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Autore: doubleinfinity    29/12/2011    1 recensioni
non lasciatevi ingannare dal titolo, che potrebbe portarvi a pensare che si tratti di glee, stavolta no, mi sono completamente dedicata ad una storia da directioner.
Genere: Sentimentale, Slice of life | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Liam Payne, Nuovo personaggio, Un po' tutti
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Il telefono suona nella borsa, lo tiro fuori ma con i guanti che ho indosso mi cade per terra e mentre faccio per piegarmi, una mano mi precede e me lo porge, seguo la linea del braccio e incrocio gli occhi ancora più verdi dei miei del ragazzo che me l’ha raccolto e che ora mi sorride raggiante, il telefono però non smette di suonare, così rispondo e la voce di Kailey mi invade l’orecchio:
- dove diamine sei, Lacey? –
- Sto arrivando, Kay, mi spiace essere in ritardo ma devo andare, ci vediamo tra qualche minuto -
Non le do il tempo di rispondere e chiudo la telefonata, rimettendo il telefono nella borsa:
- grazie per aver raccolto il telefono e scusami per aver risposto senza nemmeno ringraziarti -
- figurati, non c’è nessun problema Lacey –
Quando lo guardo senza capire come faccia a conoscere il mio nome, mi risponde che ha sentito che la mia amica mi chiamava così e si sente in dovere di presentarsi a sua volta:
- mi chiamo Connor, piacere di conoscerti -
- il piacere è tutto mio, Connor – dico stringendogli la mano che mi porge
- sono davvero dispiaciuta, ma devo andare, è stato davvero un piacere conoscerti –
Poi mi incammino verso il locale dove dovrei già essere da un’ora e mezza, salutando Connor con un sorriso.
 

Arrivo praticamente di corsa dove mi aspetta Kailey e la saluto con il fiatone:
- ciao, Kay, scusa il ritardo, ma è successo un casino -
Mi sento leggermente in colpa, a mentirle così, ma non ho intenzione di dirle nulla riguardo Liam, ma quando mi sorprende a fantasticare mentre lavoriamo al nostro progetto, comincia ad intuire qualcosa:
- ammettilo, hai conosciuto uno –
- potrebbe essere, ma non voglio parlarne – ed è vero, ma Kailey insiste e ci vuole tutta la mia forza di volontà per non strozzarla, ma mi lascio costringe ad ammettere che un ragazzo l’ho incontrato sul serio e non sapendo più cosa dire per farla stare zitta, le dico di Connor:
- Connor? Quel Connor che frequenta il corso di storia insieme a Carolyne? –
- punto primo: non ne ho idea, punto secondo: chi diamine è Carolyne? –
- lascia perdere, torniamo ai dettagli piccanti del vostro incontro…-
- se per piccante intendi l’aver fatto cadere il mio telefono, allora questo è puro peperoncino –
Provo a scherzarci su, ma è impossibile con Kailey, perciò mi alzo e la lascio lì con la scusa che stasera tocca a me cucinare.
Il cielo si sta oscurando, così decido di prendere un taxi per tornare a casa e dieci minuti dopo ho le chiavi in mano e sto entrando dalla porta: un profumo delizioso si fa strada dalla cucina al salone, mia sorella è in pigiama sul divano con un plaid avvolto intorno a lei, mi siedo al suo fianco e le racconto gli avvenimenti della giornata, poi improvvisamente mi ricordo che devo tener fede alla mia promessa.
 

Liam’s POV:
Il mio telefono suona poco dopo le otto, sul display lampeggia una serie di numeri che non riconosco, mi alzo dal tavolo, mi allontano e rispondo:
- pronto? -
- buonasera, signor musicista, troppo impegnato per fare due chiacchiere? –
- ciao, Lacey. Com’è andato il tuo pomeriggio di studio? –
Sento il rumore di una porta che si chiude e delle molle del letto che cigolano
- oh, intendi quando ho rischiato di trasformarmi in un’omicida per colpa delle domande della mia troppo-insistente compagna di banco? -
- hahahaha, sì, intendevo esattamente quello e dalla tua risposta direi che non è stato un granchè-
- la prossima volta fammi un favore, impediscimi di uscire dalla libreria –
Mentre parlavamo non mi sono reso conto di essermi avvicinato al bagno, che è l’unico posto in cui si può avere un po’ di privacy in una camera d’albergo che si divide in cinque persone, così entro e mi chiudo dentro:
- allora, hai deciso di venire a trovarci, domani? –
- se per voi va bene domani mattina porto io la colazione –
- sicura di aver abbastanza soldi in banca per pagare la colazione di Niall? –
- posso farcela senza indebitarmi, credo – entrambi scoppiamo a ridere e sento i ragazzi che si avvicinano non troppo di soppiatto alla porta del bagno, la voce di Suzanne, la madre di Lacey, mi arriva anche con due telefoni e qualche chilometro a separarci:
- mi spiace, Liam, ma c’è pronto in tavola, ci vediamo domani mattina, stranza 319, se non erro –
- sì, esatto. Lionel si ricorda di te, perciò non sarà un problema entrare nell’albergo o in camera –
- fatevi solo trovare presentabili, certi spettacoli di prima mattina mi urtano –
- sei una tale strega, Lace, non puoi offenderci così – le dico fingendomi offeso e lei comincia a ridere con quella risata cristallina che si ritrova sin da quando eravamo bambini.
- ci vediamo domani. Ti voglio bene, Liam. –
E poi, senza darmi il tempo di rispondere, chiude la telefonata, sento i ragazzi che ridono e faccio finta di parlare al telefono ancora per qualche secondo, mentre mi avvicino alla porta e la apro di scatto, rischiando di colpire Louis sulla tempia.
- beh? Eravamo curiosi di sapere chi fosse al telefono – dice Louis
- del resto non era mai successo che ti chiudessi in bagno – continua Zayn
- dev’essere veramente speciale, questa Lacey – sentenzia Harry
“sinceramente, amico mio, non hai idea di quanto lo sia”, ma questo pensiero lo tengo solo per me.
  
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