Capitolo 20
Separazioni
Bella
“Jake...”
Il
suo sguardo si abbassò e un leggero tremore gli
attraversò il
corpo.
“Jake,
mi dispiace tanto.”
Nessuna
risposta uscì dalle sue labbra. Era immobile, steso sul
letto al mi
fianco, eppure non riuscivo a percepirne il calore.
“Per
favore, Jacob.”
Lui
respirò a fondo, stanco, e io fui presa dal panico.
Perché
si comportava in questo modo? Era così grave ciò
che avevo fatto?
Si
alzò in piedi, iniziando a camminare avanti e indietro per
la
stanza, soffermandosi di tanto in tanto a guardare le nostre foto
appese al muro. Corrugò la fronte, pensieroso e, di nuovo,
la rabbia
lo fece tremare.
“Perché
ti è mancato.”
Non
era una domanda
Perché?
Anche io mi ero posta la stessa domanda un milione di volte quella
notte. Perché mi era mancato, maledizione? Eppure
una
risposta esisteva, ed era banalmente umana: Edward era stato
importante per me, nel mio cuore ci sarebbe sempre stato posto per
lui. L'amore nei suoi confronti era scomparso, ma l'affetto era
rimasto.
“Jacob,
lui... gli vorrò sempre bene, ma ora è te che
amo.”
Cercai
di essere chiara, convinta, perché una sola parola sbagliata
avrebbe
potuto rovinato tutto. L'idea di perderlo mi stava uccidendo. Ci
saremmo chiariti, come sempre. Litigavamo e poi facevamo pace, tra
noi funzionava così. Giusto?
“Mentre
ti bacio o sto semplicemente con te, Bella, pensi a lui?”
Cosa?
Come poteva dire una cosa del genere?
“Stai
scherzando, vero? Non potrei mai pensare a lui mentre siamo insieme!
E lo sai, lo sai benissimo. Non ti ho dimostrato abbastanza amore in
questi mesi? Porca miseria, ho solo riabbracciato una persona a cui ho
voluto bene, non credo di dover subire un processo per questo. O
sbaglio? Mi dispiace che tu abbia frainteso, non avrei mai voluto
ferirti. Mai. Perché ti amo e dovresti saperlo
bene.”
I
nostri occhi si cercarono, i miei carichi di frustrazione per la sua
incomprensione e i suoi di... niente? Non riuscivo a decifrare
nessuna delle sue espressioni.
I
raggi del sole stavano lentamente scomparendo e le nuvole avanzavano
come onde impetuose.
Guardami,
Jake. Guardami perché i miei occhi non conoscono la menzogna.
Le
sue braccia mi spinsero improvvisamente contro il muro, in un attimo
mi ritrovai stretta nella sua morsa, le sue iridi nere immerse
nelle mie.
“Lui
è ancora qui dentro, Bella? Ho bisogno di
saperlo.” e puntò il
dito contro il mio petto, dove il cuore batteva impazzito.
I
miei pensieri si azzerarono per un istante, non ero pronta ad
accettare una simile mancanza di fiducia.
“Sono
tutte stronzate, Jacob. Hai paura e posso capirlo, ma non puoi dire
sul serio. Non puoi!” Gridai.
Quando
smisi un silenzio sordo calò tra noi. Più forte
della rabbia di
quella notte e dei battiti dei nostri cuori, il silenzio era ovunque.
Nei respiri, nei sussurri. Impregnava perfino i muri. Era come il
vuoto che avanzava, la voragine che si spalancava.
I
suoi pollici raccolsero le mie lacrime ma altre bagnarono le mie
guance.
Avevo
freddo.
“Ho
tanta paura, Bells. Ho paura di svegliarmi un giorno e non trovarti più al mio fianco. Ho paura di vederti ancora tra le
sue
braccia. Ho paura di perderti, ora, prima. Sempre.”
Il
cuore iniziò a battere più velocemente, sembrava
volesse uscire dal
mio petto. Ma dove voleva andare quando tutto ciò di cui
aveva
bisogno era proprio lì davanti?
Mi
aggrappai forte al suo collo, ma lui rimase inerme, combattuto tra
ciò che gli diceva il suo amore e ciò che gli
urlava la mente.
Avevo iniziato a piangere, perché non
volevo arrendermi alla verità che, inesorabile, ci stava
separando.
“Forse... forse abbiamo bisogno
entrambi di un periodo di pausa. Per riordinare le idee.”
Perché stava precipitato tutto a
causa di uno stupido abbraccio e due semplici parole? Perché
Jacob
non riusciva a capire che io avrei amato solo e sempre lui? Il mio
cuore non sussurrava che il suo nome: Jacob. Jacob. Jacob. Per
sempre.
“Non puoi… ”
Non riuscivo a formulare una frase. Non
riuscivo a respirare, pensare. Vivere.
“Voglio solo che tu senta anche la
mia mancanza, Bella. Ho bisogno di sapere che
anche io ti
posso mancare.”
Vidi una lacrima scivolare sulla sua
guancia bronzea, e questo mi uccise. Era una lama che lacerava la
pelle di entrambi.
