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Autore: pucciosaherm    30/12/2011    5 recensioni
« Ops, Hermione! Dove metti i piedi, per Merlino!? »
Genere: Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato | Coppie: Fred Weasley/Hermione Granger
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Da V libro alternativo
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Quel pomeriggio, Hermione si ritirò in Sala Comune, a raccattare piume, pergamene e libri per poi fare i compiti per il giorno successivo.
Eh già, la vita in una scuola di maghi poteva sembrare semplice. Ma la Granger dimostrava e riteneva l'esatto contrario, studiando praticamente notte e giorno.
Salì al dormitorio femminile a recuperare il suo libro di Pozioni, quando urtò per sbaglio col piede l'angolino di una valigetta, nascosta sotto il letto. La guardò meglio: era la ''misteriosa valigia'' dei gemelli Weasley, come poteva ben testimoniare il loro marchio.
Si chinò e la prese, intenta a scoprire cosa era celato al suo interno. La poggiò sul letto, si sedette, e prese ad armeggiare con un piccolo lucchetto dorato: niente. Non riusciva ad aprirlo.
Provò anche con svariati incantesimi, ma invano. Incredibile, i gemelli dovevano tenerci davvero molto!
Scoraggiata -anche se, molto difficilmente Hermione si scoraggiava-, ripose la valigia dove l'aveva presa e si diresse, di nuovo, in Sala Comune.
Subito, sul divanetto, notò le immancabili, identiche chiome rosse. Corse verso di loro, con la curiosità a mille, e vi si piazzò davanti con cipiglio severo, da far invidia alla signora Weasley.
« Allora? »
« Allora cosa? »
« Come si fa ad aprirla? »
« Hermione, non ti seguiamo. » George la guardò stranito, mentre la riccia batteva nervosamente un piede a terra.
« La valigia che vi ho sequestrato! »
I gemelli scoppiarono a ridere, talmente forte che quasi Fred stava per cadere dal divano, dove si stava letteralmente rotolando.
« Non è divertente! »
« Hermione, cara Hermione. » George si alzò e le mise una mano sulla spalla, in segno di comprensione, mentre Fred si asciugava le lacrime -ovviamente finte.
« Non ci contare, non te lo diremo mai. » Continuò, calmo.
« Oh, avaaaaanti! » Fece la riccia, utilizzando il suo asso nella manica. Fare i capricci era la cosa migliore.
« Hermione, non se ne parla! » Rispose Fred, imitando il gemello e posandole quindi una mano sulla spalla.
« Per favore Fred, per favore! »
« Hermion-... » Nemmeno il tempo di formulare una risposta -ovviamente negativa-, che Hermione aveva messo se' stessa per muovere la pietà dei gemelli.
Aveva fatto il malefico, perfido labbruccio.
« No, non fare quella faccia... »
« Suvvia Hermione, è un segreto professionale... »
Hermione, come da copione, mise il broncio. Si sedette sul divano e incrociò le braccia al petto. Si voltò rapidamente verso i gemelli. Stavano... Ghignando?
« Oh, conosco quel ghigno... Fin troppo bene... NON OSATE! »
Fred le si avventò addosso, iniziando a farle il solletico.
Il solletico era, infatti, uno dei pochissimi punti deboli di Hermione.
« La pagherai, per aver solo sperato in un nostro aiuto! »
Fred continuava a solleticarle la vita, mentre lei si dimenava in cerca di sollievo.
« F-Fred, ahah...Fred non ce la faccio! Ahahahah! F-Fred smettila! » Andava dicendo, col fiato corto. Alla fine, decise di attaccare. Cinse il collo di Fred con violenza, attirandolo a se'... per tirargli con più facilità i capelli.
« Ahia, piccola secchiona... AHIA! » Esclamò Fred, con una nota di divertimento nella voce.
« Tu, stupido fratello, aiutami! Non stare lì impalato! »
« Preferisco godermi la scena, io! » George alzò le mani in segno di resa, ridendo.
« Hermione, giuro che la smetto...Ma lasciami! Mi fai male! »
« Non osare farmi il solletico! Lo farai davvero? » Hermione stava ancora tirandogli i capelli.
« Quant'è vero che mi chiamo Michael! »
« FRED! »
« Okay, okay lo farò davvero! »
La riccia mollò la presa, ridendo. Certo, doveva ammetterlo: i gemelli erano uno spasso.
« Per Merlino che male... » Fred si passò una mano tra i capelli, sotto lo sguardo attento di Hermione.
« Me la pagherai cara... » Le sussurrò quindi, avvicinandosi al suo orecchio.
« Eh, ma allora è una fissazione! »
George scoppiò a ridere, facendo arrossire il gemello ed Hermione. Come ringraziamento, si beccò un cuscino rosso ed oro in pieno volto.

 

