate per far alzare Ivan...-disse ridacchiando. -Buonanotte, Rain- lo salutò, ritirandosi nella tenda. Rain si addormentò contro il tronco dell'albero, aspettando l'alba, proprio come Eliza.  
Il mattino dopo, Rain si svegliò sentendosi tirare un lembo della maglietta.
- E' giorno! Non si dorme! - disse con la sua voce squillante il piccolo Ivan. Da dietro arrivò Eliza che tirò il fratellino per l' orecchia.
- Non si svegliano così le persone! -
Rain si tirò su. Era un pò inquieto, ma non capiva perché. Probabilmente aveva solo avuto un incubo. Augurò buongiorno e afferrò il suo zaino, pronto a partire. Con la buona volontà di tutti, smontarono la tenda e si misero in marcia, verso la prossima palestra.
Verso mezzogiorno il più piccolo del gruppo cominciò a fare i capricci.
- Ho fame! Mi fanno male i piedi! Ho sete! Devo fare la pipì! -
Elizaveta gli sorrideva dolcemente dicendogli che lì non potevano fermarsi, mascherando una grande voglia di prenderlo a calci. Quando non ce la fece più a sopportarlo guardò Rain.
- Rain... ho fame! Mi fanno male i piedi! Ho sete! Devo fare la pipì! - disse imitando il fratellino per fargli capire che era meglio se si fermavano.
-Uff....va bene, fermiamoci...- rispose rassegnato il ragazzo. Ivan corse a soddisfare tutti i suoi bisogni, mentre Eliza lo aspettava. Rain si mise seduto, perché sicuramente sarebbe stata una cosa lunga, a leggere, Eliza si avvicinò incuriosita
- Che leggiii? - chiese, prendendo anche lei qualcosa da leggere e sedendosi a terra sull' erba con tra le mani un libro romantico. Si sentiva un po' in imbarazzo a leggere una cosa simile davanti a Rain, ma cercò di non badarci mentre continuava a guardare il ragazzo aspettando una risposta.
Eliza cercò di sbirciare il titolo del libro di Rain e lui glielo mostrò: Mitologia della regione di Sinnoh. 
-Non sapevo t'interessasse la mitologia- commentò la ragazza, Rain fece le spallucce.
-Di solito, mi piace documentarmi sul posto dove vado, e poi, c'è un mistero che m'interessa scoprire- 
-Quale?- 
-Quello del Monte Corona- rispose.
- Oh, come quello dei pokèmon leggendari Dialga, Palkia, Giratina ed Arceus? - 
- Sì. -
- Io penso che non esistano. - disse sincera, sfogliando le pagine del suo libro. - Non c' è mai stata una prova certa scientifica. Però, se esistessero veramente sarebbe ganzo. -
-Io penso di sì- disse Rain -Se esistono Raiquaza, Groudon e Kiogre, perché non potrebbero esistere anche quei quattro?- 
-Raiquaza...? Sapevo Groudon e Kiogre ma...- 
-Ce n'è un terzo- la interruppe -Colui che governa le regioni superiori delle nubi- le spiegò. Eliza dubitava dell'esistenza di simili creature. Era impossibile che un solo pokemon detenesse tanta forza e potere. Ivan arrivò, correndo.
 -Eliza!-
-Che c'è Ivan?- 
Il  bambino aveva il fiatone -Ci sono quei tizi con la tuta spaziale! Vanno verso Evopoli- la ragazza si preoccupò. Rain aveva una specie di deja-vu, ritrovarsi gente che rompeva ad ogni benedettissimo percorso, un incubo...
Elizaveta si alzò di scatto.
- Ancora?! Rain, sbrighiamoci ad andare ad Evopoli! - disse, cominciando a correre.
Arrivati nella città, videro i due recluti litigare con una ragazza, probabilmente la Capopalestra di lì. Stavano cercando di rapinarla dicendole cose come "il nostro capo governerà" il mondo e simili.