“Ma tu mi manchi sempre, Jake! Anche
quando vai via per pochi minuti. Tu mi manchi ogni istante che non
sei con me!” urlai disperata.
Lui sorrise amaramente, ancora triste
e ancora troppo distante.
“Per te io sono una certezza, un
pilastro. Ma voglio essere di più, voglio essere l'uomo
della tua
vita, e per farlo devo scacciare ogni paura e ogni dubbio. Voglio la
certezza assoluta che non tornerai da lui solo per sentirti meno sola
se io non dovessi esserci. Ti chiedo solo una pausa. Io ti ho
aspettata per mesi quando lui ti ha lasciato.”
Il colpo di grazia. Lui mi aveva
aspettata quando nessun altro l'avrebbe fatto. Ero una reliquia, una
macchina da rottamare, e lui mi aveva aggiustato. Giorno dopo giorno
aveva assemblato i miei pezzi rotti fino a rendermi come nuova,
nemmeno le cicatrici si intravedevano.
Ero certa di amarlo con ogni mia
cellula, eppure, questo sembrava non bastargli più. Lui
voleva di
più, quando non aveva mai preteso nulla. Avrei
resistito senza di
lui? Perché non avevo dubbi: mi sarebbe mancato.
Era una
certezza, come l'alba che sorge al mattino e la luna nel cielo.
I minuti passavano silenziosi senza che
io riuscissi a dire niente.
“Cosa intendi per pausa?”
Jacob guardò fuori dalla finestra, in
un punto lontano e indefinito dove io non riuscivo a vedere.
“Tra pochi giorni infurierà una
battaglia là fuori, e io combatterò per
proteggerti.” fece una
pausa, poi i suoi occhi tornarono fissi nei miei. “E voglio
che tu
stia il più lontano possibile da Forks e La Push. Voglio
saperti al
sicuro e distante.”
Chiusi gli occhi. Respira, Bella.
Respira.
“Quanto... distante?”
Jacob piegò la testa di lato,
guardandomi meglio e con più intensità. Mi sentii
persa.
“Diverse centinaia di chilometri. Il
dottore sta organizzando la tua partenza per Denali, in Alaska.
Lì
sarai al sicuro, protetta da altri vampiri come loro. Penso sia la
soluzione migliore.”
La terra sotto i piedi perse di
consistenza ed io iniziai a cadere, sempre più
giù, oltre gli
abissi per tuffarmi dritta nel nulla.
Alaska? Davvero aveva bisogno di
allontanarmi tanto per ritrovare la fiducia? Ero cosi imprevedibile,
per lui?
“Perché? Perché
stai facendo questo a Noi?”
La sua mano, calda
e lenta, mi accarezzò il viso, ma io la scacciai via,
subito, prima
di ustionarmi ancora.
“Avevi promesso
di non ferirmi mai, Jacob!”
Ero furiosa. La
testa mi pulsava di rabbia e dolore. Iniziavo a non sentire
più
nulla, il mondo come lo conoscevo stava sbiadendo sotto i miei occhi.
A contornare i miei giorni rimanevano un pallido bianco e un nero
crudele.
Non lasciarmi.
Mi abbracciò ed io
iniziai a dimenarmi frenetica, ma lui non si mosse di un millimetro.
“Ricordati che ti
amo, Bella. E non smetterò mai di farlo. Voglio solo potermi
fidare
di te. Voglio che anche tu sia la mia certezza.”
Lottai ancora,
scalciando e battendo i pugni, finché non ebbi
più forze e mi
lasciai andare alle lacrime, stretta contro il suo petto.
Non volevo andare
in Alaska, non volevo lasciarlo proprio ora che rischiava la vita per
salvare la mia. Volevo lui, e basta.
“Non farmi
partire, Jake. Ti prego. Voglio restare con te. Voglio te...”
Lui mi strinse più
forte, tremando e sussurrando al mio orecchio, ma io non riuscivo a
percepire le sue parole. C'era solo tanto, tanto vuoto.
Le sue mani
percorsero il mio corpo lente, fameliche e in cerca di ricordi. Poi
le sue labbra furono sulle mie e l'ultima scintilla di colore esplose
tra di noi.
Bocca nella bocca.
Lingua contro
lingua.
Dolce. Amaro.
Salato.
Lacrime.
Mi abbandonai a
quel contatto, al caldo e al rosso che lento stava scomparendo.
Arancione, giallo... Poi tutto divenne nero.
Lui se n'era
andato.
Angolo autrice
Dopo
averlo riscritto parecchie volte e averci litigato per serate intere,
eccolo. L'ultimo capitolo. Ormai alla fine manca solo più
l'epilogo,
che è già praticamente pronto.
Rimando
i ringraziamenti alla prossima settimana, quando su questa storia
ci sarà scritta la parola fine. Sono solo felice di averla
scritta,
perché mi ha dato l'opportunità di conoscere
persone stupende e
anche di migliorarmi.
Spero
che il messaggio di Jacob sia stato chiaro, di essere riuscita a dire
tutto ciò che volevo. Nonostante il finale un po' triste
spero che
il pezzo vi sia piaciuto lo stesso.
Un
abbraccio a tutti
Lea