Anime & Manga > Kuroshitsuji/Black Butler
Segui la storia  |       
Autore: virgily    29/12/2011    1 recensioni
-Com’e’?- domando’ sgretolando quel malinconico silenzio che cominciava a straziare il suo cuoricino gia’ mal ridotto di suo
-Chi signorina?- rispose a sua volta con una domanda la cameriera mentre immergeva le mani all’interno di un porta gioie a forma di cuore, alla ricerca di qualcosa da metterle al collo, o forse una spilla
-Lord Trancy. E’ molto vecchio?- essendo solita a frequentare uomini molto piu’ grandi per Sindonie era normale pensare che anche il suo “salvatore” non fosse altro che un’altra di quelle persone assetate dai loro stessi istinti piu’ infimi e immeritevoli. Hanna si fermo’ appena per osservare lo sguardo della bambina: serio, rassegnato. Cosa celavano quei due grandi occhioni chiari?
-Credo che lo scoprirete presto signor...-
-Sindonie, chiamami Sindonie-
Genere: Sentimentale | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Alois Trancy
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
 <<    >>
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A

La Magione


Per qualche secondo sentirono una folata di vento potentissima perquotere gli alberi circostanti facendone cadere notevoli quantita’ di foglie a terra, facendo pressione anche sui corpi delle persone che sostavano in quella zona, una scarica cosi’ forte da spaventare i cavalli, inducendoli alla fuga. La piccola senti’ chiaramente i suoi rapitori imprecare per lo spavento mentre il movimento sembrava essere cessato. I suoi occhietti indagarono attorno, cercando speranzosi di trovare una breccia, o qualcosa che le avesse permesso di riprendere a fuggire, e tutto quello che trovo’ fu soltanto un’ ombra sinuosa e sottile sormontata da due grandi occhi del colore dell’oro; oro grezzo... Impuro. Le lenti degli occhiali da vista splendevano sotto la luce della luna che aveva cominciato a fare capolino da dietro le nuvole scure, e su quel viso la giovane non riusci’ a scorgervi il benche’ minimo sorriso. Sembrava trattarsi di un semplice maggiordomo ma lei lo sapeva, sentiva a pelle che quell’uomo in abiti scuri, capelli ordinati, e portamento elegante nascondeva qualcosa di macabro, lo leggeva in quegli occhi che incutevano timore e gelo.
-hey bamboccia cosa stai guardando eh?- ma quel uomo non ricevette alcuna risposta da lei. Era morta in gola la sua voce; non sapeva se urlare o piangere dal terrore, non sapeva piu’ se a questo punto era meglio tornare indietro o morire tra le mani di quell’uomo misterioso che incuteva piu’ paura di un qualsiasi altro mostro possibilmente esistente. Il cuore smise per qualche istante di battere, gli stessi medesimi istanti incui aveva ascoltato una voce calma e vellutata provenire dal fondo della gola di quello strano uomo:
-Sono spiacente di disturbarvi ma temo proprio che tornerete a casa a mani vuote. La ragazza viene via con me- un brivido gelido e spietato pervase la sua colonna vertebrale e le sue labbra si dischiusero appena, quel tanto che bastava per far sgusciare un gemito trannetuto e spaventato
-Ah-Ah! Ma lo avete sentito il damerino? Senti bello non so chi tu sia ma la bamboletta viene via con noi. Appartiene al nostro capo e non va da nessuna parte- affermo’ spavaldamente uno di quei quattro bruti che avevano tentato per tutto il tempo di caricarla sui cavalli, ma da quando questi erano scappati il loro intento adesso era diventato quello di stenderla in un qualche modo e portarla via in spalla. Il maggiordomo sbuffo’ scocciato mentre con la punta delle dita si aggiustava gli occhiani sul naso
-E’ un vero peccato non volevo giungere a questo...- e come se tutto il suo corpo venisse risucchiato dall’ombra della notte, l’uomo spari’ ma la fuggitiva sentiva che in verita’ non era andato lontano: “La ragazza viene via con me” a giudicare dal modo incui l’aveva detto non sarebbe andato via a mani vuote, ed era proprio questa convinzione che faceva raggelare il sangue di Sindonie.