La ragazza vide il terzetto e poi si rivolse a Rain e Elizaveta -Voi due, aiutatemi per favore!- 
I due accettarono volentieri, tirando fuori le loro pokèball. 
- Accidenti... scappiamo! Ma non è finita qui! - dissero i due allontanandosi. Eliza fece un sorriso perplesso.
- Wow, è stato molto più facile di quanto pensassi... stai bene? - domandò poi rivolgendosi alla Capopalestra.
- Sì, vi ringrazio molto! - disse chinandosi a raccogliere le sue pokèball. Poi tese la mano. - Salve, io sono Gardenia e... RAIN! Carissimo! - continuò, prendendo tra le braccia il ragazzo e stringendolo sul seno con una miriade di cuoricini intorno. - Mi sei mancato tantissimo! Sei tornato per sposarmi? -
-Ga...Gardenia...soffoco...- Rain riuscì a staccarsi -Sono tornato perché Elizaveta deve ancora battere la tua palestra- Gardenia e Eliza si squadrarono con rivalità.
-Ah, una sfidante novellina, va bene, perché no? Può essere divertente vedere come perdi- 
La più giovane delle due ci rimase un po' male. Possibile che fosse così antipatica?
- Ce... certo... ma entriamo... - disse. Gardenia entrò con al seguito Ivan che si sedette vicino ad un piccolo Tartwig. Liza guardò Rain. - Tu hai troppe ammiratrici. -
-Tzè...non è che me le cerco- rispose lui, -In ogni caso, fagli vedere chi è che comanda- disse il ragazzo con un sorriso incoraggiante, Liza si sbrigò a guardare in un'altra direzione, ma sotto-sotto era molto contenta che Rain tifasse per lei e non per Gardenia, quest'ultima si mise davanti alla sua sfidante, pronta a lottare.
- Sì! -
*
- RAAAAIIIIN... MI HANNO BATTUTAAA!!!! (anche se preferivo essere sbattuta da te). -
- Come? -
- Nulla! -
- Smettetela, per favore! - li sgridò il piccolo Ivan. Gardenia gli fece una linguaccia e poi guardò la sorella.
- Facciamo uno scambio? Io mi prendo Rain e tu ti prendi la medaglia! - esordì felice.
- NO. - disse Elizaveta trascinando via per il colletto il ragazzo. - PRENDO TUTTI E DUE. E POI, SMETTILA DI ATTACCARTI ALLE GAMBE DI RAIN! -
-Avanti, Gardenia, adesso dobbiamo andare- provò a convincerla Rain, la capopalestra li guardò con un ghigno.
-Facciamo così, mocciosa. Tu vai in quell'edificio blu alla fine di Evopoli, la base Galassia, cacci il "Team Galassia" e torni da me, così ti dò la medaglia-
"Ecco chi erano quei tizi, allora!"
Elizaveta fece una faccia seria ed indignata.
- Lo farò. Cos' è, la Capopalestra non puo salvarsi il culo da sola e deve chiedere ad una "mocciosa"? - chiese, uscendo.
Gardenia la guardò soddisfatta andare via. Aveva colpito un'altra volta. Arrivarono davanti all'edificio Galassia, era cupo e austero, Ivan si nascosa dietro alla sorella, spaventato. Ma non potevano tirarsi indietro.
Eliza tirò una manica della maglietta a Rain.
- Io... credo... di aver cambaito idea... ciao, io me ne torno a casa! Chissene delle palestre! - disse andandosene e facendo un "ciao ciao" con la mano.
Eliza gli corse dietro e lo recuperò come si fa con un animale in fuga -Ivan non ci provare! Se moriamo moriamo tutti insieme, chiaro? Non voglio ripensamenti, che diavolo di campione dovresti diventare se non sei altro che un fifone!?- il ragazzino era mortificato ma dovette convenire che Liza aveva ragione, uno per uno, uno per tutti, come si suol dire. Entrarono nell'edificio e si diedero un'occhiata intorno, era pieno di tizi con le tute spaziali, ma nessuno sembrava fare caso a loro.
