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Autore: Noe89    30/12/2011    2 recensioni
Annalisa ha diciotto anni, e non è mai stata innamorata.
Un giorno inizia un lavoro nuovo, e lì fa conoscenze che le cambieranno la vita.
E poi, incontra lui. Un suo collega di lavoro, che le farà provare il vero significato della parola Amore.
Daniele.
Genere: Generale, Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato
Note: nessuna | Avvertimenti: Incompiuta
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Capitolo 1



 
Sono sdraiata sul letto, con gli occhi fissi al muro sopra la mia testa. E penso a domani, continuo a pensare a domani.
E se il lavoro non mi piace? E se le persone che sono lì, mi guarderanno con disperzzo? E se non riesco a fare amicizia con nessuno, nemmeno questa volta?
In fondo si sa, quando sei nuova, le persone ti guardano dalla testa ai piedi, ti scrutano attentamente, e dopo si girano verso gli altri bisbigliando.
Guarda quella lì. E' quella nuova. 
E cose varie.
Ed io, odio queste cose. Mi viene l'ansia, il mio cuore inizia a battere freneticamente e so già, che diventerò rossa come un pomodoro. Se non peggio.
I miei viaggi mentali, si interrompono quando qualcuno bussa alla porta. 
<< Avanti. >>
Mia mamma entra dentro, con un sorriso dolce e amorevole e con i suoi occhi di un colore azzurro cielo - i miei stessi occhi - e lentamente si siede vicino a me.
<< Ehi, tesoro, sei chiusa dentro in camera da tutto il pomeriggio. Cosa c'è che non va? >>
Mia mamma ha trentasei anni, mi ha avuto quando lei aveva solo diciotto anni, la mia stessa età di adesso, e non mi ha fatto mai mancare niente.
E' una donna dolce, simpatica e molto saggia. Non c'è giorno che non mi dia dei sani consigli, oltre ad essere  mia mamma, è anche la mia migliore amica.
Con lei so di poter dire tutto, perché so che lei non mi giudicherà. Mi ascolta, mi consiglia e mi consola nei momento di bisogno.
<< Ho paura. >> Ammetto con un filo di voce.
Lei mi guarda attentamente, e dopo una sua mano si alza e si appoggia sulla mia guancia lasciandomi una carezza leggera e piena di amore.
<< Lisa, sai una cosa? >> Lisa... è il mio nome abbreviato, e lei mi ha sempre chiamato così. Scuoto la testa, e aspetto che lei continua.
<< Tu, figliola, sei una ragazza stupenda, magnifica. E con le altre persone tu devi essere sempre te stessa. Devi essere la Lisa dolce, insicura, amorevole, la ragazza che si fa mille viaggi mentali... e vedrai, che troverai qualcuno che ti apprezzerà per quella che sei. Tu, mia cara, non dovrai cambiare per nessuna ragione al mondo. Perché io ti amo per quello che sei, anche tuo padre e tuo fratello. E vedrai che la persona giusta, si farà vedere. E chissà... magari domani lo incontrerai. >> 
Dicendo questo aveva sempre il sorriso sulle labbra, e dopo mi ha schiacciato l'occhiolino. 
Io ricambio il suo sorriso, e abbassando gli occhi, prendo le sue mani tra le mie.
<< Grazie, mamma. Ti voglio bene. >> 
Lei di slancio mi abbraccia, e io la stringo a me. << Anche io ti voglio bene, tesoro. E non mi devi ringraziare. >>
<< Oh, guarda qui le mie donne. Come sono stupende. >>
Appoggiato allo stipite della porta, c'è Marco, il compagno di mia mamma. 
I miei genitori si divorziarono quando io avevo cinque anni, e mio papà non l'ho più rivisto. E sinceramente a me, di lui, non mi interssa più niente. Gli ho voluto bene,sì. E stavo male vedendo la sua indiferreza verso i miei confronti, ma crecendo ho capito che era inutile stare male per uno che non ti considera nemmeno sua figlia.
Poi un giorno, quando avevo compiuto otto anni, io e mia mamma eravamo andati a prendere un gelato, e dentro la gelateria andai a sbattere contro un uomo. Marco.
Lui e mia mamma si sono subito piaciuti, e dopo qualche mese che uscivano insieme, mi avevano riferito che lui veniva ad abitare con noi.
Tutti e due, avevano paura di una mia reazione negativa, si sa che i bambini vogliono vedere i propri genitori insieme, e che "l'altro" ti puo' sembrare una minaccia.
Ma io vedevo come mia madre era felice e raggiante con lui, soprattutto innamorata, e allora l'unica cosa che ho potuto fare e saltare tra le braccia di Marco, e lui stupito ma anche commosso mi ha abbracciato.
<< Benvenuto in famiglia, Marco. E grazie. >>
E mi ricorderò sempre lo sguardo commosso di mia mamma e le lacrime di gioia che incorniciavano il viso di Marco, il mio nuovo papà.
<< Stavamo parlando, tutto qui. >> Rispose mamma,con un sorisetto furbo. Marco si avvicina a noi, e con le mani sui fianchi ci guarda con fare deluso. Arriccia il labbro e fa gli occhi da cucciolo. << E io, non posso saperlo? >>
Io e lei scoppiamo a ridere, e mia mamma nega con la testa.
<< Mamma! Io ho fame... quando si mangia? >>
Federico entra di corsa nella mia camera, e ci guarda tutti e tre con fare stupito. << Cosa c'è? E' successo qualcosa? >>
Federico è mio fratello, ha sette anni, e sì, naturalmente è anche il figlio di Marco. Quando mi avevano detto che aspettavano un bambino io ho saltato e urlato per tutta la casa dalla felicità.
Lui è un tipo molto vivace, e quello che pensa lo dice subito. E' l'opposto di me.
Mia mamma si alza dal mio letto e si avvicina a lui prendendolo in braccio. << Non è successo niente, tranquillo. Stavamo solo parlando, comunque la cena è pronta e sai che cosa ho cucinato? >>
Lui scuote vigorosamente la testa. << No, cosa? >>
<< La pasta panna e tonno. >> Gli occhi di Federico si illuminano e alzando le mani in aria urla un sì molto forte.
Tutti noi scoppiamo a ridere, e mentre mia mamma e mio fratello si dirigono verso la cucina, Marco si gira verso di me, e mi scompiglia i capelli con fare scherzoso.
<< Ti aspettiamo di là, okay? >> Io annuisco con il sorriso sulle labbra, e mentre anche lui esce dalla mia camera io mi sdraio di nuovo sul letto.
Sono davvero fortunata ad avere una famiglia come loro.
 