Un fruscio penetro’ dalle loro spalle, e la giovane ebbe quasi un sussulto quando una lama affilata e veloce sfioro’ di qualche millimetro la punta del suo naso, andandosi a piantare sulla fronte dell’uomo che la teneva stretta per il braccio sinistro. Vide il sangue colare dalla sua testa mentre il suo corpo cadeva a peso morto ai suoi piedi. Finalmente le corde vocali di Sindonie si decisero a reagire, e in simbiosi con le grida dei scagnozzi mescolo’ la sua voce in un delirio generale di sangue. Aveva serrato gli occhi, cosi’ forte da sentire dolore alle palpebre, e le mani si erano posate automaticamente alle orecchie, quelle urla, quei rumori... Erano decisamente troppo per i suoi nervi. Lacrime disperate colavano sulle sue guance, e  sebbene cercasse di trattenersi, piccoli singhiozzi sgusciavano dalle sue labbra. Non le piaceva l’odore che cominciava a respirare: pesante, caldo... Di sangue. Non riusciva a fare a meno di tremare, il silenzio che era calato improvvisamente portava ancora il sottofondo straziato di quella povera gente che per lavoro, o per malizia, le avevano dato la caccia. Lentamente lascio’ che le sue palpebre si aprissero, spaventate anch’esse di quello che stavano per vedere: dritto e fiero, senza neanche un capello fuori posto. Quel maggiordomo non aveva esitato ad uccidere, eppure non vi era neanche la piu’ piccola traccia scarlatta sui suoi guanti. Quello era decisamente l’uomo piu’ strano che avesse mai visto, il piu’ spietato che tuttavia l’aveva risparmiata
-M-Mi hai salvato la vita...- affermo’ tremante stringendosi il petto. Non osava fare un passo in avanti, non poteva nascondere il fatto che ne era spaventata. Cucciandosi appena non fu poi cosi’ difficile per Claude giungere fino alla docile figura, e senza degnarsi di rispondere alla sua affermazione le porse elegantemente una mano, quasi fosse un cortese invito. Che volesse condurla al sicuro? Non ne era sicura, ma di sicuro doveva essere meglio che rimanere al buio con le carcasse di uomini morti e macellati.
“Salvata da un maggiordomo assassino. Bel colpo Sindonie” penso’ allungando appena la sua mano in quella grande dell’uomo, che con velocita’ quasi inumana la sollevo’ tra le braccia portandola al petto. Pochi secondi dopo si ritrovo’ stretta con le gambe a penzoloni tra le braccia di quel maggiordomo che velocemente la stava portando verso quella residenza misteriosa. Forse verso la liberta’, o forse verso un gioco piu’ grande di lei.
-C-Come ti chiami?- domando’ la fanciulla mentre i tacchetti delle scarpe eleganti del maggiordomo riecceggiavano per gli scalini che li separavano dalla porta d’ingresso alla maestosa casa. Lo guardava di sottecchi mentre questo non la degnava neanche di un misero sguardo, ma si limitava a mantenere un’espressione del tutto fredda e priva di qualsiasi emozione
-Claude...- rispose continuando a guardare dritto per la sua strada, quasi ignorandola
-Grazie mille Claude, mi hai salvato la vita...- rispose allora la piu’ piccola con un sorriso innocentemente tenero che, ovviamente, il maggiordomo non volle guardare. Era cosi’ tenebroso, spietato. Freddo e distaccato come se fosse una macchina piuttosto che una persona
-Non sono stato io. E’ stato il mio padrone a ordinarmi di farlo- rispose aprendo agilmente il grande portone che dava l’accesso all’ingresso di casa Trancy. Gli occhi di Sindonie si spalancarono di colpo quando vide tutto quello sfarzo e tutto quell’oro che dava luminosita’ e importanza alla casa.  
Senza lasciarla neanche per un momento, il maggiordomo nero comincio’ a trasportare la giovane ospite nei meandri sfarzosi e intrecciati dell’abitazione. Sindonie non aveva neanche il tempo di ammirare la raffinata carda da parati o i vari quadri appesi al muro poiche’ le ampie falcate dell’uomo erano assai veloci, come se avesse fretta di portarla da qualche parte. Salirono molteplici scale, percorsero lunghissimo corridoi e passarono per almeno una ventina di porte prima di fermarsi dinnanzi a quella che sembrava una camera da letto. Non appena anche quest’ultima porta si apri’ la ragazza pote’ constatare senza sorpresa che si trattava proprio di una stanza parzialmente buia sebbene le lampade ad olio fossero accese. Una grande finestra con balcone s’affacciava al labirinto che circondava la casa; la luce della luna che filtrava da essa metteva quasi in risalto il grande letto a baldacchino dalle coperte verdi con delle rose ricamate in filo d’oro. Sulle colonne del mestoso baldacchino spirali vi erano intagliate con raffinatezza e sulla sommita’ della struttura un velo del medesimo colore del copriletto pendeva verso il basso ricoprendo per intero quel meraviglioso giaciglio. Facendola sedere con i piedi scalzi e sporchi a penzoloni il maggiordomo torno’ in posizione eretta e con un lieve inchino si congedo’ dicendo