- Mi sembra di essere un fantasma, qua dentro. - constatò la ragazza, notando che nessuno li cagava nemmeno di striscio e che continuavano a farsi gli affari loro. O forse, se li avevano visti stavano facendo di tutto per ignorarli. Ma perchè? Elizaveta non si immaginava certo una simile accoglienza da parte di un Team... cattivo. - Hai mai avuto a che fare con gente simile, Rain? - chiese mentre continuavano a camminare per il corridoio.
-Sì- rispose Rain, quel silenzio lo metteva a disagio, era più che sicuro che qualcosa non andava -Ma nella mia regione, il Team era molto più...serio, in primis non andavano in giro con quelle ridicole tutine spaziali e poi non ti potevi praticamente avvicinare al loro covo che ti attaccavano in centomila- 
 dopo aver salito diverse rampe di scale, capirono di essere arrivati quasi in cima, mancava di superare una porta e avrebbero affrontato chissà chi...
Liza con coraggio aprì la porta e si ritrovò davanti quattro relcuti più una strana ragazza dai capelli rosa con una pettinatura orribile.
- E voi chi siete? Non è posto per i mocciosi, questo! Il capo non vuole seccature, quindi fate i bravi ed uscite! - li intimò quella.
- Noi non ce ne andiamo! - disse decisa Eliza, seria.
- E poi, che capelli sono quelli?! ORRIBILI!!! - fece la linguaccia Ivan a quella tizia.
- Come ti permetti?! Io sono Giovia, uno dei capi del Team Galassia; preparatevi ad essere sconfitti! - disse arrabbiata, tirando fuori delle pokèball.
- ... Rain, ci pensi tu? -
*
Shadow tornò al suo posto vicino a Rain dopo che aveva miseramente sconfitto la comandante del team e il suo allenatore lo guardò soddisfatto. -Qual è il vostro piano? Che cercate qui ad Evopoli?- chiese, stavolta girato verso Giovia, che sorrise beffarda -Tsk...visto che hai vinto te lo posso dire, questa città è piena di leggende, e queste al capo servono, quindi non mettetevi in mezzo, chiaro?-
Detto questo, la donna e gli altri relcuti se ne andarono.
- ... Beh... andiamo da Gardenia, poi penseremo a questi qui! -
La capopalestra diede con sdegno la medaglia ad Elizaveta.
- Grazie... -
-Bene...buona fortuna, Rain- disse sorridente Gardenia, ignorando Elizaveta, che la guardava con aria truce. I ragazzi uscirono. 
-Uhm...direi che la prossima palestra è a Cuoripoli, da Fannie- mormorò il ragazzo mentre si rimettevano in marcia -Ha un Mismegius piuttosto forte, meglio che ti alleni durante il percorso, tanto Cuoripoli non sta dietro l'angolo- aggiunse.
- Sì! Mettiamoci in marcia! - disse. Dopo nemmeno due passi la ragazza si sentì chiamare.
- ELIZAVETAA!! - urlò una voce alle loro spalle. I tre si girarono, vedendo un ragazzo correre verso Liza. Quest' ultima sbattè più volte le palpebre, ma poi anche lei andò incontro allo sconosciuto.
- REEEEEEIIIII!! - i due si abbracciarono. Rain li guardò perplesso, mentre Ivan si avvicinava.
- Rei! Ciao! - disse il bambino. Rei gli arruffò i capelli.
- Wei! Sbaglio o sei cresciuto? -
- No, Rei, ti sbagli... è ancora basso, lui. Oh, lui è Rain! Rain, lui è Rei, un mio vecchio amico d' infanzia! Ci conosciamo da tanto! - sorrise felice la ragazza.
-Piacere- rispose laconico il ragazzo, sembrava leggermente irritato, nonostante lo mascherasse bene.