[...]
 
Il giorno tanto atteso e tanto non atteso, è arrivato.
Sono davanti allo specchio in camera mia, e mi sto guardando.
Ho degli stivaletti con il tacco basso, e dei normali jeans a vita bassa, e una camicetta bianca. I capelli, li ho legati in una coda alta. Okay, come abbigliamento puo' andare bene, no?
Guardo il mio viso, nessun filo di trucco. Non mi piace truccarmi, e sì, lo ammetto non sono nemmeno capace. Cristo, sono un caso disperato.
Ho diciotto anni, e non so mettermi nemmeno un filo di matita...
Scaccio dalla testa i miei pensieri, e con qualche respirazione cerco di rilassarmi.
Avanti Annalisa, c'è la puoi fare.
Saluto mia mamma con un bacio e mi avvio fuori da casa.
Non prendo ne macchina e ne bicicletta, in fondo, il posto in cui devo andare e cinque minuti da casa mia, quindi posso andare tranquillamente a piedi, e almeno così, posso anche cercare di sistemare i miei ansionsi dubbi.
Arrivo ad un'edificio abbastanza nella norma, non tanto grande e non tanto piccolo. E appena vedo la scritta: Libri per tutti, capisco che la mia nuova vita sta per iniziare.
Cerco di regolarizzare il mio battito, e dopo qualche tentennamento decido di suonare il campanello.
<< Chi è? >>
<< Ehm, salve. Sono Annalisa Petrini. >> La mia voce esce bassa e tremolante.
Dai Annalisa, fatti forza.
<< Sì, la stavamo aspettando. Salga al terzo piano. >> 
Traballando mi avvio alle scale, e quando arrivo al piano che mi ha riferito la voce del citofono, apro la porta.
E appena supero la porta, due occhi color del cioccolato mi si presentano davanti.
Questo, è davvero l'inizio della mia nuova vita.
 
 
 
 





 
.:. Angolino mio .:.
Salve a tutte, eccomi qui con il primo capitolo.
Spero che possa piacere, e davvero, qualche recensione non fa mai male.
Ne aproffitto per augurarvi un buon Anno Nuovo. Che il 2012 sia pieno di sorprese e cose belle.
Alla prossima,un bacio,
Noemi.
  
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