-Hanna sara’ qui in pochi istanti. La preparera’ per andare a dormire- e senza neanche lasciarle il tempo di ringraziarlo o pergergli una qualsiasi domanda Claude spari’ dietro la grande porta in mogano. Per pochi minuti riamse sola in quella camera: la osservava della sua magnificenza con occhi incantati e sognanti. Aveva gia’ dormito in camere del gere: l’anno prima, in medio oriente, quando era la favorita di uno dei numerosi principi del Bengala; o l’anno ancora prima, in Francia, a fare la ballerina per un noto bordello poiche’ era troppo giovane per prostituirsi. Un sorriso amaro si stampo sulle sue labbra quando un ricordo rovente gli trapasso’ la memoria: aveva girato il mondo fin dalla tenera eta’, venduta come carne da macello al miglior offerente, servita e riverita come una principessa da stati e culture differenti. Non ricordava piu’ sua madre, e tantomento suo padre o la casa in cui viveva prima, erano passati troppi anni oramai. La porta si riapri’ lentamente e da essa entro’ la piu’ bella donna che Sindonie avesse mai visto al mondo: dalla pelle ambrata e la costituzione sinuosa sebbene la veste da cameriera mascherasse le sue belle curve. Lunghissimi capelli argentei si raccoglievano in una lunga treccia mentre la frangia sul viso mascherava un’occhio blu timido, l’altro era bendato. Sulle labbra violastre della donna si dipinse il lieve accenno di un sorriso mentre Sindonie sentiva le guance ardere dall’imbarazzo. Dopotutto era soltanto una bambina di tredici anni e vedere il suo seno poco sviluppato e il corpo ancora immaturo in confronto a quello formoso e seducente della donna la fece sentire timidamente a disagio
-Vi ho preparato il bagno signorina. Successivamente vi medichero’ quel brutto taglio...- affermo’ la cameriera alludendo al suo polpaccio, la cui ferita era ancora rossa e pulsante sebbene il sangue si fosse fermato. Sindonie osservo’ la donna avvicinarsi e spalancare le braccia, pronta per accoglierla al petto, probabilmente anche lei l’avrebbe trasportata fino ai bagni, dopotutto non poteva vantare di essere in un bello stato, sopratutto contanto la terra che quasi trasudava dalla sua pelle candida. Si sentiva al sicuro tra le braccia della donna, come in un nido il cui calore era piacevolmente rassicurante. I bagni non erano poi tando distanti dalla camera da letto e dopo averle levato le vesti luride e strappate la fece accomodare all’interno della vasca piena d’acqua calda. Aveva un buon odore, probabilmente era dovuto al sapone, e in tepore dell’acqua le reco’ un piacevole formicolio su ogni superficie del suo corpo. Sotto la luce delle lampade ad olio le bolle  che si erano venute a creare sulla superficie, ormai scura, dell’acqua brillavano di una luce rosata. Venne avvolta in un grande telo bianco mentre i capelli gocciolavano lungo la sua schiena nuda. Un inquietante silenzio padroneggiava per il bagno e per i corridoi mentre ritornava nella sua camera da letto scortata dalla cameriera. Era tutto cosi’ strano, in un certo senso... Cupo. Indosso’ una camica da notte bianca pallida e mentre sostava seduta sul letto Hanna, inginocchiava dinnanzi a lei, le disinfettava la ferita alla gamba. Con delicatezza passava il panno imbevuto sulla sua ferita e per Sindonie fu difficile trattenere i lamenti provocati dal bruciore della sostanza a contatto con la parte lesa
-Grazie al cielo e’ solo una ferita superficiale. Passera’ in fretta...- sorrise appena mentre la fasciava con cura. La bambina rimaneva in silenzio mentre guardava il pallore nello sguardo della cameriera, incantata da quel perfetto blu oceano che brillava sotto la colte di capelli
-Che ti e’ successo all’occhio?- domando’ con ingenua curiosita’ sorridendole a sua volte quando vide la donna abbassare ulteriormente lo sguardo
-Sono stata punita per aver guardato gli occhi del padrone- senza neanche un accenno di dolore la donna rispose continuando il suo lavoro di medicazione mentre la ragazza spalancava le sue labbra sottili. “punita per aver guardato gli occhi del padrone... Ma quale mostro ignobile farebbe una cosa del genere?” si domando’ impaurita mentre Hanna si sollevava da terra, il suo lavoro era terminato. Senza piu’ neanche spiccicare una parola Sindonie si stese sotto le coperte del suo giaciglio, e osservo’ tristemente la donna che sistemava sopra di lei il telo verdognolo cosi’ da non creare piege sgraziate e volgari
-Cercate di riposare. Il conte Trancy spera di vedervi domani per la prima colazione. Per qualsiasi cosa non esitate a chiamarmi signorina- affermo’ avviandosi verso l’uscio
-Hanna?- la chiamo’ la piu’ piccola finalmente riuscendo a trovare la forza di parlare dopo quella terribile notizia
-Si signorina?-
-Grazie...- sorrise dolcemente quella bambina dai capelli scuri e i bell’occhi che il suo padroncino aveva puntato. L’aveva ringraziata, e questo scaldo per qualche istante il cuore demoniaco della donna. “Grazie”. Non ricordava neanche piu’ l’ultima volta incui lo aveva sentito dire da qualcuno
-Di nulla signorina. E’ il mio dovere- rispose con un inchino prima di chiudersi la porta alle spalle, lasciandola sola. Al buio.

*Angolino di Virgy*
Eccolo il qui! il secondo capitolo!
Sono ancora all'inizio e capisco bene che la trama ancora non sia interessante come me l'aspettavo...
Spero comunque che vi piaccia!
Un bacio
-V-
  
Leggi le 1 recensioni
Segui la storia  |        |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Capitoli:
 <<    >>
Torna indietro / Vai alla categoria: Anime & Manga > Kuroshitsuji/Black Butler / Vai alla pagina dell'autore: virgily