Dopo aver studiato, Hermione guardò l'orario.
« Miseriaccia, sono in ritardo! »
Lasciò pergamena, calamaio e piuma sul tavolo, per correre nell'ufficio della Umbridge. Non aveva paura, ma non sapeva cosa aspettarsi da una come lei.
Bussò.
Nessuna risposta.
Bussò ancora.
« E' aperto. » Fece una vocina squillante, dall'altro lato della porta in legno.
Hermione abbassò la maniglia, e si ritrovò nell'ufficio -così tristemente rosa- della professoressa.
Fred era già seduto, di fronte alla scrivania. Accanto a lui, c'era una sedia vuota. Presumibilmente, la sua.
« Granger, sei in ritardo. »
« Mi scusi pr-...»
« Prendi questa piuma e la pergamena, e siediti accanto a Weasley. »
Hermione obbedì, sedendosi infine accanto a Fred. La sua punizione evidentemente non era ancora iniziata; la pergamena era vuota.
« Iniziate a scrivere ''non devo parlare se non interpellato'' sulla pergamena. Saprò io quando farvi smettere. »
Hermione si guardò intorno. L'inchiostro, dov'era?
« C-Come facciamo? Non c'è inchiostro. »
« Oh non preoccuparti. Sono piume speciali. »
Dopo un ghigno, la Umbridge tacque. E prese a riordinare i suoi documenti.
Fred posò la piuma sul foglio, lentamente. Iniziò a scrivere le prime lettere: anche senza inchiostro, un liquido di color rosso vivo tracciava le lettere. Sentì
un lieve fastidio alla mano sinistra.
Stava iniziando a graffiarsi.
Hermione, che non aveva ancora iniziato, lo osservò.
« Sangue. » Mormorò a denti stretti, mentre Fred annuiva in risposta.
Un po' intimorita, la riccia iniziò a scrivere.
Dopo aver scritto per venti, trenta, quaranta volte la frase, la mano aveva iniziato a sanguinare copiosamente. E, porca Morgana, faceva malissimo.
Sollevò lo sguardo verso il viso di Fred. Era impassibile, con la mascella serrata e il respiro regolare.
Eppure, Hermione era così debole in confronto a lui.
Dopo aver scritto quella maledetta frase per la novantesima volta, e dopo averla vista apparire sulla mano sotto forma di taglio, la ragazza lottava con tutta se' stessa per ricacciare indietro le lacrime.
Non ci riuscì, e alcune lacrime presero a colare lentamente dagli angoli degli occhi, alle guance, per poi gocciolare sulla pergamena.
E Fred se n'era accorto. Se n'era accorto da come la ragazza, ad intervalli regolari, tirasse su col naso. E come, a volte, si asciugasse le lacrime con la manica del maglione.
« Può bastare. Lasciate le piume. » Disse la Umbridge, molto tempo dopo.
Fred tirò un sospiro di sollievo, mentre Hermione posava la piuma sulla pergamena, decisamente turbata.
Entrambi uscirono, dopo due ore di tortura.
« Hermione, fammi vedere la mano. »
La ragazza gli porse la mano, e Fred restò quasi inorridito.
« Quante volte l'hai scritto? »
« C-Circa... Trecento. »
Doveva aspettarselo da una come lei. Abituata com'era, scrivere trecento volte una frase era cosa da nulla. E lui invece, l'aveva scritta solo centoventi volte!
Senza parlare, l'afferrò per la mano sana, e la tirò verso l'infermeria. 
« F-Fred... »
«Tu stai sanguinando troppo, Hermione! »

Arrivarono in infermeria, poco dopo.
« Madama Chips! Per favore... Per favore bendi la mano di Hermione! »
« Come vi siete procurati queste ferite? »
« Una punizione della Umbridge. Ma la mia non è importante! Hermione sta sanguinando! »
« Oh. » Madama Chips parve mortificata. « Ho ricevuto ordini precisi riguardo a... quello. » E indicò le loro mani. « Non posso medicarla. »
« NON PUO' MEDICARLA? MA STA SANGUINANDO IN MODO DISUMANO! »
Fred perse la pazienza. Come poteva lasciare Hermione in quelle condizioni?
« Fred. Non importa. Passerà. »
 A quelle parole, il rosso parve ragionare.
« Non l'avrà vinta, quella megera. Parola di Frederick Weasley. »
Detto questo uscì, e si appoggiò al muro di una rampa di scale.
« Vieni qui Hermione. »
Hermione si avvicinò a lui, che si tolse la cravatta. 
Le prese la mano, e gliela fasciò pazientemente con la suddetta.
« Fred, non preoccuparti... E' inutile... »
« Non ti rendi conto di quanto sangue stai perdendo? » E le alzò la manica del maglione, scoprendo il polso macchiato di sangue. 
Hermione rimase profondamente colpita da quel gesto.
Non ci pensò due volte, che si alzò sulle punte e lo baciò delicatamente sulla guancia.
« Grazie Fred. » Gli sussurrò.
Il ragazzo, che arrossì violentemente, la strinse a se'.
Affondò il viso tra i suoi capelli, beandosi di quel profumo di vaniglia che poteva sentire raramente.
« Dai andiamo, prima di beccarci qualche richiamo. »
Suggerì Hermione, sciogliendosi dall'abbraccio. Fred le sorrise, passandosi una mano -quella sana- tra i capelli, e raggiungendo la Sala Comune. Si era fatto abbastanza tardi, ed infatti era deserta.
« Allora, buonanotte... » Fece Hermione, sciogliendo la ''fasciatura'', fatta con la cravatta di Fred.
« No Hermione, tienila ben stretta. La ferita non si è ancora chiusa. Buonanotte. »
Hermione non rispose, e se la rimise.
Andò al dormitorio, e dopo essersi lavata, ed aver infilato il pigiama, si mise a letto.

Fred non poteva immaginare che la ragazza avrebbe dormito letteralmente abbracciata alla sua cravatta.

*

Oooh, salve miei cari lettori *w*
Ho trovato un piccolissimo arco di tempo libero, e ne ho approfittato per aggiornare :D
Che dire, in questo capitolo Fred mette in risalto il suo essere cavaliere ù.ù Spero vi sia piaciuto!
Grazie a chi sta seguendo la storia, chi l'ha messa in preferite o ricordate, e soprattutto chi l'ha recensita!
Auguro a tutti i lettori un nuovo anno pieno di felicità!
-pucciosaherm.

   
 
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