- Salve! - disse sorridendo l' altro. Si vedeva che era un tipo vivace. - Io sono di un anno più grande di Liza. -
- Cosa ci fai qui, Rei? -
- I tuoi genitori sono preoccupatissimi, Eliza. - continuò diventando ad un tratto serio. - Immaginavo che saresti andata all' avventura... Pedro mi ha detto che hai battuto la sua palestra, quindi sono venuto qui; perchè dimine siete scappati? I vostri genitori vi rivogliono indietro, sono disperati. -
Elizaveta guardò a terra, mortificata. Non aveva pensato alla reazione dei suoi parenti.
Forse era stata una cattiva idea... partire così, senza preavviso?
Ma se ora avrebbe mollato... cosa gli avrebbe detto Rain? Guardò quest' ultimo come per cercare consiglio.
Il corvino prese in mano la situazione -Rei...ti chiami così, vero? Puoi dire tu ai genitori di Eliza che non devono preoccuparsi, lei sta bene e tornerà quando sarà campionessa di Sinnoh, non devono preoccuparsi perché ormai lei è un'allenatrice a tutti gli effetti, i suoi pokemon la proteggeranno e in più ha già battuto due palestre, è in gamba, non è una bambina, sta a lei decidere della sua vita-
Rei ci rimase di sasso. Non si immaginava una risposta così schietta e seria, detta con così tanta freddezza in voce. Guardò Liza.
- Sicura che starai bene, Ely? - domandò preoccupato alla ragazza. 
- Uhmm... credo di sì, Rei. - rispose facendo un leggero sorriso. Poi guardò Rain. - Rain, ti dispiace se oggi stiamo un po' con Rei? Non lo vedo da quando sono andata via, non è mai successo che siamo stati lontani così tanto tempo! - continuò.
- Non... non vorrei essere di disturbo, Eliza! -
Rain sorrise, non era un sorriso molto sincero, in effetti, ma sia Eliza che Rei ci cascarono -Per me va bene, non preoccuparti, Eliza...in fondo non decido io- già, era vero. Elizaveta ricordava benissimo le parole che aveva detto Rain prima di seguirli "Sarete liberi di mandarmi via quando volete", lui sottostava alle loro decisioni, in particolare proprio a quelle di Eliza, a cui però dispiaceva un pò.
Ivan fece un salto di gioia.
- Evviva! Rei, Rei! Giochiamo a nascondino?! -
- Eh...? Ma certo! Se ti va! - disse prendendo in braccio il bambino. Prima di scomparire nel boschetto lì vicino si girò un attimo. - Liza, dopo ti devo parlare! Ciao! -
- Va bene! Ciao! - salutò la ragazza. - Penso che Rei sia un gran bravo ragazzo. Gli voglio così bene! Ed anche Ivan gliene vuole molto. -
-E' una bella cosa- commentò Rain, Liza si girò verso di lui -Voglio dire, essere così attaccati a qualcuno, a me non è mai capitato- la ragazza lo squadrò con curiosità, com'era possibile che Rain non avesse neppure un amico, nessuno a cui volesse un bene particolare?
- Ma dai! - ridacchiò la ragazza. - Non ci credo. Tutti vogliono bene ad una persona, e ce ne sono alcune che se ne vogliono così tanto che si sposano perfino! Per esempio... tu vuoi bene ai tuoi pokèmon, vero Rain? Loro sono come una famiglia per te. Anche questo è volere bene ed essere "attaccati a qualcuno". Hai capito, stupidotto? Non dire mai più una cosa come quella che hai appena detto o mi arrabbio! E poi ora hai me ed Ivan, noi ti vogliamo bene, sei come un fratello maggiore per mio fratello e invece per me... - si bloccò ed arrossì un attimo. - ... E ANCHE PER ME, OVVIAMENTE!!!! O... OVVIO!!!! - urlò accucciandosi a terra e dandosi degli schiaffetti per diminuire il colorito porpora che aveva sulle guance. - Me baka, me baka! He he he... -
 
   
 
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